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Rupert Neve 5034 Design Newton Channel, la channel strip musicale - Recensione

Rapporto Qualità Prezzo8
Suono9
Costruzione10
Facilità d'uso10
Rupert Neve Design 5034 Newton Channel racchiude in una unità rack un preamp, un eq e un compressore che alimentato un trasformatore per la distorsione armonica. Semplice da usare ma dai grandi risultati. Lo amerete se vi scorre il rock, il contry e il soul nelle vene!
9.3

Mettete nella stessa channel strip un eccellente preamp, un EQ con medie parametriche, un compressore VCA e un trasformatore per saturare: avete appena pensato a Newton Channel

rupert neve design rnd 5034 newton channel review opinion opionioni recensione luca pilla audiofader

Tra i pochi produttori americani che progettano e costruiscono ancora negli Stati Uniti, Rupert Neve  Design (RND) non ha mai smesso di produrre outboard dedicato al sound per il rock, il country, il soul o per il pop più potente. Il sound di RND è in piena concorrenza con API e Neve, quando si cerca quel sound sparato in faccia, molto elegante e maledettamente musicale. Se dovessimo catalogare il sound di RND diremmo che ha una delicata ma efficace esaltazione sulle alte frequenze, adatta a trovare aria ed esaltare la voce, con una solidissima base sotto i 100 Hz, ma senza mai creare un buco nelle medie. E’ quel timbro molto caratteristico del miglior rock e country americano, dove la definizione degli strumenti è sempre realistica e con un corpo molto presente. Bassi e casse, per esempio, scendono senza alcun problema e non sono mai sottili o stilizzati.
Ci sono molti modi per ottenere questo sound: in catalogo, RND ha diversi prodotti adatti ma c'è un ma. Non sempre chi è alla ricerca di questo suono può impegnarsi finanziariamente per acquistare un preamp, un equalizzatore e un compressore di alto livello, spendendo minimo 6.000 Euro. Certo, quando si hanno tre elementi distinti aumenta anche la flessibilità dell'intero sistema, ma occorre anche saperli usare.
E se ci fosse invece una soluzione più semplice, ma dai medesimi risultati, adatta anche a chi vuole tutto e subito, senza doversi impegnare a sperimentare? In fondo, a pensarci bene, alcuni giovani producer non hanno mai messo le mani, timorosamente, su un hardware. Newton Channel è la soluzione per chi non vuole spendere in tre hardware differenti e vuole andare dritto al risultato, senza dover approfondire troppo. Più a orecchio che non per manuali, senza mai compromettere il suono che deve rimanere di altissima qualità. Questa sembra essere la filosofia di base di Newton Channel, che rispetta in pieno la tradizione RND, grazie al circuito audio in Classe A che fa la differenza. Per essere sempre più attenti al recall, tutti i potenziometri sono a scatti. Un biglietto da visita che promette molto bene.

I controlli e le connessioni

Newton Channel incorpora un preamplificatore con gain da 0 a +66 dB con controllo a 12 scatti a passi di 6 dB, affiancato da un Trim da +/- 6 dB e un HFP variabile da 20 a 250 Hz con potenziometro a 31 scatti, assieme ai classici switch per alimentazione a 48 Volt e inversione di polarità.

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Segue la sezione di equalizzazione, con relativo pulsante per l’inserimento, con tre bande: un filtro shelving a 60 Hz o 150 Hz con potenziometro a 31 scatti da -12 a +12 dB, una banda media parametrica da 220 Hz a 7 kHz senza Q e con range da -12 a +12 dB, e un shelving per le alte frequenze a scelta tra 8 o 16 kHz, sempre con range da -12/+12 dB.

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Il compressore è un VCA con soglia da +20 dBu a -30 dBu, controllo dei tempi di rilascio tra Fast e Slow e gain da -6 a +6 dB, con facoltà di anticipare il compressore rispetto all’equalizzatore. Nessun altro controllo, come un filtro HPF sul sidechain o i controlli sui tempi di attacco e rilascio.

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L’ultima sezione è dedicata all’inserimento del trasformatore, con due modalità (Red e Blue) e controllo Silk che determina il grado di distorsione armonica applicata all’uscita.
Il metering è affidato da una barra led a 8 segmenti per il livello d’uscita e a una seconda barra per la quantità di dB di riduzione del gain del compressore.

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Le connessioni prevedono l’ingresso bilanciato su connettore TRS Combo, anche per segnali Line, una uscita XLR bilanciata e una seconda uscita sempre bilanciata ma a -6dB, che utilizza il center tap del trasformatore in uscita, così da poter utilizzare i circuiti interni di Newton Channel a livelli più elevati, per estrarre maggiore distorsione armonica, e garantirsi un’uscita più bassa. Le due uscite si possono usare contemporaneamente. Chiudono lo switch Ground Lift e l’ingresso Link su jack ¼” per collegare una seconda unità e pilotare il relativo compressore.

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Numeri

Quando si parla di analogico e distorsione armonica, i numeri dicono tutto su come usare e abusare dei circuiti. L’impedenza di ingresso è piuttosto alta, attestandosi a 8,9 kΩ, con un livello massimo d’ingresso di +23,6 dBu. Non è prevista una modalità DI per l'ingresso, per cui è necessario dotarsi di una DI esterna. Il trasformatore per l’uscita audio è costruito su specifiche RND e garantisce un livello massimo di +23,6 dBu con una risposta in frequenza da 5 Hz a 70 kHz di +/-0,25 dB, che si estende a 140 kHz a -3 dB. Senza utilizzare Silk, Newton Channel ha una distorsione armonica molto ridotta, praticamente assente. Il compressore ha un attacco fissato a 20 ms e il range dei tempi di rilascio va da 50 ms a 500 ms, con una curva soft knee. Il VCA del compressore è un THAT 4305. L’alimentazione interna, costituita da due alimentatori switching Cosel LFA15A, non lascia spazio ai dubbi: +/-16 Volt sono valori più elevati della media, garantendo fin da subito un’eccellente headroom.

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In prova

Avere tra le mani un outboard RND è sempre un piacere, perché è come tornare a casa e trovare i classici valori inalterati nel tempo. Il preamplificatore, per esempio, pur essendo sulla carta trasparente, mostra un’attitudine immediata per quella piacevolissima esaltazione sulle medio alte che staglia e ritaglia qualsiasi strumento, a cominciare dalla ripresa dei rullanti per passare alle voci. I circuiti del preamplificatore rendono corposa qualsiasi ripresa, senza artefatti e senza alcuna asprezza. Non è un preamp trasparente, ma il suo lavoro passa inosservato all’ascoltatore, per quanto sia musicale rispetto alla sorgente. Molto efficace l’HPF, che non si mette mai in risonanza con il taglio. Pulire le tracce è stato facilissimo, come trovare la frequenza giusta.

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L’equalizzatore è un altro esempio di musicalità: sbagliate qualsiasi cosa ma troverete comunque un suono personalizzato. L’headroom dipende naturalmente dal livello d’ingresso, per cui quando si esagera basta un colpetto sul preamp e sul trim per riportare i livelli alla norma. Il shelving sui bassi è ottimo a 150 Hz, con pochi dB di guadagno, per dare corpo a cassa e bassa senza ingolfare gli altri strumenti. Più cattivo, se vogliamo, il shelving a 60 Hz che si avvicina maggiormente al corpo della cassa e del basso. La banda dei medi permette una serie di trucchi per trovare aria, snellire la parte medio bassa e sparare in faccia lo strumento che si preferisce avere. Lo abbiamo trovato molto efficace, e facile da usare, anche in fase di mix per trovare un miglior balance o per dare un vestito nuovo al mix. E’ piuttosto risonante quando si superano i +6dB. Il shelving per le alte richiama il classico colore Neve a 8 kHz, con quella bellissima patina sulle alte che rende tutto meravigliosamente rock e arioso. Impostandolo a 16 kHz diventa più un controllo di Air, con un suo colore che però non risulta udibile per chi sa che non è stato usato, cioè il pubblico o il giovane produttore che ne sa poco di mix e mastering. Il fatto di poter imporre una certa equalizzazione senza che si il risultato sia artificiale ma, anzi, diventi musicale è la prova di un circuito accurato e ben calibrato.

Nonostante non ci sia un controllo per i tempi di attacco, il compressore si è rivelato essere utilissimo sia in fase di ripresa che di mix successivo. Le nostre preoccupazioni si sono sciolte come neve al sole quando lo abbiamo usato: ci vuole mezzo secondo per trovare l’impostazione giusta per spingere un po’ di più la traccia. La scelta si raggiunge decidendo il grado di compressione con la soglia e il tempo: bastano soli 3 dB di riduzione del gain per compattare la traccia o la ripresa senza che ci siano difetti di compressione e senza risultati innaturali. La possibilità di anticipare il compressore rispetto all’equalizzatore è ottima in caso di utilizzo di Newton Channel come outboard esterno in fase di mix. Con un po’ di attenzione, si possono allungare i tempi di decadimento dei piatti ed esaltarne la distorsione armonica con l’eq sulle medie e il shelving. Sembra quasi di avere un orecchio sui piatti!

L’ultima sezione è la ciliegina sulla torta: la distorsione armonica introdotta da Silk è quello che ci vuole per qualsiasi produzione basata su campioni o creata inizialmente solo in digitale. Un po’ di Silk, anche un bel po’ a onor del vero, trasforma il mix in un sound funky, R&B, soul o, semplicemente, analogico come negli anni’70. La possibilità di intervenire solo sulle medio alte con Red o solo sulle basse con Blue, lascia aperte le porte al sound engineer di rivedere i colori di ogni traccia. Inutile dire che abbiamo amato tantissimo la modalità Red, che ha i sapori del nastro analogico ed è soprattutto sempre cangiante con il suono. Un antidoto naturale alla prevedibilità dei plug-in.

L’insieme delle parti è una channel strip a prova di idiota ma che garantisce risultati senza alcun dubbio professionali, con un carattere analogico che non passerà mai di moda quando c’è una voce in mezzo al brano o quando ci sono musicisti veri che sudano sangue suonando, e ricercano anche nel suono una performance intensa come deve essere. Fin dall’uso del solo preamp, al ripresa diventa più ricca di dettagli e sforna una traccia pronta per il mix e adatta a uscire dal mix grazie a quella leggera, ma presenta, esaltazione sulle medio alte che ha creato la leggenda Neve. Si poteva chiedere forse qualcosa di più, come per esempio un trim in uscita o in ingresso DI, ma dopo ore di uso viene a galla la vera anima di Newton Channel: una channel strip che arriva subito al risultato basandosi solo sulle proprie orecchie e con pochi, ma efficacissimi, controlli.

Conclusioni

Se mai dovessimo suggerire a uno studio una channel strip universale, ricca di personalità sempre musicale, facile da usare e completa, quella sarebbe Newton Channel: adatta tanto in uno studio di registrazione di alto livello quanto al musicista o cantante che cerca una soluzione completa per una ripresa e un mix professionale, RND Newton Channel include tutto quello che è necessario avere per concludere una ripresa professionale o per un insert hardware in grado di fare la differenza in mix. Il prezzo è più che adeguato alla qualità costruttiva e ai risultati eccellenti che si ottengono. Se state pensando di arrivare a simili risultati con cloni che costano molto meno, siete fuori strada a cominciare dall'headroom.
RND Newton Channel è il primo mattone per costruire il proprio sound o uno studio intero e, statene certi, non lo tirerete mai fuori dallo studio perché rimarrà sempre utile in registrazione o in mix.

 

Pro

Suono musicale
Distorsione armonica con Silk
Compressore molto efficace
EQ musicale e ben calibrato
Preamp di qualità
Costruzione
Impedenza d’ingresso elevata

Contro

Manca ingresso DI
Assente trim in uscita

 

Info

Midiware

Prezzo: Euro 2.298 inclusa IVA

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