Sign in / Join
0

Universal Audio UAD metal guitar channel strip, il tutorial - parte 2


Una catena di plug-in UAD per ottenere una chitarra in puro stile metal moderno

andrea scansani tutorial pure metal guitar chitarra metal tutorial universal audio plug-in bxtuner api2500 ts overdrive diezel vh4 brainworx sonnox oxford eq uad oxford inflator uad api 550a uad precision reflection engine uad oxford limiter midiware audiofader.com

Le chitarre distorte moderne sono spesso molto più processate rispetto a quelle del passato, che erano decisamente più “rough” come timbro e inviluppo sonoro: vediamo come, utilizzando alcuni plug-in UAD, si può ottenere un suono metal abbastanza moderno.

 

Riprendiamo il nostro "viaggio concatenato" analizzando ora la parte

Equalizzatore

andrea scansani tutorial pure metal guitar chitarra metal tutorial universal audio plug-in bxtuner api2500 ts overdrive diezel vh4 brainworx sonnox oxford eq uad oxford inflator uad api 550a uad precision reflection engine uad oxford limiter midiware audiofader.com

E adesso arriviamo ad una parte molto importante della catena, la fase di equalizzazione del suono, assolutamente necessaria e a sua volta però influenzata da tutta la catena precedente: un equalizzatore può migliorare molto un buon suono di partenza, ma non può fare miracoli, in nessun caso, per cui se il suono che esce da amplificatore è bruttino, non ci si deve illudere che dopo l'equalizzazione sarà da “effetto wow”!

Tutto, e intendo proprio tutto, nella catena audio ha un suo peso sul risultato finale, quindi in ogni parte di essa si deve cercare di ottenere di volta in volta un suono che già tenda il più possibile a ciò che si ha in mente, questo è molto importante per cui, dando per scontato che il lavoro fatto prima dell'equalizzatore sia buono, andiamo a vedere ora come equalizzare al meglio una chitarra elettrica distorta con UAD Sonnox Oxford Eq.

Filtro passa alte

Le chitarre non hanno bisogno di basse! Soprattutto quando suonano in un mix con altri strumenti come batteria e basso che si occuperanno ben volentieri di riempire quel range di frequenza. Potete lasciarle un po' più “gonfie” se si tratta di un brano dove per esempio c'è solo chitarra e voce, o se c'è un punto nella canzone dove rimane solo la chitarra: in questo caso una bella automazione che disattiva solo HPF solo in quel punto farà il suo bell'effetto ma, generalmente, si può tranquillamente filtrare tutto fino ai 100/120Hz, con uno slope non troppo arrogante.

Medio-basse

Il “corpo” del suono della chitarra ritmica ha molte frequenze che ricadono in quella che viene definita come la “Muddy Area”, ossia quel range in cui il mix tende a suonare impastato, indefinito, “fangoso” per l'appunto. Questa zona va trattata con molta attenzione e buon senso, in ogni strumento implicato e sul master bus, pena la buona riuscita del suono generale ed è probabile che il suono tenda più ad una sensazione di demo che di album fatto e finito.

Il problema con le chitarre è di solito tra i 180 e i 300Hz, per cui attenuare di qualche dB questa zona con una campanatura abbastanza larga può veramente fare magie, perché oltre a rendere più bello il suono quella zona verrà lasciata libera per dare spazio ad altri strumenti e alla voce.

Medio-alte

E' in questo range che la chitarra deve dire la sua, quindi in questo caso si applica un leggero boost tra i 1000Hz e i 2000Hz, per “bucare” un po' il mix e dare enfasi alle pennate e alla texture del suono, per rendere più vivo e presente il suono, più intellegibile anche.

Frequenze stazionarie

Questo è un passaggio molto importante, perché è qui che si vanno ad attenuare quelle frequenze dette stazionarie che rendono a volte fastidiosa la chitarra, e non parlo della famosa “zanzara” (quel problema risiede in un range ben più alto in frequenza), ma parlo più che altro di frequenze sempre presenti in ogni accordo se ci farete caso, che tendono come a fischiare in modo continuo, ossessivo, una cosa della quale non ci si rende conto in modo conscio ma che è veramente disturbante se non trattata.

Ho creato un file audio apposito:

per farvi sentire in modo preciso di cosa parlo, isolandole dal resto del suono della chitarra.

Queste frequenze di solito ricadono sempre tra i 2000Hz e i 5000Hz, e vanno letteralmente cercate con l'equalizzatore, partendo con una campana il più stretta possibile e un boost di almeno 8 dB per cercarle in modo sicuro e convincente, una volta trovate bisogna semplicemente applicare un cut assoluto di almeno -6 dB: il modo per distinguerle in modo piuttosto certo da altre frequenze che non vanno invece eliminate è fare caso alla modulazione. Le risonanti vere, quelle da eliminare, non modulano, ossia non cambiano a seconda dell'accordo o di cosa fa la chitarra: sono sempre presenti, come un fischio perenne.

Fare bene questa pulizia non solo renderà più belle le chitarre, ma renderà anche più facile sia il lavoro di mix che quello di mastering, dove solitamente il tecnico deve pulire il side del mix da tutta questa inutile sporcizia sonora.

Filtro passa basse

Questa è la zona dove risiede la famosa “zanzara” a volte, ossia quel ronzio continuo simile a un rumore bianco che spesso appesta il suono di molte chitarre distorte, cosa il più delle volte dovuta ad un eccesso di distorsione o di presence nel suono, per non dire quando si esagera con entrambe le cose.

Applicare un filtro passa basse dai 10/12Khz in poi aiuta ad attenuare questo problema, a rendere il suono più gradevole e professionale, e a lasciare libero questo spazio molto prezioso per voci e piatti della batteria.

Ho creato un apposito file audio:

per farvi sentire con metodo A/B continuo come lavora un Eq.

Bus stereo

Inutile dire che non si può fare un album dove le chitarre ritmiche sono in mono, tutte al centro dell'immagine stereo.. sarebbe veramente brutto!

Per, cui di base, se ci sono due chitarristi ognuno farà la sua registrazione e si otterranno così due tracce che verranno poi pannate ai lati dell'immagine stereo, una quasi totalmente a destra e una quasi totalmente a sinistra.

Se il chitarrista invece è uno, semplicemente registrerà due volte la performance e poi le due tracce verranno trattate esattamente come se i chitarristi fossero due, a volte con leggere differenze nell'equalizzazione per esaltare l'immagine stereo, a volte lasciandole perfettamente identiche.

Ci tengo a ripeterlo: non esistono regole, ma solo linee guida! E' possibile anche fare due take con un suono e un trattamento completamente diverso, oppure farne quattro o cinque e poi distribuirle nel panorama stereo (questo succede nel Quad Tracking di cui parlerò più avanti): l'importante è che funzioni, tutto qui.

Io personalmente preferisco, da un certo punto in poi della catena di insert, unire le chitarre assieme in un bus stereo e trattarle allo stesso modo, di solito appena dopo il primo equalizzatore: a questo punto ogni traccia viene interamente mandata ad una aux bus stereo e da qui riprendo il lavoro con eccitatori di armoniche, equalizzatori, riverbero e infine un bel limiter per tenerle esattamente al loro posto nel mix.

andrea scansani tutorial pure metal guitar chitarra metal tutorial universal audio plug-in bxtuner api2500 ts overdrive diezel vh4 brainworx sonnox oxford eq uad oxford inflator uad api 550a uad precision reflection engine uad oxford limiter midiware audiofader.com

All'inizio della catena ho inserito un UAD Oxford Inflator, perché trovo che dia il perfetto punch e bilanciamento all'attacco e al corpo del range medio-basso delle chitarre, attenzione a non farlo lavorare troppo, una buona regola qui che uso in molti casi è: “appena ne senti l'effetto, tira giù di un paio di dB!”.

Il secondo in catena è un bellissimo emulatore di un famoso equalizzatore API, lo UAD API 550A: mi piace tantissimo la distorsione armonica che aggiunge e la freschezza che da al range delle alte frequenze, rendendole vive, presenti, mai fastidiose, per cui un boost tra i 2 e i 4 dB sui 12Khz fa esattamente il lavoro che serve.

Il penultimo in catena è una room, UAD Precision Reflection Engine: si tratta di un riverbero specializzato nelle prime riflessioni del suono in un ambiente, importantissime per gli strumenti ritmici. Questo va utilizzato come più vi piace ma sempre senza esagerare, l'ambiente ci deve essere ma non deve confondere il suono o renderlo troppo distante, stiamo parlando di chitarre metal, non dei Pink Floyd!

Una buona regola è non eccedere con il predelay (tra i 10 e i 15ms va benissimo) e disattivare completamente il filtro passa basse, in modo da far si che le alte frequenze del riverbero “dicano” al nostro cervello che il riverbero c'è e si sente, ma le chitarre non stanno suonando a trenta metri da noi.

Infine l'ultimo plug-in è come potete immaginare un limiter, ho in questo caso scelto UAD Oxford Limiter, perché ha alcuni parametri aggiuntivi interessanti:

andrea scansani tutorial pure metal guitar chitarra metal tutorial universal audio plug-in bxtuner api2500 ts overdrive diezel vh4 brainworx sonnox oxford eq uad oxford inflator uad api 550a uad precision reflection engine uad oxford limiter midiware audiofader.com

La funzione del limiter qui è, oltre a quella di livellare ovviamente i picchi del segnale, di tenere “a bada” anche le medio basse della chitarra, che tendono spesso a gonfiarsi un po' troppo in alcuni momenti, soprattutto quando si utilizzano accordi con fondamentali piuttosto basse e quando si comincia a spingere molto col plettro.

Non deve lavorare più di tanto, due o tre dB di gain reduction sono più che sufficienti nei punti critici, l'attacco deve essere più lungo possibile e il release molto breve, per non confondere i transienti con la coda del suono.

Interessante la funzione Enhance, la quale applica un boost alla loudness in modo dinamico, preservando quindi il più possibile il range dinamico durante il limiting, evitando quindi sia l'effetto pumping che l'appiattimento di tutte le pennate: non bisogna però esagerare, altrimenti gli artefatti non tardano a farsi sentire.

Soft knee mi raccomando va lasciato assolutamente inattivo, il segnale deve essere compresso solamente quando oltrepassa la soglia impostata e mai prima, l'obiettivo in questa fase è tenere in un certo range dinamico tutte le pennate, non appiattirle completamente togliendo attacco e definizione.

Anche qui ho creato due appositi file audio, uno con tutti gli insert attivi nel bus

e l'altro renderizzato disattivando tutti gli insert,

questo per far sentire come suonano in modo diverso le chitarre all'interno del mix.

Quad tracking

Perché utilizzare solo due tracce di chitarra quando se ne possono fare ben di più? Il Quad Tracking è esattamente la risposta a questa domanda e quasi tutte le chitarre moderne vengono fatte così, perché l'effetto che si ottiene con quattro tracce al posto di due è il famoso “Wall Of Sound” o “Muro Di Suono” di cui si sente tanto parlare.

Nel metal anni ottanta e novanta non era una pratica utilizzata, ma ha cominciato a farsi strada a fine anni novanta con l'avvento dei primi gruppi Nu Metal e Industrial Metal, che avevano bisogno di una spinta aggiuntiva al mix.

Il concetto è semplice: anziché registrare due volte la stessa performance, la si registra quattro volte, e queste quattro tracce mono di chitarra vengono poi pannate in modo che le due principali suonino a volume pieno ai lati dell'immagine stereo (esattamente come si farebbe avendo solo due chitarre), mentre le due aggiuntive vengono posizionate in un punto che è una via di mezzo tra il centro e i lati dell'immagine stereo, con un'equalizzazione leggermente diversa e un volume inferiore di qualche dB.

E' importantissimo essere il più precisi possibile nelle pennate e nella performance in generale, che deve essere il più possibile suonata in modo identico alle altre, in caso contrario il rischio è di avere un muro di suono, ok... ma confuso e indefinito perché i transienti delle quattro tracce non combaciano perfettamente.

C'è anche chi, nelle due tracce aggiuntive, utilizza accordi rivolti, in modo da espandere il range tonale di alcuni accordi lunghi ed accentuare ancora di più la sensazione di muro sonoro, certamente si possono fare tante prove, l'importante è che funzioni a mio parere, ricordando alcuni concetti base di psicoacustica: il panning lavora sull'asse Left/Right, il riverbero sull'asse vicino/lontano, l'equalizzazione sull'asse alto/basso, ed è qui che bisogna lavorare bene.

Le basse tendono a venire percepite come se provenissero dal basso , mentre le alte frequenze tendono a venire interpretate dal nostro cervello come se provenissero dall'alto.

Lavorando bene con pan ed equalizzatore si può quindi costruire un muro di suono della larghezza e altezza che più ci piace, ma non fatevi ingannare dalle parole: ci vuole molta esperienza ed orecchio per ottenere con un equalizzatore alcuni effetti psicoacustici!

Conclusioni

Ci tengo ancora a ribadire che questo è uno dei miei metodi per ottenere questo tipo di suono utilizzando plug-in di Universal Audio, si tratta di una linea guida e basta, non ci sono regole assolute (in realtà qualche regola c'è ma vale per molte altre situazioni), avrei potuto ottenere un risultato simile con altri plug-in o outboard, l'importante è capire come impostare una channel strip per ottenere il suono che si ha in mente.

Faccio un ultimo appunto: è anche possibile aggiungere al bus stereo di chitarra un po' di suono pulito, per migliorare l'attacco e la definizione in caso si utilizzi una distorsione molto marcata. Per farlo basta duplicare la traccia registrata e lasciare attivo solo compressore ed equalizzatore, e poi inviare tutto al master bus delle chitarre alzando piano piano il volume finché non si ottiene l'effetto desiderato.

Tutti gli esempi audio relativi a questo articolo sono composti di sole chitarre e batteria, non ho registrato appositamente il basso in modo da enfatizzare il ruolo e il suono della chitarra.

 

Leggi i nostri articoli sui prodotti Universal Audio:

Universal Audio UADx Sound City Studios, il test

Universal Audio Sphere DLX LX review

 

 

I prodotti Universal Audio sono distribuiti in esclusiva per l'Italia da Midiware.

UNIVERSAL AUDIO

MIDIWARE