JAM: SATURATORE E CLIPPER IN UN UNICO PLUG-IN
Jam comprime in un solo plug-in ben quattordici unità, campionate come solo acustica audio sa fare, per un totale di venticinque emulazioni. Disponibile in due versioni grafiche e in due modalità (jam e jam mix) e' piuttosto intuitivo da utilizzare e la colorazione aggiunta al suono può passare da quasi impercettibile a una vera e propria distorsione. Dotato anche di funzioni interne di oversampling sia su output che sul clipper, e' assolutamente adatto anche per la fase di mastering. La tecnologia proprietaria hyper2 assicura un campionamento eccellente per fare sì che questo plug-in sappia proporre esattamente le stesse sensazioni che sa dare un hardware.
Faccio un premessa che speravo da qualche anno di poter finalmente fare: Acustica Audio ha finalmente cambiato marcia, grazie alla nuova tecnologia Hyper2, rendendo i suoi plug-in più leggeri come carico sulla CPU (era un problema di non poco conto fino a qualche tempo fa) e molto più realistici, poiché alcuni parametri come tempo di attacco e di release sono ora molto più verosimili e adattabili alle diverse situazioni.
Come molti plug-in di Acustica Audio anche Jam esiste in varie versioni, quella di cui parlo in questo articolo è la versione normale, completa anche della sezione di preamp, ma sono ovviamente disponibili anche la versione Jam Mix (priva di preamp e quindi anche più “leggera”), la versione Flat (cambia semplicemente la grafica) e la versione ZL (zero latency), adatta per la fase di registrazione ma che richiede ovviamente maggiore utilizzo della CPU.
Interfaccia e controlli
Come accennavo in apertura Jam è diviso in due moduli, la parte superiore è dedicata alla saturazione, mentre quella inferiore riguarda la sezione di preamplificazione. Non sono affatto la stessa cosa ovviamente, poiché mentre la saturazione lavora sui picchi del segnale, la parte del preamplificatore invece va a colorare il segnale aggiungendo distorsione armonica a tutta la dinamica, per cui vanno intese in due modi differenti e, ovviamente, possono anche essere utilizzate in un ordine diverso da quello standard, tramite il tasto Insert (6): ma questo lo vedremo più avanti.
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Sezione Input: è il primo parametro da aggiustare, per avere una headroom ottimale, e fornisce una visualizzazione grafica sia del livello di picco che del livello RMS del segnale.
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Questa sezione, oltre ad avere la funzione Bypass, presenta due meter importantissimi relativi alla saturazione del segnale, GR- (relativo ai picchi negativi del segnale) e GR+ (relativo ai picchi positivi del segnale).
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Gain Knob dello stadio di saturazione: da -20 dB a +20 dB, è a tutti gli effetti il controllo principale che decide la quantità di distorsione applicata ai picchi del segnale.
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Pre Knob: controlla la quantità di distorsione introdotta dallo stadio di preamplificazione. Ai lati sono posizionati i fader di controllo di frequenza e gain relativi agli shelving eq, mentre ancora più all'esterno troviamo due knob relativi ai filtri Hi Pass e Lo Pass. Entrambi gli eq sono attivabili tramite l'apposito switch FLT ON.
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In questa sezione sono presenti tre controlli importantissimi: il primo (M/S) permette di dosare la saturazione su mid e side, se lasciato in posizione centrale entrambi i canali saranno processati in ugual modo. Il secondo knob (Shape) ha un effetto generale sulla quantità di distorsione percepita, agendo sulla forma stessa dei picchi mentre l'ultimo knob (Mix) semplicemente dosa la quantità di segnale dry e segnale processato da Jam.
Infine, in alto, troviamo quattro switch (LR – M – S - ∆) la cui funzione è di rendere possibile l'ascolto della matrice mid-side nelle sue componenti, LR, solo Mid, solo Side e, grazie al tasto delta, solo la parte di distorsione introdotta nel segnale.
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Insert: attivandolo tutta la sezione di preamp viene spostata all'interno del modulo di saturazione e non dopo di esso, quindi verrà controllata anche dal parametro Mix, esattamente come nel seguente diagramma di signal flow.
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Sezione Output: questo controllo regola il volume finale in uscita da Jam, ed è anch'esso dotato di peak meter e RMS meter.
Jam ha anche alcune funzioni secondarie: la prima la troviamo in alto a sinistra (Size) e controlla la dimensione della finestra del plug-in, una volta cambiato il parametro Jam va chiuso e riaperto affinché la modifica sia applicata.
Sopra allo switch FLT ON si trova invece un tasto nominato PRE: la sua funzione è di attivare o disattivare la distorsione armonica introdotta dalla sezione Pre, ma non agisce sulla sezione shelving e filter.
Infine, nell'angolo in alto a destra, c'è una preziosa funzione che regola l'oversampling di Jam (OVS), che va da 1x a 16x in modalità HQ (fase linearissima) e da 4x a 64x in modalità ECO (la fase non è lineare sulle alte frequenze, per cui non è adatta a processing paralleli o per il mastering).
Il display digitale contiene tutti gli algoritmi e le emulazioni (Jam Mode), la funzione Mix Type che agisce sull'algoritmo di Mix (Wet/Dry) del segnale tramite la scelta di due principali tipi di comportamento riguardo ai picchi del segnale, Distopeak e Cleanpeak, quest'ultimo ideale per il mastering sopratutto se selezionato in modalità di oversampling 2x o 4x.
Contiene anche due meter digitali relativi alla sezione GR+ e GR- che indicano con precisione la quantità di distorsione aggiunta e un meter, sempre digitale, che ci informa del tipo di oversampling attivo sull'output di Jam.
In prova
Bisogna chiarire subito una cosa su Jam: è certamente uno strumento il cui fine ultimo è introdurre una distorsione al suono originale, ma questa cosa va intesa nel modo corretto.
La distorsione, in realtà, non si deve sentire, non ci devono essere click o crackle dovuti ad un eccesso di onde quadre nel segnale, non ci deve nemmeno essere una compressione esagerata del suono, in pratica la saturazione va aggiunta ma senza che essa vada ad alterare il suono originale.
Fondamentalmente Jam agisce come un clipper, andando a lavorare sui picchi del segnale audio, rendendolo più vivo e rotondo, più ricco di texture che prima si notavano poco o per nulla, va a riempire con una gradevole corposità e freschezza ciò che prima magari ci sembrava mancare nel nostro mix.
Ma non finisce qui, nel senso che la parte di saturazione è solo una delle cose che Jam può applicare al suono di uno strumento così come a un master bus, in realtà l'effetto non è solo quello di un clipper, è più come se il segnale elettrico passasse veramente all'interno di una o più macchina analogiche, riempiendosi quindi di tutti quegli “errori” di fase e colorazioni che solo un vero outboard poteva, fino a qualche anno fa, regalare.
I piccoli errori di fase in realtà sono proprio quelli che davano la sensazione che l'immagine stereo fosse più ampia e gradevole, ed in effetti il grafico polare non mente, confermando che un'effetto che va ad allargare l'immagine stereo è presente quando si attiva Jam:
Come accennavo nell'introduzione, la funzione di oversampling è importantissima e deve essere tassativamente impostata su uno dei parametri disponibili in modalità HQ quando si lavora in fase di mastering o si eseguono processing paralleli: in modalità HQ infatti la fase è perfettamente lineare mentre, in modalità ECO, sulle alte frequenze c'è un marcato shift che può dare problemi non da poco.
L'analisi armonica Hammerstein mostra come Jam applichi più o meno la stessa distorsione su tutta la gamma di frequenza, non c'è quindi un effetto più marcato sulle basse rispetto alle alte frequenze (cosa non scontata questa) come succede spesso in molti plug-in o outboard, sopratutto quelli dotati di un trasformatore.
Quando il clipper è settato sul valore massimo (in questo caso +20 utilizzando algoritmo Mesa), la compressione non tarda a farsi sentire, e lo si può anche osservare dal grafico seguente che, partendo da -40 dB su una frequenza di 1Khz, mostra l'andamento della dinamica del segnale processato (linea viola) rispetto a quello non processato (linea tratteggiata).
Per quel che riguarda la prova “sul campo”, ossia in un mix vero e proprio, penso che sia un prodotto veramente valido, lo si può spingere senza problemi anche quasi al massimo e difficilmente si ottengono risultati sgradevoli, Jam sa regalare vivacità e rotondità al suono, dando verve e calore a mix un po' spenti e freddi e aggiungendo una gradevolissima compressione naturale al suono che fa da collante a tutto l'insieme, senza creare però fastidiosi artefatti o effetti pumping.
A mio parere dà il suo massimo su un bus stereo o sul master bus, proprio per questa sua tendenza naturale a legare assieme tutti i suoni facendoli sentire in modo ben bilanciato e senza sacrificarne alcuni rispetto ad altri, questo sia in fase di mix che in quella di mastering.
Unica perplessità: mi chiedo a cosa servano gli algoritmi Cleanpeak, Distopeak ecc.. quando, nella pratica, sul suono non cambiano veramente nulla: mettendo in controfase due tracce identiche con applicati due Jam con gli stessi esatti parametri a parte Mix Type... c'è il silenzio assoluto, totale, anche provando ad alzare il volume con un limiter non si sente o vede nulla sul master bus.
Questo significa che, di fatto, al suono non è stato applicato nulla di differente.
Conclusioni
Considerando la sua estrema adattabilità a molti generi musicali, unita al fatto che rispetto ad altri plug-in di Acustica Audio non è troppo impegnativo come richiesta di risorse da parte della CPU, Jam è probabilmente uno dei migliori clipper che abbia mai provato, il suo prezzo di 199 € è assolutamente giustificato, dato che è difficile trovare qualcosa di migliore in questo momento sul mercato.
Se quello che cercate non è il classico emulatore di tape machine o simili per dare un po' di frizzantino e corpo ai vostri mix, con Jam non credo che rimarrete delusi.
PRO
- Suono
- Versatilità
- Molte emulazioni
CONTRO
- Sezione Mix Type non applica nessuna differenza al suono, al massimo alla CPU
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