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Test: Antelope Audio MP8D, trasparenza musicale

Rapporto Qualità/Prezzo8
Componenti9
Sound8.5
Interfaccia8
8.4
Reader Rating: (4 Rates)8.3

L’espansione di Antelope non conosce fine. Dopo aver dato una ventata di freschezza tra clock e convertitori, ora si impegna con la stessa tenacia anche sul versante analogico. MP8D unisce otto preamplificatori a una sezione di conversione A/D di qualità superiore

Fughiamo subito il dubbio: MP8d non è un’interfaccia audio, sebbene sia prevista la connessione USB 2.0, ma un vero e proprio preamplificatore in Classe A a otto canali indipendenti con conversione dall’analogico al digitale di classe elevata e invio dello streaming digitale alle porte digitali. La connessione USB serve solo al controllo dell’unità, tramite il software di gestione che consente il routing degli ingressi alle uscite digitali. Unica eccezione analogica è l’uscita cuffie, che ovviamente è dotata del proprio convertitore D/A. MP8d nasce dall’esperienza di Zen Studio, acclamato per la qualità dei suoi preamplificatori, nonché dal più recente MP32, preamplificatore a 32 canali.

Hardware

Gli otto preamplificatori sono basati su un circuito in Classe A proprietario, con un operazionale OPA 1612 con slew rate di 27 V/µs a bassissima distorsione, con gain controllato digitalmente da un THAT 5171. Fanno eccezione i primi due ingressi, i quali funzionano anche come ingressi ad alta impedenza e includono anche un operazione TL072 e un relè.

 

03. Un particolare dei circuiti di preamplificazione

Un particolare dei circuiti di preamplificazione

Antelope ha scelto di utilizzare due convertitori AKM AK5388 a quattro canali ciascuno, progettati per il settore high end e in grado di campionare fino a 216 kHz, con range dinamico di 120 dB. Il convertitore per l’uscita cuffie è un PCM5102. La sezione digitale, come prevedibile da un prodotto Antelope, impiega due FPGA prodotti da Lattice, un microcontroller Atmel e un Crystal LAN CS8952 per il MADI. L’alimentatore è uno switching prodotto in Cina.

 

01. Le connessioni posteriori

Le connessioni posteriori

Le connessioni analogiche sono realizzate con prodotti Neutrik. In particolare ognuno degli otto ingressi accetta connessioni XLR e TRS, accanto ai quali trovano posto i due ingressi Insert TRS per i primi due preamp. Le otto uscite analogiche, che reindirizzano direttamente il segnale preamplificato, utilizzano un DB25. Le porte digitali includono l’AES Out per otto canali su connessione DB-9, la porta MADI Out e In, due porte ADAT Out, l’uscita TosLink ottica e l’uscita S/PDIF Out su RCA. Essendo MP8d anche un generatore di clock di elevata qualità, Antelope ha inserito due uscite Word Clock, un ingresso WC e un ingresso WC 10M, per il suo clock atomico.

 

04. Uno dei due convertitori AD high end a quattro canali

Uno dei due convertitori AD high end a quattro canali

Il pannello frontale è occupato da otto encoder per l’impostazione del gain, con funzione switch per selezionare ingresso (Mic o Line) e LED che indica il livello del segnale e il clipping. Encoder dedicato anche per l’uscita cuffie, con funzione switch per il mute. I due ingressi Hi Z posti anteriormente, sono richiamabili premendo i primi due encoder dei preamp. Nella confezione è fornito un cavo USB e il manuale.

Controllo

Da pannello è possibile impostare il tipo di ingresso tra Mic e Line (Hi Z anche per i primi due canali) e il gain. Occorre l’uso del pannello di controllo di MP8d per attivare l’alimentazione Phantom a 48 V, l’inversione di polarità e l’attivazione del filtro HPF. Ogni preamplificatore può avere il proprio valore di frequenza per l’HPF, da 25 Hz a 250 Hz. Dalla pagina di impostazione dei filtri HPF è possibile anche attivare i due oscillatori, a 1 kHz o 440 Hz, con relativo valore in dBFS. L’update del Firmware è richiamabile consultando lo stato delle versioni del pannello di controllo, hardware e firmware.

 

02. Il pannello di controllo con il routing

Il pannello di controllo con il routing

Routing

Il numero di canali digitali MADI e ADAT disponibili per il routing, in ingresso e uscita, è dipendente dalla frequenza di campionamento: fino a 48 kHz si hanno a disposizione 64 canali I/O su MADI e 16 su ADAT, fino a 96 kHz sono 32 MADI e otto ADAT, mentre fino a 192 kHz si scende a 16 MADI e quattro ADAT. Rimangono sempre disponibili gli otto canali AFX, per l’invio degli otto preamplificatori agli effetti digitali interni, gli otto AES Out, e le uscite stereo S/PDIF e TosLink. Anche il mixer interno scende da 32 canali fino a 96 kHz a 16 fino a 192 kHz. La logica del routing è quella che già conosciamo dai convertitori Antelope: in alto trovano posto gli ingressi analogici e digitali che devono essere trascinati sulle uscite sottostanti.

È possibile assegnare un ingresso a quante uscite vogliamo, utilizzando eventualmente il mixer interno per assegnare più ingressi a un’unica uscita fisica. Da notare che gli effetti non sono inseriti automaticamente nel mix, ma è necessario indirizzare un ingresso, analogico o digitale, al relativo slot AFX e, successivamente, assegnare l’uscita AFX a un’altra uscita fisica per sentire il risultato. Il routing non avverte se si crea un loop con relativa auto-oscillazione. È possibile salvare, caricare e compiere azioni di Undo e Redo durante il routing, con sei slot per i preset.

Mixer e Meter

Fino a 32 canali possono accettare altrettanti ingressi, analogici o digitali. Ogni canale include controlli di solo, mute, pan e link dei canali stereo, con invio finale del segnale alle uscite Mix Out che, in routing, dovranno essere assegnate a un’uscita fisica. In fase iniziale, ogni canale è impostato a -30 dB così da permettere la somma digitale senza clipping. Il metering (peak) è associabile a Preamp, MADI In 1 e 2, AFX Out, Mix L/R, HP, MADI Out 1 e 2, ADAT Out, AES Out, S/PDIF, TosLink, AFX In e Mix Ch.

Effetti

06. Equalizzatore e compressore

Equalizzatore e compressore

Graficamente ben realizzati, MP8d mette a disposizione un equalizzatore parametrico a cinque bande, con le prime due che arrivano a 800 Hz, la terza a 8 kHz e le ultime due a 20 kHz. La prima e ultima banda funzionano come LPF e HPF, oppure come shelving, le tre centrali sono parametriche pure, con controllo di Q. La posizione dell’equalizzatore può essere invertita rispetto al compressore/limiter, che presenta i classici parametri di soglia, attacco, ratio (fino a 20), rilascio e gain, oltre a Knee per stabilire la curva. È presente un filtro per il compressore e la modalità di detector include peak o livelli differenti di RMS. Di default, gli otto AFX sono assegnati ai relativi preamplificatori, con possibilità di creare un link stereo. I cinque preset del pannello di controllo includono anche le impostazioni dei singoli AFX.

In prova

MP8d si allinea alla qualità di Orion 32 e introduce il circuito di preamplificazione di MP32 e Zen Studio in un settore che certo non manca di modelli concorrenti. La scelta di Antelope è racchiusa nel termine trasparenza. I preamplificatori mantengono inalterato il sound originale, non regalando alcunché in fatto di enfatizzazioni o transienti. Si apprezza l’headroom che, anche con amplificazioni un po’ troppo generose, non produce mai degli improvvisi picchi di amplificazioni incontrollabili, e la linearità di risposta che conserva la dinamica originale. Il suono è molto attuale, aperto sulle alte frequenze, compatto sulle medie e preciso sulle basse. La rumorosità del circuito di preamplificazione è tra le migliori, e si discosta in positivo da molte altre realizzazioni concorrenti.

Si va quindi sul sicuro anche in situazioni di live, pur mancando un circuito di soft limiter che, in questo caso, sarebbe molto d’aiuto per evitare spiacevoli incidenti di registrazione. In tema di assenze, si fa notare la mancanza di un pad in ingresso. L’ingresso Hi Z si dimostra all’altezza, mantenendo non colorato il suono. Più volte non ci siamo accorti del lavoro della preamplificazione, che pure c’era, segno di una filosofia votata alla trasparenza. I convertitori AD sono perfettamente all’altezza della fama di Antelope: hanno un suono fine, dettagliato, ricco di transienti che non sono mai sfocati o rovinati dai preamplificatori. Il clock è un altro punto a favore di MP8d: le due uscite WC sono una manna dal cielo per chi vuole sfruttarlo per ringiovanire vecchie unità digitali.

Le connessioni digitali ci sono tutte (occorre però costruirsi il cavo AES Out) e il routing permette di usare in uscita più formati contemporaneamente. Gli unici appunti riguardano gli effetti: sia l’equalizzatore che il compressore hanno un suono un po’ troppo digitale, a nostro parere, e sono lontani dall’emulare il comportamento delle controparti analogiche. In questo ambito Antelope può sicuramente crescere, sebbene in un preamplificatore con conversione A/D gli effetti non siano così necessari o importanti. L’uscita cuffie ha un buon livello ma si poteva spingere un po’ di più per garantire l’ascolto anche in riprese live. Il controllo via software è eccellente, tuttavia è sempre necessario passare dal computer per impostare alcune funzioni critiche, come l’alimentazione phantom o il filtro HPF e, al momento, non è possibile richiamare i preset dal pannello di MP8d.

Conclusioni

Nato per accompagnare i convertitori multicanale come Orion 21, MP8d è un’unità che può vivere di vita propria grazie all’ottima qualità di conversione A/D e alla trasparenza dei suoi otto preamplificatori. L’intero progetto gode di una integrazione perfetta tra la parte analogica e digitale, che fornisce, nel lavoro di tutti i giorni, la sensazione di grande stabilità e prevedibilità dei risultati, sempre di qualità.

 

PRO

Preamplificatori efficienti e trasparenti

Conversione AD

Routing

Circuito di Clock

CONTRO

Effetti molto migliorabili

Assenza di pad e soft limiter

Controllo ridotto da pannello

 

INFO

Antelope Audio

Contatto: micheles@antelopeaudio.com

 

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