Tom Oberheim e i suoi sintetizzatori sono tornati con OB-X8? Ci sono già le prime foto del nuovo polifonico analogico che racchiude il meglio del passato con le tecnologie moderne!
Dalle informazioni che circolano in rete e nei gruppi, il progetto di OB-X8 sembra essere stato realizzato con la stessa filosofia di Sequential Circuits Prophet 5 Rev 4, cioè far risorgere le leggende del passato con un mix di tecnologia analogica e digitale in unico synth, con un pannello di controllo quasi identico all'originale ma con nuove funzioni che si adattano al lavoro moderno.
L'idea di Prophet 5 Rev 4 è stata semplice ma molto efficace: realizzare in analogico la parte di sintesi più importante, come VCO e VCF, e metterla sotto il controllo digitale più moderno, tanto da clonare sia il potentissimo e introvabile Prophet Rev 2 basato su filtri SSM che il leggendario Prophet 5 Rev 3, fornendo anche la possibilità di cambiare il colore dei filtri.
La tendenza non è nuova: tutti i synth recenti più importanti inseriscono più filtri differenti ispirati a Moog, Sequential e Oberheim (si veda il recentissimo focus su Roland Juno-X), tendenza che era stata introdotta molti anni fa con il primo monofonico Studio Electronics SE-1, ispirato al Minimoog con filtro Moog e SEM (ora arrivato alla versione parafonica SE-3), o al più esoterico Oberheim OB-MX, che non è stato preso in considerazione per il nuovo OB-8X.
Con OB-X8, Oberheim ha scelto una strada più filologica: inserire le tre anime della serie OB e quella del primo SEM, sia con i filtri SEM che con i Curtis, e usare la sezione digitale per clonare i comportamenti degli inviluppi e delle modulazioni. Sarà quindi possibile (si spera) scegliere il tipo di VCO e associarlo a un filtro tra quelli che appartenevano alla serie OB/SEM, programmando anche con inviluppi differenti. Una concezione quasi modulare, ma senza i cavi del modulare! Nulla a che vedere, quindi, con la precedente collaborazione tra Tom e Dave Smith che ha dato alla luce OB-6 (qui il nostro test).
Se ancora non conoscete i polifonici Oberheim, vi invitiamo a leggere il nostro articolo su OB-XA, scritto in occasione del lancio della versione virtuale di Arturia OB-Xa V.
Il sintetizzatore
OB-X8, con i suoi fianchetti in legno (un must per i synth di classe elevata) e un pannello di controllo del tutto simile ai precedenti OB, nasce come sintetizzatore a otto voci analogiche, con VCO in grado di produrre sinusoide, dente di sega, quadra, triangolare e noise. Ogni voce avrà due VCO discreti progettati partendo dal disegno VCO originale di SEM e OB-X. Si vocifera anche di potenzialità di cross-modulation per la forma d'onda triangolare. Sarà mantenuta anche la possibilità di assegnare liberamente il pan per ogni singola voce. I livelli del rumore e del VCO sono indipendenti. OB-X8 sarà bitimbrico, con funzioni split e double, e conserva anche la modalità Unison da 1 a 8 voci.
Ai VCO si affianca anche un VCF a componenti discreti ripreso nuovamente dal SEM e dall'OB-X, a cui sono affiancati anche i filtri Curtis che erano presenti nell'OB-XA e OB-8. Avremo quindi la possibilità di spaziare dal primo OB-X all'ultimo OB-8, passando per l'OB-XA. Per il filtro SEM sono previste anche le modalità High Pass, Band Pass e Notch.
Il controllo digitale riguarda gli inviluppi, che sono stati modellati meticolosamente sui precedenti modelli OB e SEM, così da avere tutto il carattere dei quattro synth. Ci aspettiamo anche che gli LFO e i percorsi di modulazione siano gestiti in digitale. I controlli del pannello dovrebbero includere anche una modalità per renderli più variabili le differenze tra le varie voci, come sugli originali. Presente anche un arpeggiatore, ma non un sequencer.
OB-X8 includerà fino a 400 preset, che comprenderanno tutti i preset di OB-X, OB-SX, OB-XA e OB-8 e avrà spazio per altri 600 user preset. Naturalmente l'alimentazione è aggiornata ai dettami di oggi e anche la meccanica di tastiera: si parla di una Fatar a 61 tasti sensibile alla velocity e all'aftertouch assegnabili al filtro e all'amplificatore. L'aftertouch sarà usato come sorgente di modulazione.
La programmazione avviene direttamente da pannello con i parametri raggiungibili anche da un display ad alta risoluzione OLED. Ritroveremo anche le classiche leve Pitch e Modulation per bending, vibrato e altre modulazioni.
Connessioni e prezzo
Prevista la connessione USB, l'interfaccia MIDI In/Out/thru, un ingresso di clock per l'arpeggiatore, ingressi per pedali per il controllo di Volume, Sustain e Filter, uscite audio stereo e mono.
Il prezzo? Si parla di circa 5000 dollari, in linea con la produzione di analogici polifonici moderni.
L'uscita ufficiale dovrebbe essere a giugno, probabilmente al NAMM dove Sequential Circuit e Oberheim si troveranno fianco a fianco. Vedremo se le informazioni saranno confermate, nel frattempo possiamo annoverare un nuovo polifonico analogico oltre al Moog One e a Sequential Circuits Prophet 5 Rev 4, che dimostrano la piena consapevolezza circa il fatto che i polifonici analogici vintage, con il loro pannello e le loro limitazioni, sono a tutti gli effetti strumenti musicali unici. Si può ricominciare a sognare...
Al momento non sono disponibili informazioni ufficiali sul sito di Oberheim