Che il settore del project studio sia in crescita continua è confermato anche da nomi altisonanti come API che, per l’occasione, rispolvera un vecchio disegno della fine degli anni ’70 per riproporlo agli studi.
Arsenal Audio è il nuovo brand di API per il project studio. In questo caso API è il garante per la qualità di produzione ma il disegno è legato all’azienda americana solo in parte. Infatti la serie Arsenal Audio deriva dall’esperienza di APSI, produttore di mixer e di outboard disegnati a fine anni ’70 inizio ’80 da Steve Crump e commercializzati (questo è il collegamento) direttamente da API. Le unità APSI erano compatibili con la serie 500 e usavano operazionali e trasformatori custom, differenti dai moduli API.
La storia ha dato certamente ragione ad API invece che ad APSI, ciò non toglie che ci sia spazio, secondo API, per reintrodurre quei progetti. Attualmente Arsenal Audio ha in catalogo l’R24, equalizzatore a quattro bande parametriche con Q non variabile derivato dal precedente APSI 562, l’equalizzatore V14 per serie API 500, e un doppio preamplificatore disegnato da zero.
R24
In due unità rack trovano spazio due canali di equalizzazione a quattro bande (20-200 Hz, 100-1.000 Hz, 500- 5.000 Hz e 2.000-20.000 Hz), ognuno dotato di potenziometri a corsa continua e con controllo di gain di +/- 12 dB, senza punto centrale di scatto. Unici switch sono quelli di accensione e di In/Out per i due canali. Le connessioni sul pannello posteriore includono ingressi e uscite bilanciate su XLR, replicate in parallelo su jack 1⁄4” TRS, con connettori Neutrik.
Il circuito di alimentazione è su scheda separata e fornisce i +/15 Volt. La scheda principale impiega due trasformatori senza nome per le uscite e una serie di operazionali TL072. Le quattro bande di equalizzazione sono filtri peak (detti anche bell) con Q che incrementa aumentando il livello di cut/boost del gain. La risposta in frequenza è di 20 Hz/20 kHz +/- 0.5 dB, con un livello massimo di +23 dBU, rapporto segnale rumore di -100 dB.
V14
In formato API serie 500, offre un singolo canale di equalizzazione, con identici controlli e impostazioni di R24. L’unica differenza è che i potenziometri sono concentrici (quello alla base corrisponde al gain) e c’è un pulsante di In/Out illuminato. Il V14 ha dei valori dichiarati migliori dell’R24, con un’uscita pari a +24 dBu e un rapporto segnale rumore di -102 dB. I circuiti interni adottano gli stessi componenti dell’R24. Le indicazioni serigrafate sono diverse, nelle frequenze, da quelle che si trovano su R24.
In prova
Entrambi gli equalizzatori dimostrano ovviamente identica pasta sonora. Il trasformatore in uscita si fa sentire, senza alcuna equalizzazione, con una minore presenza di transienti e un maggior corpo intorno ai 200/400 Hz, di cui tener conto in equalizzazione anche perché tende a dare una maggiore impressione di livello percepito. Quando si comincia ad equalizzare appare il suono dello stato solido, con una patina sopra i 5 kHz che tende a essere piuttosto frizzante e dura.
Sui bassi si comporta bene, mantenendo una buona definizione degli attacchi e una buona precisione, sulle medie non si può incrementare troppo il gain pena un aumento del Q e quindi un maggior restringimento della banda. Questo comportamento obbliga a lavorare in modo differente: da una parte il maggior contributo all’equalizzazione si ottiene per bassi valori di gain, dall’altro se si desidera intervenire pesantemente in una banda occorre sovrapporne due.
Non è un caso, infatti, che le bande siano sovrapposte tra loro in regioni critiche. Anche sui medi si apprezza questa durezza dell’equalizzatore, dalla parte opposta di un valvolare o di un eq con induttori. Siamo in territori vicini a SSL, come pasta, ma con un timbro più colorato e corposo, per merito forse dei trasformatori. Un’ulteriore differenza si nota tra i due modelli. Il V14 nel B6 di API suona più definito, preciso, dinamico e ricco della controparte a rack. Tra i due, la nostra scelta cade sul V14.
Conclusioni
Arsenal Audio non è l’equivalente del suono API, e di certo non raggiunge quei colori o quel suono. Siamo in presenza di un equalizzatore con un suono piuttosto duro, adatto al rock e ai suoni spigolosi, invece che a confini intimi e caldi. Non lo useremmo se volessimo un suono alla Norah Jones, mentre potrebbe andare bene per il punk, il rock e il metal più spin- to e trasgressivo.
Il prezzo li colloca nel project studio e tra gli outboard accessibili anche nell’home recording studio. La loro personalità non è spiccata e sono versatili in fase di equalizzazione. Il V14 è la scelta migliore tra i due.
PRO
Suono di discreta qualità Design vintage
Buona qualità di costruzione
CONTRO
R24 ha prestazioni timbriche inferiori a V14 Suono duro (ma può essere un pregio per alcuni)