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To Mix Or Not To Mix, plug-in folder


Oggi scopriamo come si crea un plug-in attraverso il routing

Prima dell’avvento delle DAW avremmo potuto chiamare questo articolo Gear in the Rack, perché i plug-in sono a pieno titolo l’hardware in versione software più ampiamente usato attualmente. La disponibilità crescente di plug-in rende sempre più difficile la scelta e la focalizzazione: è facile – grazie anche a marketing furbi – farsi illudere che l’ultimo plug-in pubblicato dalla nota o meno nota software-house sia assolutamente fondamentale e ogni release è sempre decantata dalla orami onnipresente frase game changer. Ma è tutto vero? Davvero ogni plug-in, spesso emulazioni di hardware blasonato, è da tenere in considerazione con l’ansia di essere sempre in possesso dell’ultima release?

Tape delay

Spesso avere un plug-in nuovo crea nuovi stimoli e questo è fondamentale, ma molto più facilmente si possono creare nuovi plug-in semplicemente unendo più plug-in già in nostro possesso, in bundle con le nostre DAW e quindi a costo zero. Certo questo richiede qualche minuto in più di routing ma di sicuro avremo un risultato del tutto originale, unico e personale, con un ingrediente segreto nel mix. Qualche esempio? Possiamo creare un tape delay con una semplice variazione del routing del classico Aux Send.

 

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È sufficiente creare un Aux con un delay a singola riflessione, inserire un filtro passa basso posizionato a circa 2 kHz, duplicare e inserire lo stesso Aux Send sulla traccia di Aux: in questo modo alzando la mandata sull’Aux aumenteremo il nostro Feedback che sarà di volta in volta rifiltrato dal Low Pass Filter. Semplice ed efficace, ma vogliamo dare un carattere maggiore al nostro Tape-Delay! Bene, possiamo aggiungere un plug-in di distorsione (il LoFi incluso in Pro Tools è perfetto). In questo modo il nostro delay sarà (a seconda del livello di send su Aux) ripetutamente distorto e processato dal Low Pass Filter. Un’ulteriore variazione potrebbe essere quella di svincolare dallo stereo il Low Pass Filter, così da differenziare la frequenza di cut (per esempio 2 kHz e 1 kHz) fra Left e Right: il risultato è una piacevole sensazione di apertura stereofonica.

 

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Vocal exciter

Il Parallel Processing è di sicuro uno degli strumenti più potenti per creare nuove e interessanti sfumature sonore. A parte la ormai popolarissima compressione parallela, il processing parallelo diventa interessante nel caso della distorsione. Possiamo creare un Vocal Exciter semplicemente duplicando la traccia vocale e usare, sulla traccia duplicata, un filtro passa alto tagliando tutto sotto i 5 kHz e applicando un plug-in LoFi. A questo punto possiamo sommare questa componente alla traccia principale. Provate a modificare le frequenze di taglio e il livello di distorsione, a vostro gusto, e noterete quanto possa essere efficace una così semplice tecnica capace di produrre sorprendenti effetti di presenza e incisività sonora. Seguendo lo stesso approccio, si possono isolare porzioni differenti di audio da distorcere e sommare al segnale non processato: per esempio per creare densità e invasività per un rullante, si può provare a distorcere solo il mid-range; allo stesso modo, per aggiungere solidità a un basso si può agire con la distorsione nel range medio-basso. Ulteriori sfumature si possono ottenere equalizzando ulteriormente il segnale post-distorsione.

 

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Questi sono solo un paio di esempi di facile realizzazione che avrebbero potuto dar vita ad un plug-in, invece sono già nella vostra DAW e sono totalmente customizzabili!

 

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