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Austrian Audio OC818: uno per tutto. La recensione con esempi audio

Rapporto qualità prezzo 8
Innovazione 10
Originalità 8
Costruzione 9
Suono 8.5
Facilità D’uso 8
8.6

Austrian Audio OC818

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Austrian Audio ha preso vita con il progetto OC818, mettendo insieme una squadra di professionisti che sono cresciuti all’interno di AKG. Oc818 si candida come erede naturale del famigerato 414 ed è in grado di far breccia anche nel cuore degli appassionati più giovani, grazie al suo sound molto moderno.

OC818 ha una particolarità che può da subito accendere la fantasia: dispone di un secondo output che permette di registrare, separatamente, il lato posteriore del diaframma. Immaginate cosa si può quindi fare con un solo microfono! Nato nel cuore di Vienna, discendente in un certo modo delle tecnologie e qualità AKG, è in grado di fare breccia anche nel cuore degli appassionati più giovani, grazie al suo sound molto moderno.

Austrian Audio nasce con il microfono OC818, da cui derivano gli altri microfoni in catalogo, e ha voluto puntare sulla qualità senza compromessi assieme a una serie di innovazioni, che permettono di usare un unico microfono per registrare il lato anteriore e posteriore del diaframma, grazie a un’uscita supplementare. Una volta registrate le due tracce, è possibile applicare una serie di plug-in gratuiti per controllare la risposta polare in diversi range di risposta in frequenza o, nel caso di una coppia di microfoni, generare rappresentazioni Ambisonic. Il progetto OC818 è molto più di un semplice microfono: grazie alla doppia uscita e ai plug-in, c’è ampio spazio per sperimentare e modificare in fase di mixing, garantendo sempre una ripresa di alta qualità.

OC818 è un microfono a condensatore a diaframma largo con figure polari multiple, delle quali quattro fisse (cardioide, omni. figura 8 e ipercardioide) e due editabili/programmabili (dual-cardioid e preset mode). Un particolare importante è la capsula realizzata in ceramica.

Come detto, OC818 è dotato di un output aggiuntivo sul lato posteriore, al quale si può collegare un altro cavo XLR tramite l'apposita riduzione fornita di serie, oppure il controller Bluetooth dedicato, non compreso nel bundle, che permette di editare in tempo reale, tramite app su smartphone, la figura polare e altri parametri.

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La sensibilità media è di 14mV/Pa, non proprio altissima, ma si tratta di una media fatta tra le varie figure polari. Ad ogni modo, siamo ben lontani dalla sensibilità di un eventuale Neumann U87, che raggiunge i 22mV/Pa. Una nota di merito va invece al rumore di fondo, sul quale batte a mani basse molti altri modelli: con un *Equivalent Noise Level* di 9 dB SPL, posso, anche dopo averlo provato, confermare che è un microfono estremamente silenzioso. La sensibilità non estrema è probabilmente un dettaglio ricercato dall’esperienza del passato, in quanto OC818 non entra in distorsione fino alla ragguardevole soglia dei 148 dB!

Per chi non masticasse bene i logaritmi, faccio notare che ogni 6 dB di incremento di decibel corrisponde all'incirca a un raddoppio del volume percepito, quindi un suono di 100dB SPL è più o meno la metà del volume di un suono a 106 dB. Ora immaginate un reattore di un jet acceso a un metro da voi, che produce un rumore di circa 140 dB. Un rullante di una batteria percosso con forza va anche oltre questo livello. La conclusione è che questo microfono, in pratica, può sopportare senza problemi qualsiasi fonte sonora, anche grazie ai due pad, rispettivamente di -10 e -20 dB.

Sono inoltre presenti tre filtri (40/80/160Hz), i primi due con slope di 6 dB/ottava, mentre quello a 160Hz è un ibrido, ossia 3 dB/ottava dai 160Hz agli 80Hz e poi diventa di secondo ordine, come gli altri. In ogni caso, la peculiarità di OC818 è, come dicevo, quella di avere due circuitazioni separate per i due lati del diaframma: questa particolare conformazione rende possibile utilizzare un solo microfono per una ripresa stereo oppure cambiare la figura polare di una ripresa… dopo aver registrato! Per farlo, è ovviamente necessario registrare su una traccia stereo e scaricare i freeware che si trovano sul sito di Austrian Audio, che “leggono” nel modo corretto le informazioni dei due canali e agiscono sul suono finale, rendendo così il lavoro estremamente pratico e veloce. Basta una sola take, ben fatta, e un solo microfono per avere tutto il materiale necessario.

Infine, con due microfoni, le possibilità si espandono ulteriormente, perché si può ottenere una matrice Ambisonics (che richiede almeno quattro canali), così come delle vere e proprie riprese mid-side, true-stereo e Blumlein.

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IN PROVA

Partiamo dal semplice, perché diciamola tutta: è inutile che un solo microfono faccia tante cose se poi non suona bene! Per cui, iniziando da una semplice take di chitarra con figura polare cardioide, posso dire che il suono è ben bilanciato sui transienti e sul corpo, presente e molto dettagliato. Ovviamente, come vedremo in seguito, dipende anche da quale preamplificatore si accoppia a OC818, e qui vale una regola aurea della registrazione, della quale avevo già parlato in alcuni articoli: l'Hardness Factor. Se un microfono ha un alto HF, è bene utilizzare un preamplificatore con un basso HF e viceversa. Stessa cosa per la fonte sonora: se ha un alto HF, meglio utilizzare un microfono dal suono morbido, e viceversa. In questo modo, in linea generale, si va sempre a bilanciare il suono, ammorbidendolo quando è troppo duro e cercando invece di cogliere ogni transiente e dettaglio quando è invece un po' smorto.

OC818 ha, a mio parere, un HF medio, per cui più o meno si adatta bene a qualsiasi fonte sonora e preamp, ma ha tuttavia una naturale predisposizione ai dettagli, soprattutto sulle alte frequenze, per cui è meglio non esagerare con la colorazione armonica o, quantomeno, optare per un preamp valvolare, che sembra la soluzione migliore. Anche Luca Pilla, che ha provato alcune accoppiate, conferma questa tendenza. Ecco cosa mi ha riportato dalle sue prove:

“Data l'alta qualità del microfono, ho deciso di provarlo con una serie di preamplificatori eccellenti. Ho iniziato con il classico Neve 1083 serie 80 e subito il C818 ha regalato un suono molto dettagliato, naturale ma con una esaltazione delle sibilanti (esse e zeta, per capirci) che richiedono un po' di attenzione in fase di mix. La risposta sulla ripresa del cabinet del basso è stata eccellente, così come pure la ripresa della room e degli overhead, dove però i piatti erano forse un po' troppo in avanti e con alcune minime risonanze da controllare in fase di mix. Il Neve 1073 dà molto colore al C818 e in qualche modo fa scintillare maggiormente le due gobbe leggere della risposta in frequenza. Usato in cardioide, OC818 ha prodotto un timbro più bilanciato rispetto alla figura 8, mentre l'omnidirezionale sembra essere la scelta perfetta nel dubbio.

Collegato a un API 512, la ripresa della voce è risultata la più naturale, con una bella risposta dinamica, mai esplosiva. Le sibilanti erano perfettamente sotto controllo e c'è ben poco da lavorare in mix. Nelle riprese strumentali ricche di basse frequenze, il 512 è stato marmoreo con il C818. Le medie sono reali, né avanti né indietro, e anche la ripresa dell'ambiente ha un sapore rock ma senza sparare sui piatti. Un'accoppiata eccellente!

Stessi test anche con Neumann V402 e, di nuovo, una leggera esaltazione delle sibilanti, ma anche una bella risposta sui transienti, forse la migliore di tutte, soprattutto se cerchi microdettagli. La trasparenza del V402 è ampiamente rispettata, ma la ripresa diventa un po' più mediosa. Nulla che non si possa risolvere in fase di mix. Probabilmente non è il V402 il primo preamp che sceglierei per la voce.

Salto nel tempo negli anni '80 con la channel strip SSL G383, con impedenza variabile, e grande sorpresa: sibilanti perfette, timbro molto realistico con un bel corpo ma una leggera maggiore sensibilità alle plosive. Quando si usa l'impedenza al massimo, la ripresa di basse frequenze è strepitosa per vivacità e corpo, le medie si portano in avanti e rimangono le formanti e le armoniche degli strumenti ben definite. Un suono pressoché perfetto.

Ho ripetuto lo stesso test con SSL X Logix Super Analogue Channel, ma il timbro è cambiato: meno corpo sulle voci, strumenti più sottili con una percentuale maggiore sulle medio alte, ma un ottimo controllo delle sibilanti, quasi da non controllare. Nella ripresa della room, ho ottenuto ottimi risultati con una presenza delle frequenze sotto i 60 Hz evidenti. Propendo per questa accoppiata nel caso di una voce con troppa presenza sulle medie, perché il risultato finale sembra una voce equalizzata.

Ho pensato di usarlo anche con un preamp valvolare, in questo caso l'Avalon 737SP ed è arrivata la sorpresa più bella. L’OC 818 ha realizzato una ripresa perfetta sotto tutti i punti di vista. Le valvole sembrano addomesticare le sibilanti e le plosivi con un una risposta completa e reale su tutto il range e una piacevolissima lieve compressione dei transienti (era spento il compressore ovviamente) che ha reso le tracce perfette, calde, avvolgenti e pronte all'uso.

Dunque quale di questi preamp sembra essere l'ideale? La mia classifica ci dice Avalon, seguito da API e poi SSL G383, cioè un preamplificatore non moderno. Il grande dettaglio dell’OC 818 e la sua precisione sembrano migliorarsi e amalgamarsi meglio con preamplificatori colorati, piuttosto che completamente trasparenti. In tutti i casi, però, i risultati erano sempre utilizzabili in mix e a livello professionale, ma si sa... quando si tratta di ripresa microfonica è meglio scegliere la miglior accoppiata possibile fin dall'inizio.

Parliamo ora del cuore della funzionalità di OC818: il dual output.

Come accennavo prima, questa particolare conformazione rende possibile, con l'ausilio di alcuni semplici plug-in gratuiti, di ottenere riprese stereo e/o riprese nelle quali è possibile modificare in seguito la figura polare, anche in base al range di frequenza.

È utile specificare che questi plug-in funzionano con qualsiasi microfono di questo tipo o con qualsiasi tecnica di ripresa a capsule coincidenti che siano a 180º o quasi tra di loro, in modalità cardioide.

La teoria di base è molto semplice, con due capsule cardioidi a 180º si possono ottenere tutte le figure polari anche in seguito alla registrazione, basta miscelare in modo coerente i due segnali tramite delle apposite matrici, lavoro che appunto farà il plugin Polar Designer:

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In più, e questa è una vera chicca, si può dividere il segnale in range diversi fino a cinque bande e utilizzare figure polari diverse su basse, medio basse, medie e alte.

Questo comporta un'estrema versatilità e possibilità di intervento sul segnale anche post registrazione, è come se aveste registrato una take con due microfoni cardioidi: uno puntato verso la fonte sonora e l'altro girato esattamente al contrario.

Miscelando questi due canali, possiamo così ottenere: cardioide, subcardioide, omnidirezionale, figura 8, ipercardioide, supercardioide, cardioide lato opposto, subcardioide lato opposto.

Una sola take, otto versioni!

Pensate solamente quanto tempo risparmiato… si parla di ore, anche perché non è affatto detto che poi tutte le take siano buone.

Ora, immaginiamo che ci sia un rientro fastidioso causato da un suono proveniente dal lato del microfono, o che ci sia troppo ambiente, o troppo poco.

Nel primo caso, basterà optare per una figura 8 che ha il punto cieco proprio ai lati della capsula, nel secondo caso basterà spostare su cardioide puro le alte e le medie, nel terzo caso spostare verso omni o cardioide lato posteriore sempre le alte e le medie, ossia la parte della capsula che ha ripreso il suono della room escludendo quasi la fonte diretta.

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Questi sono solo alcuni esempi, elencarli tutti sarebbe un lavoro lunghissimo per cui il mio consiglio è di provare a immaginare quante situazioni una ripresa di questo tipo potrebbe salvare o rendere migliori.

Il plug-in Polar Designer ha poi altre funzioni che mirano a gestire problemi come l'effetto prossimità (molto presente nelle riprese in figura 8) e a ottimizzare la ripresa in base al nostro obiettivo (funzioni Terminate Spill e Maximize Target).

Ogni banda può essere messa in mute o solo, in modo da escludere una parte del segnale o ascoltare solo una porzione di esso.

Ma non finisce qui! È anche possibile, sempre con un solo microfono, eseguire vere e proprie take stereo, sia normali che a matrice mid-side.

L'apposito plug-in Stereo Creator leggerà poi le informazioni derivanti dalle due tracce e le gestirà a seconda della vostra scelta, normale stereo oppure mid-side.

É bene però ricordare che, in ogni caso, bisogna sempre registrare su una traccia stereo non su due tracce mono, perché entrambi i plug-in sono ovviamente di tipo stereo e nemmeno compaiono se provate a caricarli in insert su una traccia mono!

In alternativa si può registrare su due tracce mono separate e poi inviare output di entrambe a una aux stereo dove potrete aprire il plug-in.

Per eseguire una take stereo con OC818 bisogna posizionare il microfono a 90º rispetto alla sorgente, con il lato anteriore direzionato verso sinistra (per intenderci, se state registrando una chitarra il lato anteriore del microfono, che sarà il canale L, deve puntare verso la paletta della chitarra), questo è assolutamente necessario se si vuole utilizzare la mid-side, mentre è ininfluente nel caso di una ripresa stereo normale ma, se non si rispetta questa regola, non si potrà poi utilizzare la matrice mid-side interna al plug-in. Avevo già provato un microfono simile della Lewitt, il modello LCT640TS, ma non disponeva di alcune funzioni come per esempio la possibilità di usare figure polari diverse a seconda del range di frequenza, qui invece le possibilità e l'innovazione sono al massimo di ciò che fino ad ora ho visto.

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Utilizzando un solo microfono è possibile avere solo le modalità pseudo mid-side e pseudo-stereo, perché teoricamente manca una parte di informazione precisa relativa al canale mid, ma, vi assicuro, non è per niente male nemmeno così, è assolutamente utilizzabile.

A ogni modo, con due microfoni, si attivano anche la modalità true mid-side, true-stereo e Blumlein ma, attenzione, bisogna utilizzare tracce audio o aux di tipo quadraphonic (quattro canali).

Ho provato ad eseguire varie take di chitarra, una per figura polare e una in modalità dual-cardiod (che può in seguito ricostruire tutte le figure polari): il file audio “All Figures” in particolare contiene tutte le figure polari ottenibili, una per battuta partendo dalla figura 8 e passando per iper, super, cardioide, subcardioide, omni e infine le due figure polari cardioide e subcardioide relative al lato posteriore del microfono, nelle quali si sente benissimo la room, proprio perché ciò che si ascolta è quello che ha ripreso il lato del microfono che non punta verso lo strumento.

Nelle take “Guitar_V76Preamp_Vocals” e “Guitar_ApolloPreamp_Vocals” la take di voce è sempre la stessa, mentre cambiano quelle di chitarra, una eseguita coi normali operazionali della mia Apollo Twin QuadCore e l'altra in modalità Unison utilizzando il plug-in UADV76 Preamp, per vedere come cambia il suono: in effetti si può notare come le medie frequenze si esaltano e i transienti sono invece ammorbiditi, effetto ottenuto grazie alla distorsione armonica delle valvole e dalla loro naturale tendenza a comprimere gradevolmente la dinamica.

Il mio consiglio in linea di massima è di registrare sempre in modalità dual-cardioid, perché è estremamente versatile e permette sempre di poter riparare ad alcuni eventuali errori o problemi.

Per le take di voce è consigliabile utilizzare un pop filter al posto del windshield in dotazione, perché come tutti i condensatori a diaframma largo è piuttosto sensibile alle plosive.

OC 818 sicuramente una maggiore versatilità timbrica rispetto agli ultimi AKG 414 in produzione, che hanno ormai 20 anni di età. La differenza nei materiali e la ricerca hanno dato ottimi frutti su OC 818.

Gli esempi audio:

CONCLUSIONI

Austrian Audio OC818 arriva in una valigetta che contiene il microfono, la sospensione, il filtro anti vento e il cavo di conversione della seconda uscita: costa circa € 1000, ma... è come averne due!

Considerando questo e anche il fatto che questo microfono è interamente costruito a mano e, sottolineo, non vi è alcuna conversione A/D e D/A all'interno di esso.. direi che è un prezzo più che giusto.

L'elettronica serve solamente per controllare le funzioni, il suono è moderno e pulito ma anche molto versatile e, sopra ogni cosa: vi farà risparmiare moltissimo tempo su miriadi di sorgenti, grazie alla qualità timbrica. Esattamente quello che ci si aspetta da un microfono professionale e universale!

PRO

  • Suono
  • Figura polare può essere cambiata anche dopo registrazione
  • Dual output
  • Remote controller
  • Figure polari diverse a seconda del range di frequenza
  • Proximity Control

CONTRO

  • Funzioni Terminate Spill e Maximize Target da migliorare
  • Connettore per uscita secondaria senza blocco di sicurezza

 

I prodotti del marchio Austrian Audio sono distribuiti in esclusiva per l'Italia da Mogar

 

AUSTRIAN AUDIO

MOGAR