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Ableton Live 12, tutto quello che c'è da sapere - Recensione

Rapporto qualità/prezzo9
Costruzione 9
Suono9
Facilità d'uso9
9

ABLETON LIVE 12

TUTTO A PORTATA DI MANO

Dopo circa tre anni, esce Ableton Live 12, che include miglioramenti del workflow, strumenti dedicati alla creatività dell'utente e un'attenzione particolare al setup live.

Abbiamo provato la nuova versione di cui potete scaricare una prova di 30 gg. al seguente link. Ecco le nostre considerazioni.

INTERFACCIA

Oltre all'introduzione di nuovi temi grafici, marginali rispetto ad altri aspetti, Live 12 rompe con la tradizionale rigidità delle finestre, consentendo finalmente agli utenti di visualizzare il mixer anche nella vista arrangiamento (CTRL/CMD ALT M). Questa aggiunta risulta così necessaria da sembrare quasi "dovuta". Si tratta di un miglioramento, non trascurabile, che ottimizza il workflow durante la produzione e la finalizzazione e permette all'utente di tenere tutto sotto controllo senza dover compiere spostamenti di vista superflui. Inoltre, la maggiore precisione della scala cromatica dei fader contribuisce a rendere tutto più preciso e funzionale. Va poi menzionata la nuova funzionalità che consente di visualizzare simultaneamente la catena di dispositivi di una traccia insieme alla clip selezionata.

Stacked Detailed View: ci dà la possibilità di visualizzare in simultanea vista clip e vista dispositivi

Sebbene questo tipo di visualizzazione possa limitare lo spazio disponibile sullo schermo, rappresenta un passo in avanti significativo. Attivando le opzioni CTRL/CMD ALT 3 per vista clip e CTRL/CMD ALT 4 per vista dispositivi, è infatti possibile intervenire sia a livello di editing che di sound design, il che non è affatto trascurabile. Le due viste sono attivabili contemporaneamente, spostandosi fra una vista e l’altra con il tasto F12. Per gli amanti degli shortcut, infine, la navigazione all'interno del Live set è stata semplificata grazie all'introduzione del nuovo menu Naviga. Ne parleremo nella sezione in prova.

BROWSER

Profondo il rinnovamento del browser la cui caratteristica più significativa è l’introduzione di filtri che consentono di categorizzare e trovare rapidamente ogni cosa, da singole clip a interi Live set. I filtri, composti da tag attivabili all’occorrenza, si adattano dinamicamente al tipo di oggetto selezionato. Ad esempio, un sample può essere filtrato per contenuto, tipo, categoria, carattere del suono, mentre un plugin per funzione, formato (AU, VST2, VST3) e sviluppatore.

La funzionalità di personalizzazione dei tag consente un'indagine più precisa e su misura per le esigenze degli utenti. Nell'ottica di una ricerca più dettagliata, è stata inoltre introdotta la "similarity search", la quale promette un ausilio nella selezione degli elementi desiderati. I risultati sono restituiti in ordine decrescente, partendo dalle ricerche più specifiche fino a quelle meno mirate.

KEY AND SCALE e TUNING SYSTEM

La funzione scale, presente dalla versione 11, è stata allargata all’intero Live set. Tramite un selettore presente sulla barra di controllo è possibile ora agganciare alla tonalità del progetto clip, effetti MIDI e alcuni dispositivi. Quando questa funzione è attivata, nella vista clip di Live, gli utenti noteranno l'apparizione di una nuova opzione nell'editor delle note MIDI, chiamata "highlight scale".

Key and Scale: selettore per impostazione scala, Highlight scale , collegamento key and scale in Meld

Attivando questa opzione, le note corrispondenti alla scala selezionata verranno evidenziate in un distintivo colore viola, facilitando la visualizzazione e l'editing. Gli effetti MIDI che supportano questa funzionalità offrono un pratico pulsante denominato "use current scale", consentendo di applicare rapidamente la scala corrente alla clip in questione. Anche tra gli strumenti, l'integrazione delle informazioni sulla scala rappresenta un potenziale affascinante. Attualmente, il synth Meld (new entry di questa release) è l'unico ad offrire questa funzionalità che sicuramente verrà allargata.

All’interno dei Live set, è ora possibile importare sistemi di accordatura semplicemente trascinando e rilasciando un file scala nella sezione accordature del browser. Una volta caricato, il sistema di accordatura abilitato assicurerà che le altezze della scala vengano riprodotte quando si utilizzano gli strumenti integrati di Live, così come tutti i plug-in e gli strumenti esterni MPE abilitati (a condizione che l’intervallo di pitch bend sia impostato su 48 semitoni). All’occorrenza è possibile bypassare, in una singola traccia MIDI, il file scala caricato, selezionando “bypass tuning”. Molto interessante la possibilità offerta dal pannello “Custom controller layout” tramite cui è possibile personalizzare un controller MIDI sulla base del layout di accordatura caricato, scegliendo fra diverse opzioni (mappare solo i tasti neri, solo i bianchi, scegliere ogni quante note suonerà l’ottava etc.)

Tuning System: pannello accordature, Bypass Tuning e Custom Controller Layout

MIGLIORAMENTI MIDI

In Live 12, il MIDI è stato notevolmente migliorato. Ora puoi raggruppare le note con CTRL/CMD G e applicare la funzione probabilità a gruppi, con un singolo marcatore a forma di diamante nell'editor Chance.

Probabilità su gruppi di note ed editor Chance

Nella vista clip, il pannello note è stato aggiornato con due nuove sezioni, tempo e altezza, ciascuna dotata di regolazioni specifiche per ogni parametro; una scelta di continuità con l’implementazione di key and scale e l’aggiunta della funzione humanize. Risulta tutto più ordinato e lineare, grazie!

Tuttavia, è nel processo compositivo che questa versione si distingue maggiormente. L'introduzione di generatori e trasformatori, capaci di suggerire nuove combinazioni di note o di trasformare il MIDI esistente, fornisce agli utenti strumenti aggiuntivi per stimolare la creatività e la sperimentazione.

Gli utenti della versione Suite, inoltre, avranno la possibilità di creare trasformazioni e generatori di note utilizzando anche Max for Live. Selezionando un'utilità MIDI di Max for Live dal menu a tendina della sezione generatori o trasformatori, comparirà un pulsante di modifica nel pannello della clip, consentendo l'apertura di un patcher Max.

NUOVI DISPOSITIVI, RESTYLING E MIGLIORAMENTI

In Live 12 è incluso un nuovo dispositivo, CC Control, progettato per l'invio di messaggi CC MIDI a dispositivi hardware, o, se necessario, alle corsie di automazione sulle clip MIDI per trasmettere dati CC MIDI durante le esibizioni. Questo effetto MIDI ci permette di customizzare 4 Knob e un pulsante che di default è associato al Sustain. Oltre a questi, ci sono 3 knob non modificabili, assegnati rispettivamente al Modulation Wheel e, anche se non CC, al pitch Bend e After Touch.

Tra gli effetti audio, spicca Roar, un versatile effetto di distorsione che offre la possibilità di aggiungere un calore leggero e preciso ma anche di processare il materiale audio in modo "distruttivo" e imprevedibile. Questo effetto è composto da tre waveshaper, ognuno dotato di un filtro dedicato che può essere posizionato pre o post modellatore. Gli shaper possono essere disposti in vari percorsi del segnale, tra cui singolo, seriale, parallelo, midside e feedback. La potenza di Roar varia da curve di modellazione morbide a configurazioni più aggressive, come bit crush, fino a opzioni decisamente eccentriche, come fractal. Inoltre, è possibile modellare ulteriormente il suono tramite i controlli di drive e tone, mentre un compressore alla fine della catena audio può essere aggiunto secondo necessità. Ciliegina sulla torta un pannello matrix tramite cui modulare ogni parametro con 2 LFO, un envelope follower e un noise.

Roar in vista estesa

Ultimo, ma non ultimo per importanza, un synth che promette davvero bene: Meld. Rispetto alla Beta viene rilasciato con un’ampia gamma di preset. Con una struttura basata su due macroscillatori che fungono da sorgente per due motori indipendenti, ciascuno con controlli di inviluppo, due LFO, un pannello filtri e un limiter, sembra inizialmente ricalcare il tipico ambiente di Live. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti molto interessanti da considerare. Il primo dei due LFO presenta una sezione dedicata agli effetti, creando un piccolo sistema di modulazione prima che entri in gioco la matrice di modulazione principale. Inoltre, i macroscillatori sono dotati di una sorta di impostazione predefinita: scegliendone uno dal menu a tendina (ci sono 24 opzioni disponibili), due manopole macro consentono ulteriori personalizzazioni che variano in base alla selezione dell'oscillatore operata dall'utente. Rimangono i consueti controlli di accordatura per ottava e cent. Insomma, ci sono molte possibilità creative da esplorare!

Meld: esempio preset

Merita una menzione il restyling di Granulator, ormai alla sua terza edizione. Il celebre device di Robert Henke perde la sezione di elaborazione FM e ha un singolo filtro, ma è ora compatibile con MPE ed è in grado di campionare dal vivo fino a otto secondi audio. Ha, inoltre, un’interfaccia più ordinata e tre modalità di riproduzione dei campioni (loop, classic e cloud).

Anche Max For Live si aggiorna, con un piccolo ma importante miglioramento. È, ora, fattibile regolare con precisione ed efficacia i parametri degli strumenti e degli effetti senza compromettere la gestione di questi ultimi.

PACK

Due sono i pack forniti dalla versione 12 di Ableton Live (utenti Suite).

Il primo, Performer pack, ideato da Iftah, comprende ben quattro device dedicati alla performance (Arranger Looper, Variations, Prearranger, Performer). Fra questi mi sento di segnalare Performer e Variations.

Il primo consente di personalizzare in toto controller MIDI ma risulta sfruttabile anche come controller virtuale con cui pilotare parametri interni alla daw. Questo dispositivo offre la possibilità di integrare knob, fader, pulsanti e toggle, ciascuno con la capacità di regolare fino a otto parametri diversi, seguendo curve selezionabili o customizzate. I componenti assegnabili sono gestiti tramite un macro-editor, dove ogni slot offre sei modalità di assegnazione (map, cc, cv, rpn, nrpn, tempo). Un pannello specifico per il routing consente, inoltre, di personalizzare il percorso del segnale secondo le preferenze dell'utente. Variations, invece, è un tool utilissimo che consente di “fotografare” configurazioni del set o di singole tracce audio o MIDI, richiamandole all’occorrenza (comandi stash e recall).

Ispirato alla vita quotidiana, invece, il pack Lost and Found include un’ampia varietà di timbri insoliti e registrazioni foley suddivisi fra strumenti, drum rack, samples, clip MIDI e due set demo.

IN PROVA

La prima cosa che ho fatto quando ho aperto Live 12, lo confesso, è stato vedere se fosse vera la presenza del mixer in vista arrangiamento. Ho cliccato CTRL ALT M e, sul mio portatile ASUS, quindi su Windows 11, non si apriva. Poi mi sono ricordata che la mia scheda video, nvidia Ge Force RTX 2070 ha due tipologie di driver e ho capito. Le strade, se avete un problema di questo tipo, sono principalmente due: o disabilitate gli shortcut dal pannello Game Experience della scheda video o scaricate i driver studio e tutto funzionerà senza intoppi. Detto questo, avere il mixer in arrangement è, finalmente, estremamente comodo!

La seconda cosa che mi incuriosiva di più era il browser. Non mi sono trovata da subito con questa nuova configurazione. La rimozione di cartelle e sottocartelle a vantaggio di filtri e tag, almeno all’inizio, l’ho trovata ostica. Questo sistema è indubbiamente più flessibile permettendo più personalizzazione nei parametri di ricerca. Una query generica, ad esempio di un lead, restituisce un’ampia gamma di preset, loop, campioni, ulteriormente filtrabili per categoria, caratteristiche sonore etc. etc. Semplicemente bisogna prenderci la mano. L’unica pecca è il fatto che il sistema crea una sorta di distinzione fra il contenuto interno a Live e la tua libreria che, invece, può essere filtrata solo per aspetti minimi (ma questo era prevedibile). Ottenere il massimo da questo sistema significherà investire tempo per taggare tutto il proprio materiale, sempre che qualcuno ne abbia. Per farlo possiamo sfruttare sia i tag interni a Live che crearne di nuovi.

Browser e finestra Edit

Ho invece trovato estremamente utile la funzione “ricerca per simile” utilizzabile sia dalla libreria che all’interno di un rack. Trovo che la sua applicazione all’interno di un drum rack sia la più centrata, mentre mi stupisce che questa funzionalità non sia inclusa in simpler.

Il menu Naviga è ben fatto. Utilizzando la combinazione del tasto Alt e dei numeri da 0 a 7, è possibile spostarsi tra i vari controlli all'interno di ogni area (barra di controllo, session, arrangiamento, clip, dispositivo, browser, raccolta di groove, finestra aiuto). Inoltre, premendo il tasto Tab (se abilitato il comando "use tab key to move focus"), si può accedere a qualsiasi controllo dell'area selezionata. La scelta delle scorciatoie da utilizzare dipende dal workflow dell'utente, che è del tutto personale.

Merita un'attenzione particolare la totale compatibilità di Live 12 con software di lettura dello schermo e display Braille, contribuendo a rendere l'accesso alla DAW più inclusivo.

In quest’ottica anche la navigazione da tastiera è stata resa più agevole. Penso sia molto utile, da questo punto di vista, l’agganciamento momentaneo di alcuni comandi brevi. Tenendo premuti i tasti A, B, S, Z per un tempo un po' più lungo si attiveranno provvisoriamente le modalità di automazione, disegno, solo e zoom che verranno disattivate al rilascio del tasto. La stessa cosa può essere fatta per commutare tra vista arrangiamento e sessione (se il tasto TAB non è usato per la navigazione) mentre i tasti da F1 a F8, in questa modalità, attivano/disattivano momentaneamente le tracce corrispondenti.

Altre shortcut di rilievo che mi sento di segnalare perché molto utili in fase di produzione sono CTRL/CMD + E per dividere istantaneamente una nota in base alla griglia impostata ed E SHIFT CTRL/CMD (in quest’ordine) più tasto sinistro del mouse per dividere una nota in valori via via crescenti o decrescenti.

La modalità key and scale è facile da utilizzare e trovo che sia molto utile dal punto di vista didattico. Molti aspiranti producer, che si approcciano alla musica elettronica o a generi urban senza una formazione pregressa, faticano nell’approccio alla teoria musicale; avere, in tutto il progetto, una guida a video che gli consenta di verificare la coerenza di ciò che è scritto con una determinata tonalità è un aiuto prezioso, anche se non deve diventare un alibi.

Provando Tuning System sono rimasta affascinata da questa modalità che tende a liberare il proprio potenziale creativo. Familiarizzare con scale non costruite sul temperamento equabile è una possibilità enorme. Il fatto che, all’occorrenza, si possa bypassare il tuning impostato in altre tracce apre, poi, a sperimentazioni interessanti.

I nuovi strumenti MIDI, con la loro duplice natura di generatori e trasformatori, aggiungono un'inedita dimensione di divertimento e creatività al panorama musicale di Live. Sebbene l'elaborazione MIDI sia parte integrante di Live da tempo, questa volta assistiamo a un salto di qualità significativo. Questi strumenti non si limitano a produrre effetti temporanei, ma agiscono in modo incisivo sulla struttura della clip, con modifiche distruttive che vanno a cambiarne il contenuto stesso.

Tra i generatori, Rhythm mi è parso uno dei più coinvolgenti e immediati. Progettato principalmente per strumenti di natura ritmica come batterie o bassi (ma non è vincolante), è facilmente accessibile come opzione principale nel menu a tendina “transformation/generator selector”. Dà la possibilità di operare su tutti gli slot del drum rack, semplicemente premendo control per selezionare la nota corrispondente del pianoroll e quindi generare groove completi.

Per quanto riguarda le trasformazioni, che agiscono sul contenuto già presente, disponiamo di otto opzioni: arpeggiate, connect, ornament, quantize, recombine, span, strum e time warp, ognuna con una funzione diversa, dall’arpeggiatore (arpeggiate) all’inserimento di flam (ornament) al warping temporale (time warp) etc. etc.

Mi sento di segnalare a parte Velocity Shaper che, insieme a Euclidean per i generatori, è stato implementato in Max For Live. Si tratta uno strumento che ci consente di modificare le velocity seguendo uno schema grafico personalizzabile mediante l’inserimento di punti di controllo e curve di bezier.

Velocity Shaper

La cosa divertente che ho provato a sperimentare è stato muovermi dal pannello generatori a quello delle trasformazioni. Ad es. generare cassa snare e hi hat, stoppare generate e spostarmi nel pannello trasformazioni per applicare velocity shaper. Le opzioni sono pressoché infinite.

Roar, Meld e Granulator III sono tre strumenti indubbiamente potenti, versatili e creativi. Live, che fin dai tempi di Wavetable ci aveva abituato a sorprese di questo tipo, non si è smentito e ha tracciato una linea di continuità negli aggiornamenti.

Confido, come tanti, che in un prossimo futuro venga realizzato un tool interno alla daw per l’intonazione delle voci o che venga integrato ARA2, anche se mi rendo perfettamente conto che un software che di nome fa Live abbia come priorità la performance. E, in questo, è, senza alcun dubbio, insuperabile.

CONCLUSIONI

La nuova versione di Ableton Live 12, con miglioramenti del workflow, strumenti dedicati alla creatività dell'utente e un'attenzione particolare al setup live, offre un'esperienza più fluida e versatile. Dall'interfaccia rinnovata che ottimizza il controllo e la visualizzazione, al browser con filtri dinamici per una ricerca rapida e precisa, fino alle nuove funzioni come Key and Scale e il sistema accordature, ogni aspetto è stato curato per offrire un ambiente di lavoro più efficiente e creativo. I nuovi dispositivi, Roar e Meld, e gli aggiornamenti ai già esistenti, ampliano le possibilità creative degli utenti, mentre i pack forniti, Performer e Lost and Found, offrono una vasta gamma di strumenti e suoni per arricchire produzioni e performance. Inoltre, l'attenzione all’ accessibilità, con la piena compatibilità per software di lettura dello schermo e display Braille, dimostra un impegno verso un'esperienza inclusiva per tutti gli utenti. In sintesi, Ableton Live 12 si presenta come una solida e completa soluzione per la produzione musicale, adattandosi alle esigenze e ai flussi di lavoro di ogni musicista. La mancanza del supporto ARA2 non è un problema secondario, poiché l'utilizzo di plugin esterni come Melodyne o Revoice Pro non potrebbe beneficiare appieno di tutti i vantaggi di questo nuovo formato, che, tra le altre cose, non è così nuovo. Speriamo che, in un prossimo futuro, Ableton pensi anche agli utenti che producono generi musicali dove la voce ha un’importanza rilevante, introducendo, se non uno strumento di intonazione proprietario, almeno questa estensione che faciliterebbe non poco l’uso di strumenti di terze parti.

 

PRO

  • MIDI potenziato
  • Performance più agevole
  • Interfaccia più lineare

CONTRO

  • Mancanza supporto ARA2
  • Mancanza di un tool di intonazione vocale interno

 

Prezzi:

 

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