Le leggi per regolamentare l’inquinamento acustico in materia musicale introdotte in italia nel 1991, hanno contribuito a penalizzare non solo la musica live ma anche gli studi di registrazione, le scuole di musica e le sale prova
Approfondiamo questo argomento ancora tabù, vediamo quali punti sono a favore del musicista e quali no, le diverse ricadute se si è professionisti o no; individuiamo un po’ di linee guida per evitare problemi con i vicini di casa e con la pubblica amministrazione.
La normativa
Oggi gran parte dei comuni hanno una zonizzazione acustica che si riferisce ai DPCM 14/11/97, decreto che chiarisce che se un musicista/fonico non è professionista dovrà rispettare i soli limiti assoluti della zona in cui è insediata la sua attività di studio. Questi limiti tutto sommato sono permissivi. Ad esempio se si è in classe II, area prevalentemente residenziale, il limite da rispettare in casa dei vicini è 55 dBA di giorno e 45 dBA di notte; la legge interpreta il giorno dalle ore 6 alle 22 e la notte dalle ore 22 alle 6.
La questione si complica se il proprietario dello studio è professionista, quindi possiede partita IVA o un’associazione/circolo/scuola di musica. In questi casi la legge richiede che si rispetti anche il criterio differenziale, ovvero che si dovrà misurare il silenzio (detto livello residuo) e il livello introdotto dalla musica (livello ambientale); in casa delle persone vicine la legge chiede che la differenza tra questi due livelli sia inferiore a 5 dB di giorno e meno di 3 dB di notte sia con finestre aperte che con finestre chiuse. A finestre aperte vengono dichiarati trascurabili livelli sonori immessi inferiori a 50 dBA di giorno e 40 dBA di notte; a finestre chiuse i livelli devono rimanere inferiori a 35 dBA di giorno e 25 dBA di notte. Si noti che questo vale anche per gli spettacoli dal vivo nei locali pubblici e per gli eventi temporanei all’aperto.
I controlli fonometrici sono fatti all’insaputa di chi disturba, per conto del comune o della procura; sono effettuati da tecnici di ARPA da tecnici competenti in acustica ambientale riconosciuti dalla regione per conto di privati cittadini. Si rischiano multe salate, sospensione dell’attività, obbligo della bonifica acustica (effettuare miglioramenti per rientrare nei limiti) o anche cause in tribunale.
Ricadute sui musicisti
Questo limite sia un grande problema per la musica: se si suona un ottone o un piano o si usa un amplificatore per chitarra/basso i livelli arrivano facilmente a 85/95 dBA, con la batteria o con un gruppo rock si possono superare i 100/105 dBA, mentre la musica da ballo oggi è quasi sempre sopra i 90/95 dBA. In una sala regia infine ci si dovrebbe tenere al di sotto degli 80 dBA per proteggere il proprio udito, ma sono pochi i fonici che lo fanno, in sala ripresa poi i livelli sono sempre molto più alti.
Ricordo che in gran parte delle abitazioni italiane di giorno ci sono circa 30/35 dBA e la notte circa 20/25 dBA, quindi è meglio evitare di suonare nello stesso edificio dove la gente riposa, altrimenti si è costretti a un intervento di insonorizzazione importante; attenzione comunque perché anche suonando di giorno ci si può esporre al rischio di superare i limiti consentiti dalla legge.
I target di isolamento acustico superano facilmente R’w = 60 dB (se parlassimo di auto sarebbe come dire una tecnologia Mercedes) per suonare di giorno a ridosso delle abitazioni, nei casi più rumorosi se si vuole lavorare la notte si dovrebbe arrivare a R’w = 80 dB (ancora con un paragone automobilistico è come se parlassimo di tecnologia Bugatti o Pagani auto). Dato che la musica ha molta energia nelle basse frequenze il semplice parametro R’w non basta perché è pensato per applicazioni civili standard: parliamo sempre di tecniche di isolamento avanzate e soprattutto costose, che devono essere progettate su misura dell’edificio, del clima acustico che c’è in casa dei vicini e della musica che si vuole suonare. Ricordiamoci che anche l’isolamento di facciata va curato, anche quando i vicini sono separate dall’edificio in cui suoniamo.
Permessi e deroghe
Nel caso di spettacoli dal vivo o manifestazioni temporanee esiste il meccanismo della deroga, se il sindaco la concede (non è obbligato a farlo) permette di superare il limite differenziale e I limiti assoluti solo per pochi giorni e in orari prestabiliti: molti comuni hanno un regolamento acustico, chiamate anche norme tecniche di attuazione del piano di zonizzazione acustica che solitamente spiegano il meccanismo per chiedere la deroga.Meto
Ovviamente la deroga è come un permesso speciale che non si può ottenere per studi di registrazione, sale prova, scuole di musica o locali che suonano tutti i giorni o tutte le settimane. In questi casi il comune deve chiedere nella SCIA di inizio attività/di subentro in un’attività pre-esistente uno studio previsionale di impatto acustico che certifichi che si rispetteranno i limiti acustici amministrativi che abbiamo appena visto. Si noti che se il comune non lo chiede non significa che non si debbano rispettare i limiti di legge, i quali valgono sempre e comunque, pena una multa salata o ancora peggio il blocco dell’attività tramite ordinanza del Sindaco finché non si è in regola.
Un altro metodo
Ricordo che esiste anche un secondo metodo di analisi dell’inquinamento acustico che viene applicato quando viene fatta una causa civile all’attività disturbante da chi è disturbato (articolo 844 del codice civile); in questi casi si usa spesso una tecnica fonometrica ancora più severa detta criterio differenziale comparativo o giurisprudenziale per il quale il livello del rumore di fondo è sempre più basso che nel metodo amministrativo, non esiste distinzione tra professionista o non professionista e non ci sono limiti di trascurabilità del rumore immesso. In questi casi la situazione diventa molto costosa rapidamente perché bisogna pagare avvocati, tecnici del tribunale, il giudice può fermare l’attività e obbligare a pagare dei danni. Questo sistema tutto italiano dei due pesi e due misure purtroppo rende oggi rischioso anche solo studiare musica a chi non è professionista.
Consigli
I consigli che posso dare sono molto pratici, bisogna sempre e comunque mantenere il miglior rapporto possibile col vicinato, il rispetto e la buona educazione non costano nulla e di solito danno il vantaggio di poter concordare degli orari almeno per la musica diurna. Tutti i luoghi dove si suona o si ascolta la musica la sera dopo le 22 devono essere staccati da abitazioni, meglio quindi scegliere location in zone commerciali o artigianali dove non ci dorme proprio nessuno. Un buon progetto acustico è d’obbligo perché le stanze non devono comunque disturbarsi tra loro; l’isolamento è fondamentale perché la qualità acustica interna richiede sempre un progetto di correzione acustica. Un buon progetto impostato fin dall’inizio dà la certezza di risparmiare molti soldi e soprattutto tanti errori, i lavori devono essere eseguiti da persone competenti o almeno con la supervisione di un esperto.
Consiglio di fare eseguire delle indagini fonometriche e una valutazione di impatto acustico a un tecnico specializzato in acustica ambientale e musicale il prima possibile: prima di investire soldi in una nuova sede o se si hanno già problemi coi vicini e comunque prima che questi diventino difficili da gestire.
Strategie di difesa
Spesso oltre all’analisi del rumore di fondo è saggio collaudare subito la situazione dell’isolamento acustico dell’edificio, questo è anche un ottimo metodo per poter controllare poi la qualità alla fine dei lavori. Diffidate da chi si dichiara esperto ma non vi propone un rilievo acustico preliminare o un progetto, inoltre ricordatevi che è meglio se fate fare le analisi acustiche a qualcuno che non ha interesse nelle opera di costruzione e/o nella vendita dei materiali.
Se organizzate eventi musicali ricordatevi di chiedere e ottenere la deroga dal Sindaco; se si tratta di un locale che suona spesso allora bisogna attrezzarsi per fare al più presto uno studio di impatto acustico accurato. Bisognerà studiare bene la zona con numerose misure fonometriche sul posto, studiare gli impianti audio e fare delle previsioni al calcolatore.