La seconda serie di controller MIDI di Native Instruments offre funzionalità inedite per integrarsi non solo con la suite Komplete, ma soprattutto con l’ecosistema di produzione musicale Maschine 2: fare musica con il computer dimenticandosi il mouse e addirittura il monitor?
Kontrol S49 mkII: tolta dall’imballo si nota immediatamente la scomparsa dell’alimentatore di rete dalla dotazione, perché il controller attinge dal computer l’alimentazione tramite la porta USB. Le dimensioni generali aumentano in termini di profondità rispetto alla prima serie, per far posto ai due generosi display a colori. Anche il pannello dei controlli ha subito un robusto restyling, a partire dall’adozione di due tradizionali wheel fisiche per Pitch e Modulation, mentre una Touch Strip con una piccola fila di LED a indicarne la posizione è stata spostata sotto le ruote, a fungere da Ribbon Controller. Tutti gli switch in gomma sul pannello sono retroilluminati e così organizzati: in alto a sinistra troviamo la sezione Perfom/Edit, che comprende gli switch Shift, Scale/Edit, Arp/Edit, Undo/Redo, Quantize e Auto, mentre in basso troviamo la sezione Transport, con switch Loop, Metro, Tempo, Play/Metro, Rec/Count-In e Stop. Accanto alla sezione Perform/Edit sono posti due piccoli switch Mute e Solo, mentre in basso sono stati inseriti i pulsanti Preset Up/Down e quelli per la navigazione. La sezione Arrange è dedicata esclusivamente all’uso con Maschine 2, e comprende lo switch Scene per selezionare l’Ideas View introdotta recentemente nel software, lo switch Pattern, per aggiungere/rimuovere o modificare la lunghezza di un pattern, lo switch Track per navigare tra le timbriche, le tracce o le varie scene all’interno del progetto, lo switch Key Mode per definire la scala cromatica in un Group, infine lo switch Clear. La sezione Control al centro del pannello ospita i due nuovi schermi a colori ad alta risoluzione, più due file di otto switch e altrettanti knob posizionati rispettivamente sopra e sotto gli schermi; infine, sulla destra dei display troviamo gli switch Browser, Plug-In, Mixer, Instance, MIDI e Setup, tutti racchiusi nella sezione Mode, infine l’encoder/joystick 4-D per la sezione Navigation.
Analisi
Il parco connessioni non subisce variazioni rispetto alla prima versione: nel pannello posteriore troviamo, partendo da destra, il pulsante di accensione, la porta USB, la presa per l’alimentatore di rete opzionale, due prese in formato jack TRS per altrettanti pedali assegnabili (il sustain a controllo continuo), porte MIDI In/Out e infine la presa Kensington. In ambito software, le novità riguardano il supporto per la gestione delle nuove funzionalità anche su piattaforma Mac OS, l’integrazione host con le DAW di Steinberg (Cubase/Nuendo), la regolazione della risposta al tocco per la tastiera visualizzata da un display, infine la possibilità di assegnare liberamente il Touch Strip (in principio, assegnato di default al Control Change 11). In bundle con il Kontrol S mkII troviamo la suite Komplete Select, che comprende nove virtual instrument quali Massive, Reaktor Prism, Scarbee Mark 1, Drumlab, The Gentleman, Vintage Organs, Monark, Retro Machines mkII e West Africa, più due plug-in come Solid Bus Comp e Replika. Installato il software Native Access, troverete tra i file scaricabili anche la corposa libreria Preview: essa contiene degli esempi sonori di tutte le timbriche contenute in Komplete, ma anche dei virtual instrument di terzi compatibili con il protocollo NKS, che potete ascoltare mentre navigate tra i preset sul pannello del controller. Se avete spazio nell’hard disk, l’installazione della libreria Preview è consigliata. I requisiti di sistema indicano Windows 7 o superiore e processori Intel Core 2 Duo o AMD Athlon 64 X2, mentre Mac OS X 10.11, macOS 10.12 o 10.13 e un processore Intel Core i5 per le piattaforme Apple. Sono necessari inoltre almeno 6 GB di spazio libero su un hard disk, una connessione USB 2.0 alimentata, una scheda grafica con supporto per OpenGL 2.1 o superiore, infine una connessione a internet.
In prova
Native Instruments ha scelto di mantenere il pannello pulito ed elegante, ma siccome sul manuale si fa sempre riferimento a funzioni racchiuse in precise sezioni, qualche piccola serigrafia con la denominazione della sezione accanto ai controlli associati potrebbe supportare l’utente nel muovere i primi passi. Lo chassis è solido e ben rifinito, mentre la scelta di tornare a una coppia di rotelle per Pitch e Modulation farà piacere al tastierista legato a controlli più tradizionali. La meccanica per i modelli mkII a 49 e 61 tasti è la Fatar TP/9 semipesata con supporto dell’aftertouch monofonico che già equipaggiava la prima versione, con una action che si rivela un buon compromesso anche per stendere delle parti pianistiche all’interno di un progetto. I display a colori sono il vero punto di forza del Kontrol mkII, perché oltre a essere ben visibili da qualsiasi angolazione, lavorando con Komplete o Maschine vi potete dimenticare di guardare il monitor del computer. Ho aperto un mio vecchio progetto su Maschine 2.0 e già il fatto di trovarsi replicati sui display i menu del software per lavorare a distanza può sorprendere, non solo: attraverso il Browser del Kontrol S mkII potete selezionare comodamente altre timbriche Native o di terzi, come la V-Collection di Arturia, per esempio, da assegnare in tempo reale alle tracce di Maschine 2. Scordatevi anche il mouse, perché con il controller tedesco si fa tutto velocemente dal pannello.
Se già possedete Maschine 2 e la superficie di controllo dedicata, un Kontrol S mkII è il complemento perfetto per operare contemporaneamente su pad e tastiera, con il plus che nelle due coppie di display potete visualizzare una serie di menu preferiti del software. Il nuovo pulsante Mixer apre le porte all’interazione con una serie di DAW di terzi e in sede di test ho provato il Kontrol S mkII con Cubase e Ableton Live: per esempio, con il software di casa Steinberg l’encoder 4-D consente di spostare la barra trasporto lungo il progetto, mentre i knob permettono di regolare volume e pan delle tracce. I comandi trasporto funzionano a dovere, e la presenza di uno switch Undo/Redo riceve il mio personale plauso; rimarchevole inoltre la possibilità odierna di porre in Mute/Solo una traccia premendo gli switch dedicati e quello assegnato al canale sopra gli schermi. Oltre a quelle già indicate per Cubase, tra le altre funzioni disponibili per Ableton Live segnalo l’impostazione del Tap Tempo, l’attivazione e l’eventuale quantizzazione delle Clip, l’attivazione/disattivazione della registrazione o la sovraincisione; infine, l’encoder 4-D in questo frangente consente di navigare all’interno del Set. Attualmente un Kontrol S mkII supporta altre DAW quali Steinberg Nuendo, Apple Logic Pro X e GarageBand, ma mi auguro che a breve venga esteso ad altri applicativi musicali come Pro Tools o Bitwig.
I LED della Light Guide in un Kontrol S mkII forniscono un feedback visivo riguardo al trigger delle note inserite in una traccia, la mappatura di un drumkit, le articolazioni previste in un timbro di Kontakt, la scansione ritmica dell’arpeggiatore o la scala cromatica impostata nel Key Mode su Komplete Kontrol; su questa serie non è prevista la disattivazione dell’illuminazione dei LED. A tanta integrazione con alcuni software proprietari e le DAW fin qui descritte, in un Kontrol S mkII fanno da contraltare alcune razionalizzazioni rispetto alla prima serie che attualmente ne circoscrivono l’uso con un computer. La risposta al tocco impostabile da pannello mi piace, ma l’applicativo Controller Editor della serie precedente non è compatibile con la gamma mkII e le opzioni MIDI in esso contenute sono state trasferite all’interno del software di Komplete Kontrol, però prive delle impostazioni per i punti di split. In primis, ho pensato a una precisa scelta da parte di Native, poiché Komplete Kontrol consente sempre di caricare un solo virtual instrument alla volta e il team di sviluppatori ha promesso da tempo una risoluzione del problema, ma durante la stesura di questo test non è stato rilasciato nessun aggiornamento a riguardo. L’applicativo Native Access semplifica concretamente la procedura di installazione delle librerie, ma la configurazione dei template per le DAW realizzate da terzi in alcuni casi come Ableton Live spetta all’utente e, nonostante l’ottimo supporto online fornito da Native Instruments, la procedura è ancora piuttosto laboriosa da compiere. In futuro, introdurre sul pannello un piccolo Touch Pad non sarebbe una cattiva idea, perché oltre al controllo di particolari articolazioni previste su alcune librerie di Native Instruments, questo controllo potrebbe rivelarsi utile anche per gestire funzionalità di emulazioni di terzi, come il modo Gravity nel recente Buchla Easel di Arturia.
Conclusioni
Se siete utenti fidelizzati con Komplete o Maschine 2, lavorare con la seconda generazione della serie Kontrol S può rivelarsi molto appagante: la nuova interfaccia consente di navigare e gestire comodamente i due software svincolati dal monitor del computer. L’interazione con le DAW consente di snellire concretamente il workflow, perché oltre ai comandi trasporto e il pratico Encoder 4-D, la manciata di parametri assegnati sono sempre legati a controlli strategici: un clic sul pulsante al posto di qualche corsa del mouse sullo schermo può fare la differenza se il tempo è denaro. Le software house che hanno deciso di abbracciare il protocollo NKS crescono e a breve non mi stupirei se con i controlli di un Kontrol S mkII si potesse intervenire anche su blasonati plug-in.
Oltre agli aggiornamenti software descritti nel test, la speranza per il futuro è che questa rivoluzione nell’interfaccia apportata da Native Instruments sui due modelli a 49 e 61 tasti giunga presto anche sul top di gamma a 88 tasti, per accontentare anche l’amante della meccanica pesata. Il prezzo dei due modelli presi in esame resta invariato rispetto al passato, e la suite Komplete Select è un bel valore aggiunto, valido sia per chi vuole iniziare a esplorare le librerie Native Instruments, sia per l’utente fidelizzato con Maschine 2 che vuole ampliare la propria palette timbrica. In ogni caso, andate a provare un Kontrol S mkII, perché l’interazione uomo/macchina nei controller MIDI ha raggiunto un bel grado di maturazione, e i nuovi modelli di Native Instruments sono un ottimo esempio in tal senso
PRO
L’interazione con Maschine 2 e i controlli per le DAW
La navigazione semplificata con i nuovi schermi
Tastiera e controlli di qualità
CONTRO
Assenza di impostazioni per i punti di split
Impostazioni per l’interazione con alcune DAW migliorabili
INFO
MidiMusic
Info@midimusic.it
Prezzo: € 570,00 + IVA (S49 mkII)
€ 670,00 + IVA (S61 mkII)