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Test: AEA R88 mkII, il nastro perfetto per la ripresa stereo

Rapporto qualità/prezzo8
Costruzione8
Suono8
Facilità d'uso7
7.8

AEA NASCE NEGLI ANNI ’70 COME RIPARATORE DI MICROFONI RIBBON RCA E, A PARTIRE DAL 1998, HA RIPRESO LA PRODUZIONE DEL PRIMO RCA 44. OGGI AEA È UNA REALTÀ CONSOLIDATA NEL RISTRETTO SETTORE DEI MICROFONI RIBBON COSTRUITI A MANO E DI QUALITÀ ELEVATISSIMA

Tra i dieci modelli di microfoni a nastro, abbiamo messo in prova l’R88 MK II, che è quello più particolare e adatto per la ripresa ambientale con tecnica Blumlein (XY) o Mid/ Side, essendo un microfono ribbon stereo con due capsule disposte a 90 gradi tra loro per tecniche di ripresa coincidenti. Nasce quindi per la ripresa stereo, anche M/S, di sorgenti come: un’intera sezione orchestrale, un coro, una ensemble di musica classica e, ovviamente, la stanza per la batteria. Nulla vieta di impiegarlo anche per riprendere ottoni e fiati (applicazione sempre ottimale per i ribbon) ma anche per gli overhead o altre sorgenti. Il microfono è completamente passivo, quindi richiede un preamplificatore in grado di fornire un elevato gain (anche intorno ai 65/70 dB) ma le uscite dei due microfoni hanno una impedenza di 270 Ω, valore sufficiente per poter utilizzare qualsiasi preamplificatore moderno. Va detto che AEA ha prodotto anche un suo preamplificatore dedicato.

 

Il microfono oggetto del test AEA R88 MK II

Il microfono oggetto del test AEA R88 MK II

HARDWARE

Il microfono è molto grande e ha un peso di 2,36 kg quindi, per il corretto utilizzo, è importante fornirsi di aste resistenti e di contrappesi in modo da poter inclinare il microfono senza pericolo che questo cada. All’interno della valigetta sono forniti vari supporti per agevolare il montaggio del microfono su asta. Il microfono è inserito in una resistente custodia, protetto da un’ulteriore borsa in nylon, in modo da ripararlo quando non è utilizzato. C’è sempre da tener ben presente che i ribbon sono molto sensibili a polvere e umidità, quindi vanno custoditi con molta premura. AEA consiglia di tenere il microfono (quando non lo si usa) in posizioni verticale perché in posizione orizzontale i nastri potrebbero danneggiarsi a causa del peso. Il microfono ha un’uscita XLR-5M a sei pin che invia il segnale di entrambi i nastri. AEA fornisce un cavo breakout che riceve i sei pin e li divide in due classiche uscite XLR, una per microfono. Il microfono, posizionato nella giusta posizione può essere utilizzato in M/S utilizzando una capsula per il mid ed un’altra per il side. Teoricamente R88 MK II ha una risposta in frequenza estesa fino a 20 kHz, ma guardando il diagramma coi rilevamenti, o semplicemente ascoltando il risultato della ripresa, si nota una risposta che tende a chiudersi sulle alte frequenze, con una discesa costante verso i 20 kHz a -10 dB. Essendo passivo, R88 MK II può sopportare fino a 165 dBSPL. La risposta polare è naturalmente bidirezionale a figura 8. Ognuno dei due nastri è realizzato in alluminio e ha una lunghezza di 59,7 mm e larghezza di 4,7 mm, il che porta il microfono a una altezza di 38,1 cm, per la combinazione dei due nastri e una larghezza di 7.62 cm. La protezione dei nastri è compito dello shock mount interno. Volendo è possibile cambiare l’angolo delle capsule portandolo a 45 gradi, per la ripresa Mid/Side.

Il setup per la ripresa della batteria con il mic R88 MK II

Il setup per la ripresa della batteria con il mic R88 MK II

IN PROVA

R88 MK II è un microfono costruito a mano, di fattura eccellente. È pesante e grosso, ma grazie agli accessori in dotazione è facile posizionarlo, pur con tutte le avvertenze del caso riguardo i contrappesi. Ho testato questo microfono in due ambienti diversi, trattati acusticamente in modo diametralmente opposto e l’ho provato su due fonti sonore: una batteria (come room) e una chitarra elettrica clean (sia come microfono d’ambiente, sia come close mic) ed i risultati sono stati differenti e a volte imprevisti. Partiamo dalla batteria, che ho registrato nella mia Stone Room, una stanza molto riverberante e con tanta diffusione sulle alte: ho posizionato il microfono a circa due metri dallo strumento, giusto al centro di questo, ad altezza uomo per ottenere una fotografia chiara di tutto il kit. È questa la situazione in cui il microfono si è comportato meglio, mi ha restituito un’immagine stereo dettagliata e con una notevole estensione verso il basso fino ai 40 Hz. La risposta in frequenza è apparsa lineare nelle medio basse/basse frequenze ed è proprio in questo range che il microfono mi ha stupito positivamente, perché mi ha ridato basse lineari, ferme e dettagliate, cosa non scontata in un ribbon. La parte media è risultata molto trasparente per un nastro, fin troppo per i miei gusti, ma per alcuni questa può essere vista come caratteristica decisamente positiva. Questione di gusti. La risposta ai transienti è ottima mentre la parte alta dello spettro mi ha entusiasmato di meno, essendo molto naturale, forse un po’ asettica e con un decadimento dolce dai 10/12 kHz, come tutti i ribbon, ma senza particolari colorazioni. Il giudizio complessivo per la ripresa di una room di batteria è ottimo. Passiamo alla chitarra, ripresa nella Wooden Room, una stanza molto più asciutta, tutta in legno, con un po’ meno di diffusione. Ho posizionato il microfono a circa 1,5 m dal cabinet ad un’altezza di circa un metro: anche in questa occasione il microfono si è comportato in modo eccellente, per quanto riguarda l’immagine stereo, riproduzione dell’ambiente e del riverbero. La risposta sulle basse e medio basse rimane davvero notevole, lineare, calda e avvolgente, con un suo colore molto particolare, con le medie frequenze sempre molto fedeli e lineari. I transienti, in questa situazione, sono tradotti in modo eccellente. Ho anche provato ad utilizzare il microfono come close mic, applicazione per cui non è nato, a circa 60 cm dal cabinet ad altezza cono, ma non più vicino per evitare di danneggiare il nastro: in questa situazione il microfono non ha dato grandi soddisfazioni perché non sostiene in modo ottimale pressioni sonore un po’ più elevate rispetto a distanze superiori a 1,5 m. In questo caso il suono diventa piccolo e un po’ compresso e tutta quella dimensione e linearità sulle basse scompare. La posizione in prossimità di fonti sonore non è il suo forte, ma non è neanche la sua naturale collocazione per come è stato progettato. Malgrado la risposta in frequenza che tende a scendere andando verso le alte frequenze, R88 MK II è un ribbon che regala una ripresa musicalmente lineare e trasparente, senza avere una colorazione vintage. Questa sua peculiarità lo rende un microfono molto moderno e flessibile in fase di mix, sebbene qualcuno potrebbe preferire avere un suono più vintage. Come detto, la scelta del microfono è quanto di più personale e legato all’esperienza ci sia!

Il setup di ripresa della chitarra

Il setup di ripresa della chitarra

CONCLUSIONI

R88 MK II è un microfono del tutto particolare nel panorama dei ribbon. La configurazione delle capsule, adatte alla ripresa Blumlein o Mid/Side, è perfetta per riprese stereofoniche molto precise e musicali, adattissimo a chi esegue riprese orchestrali o di musica classica, e altrettanto di successo per le riprese ambientali in studio, dove può aggiungere quell’ambiente naturale, dettagliato ma sempre musicale in grado di rivoluzionare il mix. Unico tra tutti i ribbon!

IL CATALOGO AEA

Sono ben dieci i microfoni ribbon in produzione. Sei di essi sono passivi:

  • R44CX è la riproduzione più fedele dello storico RCA 44B/BX che abbiamo incontrato in moltissimi studi dell’epoca per il jazz o il rock. Utilizza parti NOS (New Old Stock) con una risposta in frequenza molto caratteristica, non troppo ricca di alte frequenze.
  • R44CE, la versione economica dell’R44C, con identico nastro e trasformatore ma con un case diverso e più leggero. Ne esiste anche una versione CXE con British Update per un livello d’uscita più alto.
  • KU4, reinterpretazione moderna del classico RCA KU3A con un pattern polare supercardiode (una rarità tra
    i ribbon) che lo rende di fatto unidirezionale, con un effetto prossimità ridotto e adatto alla ripresa della room. Ha una risposta in frequenza estesa sulle alte frequenze
  • R84, ribbon passivo, è un progetto inedito che parte dall’esperienza dell’R44 utilizzandone lo stesso trasformatore e adatto a riprese close up o ambientali
  • R88 MK II, microfono stereo per tecniche di ripresa Blumlein e M/S, oggetto del nostro test
  • R92, evoluzione dell’R44, sempre con lo stesso nastro e trasformatore, per riprese vicine e sorgenti ad alto SPL, due tonalità differenti per ripresa anteriore e posteriore, studiato per la ripresa di chitarre, bassi e batterieDue sono i microfoni ribbon attivi:
  • A440, versione con alimentazione Phantom del microfono R44, con ben 18 dB in più di sensibilità a disposizione, trasformatore toroidale custom realizzato in Germania e un rumore di fondo bassissimo
  • A840, versione alimentata dell’R84 con 12 dB in più di sensibilità, elettronica JFET e con alimentatore toroidale custom, studiato per riprese di musica classica e sorgenti a basso SPLInfine ci sono due microfoni della serie Nuvo, sempre ribbon con alimentazione Phantom, nati per home studio, musicisti e cantanti
  • N22, con una maggiore apertura sulle alte frequenze e studiato per soddisfare la ripresa vicina o ambientale. Esiste anche in versione stereo mic kit
  • N8, con un suono differente da N22, più aperto sulle alte e più adatto alla ripresa dell’ambiente, di overhead, archi e room.

 

PRO

Ottima risposta sulle basse

Ottima risposta ai transienti

Suono moderno e trasparente

CONTRO

Nato per riprese stereo ambientali, quindi non adatto per riprese ravvicinate

 

INFO

TEDES

Prezzo: € 1.599 + IVA

Allegati

FileDescrizione
pdf AF011_14_AEA R88 MK II

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