Acustica Audio Sunray porta nella DAW un compressore/limiter e un equalizzatore realizzati negli USA alcuni anni fa, conosciuti da tempo nel circolo dei professionisti, ma con alcune nuove funzioni che cambiano l'uso del compressore
La nuova suite di Acustica Audio rende omaggio a due outboard del passato targati Summit Audio. Il plug-in Sunray Comp deriva dal compressore Summit DCL 200 con operazionale 990, da sempre riconosciuto per il suo timbro delicato, grazie all’utilizzo di un opamp 990 e di un circuito valvolare. Tutto, di DCL 200, sembra studiato per dare risultati gentili e musicali: una curva soft knee con un detector dipendente dal programma (RMS), un circuito valvolare e un colore patinato, ma mai invadente. Il DCL 200 rientra tra i compressori/limiter più trasparenti che abbiamo mai usato, ma con un carattere analogico ancora presente. Passa inosservato, fino a che non lo si toglie dalla traccia.
Diverso è il caso del plug-in Sunray EQ, emulazione dell’equalizzatore MPE-200 Element 78 realizzato a quei tempi in collaborazione con Rupert Neve stesso. E’ stato il primo equalizzatore in stile Neve con controllo digitale, 25 memorie e possibilità di inviare il dump delle stesse via MIDI. L’idea era di avere un eq analogico, in Classe A con trasformatori inglesi ma sotto il controllo digitale. Era un progetto speciale che non ha goduto, però, di un grande successo commerciale. Se ne trovano pochi.
Da questi due outboard nasce la suite Sunray, che comprende i plug-in Sunray EQ, Sunray Comp e Sunray Pre, a cui sono stati aggiunti una serie di controlli che cambiano molto le possibilità di controllo del compressore.
Sunray Pre
Acustica Audio ha inserito nel plug-in sei modelli differenti, derivati dall’analisi degli stadi di ingresso dei due outboard, includendo anche le versioni mono e stereo, realizzati con tecnologia Hybrid per mantenere basso il consumo della CPU ma senza perdere la precisione e il risultato. Per poterlo usare al meglio, occorre chiarire che l’input trim controlla direttamente la quantità di distorsione armonica, lasciando del tutto inalterato il livello d’ingresso. Già a zero, la quantità di distorsione armonica è presente. Le differenze qualitative di distorsione armonica non sono nette: EQ 1 ha una quantità maggiore di armoniche dispari, a differenza di EQ 2 con un contenuto maggiore per le pari.
Entrambi i modelli sono interessanti perché hanno tutti una sequenza di seconda, terza, quarta e quinta armonica e non oltre. A cambiare le carte in tavola, circa i rapporti e il contenuto, è il livello di segnale in ingresso. Si tratta quindi di un plug-in che è risponde dinamicamente al segnale in ingresso, variando continuamente i rapporti di distorsione armonica. E’ un comportamento piuttosto inedito, che rende la tecnologia usata da Acustica Audio ancora più aderente alla realtà. EQ ST, la versione stereo, sembra inserire EQ 1 ed EQ 2 ai due canali stereo. Non ci sono particolari differenze andando sotto i 40 Hz nella produzione di distorsione armonica.
Diverso simile per i tre modelli per l’ingresso del compressore: la quantità di distorsione ricalca il comportamento dei modelli EQ, con rapporti differenti tra le armoniche. La più grande differenza è nell’uso della funzione Ultra che, una volta attivata solo sui modelli Comp, introduce una maggiore quantità di distorsione armonica.
L’obiettivo di Ultra è aggiungere una maggiore quantità di distorsione armonica come effetto, ma aumentato l'input trim si rischia una distorsione digitale improvvisa come effetto finale. Da notate che UItra e Oversampling non apportano alcun cambiamento ai modelli EQ, che rimangono indifferenti a questa funzione. Le possibilità sono quindi molto maggiori di quel che si pensa, perché le versioni Comp possono essere variate da Ultra.
Sunray EQ
Il primo elemento che si nota, come da tradizione di Acustica Audio, è la separazione tra la sezione di preamp e di eq: SunrayEQ è un puro equalizzatore senza alcuna distorsione armonica, anche con le bande attivate senza gain, se non si attiva Pre, con una risposta in frequenza completamente piatta e un comportamento in fase molto personale e non invasivo. Non appena si inserisce Pre, anche con le bande spente, ecco che appare un carattere diverso, con i due canali che divergono in risposta in frequenza impostando l’input tirm su +6, con tanto di lieve modifica del comportamento dinamico se si esagera con i gain ingresso. Ovviamente compare anche la distorsione armonica che abbiamo conosciuto sul plug-in Sunray Preamp. Un altro effetto interessante è la differenza tra i due canali stereo, che è dipendente dalla funzione Ultra quando è attivo Preamp, perché può cambiare i destini della curva di equalizzazione. Ulteriori minime modifiche sono apportate dalla scelta dell’oversampling. Senza Preamp attivato, Ultra, Input Trim e Oversampling non hanno alcun effetto sul risultato finale.
L’equalizzatore offre quattro bande con range distinti ma che si sovrappongono tra loro. Mentre per la prima e quarta banda (LF e HF) è possibile scegliere tra shelf e peak, per le due centrali (LMF e HMF) è disponibile il controllo di Q, continuo, con escursione da 0.6 e 2. In modalità Peak, per LF e HF, il Q sembra vicino a 0.8. Il gain varia da -16 a +16 dB ed è molto preciso. I due filtri HP e LP a 12 dB/Oct sono molto precisi e chirurgici.
Sunray Comp
Come per l’EQ, anche il compressore ha dei comportamenti differenti se è inserito o meno il Preamp per quanto riguarda la risposta in frequenza. Di suo, quindi, il compressore ha un suono prorpio senza comprimere che può essere stabilito usando il solo input trim al di sopra dello zero, con ratio a 0, con una esaltazione verso i 500 Hz e una riduzione intorno sopra i 6 kHz il cui punto dipende dalla quantità di gain applicato in ingresso. Anche senza pre, il compressore è decisamente ricco di distorsione armonica quando lavora per pochi dB di riduzione del gain.
La curva di compressione, sempre soft, non è modificata dalla scelta tra Comp, Lim e Saturation nel controllo Morph, il quale di fatto controlla la quantità di distorsione armonica che aumenta andando verso Saturation. Al massimo di Saturation, la quantità di distorsione armonica è ricca di componenti. Il controllo Power, a sua volta, influenza il contenuto armonico: più ci si sposta verso il valore massimo, più la distorsione armonica diminuisce. Sunray Comp non può funzionare da puro limiter: la sua curva di compressione è sovrapponile sempre al compressore
La qualità di compressione dipende come sempre dai tempi di attacco e rilascio. Da notare che con tempo di attacco a zero, il compressore non lascia passare alcun transiente (un comportamento questa volta da limiter!). Anche con tempi di attacco oltre lo zero, spostandosi con Morph verso Limiter, si ottiene il blocco del passaggio dei transienti. Il controllo SLink permette di variare l'intensità del link ai due canali per lo stereo.
Dove Sunray Comp stacca la concorrenza è nei controlli di Power, Attack Hold, Release Hold e SHMOD che, combinati tra loro, portano a nuovi inviluppi del tutto inediti e pronti per essere sperimentati per le chi ha maggiore orecchio per la compressione. La possibilità di mantenere più a lungo il transiente con Attack Hold, che è dipendente dal tempo di attacco, e la parte di rilascio con Release Hold, sempre dipendente dal tempo di Release, apre nuove possibilità nella compressione parallela ma non solo. Power controlla di fatto anche il comportamento della parte di rilascio, trasformando questo compressore da VCA a quasi FET nella fase di rilascio.
Power controlla anche la fase di decadimento del transiente prima della compressione, con ulteriori effetti sul suono, soprattutto nelle basse frequenze. Non potrebbe essere altrimenti, perché di fatto Power gestisce le caratteristiche del detector: a 1 corrisponde a un detector Peak, mentre spostandosi a 5 diventa più sensibile al segnale RMS. Intelligente anche la scelta di gestire il compressore solo per Mid, per L/R e Side, ma con tutti i valori intermedi. Un’idea ben realizzata che apre altre strade al mix e all’uso come bus compressor.
In prova
Definire questa suite come semplice emulazione, riuscitissima, di un equalizzatore e di un compressore Summit Audio è oltremodo riduttivo. Le potenzialità sono talmente tante, soprattutto nel controllo della distorsione armonica e per l’inviluppo del compressore, che Sunray diventa una suite quasi sperimentale. Si può optare per le sole pure funzioni di compressione ed equalizzazione, escludendo il preamp, oppure addentrarsi nei colori della valvola e dei circuiti che sono dipendenti dal livello d’ingresso per qualità e quantità di distorsione armonica. Per la prima volta ci troviamo di fronte a una suite flessibile ma anche con un motore timbrico che può essere preso da esempio per altri produttori. Mai ci si era avvicinati così tanto al comportamento di un hardware analogico secondo i livelli del segnale in ingresso. Acustica Audio ha centrato l’obiettivo perché, nell’uso quotidiano, scompare la sensazione di rigidità del digitale e appare quell’imprevedibilità dell’analogico che, però, può essere tenuta sotto controllo o liberata, dalle funzioni come Ultra, Power, SHmod e Morph. Mentre Sunray EQ è costante nei risultati, Sunray Comp è tra i più interessanti plug-in che abbiamo mai trovato nelle suite di Acustica Audio. L’idea di aggiungere Attack e Release Hold trasforma un compressore soft knee in un arma per gestire i transienti in parallelo al segnale originale o in Side. Che dire poi del diverso comportamento della curva di rilascio che passa quasi da un VCA e un FET con pochi controlli? Sono finezze che possono fare la differenza per chi sa usare il compressore.
Abbiamo apprezzato molto la possibilità di muoverci tra compressore, limiter e pura saturazione con gradi differenti di saturazione e di controllo dei transienti. Un’idea che supera il concetto di modalità dei compressori/limiter. Anche la possibilità di intervenire più verso il side o il mid, con gradi diversi, è qualcosa tutto da esplorare.
Il lavoro del compressore è camaleontico ma sempre musicale: si va da dolci compressioni fino a più spericolate manipolazioni della dinamica grazie ai controlli aggiuntivi. La possibilità di attivare o meno il preamp, consente di moltiplicare le opzioni d’uso, a tutto vantaggio del risultato finale che è nelle mani di chi li usa. All’inizio del test credevamo di avere a che fare con un’altra ottima emulazione, ma l’analisi e l’ascolto dei tre plug-in ha rivelato quanto Acustica Audio sia andata avanti nella ricerca in questi mesi, arrivando a sviluppare nuovi concetti e funzioni partendo da una emulazione. Sia il compressore che l’equalizzatore, senza preamp attivato, mantengono una certa trasparenza rispetto al segnale originale, esattamente il motivo per cui DCL 200 è famoso. La curva soft knee è perfetta per ottenere un segnale ancora musicale (ci sono altri plug-in di Acustica Audio più violenti) e, una volta applicati alle tracce, è difficile sentirne l’effetto se non mettendoli in bypass. Solo in quel momento si percepisce la differenza. Le voci, le chitarre acustiche, i fiati e qualsiasi strumento che richieda una compressione gentile e che schiarisca il timbro, grazie alla distorsione armonica anche del pre, sono le prime sorgenti da trattare. Anche il rullante e i piatti hanno beneficiato dell'effetto preamp e compressore, sempre per renderli più incisivi. L'equalizzatore, con o senza preamp, può passare del tutto inosservato e si presta bene a interventi sul bus stereo o sul multicanale perchè modifica poco la fase, mantenendo la tridimensionalità globale. Eccellente come sempre il lavoro sulle alte frequenze, ormai un biglietto da visita per Acustica Audio.
Conclusioni
Sunray non è complicato da usare, se ci si limita a usarlo con i controlli già noti. Nel momento in cui si comprende come suona Sunray Pre, come influisce Ultra e come lavorano i controlli accessori al compressore, si entra in un'altra dimensione che amplifica la flessibilità timbrica di queste due emulazioni ben realizzate. Finalmente stiamo uscendo dal solo obiettivo di emulazione dell’hardware per entrare in una nuova dimensione di programmazione, impossibile da raggiungere con il modello hardware originale. I professionisti del mix e del mastering sono i primi che capiranno l’importanza di questa inedita flessibilità, per personalizzare maggiormente il risultato. Un ottimo lavoro e un esempio reale per il futuro dei plug-in.