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Test Access Virus TI2 Desktop, il killer di casa Access

Rapporto qualità/prezzo7
Costruzione9
Sound9
Facilità d'uso9
8.5
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Virus è ormai da anni un synth unico nel suo genere con cui è inevitabile prendere seriamente in considerazione la sperimentazione sonora. TI2 è un synth ibrido che incrocia intelligentemente il meglio di due mondi da sempre oggetto di dibattiti e confronti: hardware e soft synth. da oggi possono finalmente convivere stabilmente tracciando la strada per quello che potrà probabilmente essere il futuro dei synth

 

Era il dicembre 2003 periodo in cui mi apprestavo ad arrangiare un nuovo album. All’epoca il chitarrista della band si presentò in studio con un Virus B, strumento che avrebbe dovuto rivelarsi di supporto integrativo ad altre tastiere che utilizzavo in quel contesto. Nel corso della produzione il Virus B diventò talmente fondamentale da essermi indispensabile per la quasi totalità dei synth registrati nell’album. Da quel momento per tutti i musicisti coinvolti nel progetto il synth di casa Access diventò macchina di culto oggetto di curiosità e apprezzamenti. Nei giorni successivi al completamento di quel lavoro mi feci prestare il Virus B per altre produzioni e lo consumai a tal punto da sbiadire perfino i tasti del mio controller. Probabilmente è questo il motivo per il quale Access ha dato il nome Virus a una serie di sintetizzatori che nel corso di almeno due decadi sono diventati contagiosi per produttori, musicisti in genere, tastieristi, sound designer e innumerevoli produzioni musicali sparse in tutto il mondo.

01 Connessioni posteriori

TI: il total integration system

Considerato il fattore più importante cioè come suona un synth, la prima cosa che ho avuto smania di provare oltre il motore di sintesi che già mi aspettavo essere ottimo, è il funzionamento e la stabilità del Total Integration System. In pratica questo brillante sistema consente al Virus di essere utilizzato come un multi-channel plug-in all’interno di qualsiasi host che supporti la tecnologia VST, AU o RTAS funzionando da MIDI data streamer tramite USB o MIDI port tra il controller e il software sequencer della nostra DAW (nel nostro caso Apple Logic Pro X). Installare Total integration software è semplice, basta andare sul sito Virus, creare un account anche temporaneo e scaricare la versione più adatta per la propria piattaforma OS X o Windows. Nel caso di Yosemite per Mac ho collegato Virus via USB al computer e lanciato l’installer appena scaricato il quale ha avviato immediatamente il firmware update del Virus. Terminato l’update, ho avviato Logic dove Virus viene verificato come se fosse un qualsiasi plug-in appena installato. Su una traccia instrument apro Virus il quale si avvia per la prima volta autoconfigurandosi. Al termine della configurazione compare finalmente l’interfaccia virtuale che risulta essere molto bella graficamente ed estremamente intuitiva.

02 Il browser

Tutti i principali parametri del motore di sintesi compaiono nei knob e negli slider della sua corrispondente interfaccia grafica, con la possibilità che gli stessi possano essere automatizzati tramite la DAW. Per testare la stabilità di Total Integration System che controlla Virus, ho sfruttato al massimo il sequencer mode, modalità in cui Virus si autoconfigura quando viene utilizzato con un sequencer. Il sequencer mode è una sorta di multimode dove ognuna delle 16 parti sovrapponibili è controllabile tramite l’assegnazione separata di 16 canali MIDI mediante il proprio controller. A ognuna delle 16 parti ho assegnato un suono di Virus proveniente sia dalle quattro RAM (dove è possibile salvare i propri suoni user) sia dalle 21 ROM ognuna delle quali è corredata da ben 128 preset. In queste condizioni e all’interno di diversi progetti ibridi di Logic Pro X con tracce audio e software instrument aperte, Total Integration System si comporta benissimo dimostrandosi perfettamente stabile e affidabile. Se però consideriamo TI dal punto di vista del workflow occorre dotarsi di un minimo di pazienza perché non è possibile convertire offline le parti MIDI in audio ma solo in real time. In questo caso il tempo lo si concede volentieri perché la qualità sonora di Virus in termini di simulazione di carattere analogico è assolutamente unica e difficilmente replicabile da altri synth puri presenti sul mercato; è in questo settore che il synth di Access è da sempre al top della sua categoria rimanendo uno degli strumenti digitali VA che più si avvicina all’organicità, profondità e presenza del suono analogico.

03 La modalità Easy per una programmazione veloce

Interfaccia grafica

Dopo aver navigato tra i preset di Virus trasmigrando in un universo parallelo, vediamo come si presenta l’interfaccia di controllo del TI software. Nella sezione Easy troviamo i parametri fondamentali della generazione sonora del synth con i classici knob Osc, Sub Osc, Ring Mod, Filter e Reso, corredati da interessanti richiami grafici. Oltre a questi elementi abbiamo a disposizione tre soft knob assegnabili alla maggior parte dei parametri di Virus dalla sezione Common e un riquadro con altri tre potenziometri dai quali è possibile controllare la quantità di effetti eventualmente impostati nelle sezioni FX1 e FX2, un buon punto di partenza per iniziare a lavorare seriamente con il Virus. Come in tutte le interfacce che si rispettino, Virus ha un sezione browser per ricercare preset organizzati in banchi e user rispettivamente allocate in 21 ROM con 128 suoni ciascuna e 4 RAM, un arsenale programmato da sound designer d’autore. Volendosi addentrare maggiormente nella programmazione con lo spirito del sound designer creativo, ci insinuiamo nella sezione Osc, Filter e Matrix. Cominciando dalla sezione Osc ci possiamo rendere conto della possibilità di controllo, configurazione e scelta dei tre oscillatori disponibili che possono essere combinati, sovrapposti, sincronizzati e modulati in FM. Nei primi due oscillatori da un menù a tendina sono selezionabili diverse simulazioni come ad esempio Osc Wave Pwm, Hypersaw, Grain simple e Complex, Formant e altri. A seconda del tipo di Osc che si desidera scegliere, la polifonia raggiungibile dal synth sarà maggiore o minore ma comunque sempre elevata. I due filtri possono essere configurati in serie, parallelo a due o quattro poli, con o senza saturazione analogica, con i rispettivi controlli per il circuito risonante e il Key Follow per regolare il comportamento del filtro lungo le diverse ottave della tastiera. I due filtri sono incredibilmente potenti e caratterizzanti il suono globale di Virus che come già accennato è dotato di personalità e qualità uniche. Navigando tra i parametri di Virus Total Integration System, potrebbe sembrare complicato capirne il funzionamento, ma non è affatto così, infatti è una delle interfacce più intuitive e meglio realizzate fino a questo momento secondo il mio parere. Le sezioni LFO e Matrix a tal proposito sono talmente intuitive che è sufficiente osservarle per intuirne facilmente il funzionamento. Passiamo alla sezione Arp che può essere gestita in modalità User tramite uno pattern/step grafico variabile manualmente oppure da 64 pattern pre impostati per Mode, da una a quattro ottave e in diverse risoluzioni. Nella sezione FX1 troviamo rispettivamente effetti Chorus, Phaser e Distortion tutti configurabili in diverse modalità ispirate a circuiti vintage, mentre nell’FX2 troviamo Delay (dalle tipologie autodescrittive come Tape Free, Tape Clocked e Tape Doppler) e il Reverb. Questi due effetti hanno tutti i controlli essenziali e una gamma di simulazioni che, insieme al resto del corredo parametrico globale, rendono Virus TI2 una macchina realmente dalle potenzialità infinite. Come ultime sezioni sulla destra dell’ interfaccia TI troviamo Common dove presenziano i parametri globali del synth e la Patch Utility Section per la configurazione, il controllo e l’assegnazione del routing MIDI utilizzando template di terze parti oppure creando le proprie configurazioni.

04 La programmazione degli LFO

Hardware

Da sempre Access ha il suo marchio di fabbrica riconoscibile anche dalla realizzazione hardware e dagli elementi esteriori. Rispetto ad altri modelli desktop precedenti, il layout costruttivo è rimasto pressoché invariato. Lo chassis è interamente in metallo grigio con una parte frontale in radica su cui domina il logo Access. La plastica, per questioni ergonomiche, è solamente nei knob e nei pulsanti dando la sensazione generale di avere tra le mani uno strumento molto solido. Nel pannello posteriore troviamo un input audio L+R, tre uscite L+R, connessione S/PDIF per il trasporto di segnali digitali, l’uscita cuffie, una porta MIDI (In, Out e Thru) e una porta MIDI USB mentre nella plancia di comando frontale capeggiano 32 knob, 41 pulsanti e un piccolo schermo LCD piuttosto essenziale.

Apertura Access Virus TI2_TID_weiss_03

In prova

Il Virus ha un carattere sbalorditivo e unico, può risultare morbido e tranquillo, profondo e cristallino, presente e ampio, spaziale, cattivo, aggressivo e killer oppure angelico. Il mostro di Access esce dalla fabbrica con un parco suoni enorme che ne facilita la familiarizzazione; la qualità generale è eccezionale, ma questo è solo l’inizio. Le risorse DSP addizionali della scheda madre rispetto ai suoi predecessori lo hanno trasformato in un synth dalla polifonia potenziata che, sommata alla facilità d’uso, lo rendono un possibile strumento dei sogni per qualsiasi compositore di musica elettronica, di colonne sonore, e anche per certi malati di sperimentazione in contesti rock e metal (come me!). A livello teorico il Virus può arrivare a 110 voci di polifonia, naturalmente se non si utilizzano specifiche configurazioni degli oscillatori o effetti particolari che richiedono più risorse. Attraverso Characters nella sezione FX1 è inoltre possibile dare un carattere differente ad ogni suono spaziando tra settaggi vintage e simulazioni analogiche permettendo all’utente di avvicinarsi alle timbriche di gloriose epoche passate. I filtri e gli oscillatori suonano davvero vivi rendendo il suono a volte grosso e corposo, a volte mellifluo ma sempre presente e armato di carattere. Ad esempio provando a creare una semplice linea di basso synth contornato da un pad spaziale e angelico si ottiene immediatamente un risultato devastante. Aggiungo che in un setup di base il Virus TI2 può tranquillamente funzionare anche come interfaccia audio con una buona qualità di conversione A/D e D/A. Un altro punto a favore di Virus TI è che ogni singolo parametro, in fase di creazione di un suono, risponde con veridicità e qualità sbalorditive portando l’utente a superare i propri limiti e a non far mai mancare l’ispirazione. Come tutte le macchine musicali di questo mondo il Virus non è esente da difetti. Personalmente avrei preferito un display più grande, dettagliato e al passo con i tempi, un rapporto qualità prezzo più vantaggioso e anche un paio di ingressi in più per il routing attraverso il Virus non avrebbero guastato. Piccoli difetti che non cambiano di una virgola la posizione che occupa nel mercato il Virus TI2 cioè quello di uno dei migliori synth in circolazione. Il motore di sintesi consente comunque di rimanere soddisfatti sia nella realizzazione di suoni acidi analogue type, lead e bassi killer sia nell’utilizzo di sonorità dal sapore più digitale come pad, background e texture. Particolarmente convincenti e presenti anche i suoni percussivi. Se Virus avesse un costo leggermente inferiore e un display più ampio potrebbe diventare uno strumento irrinunciabile e definitivo anche per utenti semi-pro, appassionati e synthesizer geek.

05 La matrice di modulazione

Conclusioni

Virus TI2 è un synth assolutamente consigliato a qualsiasi produttore, sound designer, musicista, tastierista, produttore di musica elettronica, rocker o sperimentatore e a chi ha voglia di incominciare a lavorare con le tastiere, non solo con i preset. Sono comunque necessarie conoscenze di sintesi sonora per sfruttare appieno le potenzialità dello strumento.

Allo stato attuale, Access ha raggiunto un ottimo risultato nell’integrazione hardware/software consentendo di riporre tranquillamente fiducia in questo genere di ibridazione che tra l’altro consente di risparmiare risorse in termini di RAM e CPU rispetto ai plug-in puri, con un suono finale a mio avviso difficilmente raggiungibile solamente con soft synth per quanto riguarda soprattutto la musica elettronica.

 

PRO

Suono

Facilità d’uso

Integrazione Hardware software

Qualità costruttiva

 

CONTRO

Prezzo

Schermo LCD piccolo

Solo due ingressi

 

INFO

Soundwave

www.soundwave.it

Prezzo: 1448,00+ IVA

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