Dopo una ricerca nei laboratori di chimica ed elettronica durata 10 anni, Steve Jackson ha riportato in vita gli equalizzatori Pultec, costruendoli con le esatte specifiche e gli stessi componenti, anche prodotti ex novo, dei mitici originali
Con quasi 70 anni di storia alla spalle, l’EQP-1A è da sempre l’equalizzatore passivo per definizione, da cui ha preso origine la saga degli eq passivi. Nato inizialmente per il broadcast, come molti altri titani dell’audio analogico, è entrato negli studi di registrazione per la sua grandissima musicalità e la facilità d’uso. Non serve il manuale, occorrono solo un paio di orecchie per definire le impostazioni. L’EQP-1A è da sempre il più ricercato e più usato dei prodotti Pultec, con quotazioni ormai da mercato nero. Il problema è che un hardware analogico con componenti vecchi di decine di anni è un dilemma in fatto di manutenzione e suono. Alcuni componenti sono impossibili da trovare, come i trasformatori e alcuni condensatori, e ben si comprende quindi il valore aggiunto di un Pultec prodotto nel 2015: garantisce i migliori risultati sonori e una costruzione impeccabile.
Hardware
La ricostruzione dell’eq segue pedissequamente l’originale. In tre unità rack trova posto il pannello di controllo con il design classico di Pultec e la disposizione dei controlli che tutti conoscono. All’interno sono presenti i componenti discreti legati ai selettori di frequenza per Low, High e Atten Sel, e quelli impiegati per i trasformatori e le valvole, che sono tutti inseriti sul lato posteriore. Tutte le saldature sono eseguite a mano.
Il peso è notevole. Tra i componenti ci sono alcuni condensatori Pultec. I potenziometri sono degli eccellenti PEC canadesi, il trasformatore di alimentazione è un Triad customizzato con una valvola raddrizzatrice 6x4. Ingresso e uscita dispongono ognuno di un proprio trasformatore custom. Tre grandi condensatori (due C-EC40X3 e un C-EC50X4), prodotti da CE Manufacturing, riproducono fedelmente le specifiche degli originali Mallory. L’ultimo elemento elettromagnetico è un trasformatore interstadio prodotto dalla stessa Pultec (Model 529-17) che preleva il segnale single-ended in uscita dall’equalizzatore passivo, lo divide e lo modifica nell’impedenza per alimentare l’amplificatore linea, che utilizza una ECC83 nel primo stadio e una ECC82 nel secondo stadio. Il segnale amplificato è quindi inviato al trasformatore d’uscita S217D, esattamente come nel modello originale. La costruzione è pressoché perfetta, compreso il colore originale.
Analisi
Poter analizzare un Pultec vero è un’esperienza quasi unica, considerando che decine di anni fa mancavano gli strumenti di oggi. Si andava quasi a orecchio ed è questo uno dei motivi per approfondire l’analisi di quei prodotti che suonano così bene. L’EQP-1A mostra un livello di rumore molto basso, dove solo la presenza della frequenza dei 50 Hz della linea elettrica impone un limite. Il livello è infatti a -100 dBu, impossibile da cogliere se non da strumenti di analisi. Già questo è un parametro che la dice lunga sull’eccellente qualità di costruzione e di progettazione.
Il secondo elemento sono i trasformatori di uscita e ingresso che sotto i 125 Hz aggiungono distorsione armonica proporzionalmente al livello d’ingresso e alla frequenza. A 30 Hz, per esempio, la quantità di distorsione armonica, quando si entra con un segnale di livello alto, è elevata e contribuisce a inspessire le bassissime frequenze donando molto corpo. Mentre le armoniche dispari sono una costante del progetto, le pari sembrano dipendere dal livello d’ingresso almeno sotto i 125 Hz.
Al di sopra troviamo un bilanciamento tra armoniche pari e dispari che dipendono anche dall’equalizzazione, un comportamento questo al momento unico tra gli equalizzatori. Tendono a predominare le armoniche dispari, ma con un livello così basso da poter considerare quasi trasparente l’equalizzatore al di sopra dei 200 Hz. Un’altra caratteristica unica del Pultec è il suo comportamento in fase, che tende sempre a essere all’interno del range dei 90 gradi, cioè sufficientemente contenuta per non disturbare segnali stereo o correlati tra loro. A 5 kHz di attenuazione massima, per esempio, la fase non supera i 57 gradi, I giochi si fanno molto più complessi quando si usa contemporaneamente attenuazione e incremento.
Un boost a 5 kHz di valore 10 e un attenuazione a 10 sempre a 5 kHz, con un ulteriore attenuazione a 10 su 20 kHz, conduce a una distorsione di fase di 132 gradi. Non esiste quindi una regola precisa su cosa attendersi, ma generalmente il Pultec è l’equalizzatore ideale per non infierire sull’immagine stereo anche con equalizzazioni spinte.
Le curve di equalizzazione sono un’altra peculiarità del Pultec: sempre dolcissime, molto ampie e piuttosto complesse quando boost e attenuazione si usano nel medesimo tempo. L’effetto che ne deriva è evidente all’orecchio ma non danneggia mai l’intero spettro delle frequenze. Pochi controlli e curve infinite.
Le differenze hardware con i cloni
Tra i più noti cloni di Pultec EQP-1A ci sono il Retro 2A3, stereo e dedicato agli studi pro e il monofonico Warm Audio EQP-WA, con un prezzo molto accessibile.
Entrambi utilizzano una valvola 12AU7 e una 12AX7 in sostituzione delle EEC-82 e 83. L’alimentazione di Retro utilizza un trasformatore custom, mentre Warm Audio impiega un piccolo trasformatore con una scheda con elementi standard per raddrizzare la corrente. Il trasformatore di ingresso di Retro è un CineMag CMMI-2C, un CMLI-600 su Warm Audio, mentre in uscita Retro usa un CineMag 29111 e Warm Audio un CineMag CM4825.
In prova
Ciò che sorprende e affascina maggiormente di EQP-1A è la totale interazione tra tutti i componenti, a differenza di quanto accade con qualsiasi altro hardware, dove di solito si osservano fenomeni fissi. Prendiamo la distorsione armonica: il Pultec si comporta come un tutt’uno tra alimentazione valvolare, circuito passivo e amplificazione valvolare. Differenti impostazioni di equalizzazione modificano il rapporto tra le armoniche, un comportamento unico che non viene riprodotto su altri cloni. Evidentemente anche l’alimentazione valvolare gioca il suo ruolo, non secondario sulla dinamica del suono. L’interazione non è però solo dei singoli componenti: anche la selezione di frequenze e la combinazione dell’attenuazione sulle alte frequenze può modificare radicalmente il comportamento della fase.
In quasi tutte le condizioni, l’EQP-1A assicura una distorsione di fase molto contenuta, il che lo candida a essere anche un equalizzatore da mastering quando se ne possieda una coppia matchata. Il suono è quello che ci si aspetta e che ha reso famoso questo progetto: può essere ampiamente trasparente quando lo si utilizza con un segnale in ingresso di basso livello, mentre diventa una tigre quando lo si fa lavorare a livelli elevati (sopra i +18 dBu), grazie ai trasformatori in ingresso che immergono le basse frequenze al di sotto dei 125 Hz in un bagno di distorsione. Non c’è una traccia in mix che non possa beneficiare dell’equalizzazione del Pultec, che anche a livelli estremi di equalizzazione non crea mai fenomeni eccessivi di distorsione di fase.
Non ci sono regole scritte per l’uso: qui più che mai è l’orecchio a guidare le scelte. La capacità di attenuare ed enfatizzare contemporaneamente intorno alla frequenza selezionata, consente la creazione di curve perfette per esaltare i particolari di una traccia, senza perdere altre informazioni. La piccola attenuazione che si crea prima dell’enfatizzazione è da sempre, e non a caso, una delle curve preferite anche di alcuni equalizzatori SSL. Pure essendo un progetto vecchio ormai di 50 anni, se consideriamo le origini del circuito, è incredibile ascoltare e vedere come questo equalizzatore sia tra i più silenziosi, efficaci e musicali di sempre. In un ambiente acusticamente controllato e con monitor audio adeguati, il Pultec garantisce un posizionamento nel mix di uno strumento, o della voce, molto facile e marcato, solleticando l’ascoltatore che non riconosce l’effetto dell’equalizzazione ma solo un suono naturale e molto piacevole.
Conclusioni
Si può pensare che il prezzo per un EQP-1A sia eccessivo, ma in ambito professionale ci sono considerazioni importanti da fare: innanzitutto i componenti sono nuovi e identici all’originale, garanzia di anni di buon funzionamento e di facile manutenzione. Se avete un Pultec degli anni ’70 pregate che non si rovini un trasformatore o che si scarichi un condensatore: non troverete un sostituto. La nuova produzione garantisce un livello di componenti e di costruzione di assoluta eccellenza e, come sempre, decidere di inserirlo in studio è anche una scelta di prestigio e di qualità assoluta. Se è l’hardware che fa la differenza in uno studio, l’EQP-1A si candida a essere nei primi tre outboard da acquistare. Un monumento vivente al suono musicale e analogico!
PRO
Silenziosità
Headroom
Costruzione e componenti originali
Il Suono!
CONTRO
L’eccellenza costa
INFO
Funky Junk
Info@funkyjunk.it
Prezzo: € 3.895 + IVA