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Editoriale #15: lo stato dell'arte


Il numero 15 di Audiofader fotografa l’attuale cambiamento di rotta tecnologica che sta avvenendo in questi anni. I DSP applicati al controllo dei monitor audio, con le eccellenti Kii Three Pro, i plug-in come iZotope Neutron 2, che consentono di arrivare a un buon mix in pochi passi, i sintetizzatori analogici a basso costo che si integrano con tablet e smarphone per il controllo e la programmazione (IK Multimedia ONE), l’outboard analogico che contempla il controllo della distorsione armonica come funzione per aggiungere carattere (Elysia Skulpter 500), la ricerca sui microfoni che sfruttano i principi psicoacustici per ottenere migliori risultati (Lewitt LCT-540 SubZero) e infine l’accesso a contenuti software per abbonamento o sul cloud (Loopmaster Loopcloud), sono tutti esempi di come il settore della produzione audio sia in forte fermento creativo. Se ne avvantaggiano gli studi più recenti (Kalimba Studio), che hanno compreso che la chiave del successo non passa necessariamente dal vintage, ma può arrivare a quel suono anche con outboard analogico, digitale e software di recente produzione. Sembra quasi che gli anni del ritorno vintage, che avrà sempre i suoi estimatori e ragion d’essere anche per prestigio, siano stati metabolizzati a tal punto da arrivare a produrre outboard e software che raccolgono, sotto pochi controlli, l’essenza della distorsione armonica o del comportamento dinamico del vintage, applicandolo però alle più recenti tecnologie. Lavorare con prodotti così innovativi permette di raggiungere i risultati applicando la propria arte, lasciando la libertà di scegliere i percorsi e dare personalità al sound finale. Contemporaneamente, la rivoluzione del cloud e degli abbonamenti al software, permette di intravedere un futuro dove lo studio di registrazione o di post produzione potrà comprare un abbonamento su piattaforme che offrano plug-in di più software house, come già accade per musica e film per gli utenti finali. Saremo sempre più legati a queste modalità nel futuro, con il vantaggio di non preoccuparci di acquistare e controllare upgrade. Un esempio è AVID, che già ora applica una politica simile per i sui software. In tutto questo movimento, il computer rimane l’imperatore assoluto e il fulcro di qualsiasi studio, con quella porta Ethernet che già oggi permette di gestire l’audio Over IP sostituendosi a porte USB e Thunderbolt che, come ben sappiamo, soffrono di aggiornamenti e incompatibilità software e hardware nel tempo.AVID MTRX è l’esempio più aggiornato di interfaccia audio modulare che vive anche su Ethernet. I tempi sono definitivamente cambiati, richiedono meno investimenti e aprono le porte del professionale a molti più studi rispetto solo a dieci anni fa.

 

Luca Pilla

luca.pilla@audiofader.it

 

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