Prendete la classica tipologia di compressione vintage per eccellenza, arricchitela con una matrice mid side e un link a proporzione variabile tra i due canali: Questo è il G22, una macchina con circuiti vintage che strizza l’occhio agli utenti che chiedono sistemi più freschi e attuali per la compressione sui segnali stereo.
Gyraf Audio ha messo in campo un nuovo modello di compressore a valvole, una versione più vivace ed eclettica rispetto al conosciuto G10. L’idea è quella di arricchire un varimu con soluzioni più moderne per un hardware di questo tipo. Ecco apparire infatti un comando per la percentuale di link tra i due canali (caratteristica vista finora solo in ambito software) e una matrice M/S integrata nella macchina che permette sperimentazioni creative e risolutive allo stesso tempo.
Hardware
L’apparecchio è contenuto in tre unità rack, lo chassis si presenta senza fronzoli ma robusto e di buona fattura, non sono presenti fori o alettature per la ventilazione. Aprendo il telaio si possono osservare le elettroniche generosamente spaziate e ben organizzate: due PCB principali, entrambe con saldature SMD e collegate tra loro con appositi cavi a nastro. La prima contiene i circuiti di controllo del processore dinamico, l’altra sostiene la ricca dotazione di valvole e trasformatori. Nelle prime due figure è visibile il massiccio trasformatore toroidale marchiato Noratel, l’alimentazione è assistita e stabilizzata da corpulenti condensatori e da FET montati direttamente sulla scheda accanto alle valvole.
I trasformatori di input e output sono degli eccellenti Lundahl della linea standard, rispettivamente LL1540 e LL5402. Il compressore sfrutta la tecnologia vari µ, una delle prime tipologie inventate per controllare la dinamica: a operare la gain reduction è una valvola, in questo caso un doppio triodo NOS PCC189 marchiato RTC (Radiotechnique) che si fregia della pregiata serigrafia made in Holland. La seconda valvola, una ECC88 Tungsram, è configurata come cathode follower, un adattatore di impedenza e output driver che bufferizza il segnale prima di mandarlo al trasformatore di uscita. L’audio proveniente dal connettore XLR di ingresso attraversa quindi solo pregiati trasformatori di isolamento e valvole NOS prima di essere indirizzato verso l’uscita.
Operazionali e altro genere di componenti sono relegati al circuito di sidechain e di controllo della macchina; questa caratteristica è fieramente descritta nel manuale dove è inoltre specificato che non si utilizza nessun tipo di contro reazione in questa circuiteria, ne deriva dunque una tipologia in pura classe A.
Il pannello
Osservando il pannello frontale è possibile suddividere i controlli in tre zone: le prime due riguardano i potenziometri dedicati ai canali destro e sinistro, la terza contiene le manopole generali di funzionamento dell’intera macchina. Per ogni canale sono presenti i classici comandi di gestione delle attività nel dominio della dinamica: in alto a sinistra la soglia, seguita da ratio, attacco e più in basso dal rilascio. È interessante notare che sulla serigrafia non sono presenti valori numerici ma solo delle tacche da utilizzare come riferimento visivo e delle astratte indicazioni di massima sui valori temporali come Fast o Slow. Nella porzione in basso a destra troviamo per ogni canale i controlli relativi ai valori di input e di output seguiti a destra dai commutatori per hard wire bypass e per il passa alto sul sidechain.
Tutti i potenziometri elencati sono a micro scatti, caratteristica molto utile per regolare in modo identico le impostazioni su entrambi i canali. Nella parte centrale, sotto i VU meter retroilluminati con colorazioni differenti, si trovano due selettori e una piccola manopola. Il primo da sinistra gestisce le modalità operative del compressore ed è posizionabile su Left/Right o Mid/Side, al suo fianco destro c’è il secondo, che seleziona la condivisione del sidechain tra i due canali. Quest’ultimo è posizionabile su L/M, Dual e Vari, dove la terza piccola manopola gestisce la capacità di variare la percentuale di link tra i due canali e ruota tra i due estremi Dual e Stereo Link. Termina l’elenco l’interruttore di accensione alla estrema destra del pannello: l’avvenuto avvio delle elettroniche è segnalato dalla illuminazione dei VU meter.
Analisi
Il G22 produce un rumore di fondo molto contenuto nonostante si tratti di una circuiteria valvolare, ne deriva un ampio range dinamico disponibile su tutta la banda, caratteristica propria delle migliori elettroniche in commercio. Le armoniche aggiunte al segnale sono ben visibili nei grafici, con la seconda armonica preponderante rispetto alle altre. I toni aggiuntivi a seguire vanno proporzionalmente attenuandosi al salire della frequenza e lasciano i primi due come caratteristica principale della colorazione introdotta. L’impedenza di ingresso della macchina è di 10 kOhm, quella di uscita è inferiore a 1 kOhm. Per ovvie ragioni di eccessiva saturazione sarebbe bene non cercare un elevato livello di input, la quota media operativa si assesta attorno ai +4 dBu sebbene la stessa Gyraf sconsigli di eccedere i +15 dBu di picco.
È importante segnalare che il comando di input si trova dopo il trasformatore di ingresso ed è quindi da interpretare come un drive del compressore. Il filtro passa alto sul sidechain è posizionato a 80 Hz con una delicata pendenza di 6 dB per ottava. Non sono specificati sulla serigrafia i valori temporali di attacco e di rilascio, il costruttore dichiara circa 20 micro-secondi come massima velocità di innesco e un range che varia tra i 50 millisecondi e i 3,2 secondi per i valori di rilascio. Il G22 è configurato su due canali distinti e completamente indipendenti, è quindi possibile utilizzare questo hardware anche con due segnali differenti, due segnali mono provenienti da strumenti diversi ad esempio.
Controlli
Impegnato su un programma stereo la macchina offre molteplici modalità di funzionamento: in L/M (link/mode) sono attivi solo i comandi presenti sul canale sinistro, con questi infatti si controlla tutta la macchina, in Dual i potenziometri sono indipendenti tra destra e sinistra, in Vari i controlli restano attivi e indipendenti sui due canali ma la proporzione di connessione è gestita dal comando Vari-Link con il quale è possibile passare dal completo link stereo o alla totale indipendenza dell’uno rispetto all’ altro attraverso numerose posizioni intermedie. Oltre alla normale modalità stereo, Gyraf offre anche la possibilità di controllo dinamico sul mid/side: la matrice viene definita all’ingresso e re-codificata in uscita sui due Lundahl.
Controlli #2
In questa condizione operativa, i comandi sono utilizzabili in tutte e tre gli schemi di link vale a dire in L/M, in Dual e in Vari. I due VU meter meritano una nota particolare: essi sono progettati per retroilluminarsi in modo differente a seconda della modalità di lavoro della macchina.Quando il compressore è attivo cambiano intensità e commutano la soffusa colorazione giallo vintage, propria dello stato bypass, con una più accesa e viva tonalità. Se si sceglie di attivare la matrice M/S si aggiungono altre due sfumature sul pannello già retroilluminato: verde per side e rossa per mid. In Link/Mode solo il meter sinistro è acceso e suggerisce appunto che i comandi attivi sono solo quelli sul canale corrispondente. In Mid/Side i due bypass presenti su ogni canale non saranno più indipendenti l’uno dall’altro, attivandone uno verrà bypassato tutto l’hardware.
Il comando di esclusione è effettivamente un reale hard wire bypass, un relè gira il segnale proveniente dal connettore di input direttamente verso l’XLR di output, caratteristica quanto mai utile quando si collegano più macchine in cascata o per effettuare un veritiero confronto A/B.
In prova
Sono poche le macchine che inserite sul segnale colorano in modo così piacevole: l’audio che passa attraverso il G22 acquista subito una pasta spessa e preziosa, si ha la netta sensazione di avere a che fare con una elettronica elegante e complessa, capace di donare, timbricamente e dinamicamente, caratteristiche di morbidezza e musicalità ormai perse nel tempo.
Sample 1
È in evidenza la caratteristica sonorità aggiunta rispetto al brano originale: agevolmente si riconosce la saturazione introdotta dai trasformatori ed il guadagno in profondità e spessore donato dalla circuiteria valvolare di pregio. È inoltre percettibile l’ingrossamento delle basse frequenze unito al piacevole arricchimento delle medie.
Anche se il compressore non lavora affatto, è riscontrabile la leggera attenuazione delle microdinamiche, tipica delle circuiterie valvolari di una certa caratura. In azione attiva sulla dinamica, il Gyraf è un compressore versatile ed eclettico, il suo modo di intervenire può essere multiforme e volendo molto caratterizzante. La ratio ad esempio ha un knee poco pendente sui valori bassi con il quale si può applicare una compressione molto leggera, scendendo conseguentemente in profondità con il livello di soglia. Sui valori massimi invece, la curva del rapporto di compressione si fa più ripida ma è proprio qui che il vari-µ caratterizza maggiormente il suono del segnale. Basta riportare la soglia su settaggi più alti e cercare uno schiacciamento di minore entità per far lavorare la ratio variabile, prerogativa propria di questa architettura elettronica, in modo da trovare subito quel glue tanto ricercato sulla coesione dinamica generale tra gli strumenti.
Anche nel dominio temporale i potenziometri di attack e release mettono a disposizione un’ampia palette: il G22 può essere velocissimo in attacco e riuscire a domare i transienti più veloci o trasformarsi a richiesta in un apparato poco sensibile alle dinamiche più rapide se impostato su valori di attacco più lenti. La release a sua volta può passare da una rapidissima velocità, in grado di aderire ai cambi di livello più complessi, a una lentezza enorme grazie alla quale è possibile emulare la tipica e lenta compressione valvolare vintage.
Sample 2
Si è cercato il particolare carattere di livellamento offerto dalla compressione vari-µ con i due canali collegati, dove il passa alto sul sidechain è un valido aiuto per ottenere una riduzione meno invasiva.
In Link-Mode il compressore è molto facile da regolare: l’ampiezza stereofonica del brano originale è stata rispettata ma è stato donata allo stesso una uniformità maggiore, senza toccare i transienti e quindi l’impatto sonoro della canzone. La versatilità di questo compressore non si ferma qui: il sistema di link tra i canali e la matrice mid/side sono le sue caratteristiche più peculiari. Qui la creatività va di pari passo con l’eventuale correzione di problemi: si può infatti gestire il panorama stereofonico in modo molto creativo sia in modalità stereo sia in M/S, in Dual o in Vari. Allo stesso modo i medesimi espedienti possono essere usati per correggere mix troppo spinti verso il mono o esageratamente larghi. Impostando il link variabile è interessante notare come la gain reduction applicata a un solo canale si sposti progressivamente sull’altro ruotando gradualmente la manopola Vari-Link verso la posizione Dual.
Sample 3
Si è tentato di trovare lo stesso livellamento del sample 2 ma con una percentuale di link tra left & right al 70% circa. La riduzione della stereofonia e il consolidamento della parte centrale è più opportuna rispetto a quella ottenuta con i due canali completamente slinkati e indipendenti. Grazie alle molteplici posizioni offerte dal potenziometro Vari-Link (ben 40 scatti) è ragionevole pensare di poter trovare il punto perfetto per ogni brano. Nel campo della gestione stereofonica, il G22 può essere ancora più chirurgico impostando la modalità mid/side: in questo caso ho preferito lasciare i canali completamente slegati ed operare sulle singole parti della scomposizione.
Sample 4
Il controllo delle dinamiche, in precedenza attivo su entrambi i canali, è ora operativo solo sul mid e il sidechain, inserito sugli 80 Hz, riesce a tenere le basse frequenze fuori dalla portata della gain reduction: è percettibile un rientro della parte centrale ma non delle basse che sostengono il brano, di conseguenza la apertura stereofonica dello stesso risulta maggiore in quanto il side è esente da compressione.
Sample 5
È una proposta di trattamento più adatta della precedente per questa particolare canzone: l’intervento non riguarda il leveling generale ma serve a dominare dei singoli eventi eccessivi sulla parte stereo e quindi solo sul side, sulle medie frequenze in particolare. Anche in questo caso il filtro sul sidechain è stato di aiuto a concentrare l’azione sulla parte media e medio alta dello spettro, il risultato della correzione dinamica, solo su alcuni punti di esuberanza del side, dona al brano un aspetto più solido e granitico.
Conclusioni
Gyraf mette a disposizione un compressore a due canali che richiama in modo netto i primi compressori vintage, sia come architettura dei circuiti sia come sonorità risultante. Il G22 è tra i pochi hardware emulatori delle passate tecnologie che non deve essere necessariamente inserito in catena solo per le caratteristiche del circuito e, quindi, per il suo suono particolare. Esso è infatti capace di gestire il segnale stereo come pochi sanno fare e di mettere nelle mani del fonico strumenti che possono servire sia alla correzione e alla conseguente risoluzione di difficoltà, sia alla stimolo dell’estro, dell’inventiva e conseguentemente della creatività.
PRO
Suono
Molteplici modalità operative
Potenziometri a scatti
CONTRO
Pannello affollato di controlli
Curva di apprendimento
INFO
Info@vdmgroup.it
Prezzo: € 3.215,00 + IVA