Arturia MiniLab 3 è un key controller MIDI evoluto, ampiamente programmabile, con porta MIDI Out e ingresso pedale programmabile, abbinato a un bundle software pronto per chi produce EDM, dance e pop di qualità
Ci sono due aspetti per orientarsi nel mondo dei key controller con mini tasti: uno è prettamente hardware e riguarda la qualità dei materiali, la quantità di controlli fisici e la qualità della tastiera, l’altro è la potenza di programmazione dei controlli fisici con l’integrazione tra plug-in e DAW forniti di serie. MiniLab 3 ha una tastiera mini a 25 tasti, dotati di velocity, con una meccanica senz’altro migliore di altri competitor, perché si apprezza una prima resistenza netta rispetto al resto della corsa. In moltissimi altri casi si ha a che fare con una semplice molla con un movimento più spugnoso che tastieristico. In termini di controller, MiniLab 3 include otto encoder, con una resistenza al movimento alta che consente rotazioni molto fini, assieme a quattro fader sufficientemente lunghi e a otto pad sensibili alla dinamica e all’aftertouch a cui assegnare diversi controller MIDI, per due banchi (totale 16 pad a disposizione), ognuno con perimetro illuminato a led RGB. Rispetto al passato, troviamo un display OLED, molto leggibile, su cui si naviga con l’encoder a scatti che funziona anche da switch e controller fisico. Pitch e Modulation sono ripresi da KeyStep Pro, cioè sotto forma di ribbon.
Sul fronte software, uno dei vantaggi maggiori è l’integrazione nativa con i controlli di Ableton Live, Apple Logic, Propellerhead Reason, Bitwig Studio e Image-Line FL Studio, gestendo direttamente Loop On/Off, Stop, Play e Record, a patto di disabilitare nella DAW la porta MIDI chiamata MiniLab 3 MCU. Implementa anche il protocollo Mackie Control Universal per quelle DAW, come Steinberg Cubase o Motu Digital Performer, che non sono immediatamente compatibili. A tal fine la porta MIDI MiniLab 3 MCU dovrà essere attivata nella DAW.
Il bundle software è molto interessante per chi comincia: Analog Lab Intro, Ableton Live Lite, Native Instruments The Gentleman (piano verticale), UVI Model D (piano a coda) e un abbonamento a Loopcloud e Melodics. La scelta è caduta quindi su software adatti a chi ama l’EDM o la dance ed è alle prime armi come produttore.
MiniLab 3 acquisisce l’alimentazione direttamente dalla porta USB-C ed è dotata di ingresso per pedale su jack standard ¼’ TRS e di una porta MIDI Out che può essere usata anche come MIDI Thru. Nella confezione è fornito un cavo USB-C/USB-A.
Workflow
Ogni volta che si tocca un controllo fisico, a eccezione della tastiera, il piccolo display visualizza il nome del controller e il valore che viene inviato, compresa l’ottava che si richiama con i pulsanti Oct+ e Oct- (+/- 4 ottave). La porta d’accesso a funzioni avanzate passa dal pulsante Shift, con relative funzioni riportate in grigio su pannello: attivazione o meno della modalità chord con relativo editing (il trucco è tenere premuto più a lungo Shift); trasposizione in semitoni con i pulsanti Oct, attivazione o meno dell’arpeggiatore con il Pad 1; switch tra i due banchi di pad con Pad 2: switch con Pad 3 tra la modalità DAW, User Preset e quella di controllo degli strumenti già preimpostata per Analog Lab, compresa la gestione dei cinque User Program; gestione del trasporto della DAW con i Pad da 4 a 7 con relativo cambio dei colori dei pad per richiamarli visivamente all’istante; Tap Tempo con Pad 8; scelta del canale MIDI usando la tastiera. Il ribbon del Pitch Bend si comporta come una classica Pitch Bend Wheel: quando si toglie il dito, il pitch torna al suo valore iniziale, al contrario del ribbon di Modulation che mantiene il valore. Su pannello si può attivare Hold, che funziona come Sustain quando non è connesso un pedale, la modalità Chord che memorizza l’accordo suonato sulla tastiera fino a 16 note e lo triggera da una sola nota della tastiera. Ovviamente queste impostazioni possono essere riprogrammate dal software MIDI Control Center.
L’arpeggiatore
MiniLab 3 mette a disposizione un arpeggiatore che può essere triggerato solo dalla tastiera e non dai pad, ai quali può essere assegnata una nota che può sovrapporsi alle note dell’arpeggiatore senza entrare a farvi parte. Può essere programmato direttamente da display, entrando in editing tenendo premuto più a lungo Shift + Pad 1. In editing, è possibile attivare e disattivare l’arpeggiatore intervenendo sull’encoder 1, che consente di passare a Off e On.
Le funzioni dell’arpeggiatore, che si richiamano in editing girando l’encoder sotto al display, sono immediatamente applicate, così da poterle sentire. Scelta la funzione, schiacciate l’encoder e ci si sposta sul valore da modificare.
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Mode: permette di richiamare l’ordine delle note tra Up, Down, Inc per ripetere le note in ordine ascendente e discendente ripetendo la nota più alta e più bassa, Exc simile a Inc ma senza ripetizione della nota più alta e bassa, Random e Order, che suona le note nell’ordine in cui sono richiamate dalla tastiera (la modalità che preferiamo in assoluto)
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Division: la divisione ritmica da ¼ a 32esimi con opzioni terzinate, indipendentemente se il Tempo è interno o MIDI
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Swing: applicato a tutte le divisioni possibile, gestisce lo swing con valori positivi o negativi in percentuale
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Gate: la durata delle note, con valori negativi che le accorciano o positivi che le allungano. Il risultato dipende sempre dal tipo di suono che si sta impiegando.
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Rate: controlla il BPM solo quando il clock è interno e non sincronizzato via MIDI. E’ possibile impostarlo con la funzione Tap Tempo (Shift + Pad 8)
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Arp Sync: scelta del clock, tra interno o esterno ripreso dalla DAW
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Octave: numero di ottave dell’arpeggiatore, fino a tre
L’arpeggiatore interagisce che la modalità Chord, per cui memorizzando l’accordo è possibile cambiare la tonalità. Attivando Hold, l’arpeggiatore continuerà a suonare senza necessità di tenere premuto un tasto della tastiera.
La programmazione approfondita
Tramite MIDI Control Center, gratuito, qualsiasi controllo fisico di MiniLab 3 può essere programmato a piacere e salvato in una delle cinque User disponibili. La programmazione è molto semplice: si clicca sopra uno dei controlli fisici, che viene contornato di rosso, e appaiono i parametri modificabili. Quando si tratta di un control change, c’è sempre la possibilità di impostare il valore per On e Off. Ogni controllo fisico può agire sul canale MIDI assegnato alla tastiera (Keyboard) o indipendentemente a un canale MIDI a scelta.
Gli otto encoder possono essere assegnati a un Control Change o a un NRPN, il quale presenterà un parametro Scale tra 1:1 a 1:128 e due valori MSB e LSB. I quattro slider sono associabili a un Control Change con modalità Fader o Drawbar (valori invertiti). Ai pad si può assegnare una nota, un control change, un comando per la DAW con protocollo MCU o un Program Change con tanto di Bank MSB e LSB. Per ogni pad si può scegliere un colore a piacere. Volendo mantenere un valore di velocity fisso per il pad, occorre passare da Device Settings, che però darà un valore fisso a tutti quanti i pad.
Oltre a controlli fisici, scopriamo che si può assegnare un control change anche al pulsante Shift. L’encoder sotto al display può essere assegnato all’invio di un Control Change in quattro modalità: semplice uso come encoder, combinato con il pulsante Shift, come pulsante switch con valore On e Off e modalità Gate o Toggle, o nella combinazione di Encoder + Shift con funzione anche di pulsante come il precedente.
Nella pagina Device Settings troviamo una serie di parametri generali:
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Vegas Mode indica il tempo di pausa prima di attivare la modalità per i led.
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Default Keyboard Channel corrisponde al canale MIDI inviato
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Backlight spegne i led dei pad e dei quattro pulsanti
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Pitch Bend On-Off disattiva il ribbon; Pitchbend Setting consente di mantere il valore raggiunto con Hold invece che ritornare al valore zero
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Knob Acceleration mette a disposizione tre valori
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User Preset 1-5, consente di abilitare o meno il singolo User Preset
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Low Power controlla il consumo di energia
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Le curve di velocity possono essere lineare, esponenziale, logaritmica e fissa (con valore programmabile) per la tastiera e, indipendentemente, anche per tutti i pad (non è possibile differenziare tra singoli pad). Per l’afterotouch dei pad si può scegliere tra la curva lineare, esponenziale e logaritmica.
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L’ingresso per pedale può essere assegnato alla funzione di Sustain, Expression con valori minimi e massimi, Footswitch con scelta del Control Change, e Control con scelta del Control Change e valore massimo e minimo. La polarità può essere invertita, così da renderlo compatibile con tutti i pedali che già un tastierista possiede.
Le porte MIDI
Mini Lab 3 ha una flessibilità notevole quando si parla di porte MIDI virtuali. Dalla DAW si possono combinare queste porte:
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MIDI: attiva la comunicazione MIDI via USB-C
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DIN Thru: trasmette al MIDI Out quanto ricevuto dalla DAW via USB
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MCU: attiva la modalità Mackie Control Universal per usare una porta differente dal MIDI per il controllo delle DAW compatibili
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ALV: ricezione di messaggi sul display di Mini Lab 3 da Analog Lab
Il collegamento di Analog Lab consente di vedere sulla finestra MIDI Controller la riproduzione del pannello di controllo di Mini Lab 3 con i relativi nomi dei parametri assegnati ai controlli fisici e lo stato degli stessi. Da questo momento, è possibile richiamare i preset di Analog Lab direttamente da Mini Lab 3 (attivando la modalità Program Change con Shift+PAD 3, che aziona anche la modalità per il collegamento con Analog Lab) il cui nome e categoria sarà visualizzato su display, con possibilità di salvarlo tra i preferiti. Usando Shift e l’encoder si può navigare tra le categorie e quindi tra le sotto categoria e i preset. I primi quattro knob encoder sono assegnati alle macro Brightness (CC cutoff del filtro), Timbre (CC risonanza), Time (CC Vibrato) e Movement (CC Vibrato Depth), gli altri quattro a FX A Dry/Wet, FX B Dry/Wet, Delay Volume e Reverb Volume. I fader sono collegati all’equalizzatore (Bass, Midrange e Treble) e Master Volume. I pad sono preconfigurati per inviare note.
Analog Lab Intro
Nel bundle di Mini Lab 3 c’è anche una versione leggera di Analog Lab, chiamata Intro. Se già avete una versione completa di Analog Lab, non serve installarla. Come per tutti i prodotti Arturia, anche Analog Lab è integrato con Mini Lab 3, che permette il controllo veloce di tutte le funzioni principali senza dover intervenire sul software. La versione Intro mette a disposizione ben 8469 preset da distribuire su due parti, per ognuna delle quali si può limitare il range di tastiera. L’esplorazione avviene per tipo, strumento, stile, banco o designer. All’interno si trova una ricchissima selezione di preset derivati da tutti gli strumenti della V Collection. Il tour dei preset è un giro degli ultimi quarant’anni di sintetizzatori e per chi produce è una tavolozza sonora notevolissima. Molti preset, come quelli di drum, sono dei veri e propri loop pronti per essere inseriti. Spesso si trovano anche linee di basso o arpeggi classici. Negli strumenti troviamo il banco Piano con ottimi pianoforti acustici e quello di Stage 73 con pianoforti Rhodes altrettanto musicali. Essendo una versione Lite, l’editing è limitato al controllo dei parametri dei quattro effetti. Volete trovare subito l’ispirazione? Selezionate da Characteristics il tag Sequence/Loop che presenta ben 1193 e l’ispirazione è servita!
In prova
Arturia si conferma come produttore molto attento alle esigenze di produzione moderne, dove la quasi totalità dei giovani si affida a piccoli keyboard controller, con tasti ridotti, per la gestione dei timbri e delle automazioni. I suoi punti di forza sono la tastiera, il MIDI Out/Thru per collegarsi ad altri sintetizzatori, l’ingresso universale per pedale, la programmabilità MIDI facilitata dall’ottimo editor, la compatibilità con MCU o nativa per il controllo della DAW e la costruzione generalmente più solida rispetto ad altri key controller simili. Ci sono aspetti che possono essere facilmente migliorati via software: manca la possibilità di dare un nome ai controlli fisici quando si usa come puro controller MIDI, a differenza dell’integrazione con Analog Lab che dimostra che è fattibile. Non è possibile usare un pad solo per inviare valori di aftertouch e un altro limite è il valore fisso di velocity assegnabile a tutti i pad contemporaneamente. Poi ci sono delle opzioni che sorprendono per qualità, come le curve di risposta alla velocity e all’aftertouch di canale sui pad. Abbiamo da sempre apprezzato i due ribbon per Pitch Bend e Modulation, molto più piacevoli e controllabili rispetto a un joystick piccolino. La meccanica di tastiera è superiore a molte altre, ma naturalmente non stiamo parlando di una meccanica da tastiera standard. I mini tasti, che tanto piacciono ai più giovani, continuano a essere per noi un handicap quando si vuole suonare un piano, ma due ottave servono più per immettere accordi o singole note in produzioni, o triggerare eventi su un modulare o su soft synth. E’ il limite e il pregio allo stesso tempo di questo tipo di prodotti. C’è spazio, infine, per creare dei faceplate da sovrapporre al pannello da dedicare ai propri template preferiti, in pieno stile Stereoping Synth Controller. Manca qualche filtro MIDI, come per esempio quello per il MIDI Clock.
Già così com’è Mini Lab 3 è un prodotto da consigliare per l’eccellente qualità prezzo, ma le cose cambiano non appena si accede ad Analog Lab Intro, con le sue migliaia di preset che non sono altro che quelli della V Collection completa, ma non editabili.
O, meglio, editabili solo nel filtro e per pochi altri parametri secondo il synth. Dopo aver passato piacevolmente ore e ore a suonare i preset, abbiamo pochi dubbi sul fatto che sia già sufficiente Analog Lab Intro per creare una produzione completa. Se avete meno di 100 euro da investire, il bundle software include anche Ableton Live Lite e una un paio di plug-in comodi comodi, oltre a un software per creare melodie e altro. Di fronte alla qualità del bundle e dell’hardware è impossibile dire di no per chiunque decida di dedicarsi alla produzione musicale ed è ai suoi primi passi, ma anche per chi vuole inserire un key controller con minitasti programmabile.
Conclusioni
Arturia Mini Lab 3 è un key controller più evoluto rispetto ai concorrenti, con maggiore attenzione alla tastiera e alla gestione MIDI, che può dirsi tranquillamente un passo avanti agli altri anche se con alcuni spazi di miglioramento, che probabilmente non saranno avvertiti dalla maggioranza degli utenti. Il bundle software ha in Analog Lab Intro la punta di diamante per chi produce EDM, dance e pop. Mini Lab 3 è il prodotto giusto per chi comincia e vuole già arrivare a risultati professionali, grazie al software. Per noi è impressionante vedere cosa si può ottenere con meno di 100 euro: solo dieci anni fa era pura utopia!
Pro
- Display
- Quattro slider, anche come drawbar
- Pad con led cromatici
- MIDI Out
- Ingresso per pedale programmabile
- Ribbon per pitch bend e modulation
- Integrazione MIDI avanzata
- Controlli MCU
Contro
- Non è possibile nominare i controlli fisici e vederli su display
- Pad solo con Aftertouch di canale, non polifonico
- Assente filtro per MIDI Clock in uscita
Distributore
MIDIWARE
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