Sign in / Join
0

Test: Steinberg Dorico, la nuova notazione musicale


La notazione al computer è certamente una delle aree applicative più diffuse in ambito musicale dal momento che interessa pressoché tutte le categorie di musicisti; Steinberg entra in questa categoria con un prodotto che si propone di ridefinire lo standard del settore.

Accade di rado che un nuovo software venga annunciato con eventi di portata simile a quelli che Steinberg ha allestito in due capitali della musica europee: Londra e Vienna, eventi articolati in un'ampia dimostrazione del programma e in un concerto di musica classica; questo testimonia la grande importanza che l'azienda attribuisce a questo nuovo prodotto che, se non altro per concezione, si differenzia completamente dagli altri software di notazione. Dorico è stato creato da un gruppo di sviluppatori in buona parte provenienti dal team di Sibelius, programma che, fino a all’avvento di Dorico, si contendeva con Finale lo stato dell’arte della scrittura musicale al computer. Una curiosità sul nome: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Dorico non si ispira al modo dorico inteso come uno degli harmoniai (procedimenti melodici) utilizzati nella musica dell'antica Grecia, e neppure a uno dei modi della musica antica o all’omonimo modo diatonico della musica moderna, bensì a Valerio Dorico, uno dei più importanti stampatori di musica nella Roma del sedicesimo secolo. Ai più esperti non potrà sfuggire una sorta di allusione a Petrucci, nome di un font di un diffusissimo software di notazione (Ottaviano Petrucci fu, alla fine del quindicesimo secolo, l’inventore della stampa musicale a caratteri mobili).

Dorico è un programma di notazione musicale professionale, quindi...

....non staremo ad elencarvi tutte le sue funzioni che sono quelle proprie dei (pochissimi) software della categoria; ci limitiamo ad un breve elenco di quelle che possono essere le caratteristiche più rilevanti e, in alcuni casi, innovative rispetto ai competitor.

- Architettura a 64 bit Dorico sfrutta le caratteristiche dei moderni OS Macintosh e Windows e fornisce prestazioni fluide in tutte le situazioni, anche con documenti di particolare complessità.

- Inserimento delle note Particolarmente flessibile sotto l’aspetto del data input, Dorico consente di inserire le note via MIDI, via mouse o con la tastiera alfanumerica (e fin qui nulla di speciale); ciò che differenzia il programma da illustri colleghi è la possibilità di scrivere gli eventi di nota senza preoccuparsi della struttura del brano e/o delle misure. In altre parole è possibile inserire liberamente qualsiasi numero di note e collocare successivamente in partitura le stanghette di misure e/o le indicazioni metriche: il programma lascerà inalterati i valori e, se necessario, ridistribuirà la musica nel modo corretto; ovviamente è possibile anche cambiare al volo i valori delle note e, anche in questo caso, Dorico ridistribuirà la musica correttamente. Questi aspetti sono straordinariamente comodi quando si utilizza Dorico non solo per trascrivere musica già pensata, ma anche (e soprattutto) in una fase creativa (Dorico, in questo senso non è solo un programma di scrittura, ma anche una tavolozza di lavoro ideale per compositori e/o arrangiatori).

- Concezione multi movimento Dorico gestisce in modo estremamente efficiente lavori musicali composti da più movimenti (tipo sonate, sinfonie, opere, songbook...) senza costringere a creare un file separato per ciascuna parte. Ogni progetto di Dorico può contenere qualsiasi numero di brani, denominati Flussi (ulteriori particolari in seguito), i quali vengono gestiti in un unico ambiente senza dover passare da un documento all’altro.

- Editing La maggior parte delle operazioni di modifica degli eventi in partitura avviene in modo assistito: a seconda della tipologia di materiale selezionato Dorico mostra nella parte bassa della finestra un riquadro contestuale che contiene tutte le opzioni possibili, il tutto con una chiarezza semantica davvero rimarchevole.

- Spaziatura della musica La scrittura musicale è una questione complessa e tutti i programmi seri di notazione dispongono di algoritmi di spaziatura (più o meno) automatici volti a garantire la migliore intelligibilità della musica evitando collisioni tra note e simboli nei righi, nelle accollature e nella pagina; vi sono tuttavia delle situazioni in cui si rende necessario un intervento manuale (sempre che il programma lo consenta) per aggiustare le cose, intervento non sempre agevole. Dorico crea un profilo dettagliato di ogni oggetto sulla pagina; il profilo tiene conto sia della posizione dell’oggetto stesso, sia di cosa si trova alla destra/sinistra e sopra/sotto di esso e sistema ogni aspetto del layout in modo automatico, intervenendo su posizioni di note e simboli in modo indipendente su ciascun rigo e anche sulla distanza tra righi e/o accollature nella pagina, evitando collisioni tra teste delle note, alterazioni, gambi, legature, testo e simboli di ogni tipo. Il risultato è un impaginato sempre perfettamente leggibile e armonico in ogni sua parte.

- Layout di pagina in stile DTP Altra particolarità di Dorico è la gestione del layout di pagina con modalità proprie dei programmi di Desktop Publishing: musica, testo ed anche immagini possono essere arrangiati in riquadri (Frame) definiti in apposite pagine Master. Le pagine Master possono essere applicate anche a più progetti e adattarsi automaticamente a diverse dimensioni dei fogli. La gestione dei riquadri è flessibile e permette di creare in breve tempo non solo eleganti partiture ma anche, partendo dal medesimo materiale musicale, situazioni tipograficamente complesse quali indici tematici musicali, spartiti a quattro mani con primo e secondo, parti staccate, eccetera, il tutto in modo semiautomatico e soprattutto rapido.

- Playback Per quanto concerne il playback delle partiture Dorico si avvale del medesimo motore di Cubase e l’ascolto viene gestito da una pagina che ricorda assai di vicino la Project Window (Arrange) del suddetto programma; presente anche un mixer (anch’esso in Cubase Style). Le modifiche sugli aspetti del playback (ovviamente) non influiscono sulla visualizzazione della musica. Per quanto riguarda il corredo di suoni Dorico viene fornito con HALion Sonic SE (lo stesso virtual instrument presente in Cubase) e una libreria di circa 1.500 suoni in cui spicca la HALion Symphonic Orchestra in versione completa (certamente un significativo valore aggiunto). Sul fronte effetti il programma mette a disposizione equalizzatori, processori di dinamica e un riverbero a convoluzione. Presente anche il supporto a plug-in VST.

- Formati di file Per quanto riguarda i formati grafici Dorico esporta in PDF, SVG, PNG e TIFF (dunque è pronto per editoria professionale); pieno supporto anche di file MIDI e MusicXML (sia in import che in export) per lo scambio di dati con Cubase, altre DAW o altri software di notazione.

 

Dorico - La gestione del progetto

La gestione del progetto

La differenza coi competitor

Tutti gli altri software di notazione gestiscono la musica mettendo al centro il concetto di strumento, nel senso che una partitura (uno spartito, una parte) può essere formata da uno o più strumenti (righi musicali) e, di per sé, costituisce un file. La concezione di Dorico è radicalmente diversa: innanzitutto un file di Dorico, denominato Project (Progetto), come detto in precedenza può contenere qualsiasi numero di partiture (spartiti, parti); in secondo luogo il focus del programma non è sugli strumenti (intesi come componenti di una partitura), bensì sui musicisti (ovvero su chi suona e quale strumento suona). La questione sarà chiarita tra poco, dunque continuate a leggere. Un progetto di Dorico è basato essenzialmente su tre concetti: Musicisti, Flussi e Layout. Nella creazione di un progetto vengono dapprima creati i Musicisti (che possono essere solisti, di sezione oppure ensemble); a questi vengono contestualmente associati gli strumenti (l’oboista, ad esempio, potrebbe avere parti da eseguire anche col corno inglese). I Flussi sono, tecnicamente parlando, le parti di musica scritte: un Flusso può essere un'intera partitura orchestrale, una singola parte strumentale o anche una semplice misura da collocare sulla pagina in prossimità di un passaggio o ancora, i Flussi possono essere i vari tempi di una composizione, le scene di un’opera o qualunque altra cosa. Durante il lavoro è possibile creare qualsiasi numero di Flussi che, successivamente, saranno assegnati ai Layout. Vediamo di fare un esempio pratico per maggior chiarezza. Una volta creato un ensemble con i suoi musicisti (ad esempio un quartetto d’archi) possiamo concentrarci sulla scrittura della musica scrivendo in più Flussi (tutti sempre a portata di mano nel Progetto) che potrebbero costituire i vari movimenti della composizione. In seguito possiamo creare i Layout (ovvero modalità di visualizzazione e stampa personalizzate) e associare a questi i diversi Flussi, per poi decidere, per ciascun Layout, quali sono gli strumenti (tra quelli contenuti nei Flussi) da visualizzare e stampare, risolvendo istantaneamente il problema della estrazione delle parti (che di fatto in Dorico non sussiste). Da sottolineare il fatto che i Layout possono essere personalizzati per quanto riguarda: impostazioni di pagina, numerazione delle misure, spaziatura delle note, spaziatura verticale di righi e accollature, ordine dei musicisti, nomi degli strumenti, trasposizione.

 

Playmode

Playmode

Le modalità operative

Dorico permette di lavorare sia su di un laptop sia su monitor di generose dimensioni, sempre mantenendo una ergonomia esemplare: tutte le fasi del lavoro, dalla creazione dello spartito o partitura fino alla stampa avvengono in una unica finestra con cinque modalità operative (si passa dall’una all’altra con un semplice click o con uno shortcut da tastiera); una breve descrizione di queste permette di dare ancor meglio una precisa idea dell’innovativa concezione di Dorico.

- Configurazione (Setup) In questa modalità viene impostata la partitura, si decidono i Musicisti e gli Strumenti, si creano i Flussi di lavoro e si definiscono i Layout

- Scrittura (Write) È in questa modalità che avviene l’inserimento della musica; armature di chiave, indicazioni metriche, note, articolazioni, indicazioni dinamiche e agogiche, elementi di testo, stanghette di battuta e tutti i simboli musicali in genere sono disponibili da apposite tavolozze rapidamente accessibili

- Tipografia (Engrave) In questa modalità si lavora su tutti i dettagli della partitura, sia a livello di pagina (aggiunta di pagine vuote, numerazione delle pagine, definizione delle pagine Master) che di elementi grafici (ad esempio sistemazione delle legature, inclinazione delle travature, posizionamento dei simboli, eccetera). In modalità Tipografia non è possibile inserire eventi ma solo intervenire sul loro aspetto e sulla loro posizione

- Riproduzione (Play) È in questa modalità che si accede alla pagina di playback; da sottolineare che Dorico crea automaticamente le istanze necessarie di HALion SE e assegna a queste i corretti strumenti in relazione all’organico definito nella modalità Configurazione

- Stampa (Print) Questa modalità permette di avere una precisa anteprima di ciascun Layout prima di procedere alla stampa; sono presenti funzioni avanzate per creare stampe fronte retro, libretti, stampare due pagine per foglio o inserire sui fogli una filigrana

 

Editing su Full Score

Editing su Full Score

In prova

Nei pochi giorni di lavoro con Dorico in cui ho potuto assaggiare il programma (come detto in apertura, questo non è un test approfondito) la prima impressione che se ne ricava è semplice quanto perentoria: dimenticate il modo di operare di tutti gli altri programmi di notazione. L’approccio di Dorico alla musica è completamente differente: definizione della partitura, inserimento dei dati, editing, layout di stampa e organizzazione del lavoro si svolgono in modo del tutto nuovo rispetto ai (pochi) software della categoria. La particolare operatività di Dorico, una volta compresa, risulta straordinariamente efficace; non possiamo tuttavia ignorare il fatto che chi (come il sottoscritto) ha utilizzato per anni altri software di notazione, in un primo momento può trovarsi un po’ disorientato, ma si tratta solo di un piccolo disagio iniziale che scompare nel giro di poco tempo non appena si familiarizza con il programma. Coloro che si accostano alla notazione musicale al computer per la prima volta certamente apprezzeranno fin da subito la logica musicale con cui Dorico organizza il lavoro in tutte le sue fasi. Nei software di notazione l’uso intensivo della tastiera alfanumerica rende il lavoro estremamente più rapido rispetto al mouse e/o ad una tastiera MIDI; questo aspetto è ancora più evidente in Dorico, in cui l’accesso alla gran parte delle funzioni di data input ed editing passa attraverso scorciatoie da tastiera strutturate secondo una ferrea logica facile da comprendere e soprattutto da memorizzare, grazie anche ad un efficiente aiuto in linea web based contestuale accessibile da menù. Elegante il modo in cui Dorico gestisce la polifonia, certamente una delle questioni più complesse nei software di notazione (tralasciando il significato strettamente musicale, per polifonia in questo caso intendiamo la compresenza di parti con andamenti ritmici differenti sul medesimo rigo); Dorico permette di iniziare e di terminare più voci sullo stesso pentagramma al punto desiderato, dispensando l’utente dalla creazione di eventuali pause (spesso da nascondere) rispettivamente prima e dopo l’inizio e la fine della nuova voce, il che si traduce in un considerevole risparmio di tempo e in una maggiore chiarezza della partitura fin dalle prime fasi del lavoro (chiunque abbia utilizzato in modo approfondito programmi di notazione sa bene di cosa sto parlando). La particolare gestione del Layout di pagina consente operazioni che in altri programmi, ammesso che siano possibili, risultano alquanto scomode se non addirittura acrobatiche e questa è certamente un’altra caratteristiche che rende Dorico davvero speciale; in questo senso Dorico attinge a piene mani ai programmi DTP, come suggeriscono anche terminologie quali Flusso e Pagina Master (Mastro). Sul playback delle partiture non vi è molto da dire: la parentela con Cubase e la libreria di suoni a corredo (di ottima qualità) fanno sì che Dorico soddisfi anche sotto questo aspetto, anche se vi sono margini di miglioramento: ci aspettiamo in un futuro un migliore supporto di plug-in di terze parti e opzioni di playback più sofisticate, come ad esempio la possibilità di definire l’automazione di diversi Control Change e il potenziamento di tecniche esecutive e di articolazione gestibili da simboli (per intenderci, in stile Expression Map di Cubase), funzione quest’ultima ancora troppo essenziale.

 

Un esempio di score completo

Un esempio di score completo

Conclusioni

Dorico è destinato a divenire un termine di confronto nella sua categoria: originalità, flessibilità e velocità operativa, una volta entrati nella sua nuova ottica, sono gli aspetti che si apprezzano maggiormente. Dorico è in grado di coprire proprio tutti gli aspetti della notazione musicale? La risposta è, almeno relativamente alla versione 1.0, molto semplice: non ancora. Se tutte le esigenze normali vengono ampiamente soddisfatte (invero anche molte esigenze particolari: davvero ricca la libreria di simboli) e spesso in un modo che fa sembrare vecchi altri blasonati programmi, allo stato attuale manca il supporto dei simboli di accordo, dei ritornelli complessi (per intenderci, quelli con 1a volta, 2a volta, Da Capo, Dal Segno…), delle diteggiature e delle articolazioni di tipo jazzistico; si tratta di aspetti già pianificati nelle prossime release del programma la cui assenza potrebbe, per alcune fasce di utenti, rappresentare un problema. Per contro, se le omissioni di cui sopra non costituiscono un limite, Dorico dispone realmente di tutto ciò che serve per creare velocemente partiture eleganti e rifinite in ogni aspetto. Tra gli auspicabili miglioramenti in un prossimo futuro (oltre alla implementazione di ciò che ancora manca) possiamo certamente sperare in una più curata localizzazione nella nostra lingua (non ancora completa in alcune parti ma sensibilmente migliorata con l’ultimo aggiornamento) e in una documentazione più corposa: quella attuale è infatti troppo scarna (anche se ampiamente sufficiente per lavorare) per un software così ricco di funzioni. Sarebbero inoltre graditi anche dei file di esempio (assenti nella versione da noi ricevuta). Un’ultima considerazione sul prezzo: Dorico costa di più rispetto ai competitor, tuttavia Steinberg propone una politica di crossgrade molto aggressiva che rende particolarmente appetibile l’acquisto del programma da parte di chi ha già una licenza di Finale, Sibelius o Notion; in particolare i titolari di licenze Educational possono comprare Dorico spendendo una cifra inferiore a un terzo del prezzo di listino. Davvero una bella tentazione.

PRO

Innovativo rispetto ai competitor

Gestione di più brani musicali in un unico progetto

Eleganti soluzioni per situazioni complesse di notazione

Efficienti algoritmi automatici di spaziatura

Layout di pagina in stile DTP (Desktop Publishing)

HALion Symphonic Orchestra in versione completa

CONTRO

La versione testata non supporta alcuni simboli

Funzioni di playback buone ma essenziali

Localizzazione non ancora del tutto completa

 

INFO

STEINBERG

Prezzo: € 559,00 full

Crossgrade a partire da € 159,00

 

Allegati

FileDescrizione
pdf 10 STEINBERG DORICO

Leave a reply