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Arturia DrumBrute: intervista ad Antoine Barry


Dopo una lunga attesa, nel mese di Ottobre Arturia ha svelato al grande pubblico l’ultima delle sue creature: DrumBrute. Si tratta di una drum machine a generazione sonora analogica dotata di un potente sequencer ispirato al BeatStep Pro. Arturia ha scelto l’Italia come paese di lancio e la prima presentazione assoluta è avvenuta presso i Magazzini Musicali Merula, a Roreto di Cherasco, in collaborazione con l’Arturia User Group di Torino, noisecollective e synthmeeting.com, sotto l’attenta supervisione di Francesco Mulassano.

Ecco in breve le caratteristiche della macchina:

- 17 timbriche analogiche

- Controlli dedicati indipendenti per ciascuno strumento

- Sequencer organizzato in 64 pattern e capace di gestire la poliritmia

- Step Repeat predisposto per la creazione degli effetti di Ratcheting e rimbalzo

- Song Mode per la concatenazione dei pattern di sequenza precedentemente programmati

- Applicabilità in tempo reale degli algoritmi di Swing e Randomness

- Pattern Looper per la ripetizione in battuta di segmenti pari a quarto, ottavo, sedicesimo, trentaduesimo

- Filtro Steiner Parker (bypassabile) multimodo, con controlli di Cutoff e Resonance

- Dodici uscite audio individuali

- Un’uscita Main Mono e un’uscita cuffie con volume indipendente

- Gestione bidirezionale di quattro possibili clock: Internal Clock, MIDI Clock, USB Clock, Analog TTL Sync.

A presentare DrumBrute è stato il sales manager di Arturia Antoine Barry, il quale, davanti a un pubblico non numerosissimo ma molto entusiasta, ha enumerato con grande piglio le caratteristiche della drum machine. Il suono, alle orecchie di tutti, è parso subito solido e convincente e la prova di persona in anteprima si è rivelata avvincente.

Vi lasciamo con un’intervista ad Antoine Barry in esclusiva per i lettori di AudioFader realizzata da Alessandro Cardinale:

AF: Perché Arturia ha deciso di buttarsi nell’ormai affollato mercato delle drum machine?

AB: È vero: il mercato è affollato ma questo non ci ha fermati. Abbiamo capito che c’era posto per un prodotto diverso da quelli già esistenti. Le soluzioni di qualità hanno un prezzo piuttosto elevato e la nostra volontà è stata quella di proporre una soluzione di alto livello ma con un rapporto qualità/prezzo molto favorevole.

AF: Immagino che lo sviluppo di questo prodotto abbia richiesto non poco tempo. Cosa lo rende veramente speciale rispetto alla concorrenza?

AB: Fondamentalmente tre cose: il workflow prima di tutto. È estremamente semplice. In azienda ho una collega che ha una figlia di sei anni la quale è perfettamente in grado di creare un beat ballabile! La facilità d’uso è davvero notevole ed è la prima qualità di questo prodotto. Poi c’è il suono che è semplicemente meraviglioso. Ha una pancia… un corpo… una grana molto organica poiché lo strumento è 100% analogico. Per ultimo c’è la connettività. Stiamo parlando di una macchina dotata di 12 uscite separate! Quindi non è solo possibile fare un beat completo nella propria camera da letto ma usare lo strumento in un ambiente professionale come uno studio di registrazione o un live. Si può collegare DrumBrute a un mixer e/o a degli effetti per ottenere una grandissima varietà di suoni e tutto questo ad un prezzo semplicemente imbattibile.

AF: Direi che è evidente che il prezzo oltremodo favorevole è il punto di forza dello strumento. Dimentichiamocene per un instante. Perché un utente dovrebbe preferire DrumBrute a un’altra drum machine?

AB: Le ragioni sono fondamentalmente quelle enunciate poc'anzi: bel suono e facilità d’uso. DrumBrute permette davvero di lavorare in modo veloce e questa è una cosa che a me piace tantissimo. Ti dirò una cosa: quasi tutti i dipendenti Arturia sono intenzionati ad acquistarne una, tanto sono rimasti colpiti e conquistati dalle sue caratteristiche.

AF: Sicuramente è un bel prodotto. Peccato che non sia alimentato anche a batterie, come altri prodotti per fare musica. Diversamente si vedrebbero chissà quante persone utilizzarla in treno!

AB: Ah si! Sarebbe bello. Davvero! Dovremmo progettare un altro modello. Chi lo sa?! Magari in futuro...

AF: Perché i vostri concorrenti dovrebbero essere preoccupati?

AB: Io rispetto molto i nostri concorrenti. Penso che ci sia posto per tutti perché ogni produttore ha la propria filosofia che si riflette nei relativi prodotti. Io sono appassionato di strumenti musicali e vedo uscire cose molto belle, una dopo l’altra ma ciò che differenzia Arturia è la sua capacità di commercializzare prodotti di altissimo livello qualitativo ma dal prezzo estremamente favorevole.

AF: Molti giornalisti, in Italia come all’estero, hanno definito la Tanzbar di MFB come la batteria elettronica definitiva. Sarà interessante vedere se DrumBrute sarà in grado di rubarle questo titolo.

AB: Sono d’accordo con i giornalisti poiché il suono della Tanzbar è meraviglioso e ha tante belle caratteristiche. Ciò che ha in più la DrumBrute è lo spazio. Ossia, permette di operare in tutta comodità ed è difficile mentre si agisce, per esempio, su un controllo rotativo, andare a toccarne per sbaglio un altro.

AF: La critica che viene spesso mossa a MFB è infatti quelle di produrre strumenti troppo piccoli e scomodi da utilizzare.

AB: È proprio così, però ribadisco che il suono che produce è ottimo.

AF: In Arturia pensate che DrumBrute definirà un nuovo standard?

AB: Si. Ne sono certo. Anzi certissimo. Le mie aspettative sono molto alte. Anche più alte di quelle di altri miei colleghi. Io credo davvero nella DrumBrute e sono convinto che a questo prezzo Arturia stia per fare quello che ha già fatto con il MiniBrute, cioè rendere accessibile a tutti un prodotto con caratteristiche professionali.

 

Per maggiori info: midiware.com

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