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Test: Daking Audio Fet III Comp/Limit, un passo avanti


La disponibilità di nuovi amplificatori operazionali, assieme a disegni ispirati ai classici, sono gli ingredienti di nuovi colori da assaporare nel nuovo compressore limiter FET III, un processore di dinamica pronto a posizionarsi come capofila  dell’outboard

Daking Audio è famosa per aver riproposto alcuni concetti del passato con aggiornamenti per il presente. FET III segue questa strada solo in parte perché, dopo qualche ora di lavoro, le orecchie raccontano di un suono ancora non sentito, di un carattere inedito e di sapori a volte anche forti. Già a questo punto è meglio dimenticarsi affinità con il passato e parlare invece del suono del futuro. FET III è un classico compressore limiter a due canali, linkabili in stereo con un controllo dedicato, con filtro HPF sul sidechain.

Costruzione

FET III utilizza i nuovi line driver THAT 1646, che servono per bilanciare il segnale di linea in uscita con un segnale floating simile a quello che si otterrebbe con un trasformatore. Per inciso, i pin sono compatibili con i vecchi operazionali DRV134, DRV135 e SSM2142, ma il progetto è originale THAT e ha uno Slew Rate pari a 15 V/μs, banda passante di 10 MHz e un massimo di +6 dB di gain. I driver deputati al segnale in ingresso sono dei THAT 1206, con gain massimo di -6 dB, Slew Rate di 12 V/μs, rumore di -107 dBu e reiezione ai disturbi CMRR simile a quella di un trasformatore (-90 dB a 60 Hz e -85 dB a 20 kHz).

Il circuito di FET III è in Classe A con doppie piste a +/-24 volt e +/-48 volt, sfruttando un alimentatore esterno switching a +48 volt che viene successivamente elaborato internamente. I condensatori sono in polipropilene e, nel caso di quelli elettrolitici, con leakage molto basso. I componenti sono SMD e all’interno sono presenti i trimmer per Ratio, Distorsion, Threshold, HPF, Gain Reduction, VU, Input Calibration. È possibile tagliare una pista dell’ingresso di alimentazione per disconnettere la messa a terra. La costruzione è precisa, in metallo pesante, i potenziometri hanno manopole anodizzate che da sempre sono un marchio di fabbrica di Daking. I VU meter sono retroilluminati da una fila di otto led gialli e rossi, che conferiscono un tono arancione. Solo il potenziometro di Threshold ha lo scatto centrale a zero.

Daking Audio FET Compressor 3 hardware limiter outboard pro audio studio recording mix luca pilla test audiofader

Bypass

I due pulsanti di Bypass sono retroilluminati di rosso quando sono premuti. Le connessioni prevedono In e Out bilanciati per i due canali audio, mentre il connettore dell’alimentatore esterno si trova in un recesso che può ospitare lo stesso alimentatore. Non c’è alcun pulsante di alimentazione, perciò il FET III rimane sempre acceso. Le specifiche parlano di una risposta in frequenza da 10 Hz a 56 kHz (+/-1dB) con -3 dB a 63 kHz, rumore a -82 dB e massimo livello d’ingresso e di uscita a +24 dBu.

Controlli e operatività

Un’occhiata al pannello rivela i classici controlli di soglia da -10 a +10 dB, rapporto di compressione (1,5:1; 2:1; 3:1; 5:1; 10:1; 20:1), rilascio da 500 ms e posizione Auto a fine corsa, attacco da 250 μs a 64 ms, e Gain da 0 a +11. Il potenziometro continuo HPF permette di selezionare la frequenza del filtro HPF da applicare al sidechain da 0 a 200 Hz. Sotto al VU meter è presente uno switch a tre posizioni per visualizzare il livello di Input, i dB di riduzione del gain o il livello di Output. In centro ci sono i due pulsanti di Bypass e un controllo continuo che consente di passare gradatamente da un compressore dual mono, cioè con i canali indipendenti tra loro, a Stereo completo con i due segnali di sidechain mixati per un unico segnale da usare contemporaneamente su entrambi i canali.

Un’altra caratteristica importante è la replica della fase di rilascio con due costanti di tempo, che si ottiene quando Release è in posizione Auto. Qui Daking ha riprodotto il comportamento del doppio rilascio del leggendario compressore/limiter Audio & Design F760X: in questo caso la prima porzione di rilascio è veloce ma è poi seguita da un tempo di rilascio più lungo che può arrivare anche a otto secondi (vedi Figura 4), con il risultato più trasparente e naturale. Il filtro HPF lavora a 12 dB/ oct, quindi con una pendenza che è più elevata di quella che normalmente si trova in altri sidechain filtrati da un HPF. Il VU meter è calibrato a +4 dBu in corrispondenza dello 0 VU ma non è precisissimo: sotto i 300 Hz tende a visualizzare gradatamente un dB in meno in Output, e di due dB in meno in Input intorno ai 20 Hz.

Analisi

La differenza di fase tra i due canali è minima e trascurabile, si attesta a 12° indipendentemente dalla frequenza e da qualsiasi controllo. Rispetto al segnale di controllo, FET III tende ad aprire leggermente la fase verso le alte frequenze, arrivando a un massimo di 8°, valori completamente trascurabili ai fini dei risultati. L’analisi della distorsione armonica meriterebbe decine di pagine. FET III è un compressore molto ricco in distorsione e ha una funzionalità nascosta: in bypass, con Threshold a -10 dB è pre- sente solo la terza armonica. Alzando la soglia a -5 compaiono improvvisamente una serie di armoniche che cambiano secondo la posizione del potenziometro, fino a tornare alla situazione iniziale con Threshold a ore 1.

La distribuzione delle armoniche dipende dal rapporto di compressione e più è alto, più armoniche sono prodotte in serie. Da notare che siamo in bypass, quindi il compressore non è attivo ma evidentemente i circuiti influiscono sul suono. La quantità di armoniche, e la loro disposizione, cambia anche in base al livello del segnale di ingresso e non sembra esserci una regola fissa. Questo comportamento, non citato sul manuale, diventa molto interessante per aggiungere carattere in assenza di compressione.

Appare invece più evidente che la distorsione armonica introdotta è possibile solo per un range di livello di segnale in ingresso. Incrementando di molti dB il segnale in ingresso, la distorsione in bypass si produce con valori di Threshold che si spostano proporzionalmente al livello del segnale. 

Daking Audio FET Compressor 3 hardware limiter outboard pro audio studio recording mix luca pilla test audiofader

Distorsione indotta

Un altro aspetto nascosto di FET III riguarda il livello d’ingresso: mentre a +4 dBu la presenza di terza armonica è sotto gli 80 dB, arrivando a +18 dBu la terza armonica si attesa intorno ai -55 dB con la seconda a -80 dB, e la distorsione armonica introdotta con Threshold, sempre in bypass, rimane ovviamente molto bassa e trascurabile.

Chi andrà a usare FET III dovrà decidere se usarlo con livelli d’ingresso bassi, intorno a +0 dBu, con la possibilità di colorare molto il suono grazie al trucco del Threshold e del rapporto di compressione in bypass, oppure usare un segnale alto (meglio non superare i +18 dBu) con una forte componente di terza e seconda armonica, e un minimo di distorsione ricca in armoniche. È quel che si dice una macchina che suona! Attivato il compressore, la quantità di distorsione armonica dipende dal rapporto di compressione: essa sarà tanto più ricca quanto più il rapporto sarà alto, dipendente come sempre anche dai tempi di attacco e rilascio.

Più questi tempi sono veloci, più armoniche si creano. Con tempi molto lenti prevalgono le armoniche dispari, ma ogni settaggio è sempre diverso. Davvero un camaleonte della distorsione armonica. Venendo al comportamento del compressore, osserviamo che la curva di attacco è piuttosto dolce mentre il rilascio non è mai velocissimo e quindi è più difficile ottenere particolari effetti di dinamica. Attacco e rilascio sono però prevedibili, il che è una buona cosa per chi cerca un compressore affidabile e preciso

In prova

FET III si candida a diventare tanto un bus compressor quanto un processore di dinamica per il mix. La prima prova non poteva che riguardare il bus compressor. Abbiamo usato il rapporto 1,5:1, filtro HPF intorno a 80 Hz, un rilascio piuttosto veloce e un attacco lento, con un massimo di 2 dB di riduzione del gain. Immediatamente FET III ha proposto un suono trasparente come compressione, ma chiaramente colorato, ricco di alte frequenze, che diventano più vive e frizzanti, con bassi stabili e un recupero di profondità del campo tridimensionale, specialmente quando Link è a metà tra Dual Mono e Stereo.

Da questo setup di base, si può modificare ulteriormente il carattere timbrico, giocando sull’HPF, su Link e sui tempi di rilascio. La posizione Auto è utile con pochi dB di riduzione del gain. Sul bus stereo sono state esaltate le chitarre elettriche, la voce, i piatti e qualsiasi altro strumento ricco di medio alte. C’è un certo sapore metallico, tipico del FET, che qui però è più attenuato rispetto alla violenza di un 1176. Le consonanti sibilanti recuperano un po’ più di energia, ma senza diventare troppo harsh. Passiamo da un bus stereo rock a uno di musica prettamente elettronica, perché il so- spetto è che FET III abbia quel suono scintillante che spesso è ricercato nei generi elettronici più raffinati. In effetti, FET III restituisce energia sui piatti e sulle voci, con un suono radiofonico piacevole e distinto.

Daking Audio FET Compressor 3 hardware limiter outboard pro audio studio recording mix luca pilla test audiofader distorsione armonica

HPF

Lavorando sull’HPF è facile bilanciare la quantità di bassi rispetto al resto. Più il pezzo è poco limpido, più FET III è in grado di donare maggiore descrizione sulle tracce e soprattutto profondità. In molti casi, sempre nell’elettronica, siamo riusciti a imprimere una tridimensionalità sconosciuta al pezzo, arrivando in pochi istanti a quel suono definito, trasparente ma armonico, potente, come nelle migliori produzioni. Non abbiamo dubbi: FET III è un’arma vincente per chi ama Lounge, Smooth Jazz, Elettronica raffinata e Dance d’ambiente. Diventa quasi indispensabile nel Punk, nel Rock alternativo, nel Pop distorto e ovunque sia richiesta ricchezza di armoniche sulle medio alte. Il trucco della distorsione armonica in bypass è perfetto per colorare e rendere eccitante il mix stereo.

Più si alza il rapporto di compressione, più il colore si sposta sulle medio alte, ribilanciando il mix. Veniamo al mix: sui bassi, FET III pilotato con livelli massimi di +4 dBu introduce distorsione armonica in grado di arricchire sia l’attacco che la parte sostenuta, donando carattere e colore metallico, ma senza eccedere. Le voci sono un campo di battaglia perfetto: da quelle femminili alte a quelle maschili basse, FET III arricchisce di particolari, microdettagli e corpo, dipingendo molto sulle medio alte tanto da infilarle subito in mix. Usando i rapporti alti, come limiter, è possibile arrivare subito a risultati con il rilascio in Auto, che rende trasparente l’azione del limiter e non impasta. Sulle chitarre elettriche FET III eccelle, soprattutto quando si cerca di arricchire un suono spento o spingere in avanti nel mix la chitarra.

Un timbro quasi "punk"

Il timbro medio alto che impartisce è molto attuale, quasi punk, senza essere per forza innaturale o artificiale. Anche la ripresa d’ambiente e gli overhead possono guadagnare precisione e corpo sulle medio alte usando FET III. Stupendo il dettaglio e il colore che si può ottenere sulle percussioni, in particolare le tabla, con la possibilità di sentire chiaramente l’attacco anche su piccoli monitor o cuffiette da pochi euro. La versatilità timbrica è elevata e la facilità con cui si ottengono risultati è disarmante. L’aspetto più importante da ricordare, durante l’uso, è la generazione di distorsione armonica: un confronto con il solo bypass non è reale, perché si rischia di ascoltare il suono colorato. Occorre usare un monitor controller che gestisca il segnale in uscita dal convertitore prima del compressore, così da sentire realmente la differenza.

Abbiamo trovato ottima l’idea di controllo continuo su Link, dove le posizioni migliori sono sempre quelle intermedie, che legano bene le tracce ma senza perdere tridimensionalità. Gli 11 dB di gain si sono rivelati più che sufficienti in molte situazioni. FET III non è il compressore da usare per effetti particolari sulla dinamica: anche quando si tirano le compressioni ai limiti, l’effetto che si ottiene è semplicemente una compressione accettabile o piatta ma senza quegli artefatti che inducono ad amare un Distressor.

Il suono molto naturale

Ciò nonostante, è impossibile non apprezzare la differenza che introduce FET III sul suono, rendendolo un compressore/limiter che si fa sentire se si toglie e che rischia di passare inosservato se non si sa che è stato usato, la situazione tipica di un prodotto ricco di colore e con un suono molto naturale. In tutte le prove, FET III si è rivelato silenzioso senza mai degradare il segnale. Difetti? Forse il Bypass non hardware che tuttavia consente di usare FET III come distorsore armonico, e certamente si fa sentire la mancanza di un ingresso di sidechain. Il trucco per impiegare un sidechain esterno per un canale mono, è di inviare il segnale di sidechain a un canale, lasciato in bypass, e usare Link completamente su Stereo.

Non tutti gli effetti con il sidechain possono essere realizzati, perché il tempo di rilascio anche al minimo è alto (500 ms), ma è comunque meglio di niente. Forse anche questo tempo elevato fa parte della ricetta di Daking per facilitare i risultati ai meno esperti.

Conclusioni

Raramente capita di trovare un compressore/limiter che tracci una nuova strada sonora. È questo il caso di Daking FET III che, grazie anche all’uso dei nuovi driver THAT, fa un passo importante nel suono del futuro, offrendo una soluzione timbrica adatta a molti generi musicali e, soprattutto, in linea con le tendenze più attuali di un suono colmo di medio alte. Facile da usare per ottenere risultati sulla dinamica e sul campo tridimensionale, è anche un compressore/limiter con funzioni di distorsione armonica (taciuta dal produttore), che farà felicissimi i fonici più attenti all’equalizzazione o alla ricerca di qualcosa di nuovo e molto versatile.

Confinare FET III al solo ruolo di compressore/limiter è sbagliato, perché sebbene sia quella la sua funzione, è perfettamente in grado di impartire infiniti colori secondo il settaggio. Vedetelo come uno strumento adatto tanto al bus stereo che al mix, con un ottimo bilanciamento tra compressione trasparente e gradazioni timbriche da poter controllare manualmente e con le orecchie. Sulla qualità dei risultati sulla dinamica non si discute, sulle tinte timbriche che produce ognuno può dire la sua. A noi è piaciuto molto, essendo un suono fresco e inedito con un prezzo competitivo

Pro

Suono inedito

Risultati immediati

Colorazione

Contro

Assenza di Sidechain In

Tempo di rilascio

 

Info

Digiland

Prezzo: € 1.877,09

Articolo pubblicato nell’ottobre 2010