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CEntrance The English Channel: la soluzione per streaming, broadcast e DSLR

Rapporto Qualità/Prezzo9
Suono9
Costruzione10
Facilità d'uso10
CEntrance PortCaster è una interfaccia audio con due preamp, due limiter, un SD recorder e connessioni analogiche e USB adatte ai professionisti della voce in streaming. Per podcaster, youtuber, mobile brodcast e giornalisti che vogliono finalmente avere un prodotto professionale portatile super flessibile
9.5

CEntrance è l’azienda americana che più di tutte sta spingendo in prodotti di alto livello, ma accessibili, adatti al broadcast, al podcasting, agli youtuber, allo streaming o alla registrazione broadcast sul campo.

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English Text? Please click here

CEntrance The English Channel è un bundle hardware di tre componenti: SoapBox, un preamplificatore analogico con sezione dinamica, BlackCab, eq parametrico analogico mono, e l'interfaccia audio stereo PortCaster, oggetto di questo articolo. Nulla vieta di cambiare il modello di interfaccia audio tra quelle stereo già in produzione di CEntrance, tra cui l'ottima MixerFace più adatta ai musicisti (qui il nostro test). Il sistema è di fatto modulare, perché i tre componenti sono da collegare tra loro con cavi audio, forniti di serie, e cavi USB per l'alimentazione.

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The English Channel arriva in una valigetta robusta, che contiene la piattaforma metallica a cui avvitare i tre componenti. Di serie, in due custodie distinte, troviamo due cavi USB C da un metro, altri due cavi USB C corti per collegare tra loro SoapBox, BlackCab e l'interfaccia esclusivamente per l'alimentazione, due cavi con connessione XLR per i collegamenti audio ne due adattatori da USB C a USB B. L'intero sistema è realmente portatile e molto compatto: non esistono controlli nascosti. Gli switch, che servono per le impostazioni e poi si possono dimenticare durante la trasmissione e la registrazione, necessitano del comune tool dei cellulare per l'estrazione della sim, fornito di serie nella confezione. L'ultimo componente è il piccolo trasformatore Anker +IQ da 24 Watt con due uscite USB B per l'alimentazione.

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CEntrance posiziona The English Channel nel settore medio alto del broadcast, offrendo una soluzione professionale per chi lavora con la propria voce, anche nel caso di voice over, e richiede una struttura funzionale e portatile in tutte le occasioni. Basti pensare che l'alimentazione, sempre via USB C, può essere fornita anche da un power pack. Che sia streaming digitale, radiofonico o registrazione sul campo non ha importanza. The English Channel è talmente flessibile che risponde a qualsiasi esigenza, compresa quella di un sistema front end per l'audio per fotocamere reflex digitali (DSLR) dedicato al loro ingresso audio.

SoapBox, il pre con le dinamiche

Come per tutti i moduli CEntrance, anche SoapBox segue la regola delle connessioni sul pannello posteriore (ingresso Combo e uscita XLR) a cui si accompagna un piccolo switch di On/Off (per risparmiare sull’alimentazione) e una rotellina per l’intensità dei led. Il pannello frontale include dei microswitch per attivare l’ingresso ad alta impedenza (saranno felici di saperlo i chitarristi e i bassisti), il filtro HPF, l’alimentazione a 48 Volt e il pad. Tre led sono dedicati a monitorare l’uso del gate, del compressore e del de-esser, controllati su pannello. Per il compressore si controlla la quantità di riduzione del gain, per il Noise Gate la soglia e per il De-Esser la frequenza tra 5 e 8 kHz e la quantità di compressione. Non ci sono tempi, rapporti di compressione o soglie da tarare: tutto quanto è già stato impostato al meglio da CEntrance per il miglior risultato possibile per la voce. Il clipping si ha 3 dB al di sopra del led rosso del preamp. La soglia del compressore e del de-esser è stabilita allo 0 dB VU, cioè l’ultimo led verde a zero. Gli altri due controlli su pannello riguardano il Gain da +10 a +70 dB e il Mix Dry/Wet.

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Nel caso di usino più SoapBox, è possibile collegare i segnali di sidechain attraverso un cavo TRRS e stabilire, per ogni SoapBox, se il sidechain, indipendente per compressore, gate e de-esser, sarà quello locale o quello ricevuto dall’ingresso TRRS. A tal fine ci sono i tre microswitch Gate, Comp e De-Esse per decidere il comportamento del sidechain. Inoltre oltre all’ingresso per i tre segnali di sidechain c’è anche la relativa uscita, così da poter gestire al meglio più SoapBox in cascata. Non è una funzione che si trova così facilmente, anzi! Le ultime tre connessioni riguardano l’ingresso USB C per la sola alimentazione e la relativa uscita Thru per mettere in catena l’alimentazione al successivo modulo, e un’uscita Line mono su mini jack.

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BlackCab, l’equalizzatore

Monofonico, l’equalizzatore ha tre bande parametriche, con frequenza, Q (-9/+9) e gain (-4/+8dB) indipendenti. La banda per le alte frequenze (HF) va da 2,4 a 16 kHz, quella per i medi (MF) da 437 a 2900 kHz e l’ultima per le basse (LF) da 72 a 800 Hz. Quattro led segnalano il livello di ingresso e di uscita (led bianco da -30 a -6 dB) e di picco in ingresso e uscita, con clipping posto a 6 dB al di sopra del led rosso Peak. Non è finita qua, perché quattro microswitch permettono di attivare il filtro HPF a 128 Hz 12 dB/Oct, un shelving per le alte frequenze, il pad per ridurre il livello d’uscita e il bypass.

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Già così sarebbe un ottimo eq super portatile, visto le dimensioni, ma CEntrance ha pensato a un paio di funzioni in più: c’è infatti un’uscita Line Out dual Mono su cavo mini-jack TRS che nasce per essere collegato all’ingresso Aux stereo di Portcaster, così da liberare i due ingressi XLR sull’interfaccia audio. In questo modo, The English Channel ha di fatto tre ingressi microfonici indipendenti: uno deriva da SoapBox collegato a BlackCab del quale si userà l’uscita Line Out come ingresso Aux, e gli altri due ingressi sono quelli di PortCaster che rimangono liberi. Anche da qui si vede la flessibilità insita in The English Channel!
Come su SoapBox, anche su BlackCab troviamo le due connessioni USB-C per l’alimentazione, un ingresso Combo, un’uscita XLR e l’interruttore di accensione.

PortCaster R4S, tra analogico e digitale 

PortCaster è studiata per chi lavora con la voce tutti i giorni, quindi giornalisti radiofonici, podcaster, voice over, streaming online in tempo reale o broadcast mobile per la parte audio.

Costruita in solido metallo aeronautico, con dimensioni minime, racchiude nel suo guscio un paio di preamplificatori di qualità, con la possibilità di escludere il secondo preamp a favore di un ingresso TRRS per smartphone, due limiter analogici ottici, un’uscita cuffia con amplificatore dedicato, un’uscita linea che può essere commutata per il livello d'ingresso audio DSLR, un ingresso stereo ausiliario e un doppio convertitore A/D per la connessione USB e il recorder interno su scheda SD. L’interfaccia si completa con il convertitore D/A che riceve il segnale digitale dal device connesso e può essere mixato con i segnali analogici in ingresso. PortCaster è compatibile con iOS, MacOS (nativo, senza necessità di driver), Android e Windows con driver ASIO/WDM.

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I controlli

PortCaster ha i controlli sia sul pannello frontale, con potenziometri e switch, che su quello anteriore, con switch e pulsanti per il recorder. I piccoli switch nascono per funzioni che si impostano una sola volta, con l’aiuto di punta di una biro o con la più classica graffetta aperta. Una volta impostato il tutto, si agirà solo sui potenziometri, che prevedono i due controlli di gain per preamp e ingresso TRRS, il blend Mono/Stereo degli ingressi analogici (molte applicazioni usano ancora un segnale mono in streaming), il blend tra ingressi analogici e ritorno del canale stereo dalla porta USB (DAW), il livello dell’ingresso stereo analogico AUX 3 e 4 e il volume per cuffie. Più semplice di così non si può!

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Sul pannello frontale si trovano gli switch per attivare i limiter indipendenti, il filtro HPF comune ai due preamp e la sostituzione del secondo preamp con l’ingresso TRRS che merita una spiegazione: la chiamata sul cellulare così connesso fornirà la voce di chi risponde al mixer analogico interno e, contemporaneamente, invierà al telefono il segnale del mixer interno escludendo, però, la voce di chi è al telefono (funzione Mix Minus). Astutamente, PortCaster non invia allo smartphone il segnale in ingresso dello stesso, per cui chi è dall’altra parte del telefono non sente la propria voce come ritorno. Il livello del segnale in ingresso dal cellulare è controllato dal potenziometro Gain 2. Addio a quei tristi microfoni appoggiati al piccolo altoparlante dello smartphone che vediamo così spesso in televisione! Un modo molto efficace per registrare o inserire una chiamata da smartphone senza necessità di altri collegamenti. Allo smartphone possono essere inviati tutti i segnali in ingresso su PortCaster (il microfono, il ritorno DAW e gli ingressi Aux 3 e 4).

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Sul pannello anteriore troviamo i comandi per il recorder audio, lo switch per l’alimentazione Phantom per entrambi i microfoni, lo switch mono per le cuffie e quello per convertire l’uscita Line in segnale Mic per il collegamento audio alle reflex digitali.

Connessioni

Il pannello posteriore accoglie i due ingressi XLR Neutrik per altrettanti microfoni. Il secondo ingresso può essere escluso per utilizzare il vicino mini jack TRRS (switch XLR/Phone sul pannello frontale) di cui abbiamo già scritto.

Gli ingressi non sono finiti qui: sul pannello anteriore è presente un mini jack stereo per due segnali linea che sono mixati con gli altri con il potenziometro Aux 3-4. Accanto a esso troviamo l’uscita stereo Line Out e l’uscita cuffie, entrambi su mini-jack. Gli ingressi possono essere monitorati in tempo reale, senza latenza, grazie al potenziometro Input/USB che bilancia gli ingressi analogico rispetto al segnale di ritorno USB. Le due porte USB-C sono destinate, come detto, all’alimentazione e alla connessione con i device (smartphone, tablet e computer).

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Hardware

PortCaster è un piccolo gioiello analogico e digitale: i preamplificatori sono un progetto custom di CEntrance (Jasmine, con impedenza a 1 kOhm) basati su transistor con doppio stadio con 65 dB di gain, il filtro HPF è fissato a 150 Hz a 6 dB/Oct, il limiter analogico è basato su una cella fotoelettrica (ottico) e l’uscita cuffia beneficia di un amplificatore dedicato (AmpExtreme) da 400 mWatt a 32 Ohm con impedenza di 1 Ohm in grado di pilotare cuffie da 16 a 600 Ohm. Il limiter ottico ha una curva soft knee, che si applica indipendentemente ai due ingressi audio (vale anche per la connessione TRRS).

L’uscita Line è fissata a 7,1 dBu (0 dBFS) ma può essere ridotta di 46 dB per poter essere adattata all’ingresso audio delle fotocamere reflex digitali, così da non saturarne l’ingresso analogico. Quando si usa l'uscita in modalità High, l'impedenza è di 100 Ohm, mentre scegliendo Low, per la connessione alle DSLR, l'impedenza si abbassa a 50 Ohm affinché il segnale sia gestito correttamente dall'ingresso audio.

La sezione digitale non è da meno: il convertitore D/A A/D su USB può lavorare a 16 o 24 bit, con frequenze di campionamento fino a 192 kHz. Il recorder interno lavora fisso a 24 bit 48 kHz e registra un file stereo WAV, indipendente dalla connessione USB, per cui si può registrare contemporaneamente su SD Card e su device esterno. I convertitori A/D e D/A hanno una dinamica di 98 dB, più che adatto allo streaming e al broadcast.

L’alimentazione è fornita da una connessione USB C, separata fisicamente dal secondo collegamento USB-C per i dati, senza alcun switch di accensione o spegnimento. CEntrance raccomanda un alimentatore almeno da 5 Volt 2,1 Ampere o un power bank almeno da 5000 mAh. Quando Portcaster è collegato a uno smartphone o a un tablet, non utilizza la batteria degli stessi, mentre lo fa quando collegato a un computer. Non si ci sono problemi a tenerlo costantemente acceso. Non include batterie, perché lo spazio è stato occupato dal recorder su scheda SD, che si formatta inserendo la scheda e tenendo premuto il pulsante Rec collegando il cavo USB di alimentazione. Colori differenti del led vicino allo slot SD Card informano sullo stato di formattazione. Inserendo sulla SD Card un file R4TIME.TXT si può aggiornare la data e l’ora di PortCaster. Per Card superiori a 32 GB (fino a 256 GB), CEntrance richiede che sia formattata direttamente su PortCaster.

In prova

The English Channel è senza dubbio dedicato ai soli professionisti della voce, visto il prezzo d’acquisto che è comunque più basso e conveniente rispetto ai singoli moduli e con il vantaggio della valigetta e degli accessori. La costruzione dei tre moduli è molto robusta e i potenziometri hanno una giusta resistenza per trovare il punto giusto. Ovviamente ognuno dei moduli può avere vita propria: PortCaster è una soluzione molto elegante per chi desidera registrare la voce su reflex digitali, per streaming professionali (e basta con quelle voci distorte o digitali su YouTube…), per realizzare podcast o registrazioni sul campo. E’ piccolo ma molto potente: i preamplificatori sono stati un grande sorpresa per dettaglio, profondità dinamica e naturalezza. Non sono asfittici o elettronici. Il loro colore e le prestazioni sono più da preamplificatore da studio di registrazione che non da interfaccia audio portatile. Il limiter si afferma come indispensabile per due ragioni: non è mai artificiale e permette di tenere sotto controllo le plosive con facilità.

I due moduli analogici sono all’altezza dell’intero progetto. SoapBox ha tutto quello che occorre per la voce. Il preamplificatore è delizioso e migliora anche le performance di pessimi microfoni. Avevamo qualche timore per la sezione dinamica e invece ci siamo ricreduti. Il gate fa quello che deve fare, utile in situazioni di rumori di fondo, e non mangia i transienti. Il compressore è molto adattabile, con tempi di rilascio adatti sempre alla voce. Non abbiamo mai incontrato difficoltà nell’usarlo e ci ha garantito un timbro più omogeneo e corposo. Ottimo il de-esser: il risultato arriva in pochi secondi e una volta impostato vi potete dimenticare che esiste. Mai visto un preamp con simili caratteristiche in così poco spazio e suonare comunque bene!

BlackCab è diventato presto indispensabile per definire al meglio il carattere della voce: si possono trovare tutti i colori che si vogliono, così da offrire per Voice Over toni differenti secondo i lavori. Mentre diventa meno indispensabile in caso di post produzione, in streaming o in radio è un componente indispensabile per vestire la voce al meglio. Abbiamo apprezzato il filtro shelving sulle alte che ha dato un po’ più aria, senza mai esagerare o rendere artificiale la voce. Il controllo tra livelli in ingresso e uscita è ottimo e permette di trovare le impostazioni corrette, grazie anche al pad se si esagera con l’eq.

Usare PortCaster è facilissimo: non c’è un manuale ma un semplice cartoncino che riporta ogni funzione e connessione. Lo abbiamo subito provato con un pessimo microfono cinese a condensatore, giusto per capire cosa sarebbe successo, e il risultato è stato brillante! Non ci aspettavamo che suonasse così bene. Utilizzando il classico Shure SM 7B e anche il piccolo Neumann TLM 102, i preamplificatori sono stati fenomenali nel restituire un suono chiaro, vivace, dinamico e non artificiale. Il filtro HPF è perfetto per la voce e siamo rimasti molto sorpresi dal risultato dei limiter, che sono non solo necessari ma indispensabili per ottenere un’ottima ripresa tenendo sotto controllo le plosive in modo molto naturale. I led per il metering sono più che sufficienti e non ci siamo mai fatti problemi a spingere un po’ di più sui preamp protetti dai limiter. In pratica si dice addio per sempre a quelle pessime voci distorte che si sentono in streaming o su youtube: PortCaster garantisce una gestione della voce corretta anche in caso di un range dinamico esagerato. I preamp sono silenziosi e deliziosi, nel riprendere la voce con una certa piacevole esaltazione sulle medio alte che non sconfina mai nell’artificiosità o nell’equalizzazione sulle medio alte. Non avremmo alcun problema a usarli anche per riprendere strumenti musicali.

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Il collegamento ai tablet e al computer è filato via liscio senza alcun intoppo. Gli iPad lo riconosco subito e mantengono la connessione senza alcun problema. Idem per i computer. PortCaster si può usare tranquillamente come piccola interfaccia audio USB di alta qualità. Eccellente l'idea di non usare l'alimentazione dei tablet e degli smartphone come fonte: qui si vede l'attenzione a quei dettagli che fanno la differenza nell'operatività mobile.

L’uscita cuffia è stata un’altra sorpresa: la qualità dell’ampli per cuffie è molto buona e soprattutto riesce a sostenere anche cuffie difficili, mantenendo una buona dinamica e una risposta timbrica equilibrata. E’ stata un’ottima scelta avere un ampli separato, perché permette di lavorare in qualsiasi situazione e con qualsiasi cuffia. Poter contare poi sul recorder indipendente è una garanzia per chi gira filmati sul posto e vuole avere un backup sicuro o, al contrario, non ha alcun device per registrare. Da applauso la funzione Minus Mix per connettere uno smartphone e lo switch Lo/Hi sull’uscita che permette di collegare PortCaster alle reflex digitali, con un segnale che compare alla fotocamera come microfonico. Due ottime idee che saranno apprezzatissime da chi riprende direttamente sul campo.

Conclusioni

Complessivamente The English Channel supera di gran lunga qualsiasi soluzione nel mondo delle interfacce per lo streaming, che è ancora nelle prime fasi di sviluppo e con confini non ben definiti. La scelta di CEntrance è corretta e professionale sotto tutti i punti di vista: non ha reinventato la ruota, ma ha preso ciò che si è sempre usato negli studi televisivi e radiofonici, lo ha rielaborato per la mobilità e lo streaming, senza mai arrivare a compromessi. I preamplificatori, la sezione dinamica e l’equalizzatore sono rimasti analogici per fornire il miglior suono possibile, affidando a Portcaster quella serie di funzioni che sono necessarie negli anni ’20, dove non esiste più un limite tra Internet, radio, televisione, intrattenimento o giornalismo professionale. L’intero progetto risponde a una domanda di qualità audio senza compromessi abbinata a una elevata flessibilità.

PortCaster nasce per il mondo della voce, indipendentemente dal suo fine. E’ adatto al broadcast, al Voice-Over, al podcasting, ai giornalisti radiofonici o video quando cercano la controparte audio di alta qualità, allo streaming in tempo reale, mono o stereo che sia, e come front end di alta qualità per l'ingresso audio delle reflex digitali. La scelta delle sue funzioni è basato su questo target di utenti, ricordando che per i musicisti è più adatto MixerFace. Ciò detto, di PortCaster abbiamo amato la qualità dei preamplificatori e del limiter, molto efficace e mai invadente, nonché tutta quella serie di attenzioni che rendono unico questo prodotto. La costruzione e la qualità audio, considerate le finalità, sono ottime e professionali, la trasportabilità (sta in una mano!) è perfetta per chiunque cerchi quella marcia in più nell’audio che permetta di dare alla voce quella qualità timbrica e dinamica che ci si aspetta nell’audio professionale. Di fatto non c’è qualcosa di simile a PortCaster quando si parla di qualità audio professionale in poco spazio, a questo prezzo, per il broadcast mobile. Merita di essere preso in considerazione per tutti quei professionisti che della voce hanno fatto un’arte e un mestiere nel mondo digitale, in viaggio con uno zaino o seduti dietro a una scrivania.

Pro

Flessibilità per ogni condizione di lavoro
Costruzione
Lo/Hi per ingresso DSLR
Limiter eccellente
Funzione Mix Minus
Controlli su pannello
Qualità audio
Recorder su SD Card incluso
Gestione dell'alimentazione
SoapBox completo con ottime dinamiche

Contro

Nessuno

 

Info

CEntrance

Prezzi: Portcaster 549 $, SoapBox 699,99 $, BlackCab 599,99 $
The English Channel (Portcaster+SoapBox+BlackCab+accessori): 1599,99 $