Per la prima volta, SSL ha introdotto su The Bus+ un equalizzatore dinamico a due bande creato in analogico, programmabile in frequenza e range. Pronti ad andare oltre?
Il D-EQ è un equalizzatore a due bande che solo apparentemente ha poche funzioni. Cominciamo con il dire che è posto di default dopo il Make Up Gain, che in queste condizioni ne stabilisce anche il livello d’ingresso, ed è dipendente anche dal controllo di Mix, in condizioni di default. Il D-EQ può essere usato senza necessità di attivare il compressore: per farlo è sufficiente spostare la soglia di intervento del compressore su +20.
E’ possibile però cambiare l’ordine e anticipare il D-EQ davanti al compressore, premendo Make-Up e selezionando Post D-EQ. In questo caso, il D-EQ si libera dalla dipendenza di Make Up Gain e Mix. E’ questa la condizione ideale per usare solo il D-EQ senza compressore e, soprattutto, fare in modo di aggiungere ulteriore distorsione armonica quando il segnale sarà processato dal compressore.
La coppia di due bande, LF e HF, sono indipendenti per canali e per attivarle è sufficiente premere per qualche istante gli knob LF e LF. La conferma dell’avvenuta attivazione si ha con la retroilluminazione dei pulsanti a lato.
I controlli
Il controllo per ogni banda permette di spostarsi verso la compressione, a sinistra, o verso l’espansione dinamica, quest’ultima funzione presente su pochissimi compressori, come il Barth Dynaset che include anche la funzione per limitare l’espansione entro un valore di dB programmabile, esattamente come accade per il nostro SSL The Bus+!
La programmazione delle frequenze e del range dinamico (che corrisponde tecnicamente a un limiting applicato sul segnale di sidechain) è di una semplicità disarmante: si tiene premuto per qualche istante in più il knob LF o HF relativo al canale e i due VU meter diventano i monitor per stabilire i parametri.
Usando i pulsanti HF>Fast e LF>Fast di sinistra si stabilisce la frequenza per le due bande, mentre usando quelli a destra si definisce il range di dinamica. Limitare il range è molto importante quando si parla di espansione: se il valore è molto ampio si rischia di far esplodere il transiente con pessimi effetti musicali. Tenendo un range per esempio di 4 dB, tutto quanto rimane controllato e non ci sono sorprese.
La programmazione è comodissima: il cambio di frequenza, per esempio, è in tempo reale come anche il range: mettendo Mix su Wet e aumentando il Make Up Gain si può sentire in diretta cosa si sta facendo. Agendo inoltre sui pulsanti CH1e CH2 In, si può ascoltare il segnale originale, mettendo in Bypass il canale, o il Solo, comodissimo in Mid/Side per i due canali, tenendo premuto più a lungo il relativo pulsante CH In.
Ci sono anche altre opzioni: HF Bell cambia il comportamento del filtro dinamico HF da Shelf a Bell e, anche per questo, è possibile scegliere la frequenza come per la modalità normale.
Per la banda HF, è possibile cambiare i tempi da 3ms a 1 ms attivando HF Fast. I tempi di rilascio sono sempre fissati a 50 ms. C’è una terza possibilità, tenendo premuto più a lungo HF Fast, che si illumina di viola, per tempi di attacco di 10 ms e rilascio su Auto. Per i piatti è forse la modalità più interessante delle tre, perché migliora la percezione del transiente allungando l’inviluppo.
Le stesse modalità sono previste per la banda LF ma con tempi diversi: in condizioni di default 30 ms di attacco e 100 ms di rilascio, con LF>Fast 10 ms di attacco e 50 ms di rilascio, e tenendo premuto il pulsante più a lungo 10 ms di attacco e Auto per rilascio. Le condizioni iniziali sono le ideali per gestire il basso.
C’è un particolare non conosciuto circa il led che si illumina quando entra in azione la compressione o l’espansione: la sua attivazione è indipendente dalla frequenza che riceve. Può quindi capitare di lavorare e vederlo attivo anche quando non sta comprimendo o espandendo alcunchè. Per esempio se si definisce come frequenza di HF i 5 kHz, il led si illumina anche se entra una sinusoide a 20 Hz. Inoltre il trigger del D-EQ dipende direttamente dal livello di Make Up Gain se l’eq dinamico è posto prima del compressore. Soprattutto per l’HF, se si impostano frequenze elevate che hanno un basso livello generale, potrebbe accendersi il led ma in realtà l’eq dinamico non sta lavorando. E come lavora? L’espansione è interessante: più si alza la frequenza rispetto al punto selezionato, più l’espansione lavora incrementando il gain. In pratica si comporta come un filtro shelving, solo che il suo lavoro dipende da un processo dinamico e non di equalizzazione.
Se ne deducono alcune regole:
- a subire un aumento di livello sono soprattutto le frequenze più alte rispetto a quella selezionata, con relativo effetto sul timbro generale
- il colore del led non è realmente correlato con il processo dinamico sulle frequenze scelte. In un segnale complesso, come quello di una song, occorre andare ad orecchio e non fidarsi troppo del led
- Occorre lavorare con il Make Up gain, che funziona come una soglia oltre che per livello, quando l’eq dinamico è pre compressore.
- In caso di D-EQ post compressore, è il livello di Mix a determinare la soglia, mentre il controllo di Make Up non ha alcuna funzione.
LF Gain, il shelving standard
In modalità Classic Stereo e S/C Stereo, SSL The Bus+ comprende anche due filtri shelving per LF e HF, standard. LF Gain, che si trova a sinistra, è un filtro shelf che controlla la quantità di basse frequenze dopo il filtro D-EQ LF, con un range di +/- 10 dB. La sua frequenza dipende da quella impostata per LF e può essere impiegato solo se la banda è attivata. C’è una seconda opzione per il tipo di filtro usato per LF Gain: tenendo premuto LF Gain si attiva il led verde che indica che è stata selezionata la modalità G-Series che ha una curva di equalizzazione con un overshoot che è il marchio di fabbrica delle console serie G. In termini di risultato, le due curve hanno risultati molto diversi. Senza G-Series attivato, la banda LF si comporta più gentilmente essendo un semplice filtro shelf a 6 dB/Oct, mentre con G-Series attivato ci si trova con la banda selezionata che mostra un’equalizzazione più selettiva avendo una pendenza di 12 dB/Oct e l’overshoot.
In termini di uso, per interventi più ampi e meno evidenti con gain positivo conviene usare la curva di default, mentre per una maggiore precisione su una banda più ristretta con gain negativo conviene passare a G-Series. Per capire come suonano, è possibile selezionare la frequenza più alta per LF: l’effetto è evidente tra le due possibilità sul comportamento dei medi.
La banda LF, al di là di un semplice eq sulle basse, diventa interessante combinata con il D-EQ, perché l’equalizzazione dinamica con 4K Mode attivata aggiunge distorsione armonica e il shelf LF consente di rimaneggiare l’eq dinamico così da riequilibrare il bilanciamento dei bassi ma tenendo la distorsione armonica inserita dall’eq dinamico.
L’applicazione più facile è usare la compressione della banda LF e poi alzare il gain della banda LF, con una frequenza impostata intorno ai 70 Hz e la modalità G-Series attivata. Per esempio con il D-EQ LF si scende a -9 e con LF Gain si sale intorno ai +4,5, o anche di più, con G Series attivato. In questo modo si crea più spazio tra cassa e basso e le medio basse, guadagnando anche una maggiore spazialità. Come sempre occorre sperimentare, ma non c’è dubbio che la modalità G-Series sia quella che abbiamo ascoltato su migliaia di pezzi rock, hip hop e pop fine anni ’80 e soprattutto ’90!
HF Gain
Come per la banda shelf di LF Gain, anche l’HF Gain si comporta allo stesso modo, ma diventa interessante quando lo si usa per correggere con una equalizzazione con gain negativo. In questo caso diventa utile attivare la modalità Bell e la modalità parallela per il Mix, usando il D-EQ. Il filtro Bell ha un disegno a Q proporzionale con un massimo di 1,87 a +/-10dB.
Per esempio, per pulire intorno alle medie, si imposta il filtro HF su Bell e a 0,7 kHz, cioè il limite più basso, si attiva la banda HF. A questo punto, solo in modalità Classic o S/C Stereo, la banda LF Gain a destra si trasforma nel controllo di HF Gain, con led in rosso. Poiché vogliamo usare la compressione, mettiamo il range dinamico al massimo (vedi sopra), attiviamo il D-EQ e comprimiamo intorno a -4,5 dB, con l’HF Gain intorno a +1,5. Con il controllo di Mix, anche solo a 20, si bilancia la quantità di lavoro sulle medie. Per questo tipo di equalizzazione che vogliamo ottenere, il D-EQ va posto post compressore, premendo il pulsante di Make Up a sinistra. La voce e tutto quanto è nelle medio alte tenderà a portarsi avanti nel mix con una definizione molto maggiore ma senza provocare effetti indesiderati. Per spingere ancora maggiormente fuori gli strumenti come chitarre elettriche e voce, si attiverà la modalità 4K. E il gioco è fatto!
C’è una limitazione usando i fltri LF e HF: in caso di mastering, i due canali non sono perfettamente allineati sulla frequenza e sul gain: abbiamo misurato una differenza di circa un dB e uno scostamento di circa 40 Hz selezionando la banda inferiore di HF, al massimo del gain positivo e negativo. Peccato non sia stata data la possibilità di utilizzare un filtro Bell anche per la banda LF.
Ascoltare cosa si sta facendo
- Mettete in Solo il canale che state programmando, tenendo premuto più a lungo il pulsante CH In che diventerà verde e lampeggerà
- Spostate Mix su Wet. Se avete scelto la compressione parallela, il led della modalità comincerà a lampeggiare in arancione per indicare che state ascoltando solo l’effetto sul canale
- Per ascoltare solo il D-EQ, spostate la soglia del compressione su + 20, così da non farlo triggerare, se il D-EQ è posto dopo il compressore
- Disattivate la banda del D-EQ che non volete ascoltare; rimane sempre attiva anche quando si entra in programmazione dell’altra banda
- Nel caso della banda HF, occorre attivare prima la modalità Bell se volete intervenire con il D-EQ su una banda precisa
- Entrate nella programmazione della banda tenendo premuto il knob fino a quando la retroilluminazione dei due VU Meter non lampeggia.
- Modificate la frequenza con i pulsanti HF>Fast e LF>Fast a sinistra e modificate la compressione o l’espansione
- Per tornare in condizioni normali, tenete premuto il knob della banda da programmare fino a quando si ripristino le condizioni operative normali.
D-EQ e modalità 4K
Di per sé il D-EQ è un processore dinamico e come tale introduce distorsione armonica, ma solo con livelli molto alti di espansione e compressione, senza però essere così elevati da determinare un impatto importante sull’RMS. Quello che non c’è scritto sul manuale, è la possibilità di utilizzare la modalità 4K per aumentare sensibilmente la distorsione armonica introdotta e, contemporaneamente, modificare anche il comportamento dell’attacco e del rilascio.
L’effetto si apprezza quando la distorsione 4K è particolarmente elevata. Per poter cambiare il livello di distorsione della modalità 4K, è sufficiente tenere premuto un po’ a lungo 4K Mode e quindi selezionare la quantità di distorsione armonica con i pulsanti Low THD e F/B.
Sul canale Mono o in modalità stereo, il D-EQ prende personalità con un valore intorno a 6, cioè con il pulsante 4K Mode arancione. Usandolo in Mid/Side, la scelta è sempre molto personale e, giustamente, si può scegliere anche sul canale Side la quantità di distorsione armonica per 4K Mode. La modalità Feedback non incide sul lavoro del De-EQ come anche la funzione Low THD.
Aumentando il valore di 4K si sbilancia anche il compressore, che avrà una fase di attacco e di rilascio tipica di un circuito non preciso, ma anche questo effetto è interessante come arma segreta per avere la propria compressione personale.
Come si può osservare dall'immagine dell'inviluppo qua sopra, livelli alti di modalità 4K sbilanciano il sistema, rendendo diversa la fase di attacco e di rilascio, che in condizioni normali (senza 4K attivato) è riconducibile all'immagine qua sotto.
Conclusioni
Il D-EQ non solo è correttivo, ma include anche i vantaggi di un processamento dinamico che introduce distorsione. Avevamo già visto come la modalità di compressione negativa fosse utile sia per i transienti ma anche per l'equalizzazione finale. Il D-EQ ha una marcia in più, sia in compressione che espansione, arricchendo il timbro e mantenendo intatta la correlazione di fase. Le due bande HF e LF accessorie sono invece molto più standard e, secondo noi, anche meno interessanti dal punto di vista sonoro.
SSL The Bus+ ha ancora altre sorprese da scoprire. Intanto godiamoci un processore dinamico analogico che ha una soglia di rumore estremamente bassa, grazie alla componentistica SMD e all'accoppiamento perfetto con il suo alimentatore. Nell'ultimo tutorial metteremo insieme tutti gli elementi per trasformare un SSL The Bus+ in un processore timbrico unico con risultati inimitabili.