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NEVE 88M: il suono della console 88 sulla scrivania - Recensione

Rapporto qualità prezzo8
Costruzione10
Suono8.8
Facilità d'uso9
Neve M88 ha il suo perché nel suono e nella conversione e può essere il prodotto perfetto per molti piccoli studi, che producono ad alto livello, o per il musicista che vuole finalmente fare un passo avanti nella ripresa senza dover prendere un rack API o investire in più costosi preamp. 
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Quando si parla della serie 88 di Neve, scatta sempre il desiderio di aver anche quel suono in studio. Per il mondo del rock e del pop, il timbro Neve è un must per presenza, impatto e colore del suono, sempre distinguibile, molto musicale e con un profilo timbrico che corrisponde ad avere un risultato professionale. 88M è una interfaccia audio USB 2.0, da cui trae anche l'alimentazione, compatibile nativamente su Mac e con driver ASIO su Windows 10.

Il cuore dell'interfaccia è il duplice preamplificatore derivato dalla serie 88, con i classici controlli Neve che rendono 88M subito familiare. L'operazione portata avanti da Neve, quindi, è quella di usare due preamplificatori con un circuito più moderno, e meno assetato in termini di alimentazione rispetto alla Classe A del 1073, con una sezione di monitor controller e una scheda digitale di conversione AD e DA di alto livello. I due preamp sono ripresi dalla più moderna console 88RS: avendola usata, è indubbio che anche la 88RS abbia il classico suono Neve. La necessità di usare un preamp dal circuito più moderno nasce dall'alimentazione via USB, che non può certo garantire una potenza sufficiente per un circuito tipo 1073. Neve non è però scesa a compromessi: i due pre sono dotati di trasformatore in ingresso.

I controlli e l'hardware

88M ha un'estetica vintage: la doppia PCB di cui è composta è inserita in un case modellato come fosse finta pelle, decisamente rock, dal peso non indifferente e corrispondente, circa, a metà di un rack alto due unità. Non è la più portatile delle interfacce audio (1,6 kg), anche per dimensioni, ma il suo scopo non è finire in uno zaino: nel caso controllate di averne uno robusto! I controlli su pannello sono divisi in tre sezioni. A sinistra i due preamplificatori, con controlli indipendenti tra loro: potenziometro del gain che funziona anche da switch per selezionare l'ingresso tra Mic, Line e DI, con relativi led, e un altro led che indica la presenza del segnale e il suo livello (passando da verde a rosso) al di sotto del quale c'è il pulsante per l'alimentazione Phantom. A lato c'è l'ingresso, su connettore Combo Neutrik. I tre ingressi condividono il trasformatore Marinair che è parte importante del sound Neve. Gli ingressi Line e DI accettano sia segnali bilanciati che sbilanciati.

La terza sezione è dedicata al Monitor controller. Il grande potenziometro rosso gestisce direttamente il livello delle due uscite Left e Right, con un’incisura centrale che corrisponde a -12 dBu adatto a calibrare i monitor. Questa sezione è simile a quella della console 88RS. Accanto c'è l'uscita cuffia con il suo potenziometro per il volume, con un’incisura al centro settata a -6 dBu. 

Neve 88M include un amplificatore per cuffie: il livello d'ascolto è assicurato su qualsiasi cuffia e a prova di impedenza. Il controllo di volume funziona anche come switch tra le modalità di routing, condivise con le uscite principali: si può scegliere tra Stereo Direct Monitor (DIR) che indirizza direttamente l'uscita dei preamplificatori alle uscite principali e cuffia; Stereo Mix Monitor che guida le uscite del preamplificatore post insert direttamente all'output con mix del segnale stereo proveniente dalla DAW; DAW per usare 88M come convertitore DA puro: Mono Mix simile a Stereo Mix ma con le due uscite dei preamp posti in mono con il segnale stereo dalla DAW. In questo ultimo caso, registrando da 88M sulla DAW rientra un segnale stereo ma con i due preamp in mono. Nelle altre modalità, il preamp 1 è inviato solo all'uscita Left e il preamp 2 solo all'uscita Right. Non c'è però un bilanciamento tra il segnale dalla DAW e i due preamp: è necessario intervenire dalla DAW gestendo il livello d'uscita dal master fader per bilanciare il segnale con quello dei due ingressi in fase di monitoraggio.

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Le uscite Left e Right posteriori, bilanciate su jack a 1/4 di pollice, hanno un livello massimo di +18 dBu, valore determinato dall'alimentazione via USB. Troviamo anche duplici connessioni Send Return per i due canali, bilanciate su TRS a + 4 dBU.

In modo intelligente, Neve ha dotato 88M di una porta I/O ADAT a 6 canali per inserire 88M in una catena digitale più ampia, che può arrivare fino a 192 kHz con le ovvie limitazioni del caso. Dalla DAW, quindi, vedremo le due uscite principali di 88M e altri sei canali ADAT e in ingresso, i due preamp e altri sei canali ADAT. Da notare che 88M può funzionare come master clock per il sync ADAT, selezionando la sorgente di clock dal pannello di controllo CoreAudio o dal pannello ASIO. Non esiste possibilità di monitorare gli ingressi ADAT a bassa latenza.

In termini di dati tecnici, i preamplificatori hanno un range dinamico maggiore di 110 dB, con gain da +21 dB a + 68 dB, livello massimo d'ingresso di - 3 dBu con impedenza di 1,5 kOhm. Gli ingressi Line hanno un range di gain da -12 a +35 dB con livello massimo d'ingresso di + 30 dBu e impedenza a 20 kOhm. La DI ha un range del gain da +13 a +60 dB, livello massimo di +5 dBU e impedenza di 900 kOhm. Gli insert gestiscono fino a +18 dBu. Le uscite main hanno un livello massimo di +18 dBu con range dinamico di 113 dB. Il crosstalk interno è di -60 dB a 10 kHz.

La scheda di conversione utilizza gli ottimi convertitori ESS: per l'AD si affida un ES9842PRO mentre per il DA c'è un ES9018k2M. I driver di uscita sono gestiti dagli ottimi BB DRV135UA e il routing digitale è basato su un XMOS E1690C20.

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In prova

Neve 88M non ha alcun pannello software di controllo: tutto si gestisce da controlli fisici. Manca un filtro HPF, che per l'uso del preamplificatore sarebbe stato importante, per guadagnare qualche dB di headroom in caso di rumori sotto gli 80 Hz. L'assenza si fa notare, soprattutto per chi ama usare al meglio un preamplificatore. Applicare un filtro HPF dalla DAW permette di arrivare quasi allo stesso risultato, ma in termini di ripresa l'effetto, in alcuni casi, è differente. Manca anche un pad, con un range di gain di soli 47 dB: non dovrebbe essere un problema usando microfoni moderni, ma possono esserci intoppi quando si usa un microfono a condensatore con un livello d'uscita elevato, perché il livello massimo accettato dal preamp è di soli -3 dBU con una headroom di +18 dBu.  Il led del segnale è legato al preamplificatore e non allo stadio di conversione, ma è calibrato sullo 0 dBFS per evitare il clipping dell'AD. Inoltre questo semplice metering è post insert return, cosa positiva. Il fatto è che quando compare il led rosso, si entra subito nella distorsione analogica del segnale. C'è poco spazio, nel controllare il gain, per aggiungere distorsione armonica in minima quantità, tuttavia non abbiamo avuto problemi a riprendere un amplificatore per chitarra, una cassa, una tromba o una sezione di orchestra. Malgrado i dati, 88M garantisce sufficiente headroom per evitare la distorsione, la quale si palesa se il led rosso è sempre acceso, corrispondente a -3 dBFS, mentre al di sotto di questo livello compaiono i benefici del trasformatore sul timbro, quasi in forma di equalizzazione, ma senza un contributo della distorsione armonica, che rimane ampiamente sotto i -90 dB. Usando la modalità DIR, che bypassa il convertitore, è possibile giocare tra il valore di gain e il livello Monitor quasi come quest'ultimo fosse un trimmer. La soluzione più pratica che abbiamo trovato è stata di usare la modalità DIR, prelevare il segnale del primo preamp e inserirlo nel secondo, usando il livello di monitor controller come trimmer per il secondo preamplificatore, così da lasciarci la libertà di distorcere con il primo preamplificatore senza passare dai convertitori AD. Ovviamente, in tale condizione, il segnale da registrare via USB è quello del secondo preamplificatore, che non risulterà mai distorto digitalmente. In questa modalità abbiamo trovato particolarmente conveniente usare l'ingresso DI sul secondo preamplificatore, che ha dato maggiore aria e più dinamica rispetto agli ingressi Line e Mic, ma ogni sperimentazione è possibile. Per i più scaltri, avrete notato che le impedenze variano parecchio tra i tre ingressi: essendoci di mezzo un trasformatore, il livello di impedenza può variare sia in termini di dinamica che di frequenza, per cui è possibile scegliere il livello di impedenza in ingresso tra le diverse connessioni per gestire la dinamica del segnale in modo subdolo ma preciso, anche usando microfoni dinamici. Per inciso, la DI, usata su un basso, è tra le più musicali che abbiamo mai provato.

In fondo non abbiamo fatto altro che gestire il routing analogico per sfruttare un preamp microfonico e la gestione della distorsione armonica. E' il bello dell'analogico! In ogni caso, vi consigliamo di provare questa strana disposizione di ingressi e uscite, perché il suono che deriva è quasi stereofonico e tridimensionale nonostante stiamo parlando di un segnale monofonico! Soprattutto gli ambienti e l'aria intorno alla sorgente hanno una maggiore presenza rispetto alla sola singola ripresa senza distorsione armonica.

La differenza timbrica tra ingresso line e mic è piuttosto evidente, ma richiede un buon ascolto critico. L'ingresso line è quello più pulito e dinamico, non aggiunge distorsione armonica e rimane ampiamente dinamico, a patto di non sovraccarica l'ingresso. Le stesse caratteristiche appartengono anche all'ingresso ad alta impedenza, che è sempre molto equilibrato e trasparente, senza mai essere sterile, ma risulta più schiacciato in dinamica per  il valore dell'impedenza. Il preamplificatore merita considerazioni a parte: l'effetto del trasformatore si apprezza in un bilanciamento differente del timbro. Le medie sono valorizzate, senza perdere la percezione dei bassi che appaiono più pieni ma non gonfi. Le altissime frequenze diventano più setose, rendendo favorevolmente più corpose le medio alte, ma senza perdere aria. Si può osare leggermente di più nel clipping dello stadio per brevissimi transienti, con la conseguenza di un traccia registrata più di impatto, ma mai schiacciata. Usando per esempio un microfono dinamico come uno Shure SM57, che può essere tranquillamente gestito su 88M anche con ingresso linea, le differenze di bilanciamento timbrico saltano subito fuori: il preamplificatore spinge maggiormente il segnale, guadagnando qualche dB in più rispetto allo stesso settaggio line, con quella presenza sulle medie, sempre nitide ma anche più ricche di dettagli, che hanno reso leggendario il suono del preamplificatore Neve. Passando dai microfoni a condensatori senza trasformatore, come i DPA per esempio, la ripresa della chitarra acustica ha regalato le stesse sensazioni. La differenza maggiore di 88M è nella dinamica: dove con un 1073 si può spingere di più su territori distorsivi, nel caso di 88M non si va oltre al clip che introduce immediatamente distorsione e la gestione della distorsione armonica è pressoché assente. Non si può pretendere di più da un preamplificatore alimentato via USB, tuttavia va detto che Neve è riuscita a infondere in 88M l'essenza del suono inglese, rendendolo perfetto per chi deve registrare e arrivare subito al risultato. Usando condensatori di alto livello, come un Neumann U67 o un Telefunken TF47, ancora una volta M88 è all'altezza della situazione per quanto riguarda la timbrica Neve. In tutti casi, 88M non produce quella esaltazione fastidiosa sulle  consonanti fricative che fa tanto suono poco professionale. I preamp sono facili da controllare e le vostre effe ed esse sono protette dai circuiti analogici di qualità.

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Tra gli aspetti più rigidi di 88M c'è l'impossibilità di assegnare alle uscite ADAT i due canali analogici, riducendo quindi la flessibilità in un sistema più complesso e obbligando a passare sempre dalla connessione USB su computer per registrarli. Non essendoci alcun pannello di controllo software, è difficile dire se ci sarà la possibilità in futuro di realizzare questo routing. In termini di prestazioni ASIO, 88M assicura una buona latenza anche su computer meno performanti, lasciando al routing sulla sezione monitor controller il compito di sbrogliare la matassa quando si registra con una base dalla DAW. La mancanza di pad, di filtro HPF, di bilanciamento tra preamp e segnale DAW sono tutti indizi del fatto che 88M sia più un preamplificatore di alta qualità con scheda di conversione che non un'interfaccia audio completa. Dunque un prodotto sottodimensionato? Nient'affatto! Nel modo di lavorare di oggi, nelle produzioni, ci sono due elementi che sono sempre acquistati separatamente: un preamplificatore di alta qualità e un'interfaccia audio. Molti producer necessitano al massimo di due soli preamp e 88M li mette nelle condizioni di avere due eccellenti preamplificatori professionali. Se tutto il lavoro è svolto ITB, la scheda di conversione di 88M è quello che ci vuole per il monitoring, grazie anche alla gestione da pannello. Se consideriamo quindi queste aspettative, 88M è un sistema vincente per chi vuole costruire uno studio partendo da ottime basi analogiche e digitali, senza ulteriori investimenti. Se ci fosse stata la possibilità di alimentazione esterna, con conseguenti migliori risultati per l'headroom, sarebbe stato ancora meglio. Le assenze che abbiamo riscontrato non pregiudicano il workflow del producer moderno, che spesso si limita alla registrazione della voce o di qualche singolo strumento, affidandosi poi al computer. Infine, non ci stupiremmo se nei prossimi mesi uscisse anche un equalizzatore o un compressore nello stesso formato hardware di 88M, per realizzare una intera channel strip Neve.

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Conclusioni

Neve 88M va ben inquadrato prima di dare un giudizio: secondo noi risponde molto bene al modo di lavorare di oggi dei producer in cerca di un preamp di alto livello da associare a un convertitore, in un ambiente che non è uno studio di registrazione di grandi dimensioni ma che, al contrario, potrebbe essere una semplice stanza. 88M garantisce una ripresa microfonica o una conversione molto musicale, grazie al sound Neve (quanti 1073 ci sono in studio per questa ragione?) e ai trasformatori, con una buona espandibilità grazie all'ADAT. Le assenze di alcune funzioni possono essere compensate con outboard esterni o plug-in digitali, ma potrebbe anche essere che molti producer non ne sentano affatto la mancanza. Neve 88M ha il suo perchè nel suono e nella conversione e può essere il prodotto perfetto per molti piccoli studi, che producono però ad alto livello, o per il musicista che vuole finalmente fare un passo avanti nella ripresa senza dover prendere un rack API o investire in più costosi preamp. 

 

Pro

Direct monitor per i preamp, con bypass della scheda digitale

Connessioni analogiche bilanciate in ingresso e uscita

Trasformatore in ingresso per tutte le sorgenti

Il sound classico dei pream Neve 88

 

Contro

Filtro HPF assente

Pad assente

Nessun bilanciamento tra DAW e preamp

Headroom ridotta 

 

Info

Funky Junk

Prezzo € 1.268,80 solo per periodo limitato €1.141,92

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