SynthCell
A partire dalla versione 2022 Avid Pro Tools allarga la sua famiglia di strumenti con GrooveCell, Drum Machine/sampler e SynthCell, un sintetizzatore, entrambi i tool nati dalla collaborazione con UJAM.
SynthCell è un sintetizzatore in sottrattiva abbastanza semplice nel suo design: la generazione del segnale è affidata a due oscillatori, seguiti da due filtri e da una sezione di modulazione.
Il primo oscillatore offre la possibilità di mescolare il segnale di Saw, Pulse, Triangle e White Noise, con PWM per l’impulsiva e un Sub Oscillatore che produce un’onda quadra un’ottava sotto l’intonazione generale impostata per l’oscillatore. Il secondo oscillatore è più semplice e offre solamente Saw e Pulse.
Avid SynthCell ospita due filtri che, oltre ai “soliti” comportamenti sospetti LP, HP, BP, offrono anche Notch, Comb+ e Comb-.
A seguire troveremo due inviluppi, uno dedicato al VCA e uno agganciato alla Cutoff dei Filtri. Nella sezione di modulazione incontriamo un LFO e un Modulation Envelope che possiamo assegnare a diverse destinazioni grazie alla modulation matrix. L’arpeggiatore, nella parte più bassa dell’interfaccia, è una aggiunta interessante per animare le nostre patch.
La seconda pagina di SynthCell è dedicata agli effetti: Riverbero, Delay, Mod e Distorsione. Gli effetti risultano abbastanza flessibili specie per la possibilità di scegliere tra tipi di effetti di modulazione diversi (Chorus, Phaser, Flanger), diversi tipi di distorsione, riverbero, ecc.
Sebbene SynthCell sia un sintetizzatore volutamente semplice, non manca di spunti interessanti, a partire dalla matrice di modulazione e dall’arpeggiatore.
Hands on!
Partendo proprio da questo spunto, in questo tutorial creeremo passo passo una patch con SynthCell che sfrutti appieno arpeggiatore, modulazioni ed effetti.
Ecco un esempio audio della patch che costruiremo:
Le indicazioni che fornirò serviranno a creare una patch molto simile a quella dell’esempio audio, ma invito caldamente a sperimentare e a provare valori diversi da quelli indicati.
Per prima cosa carichiamo SynthCell in una nuova traccia instrument. Una volta davanti al nostro synth, lavoriamo sugli oscillatori per creare la base del timbro.
Il segnale del primo oscillatore vedrà Saw al 100%, Pulse circa al 15%, Noise al 48%, PWM al 55%, e Sub Oscillatore al 90%. Il secondo oscillatore sarà intonato 12 semitoni sopra il primo e avrà Saw al 60% e Pulse al 30%.
Passiamo alla sezione di filtraggio per scolpire il suono. Nel primo filtro impostiamo LP24, Cutoff a circa 250-300 Hz, Reso al 40% e Env (ossia quanto il Filter Envelope andrà a modulare la Cutoff) al 70%.
Impostiamo ora i due inviluppi, partendo dall’Amp Env. La patch avrà un carattere quasi percussivo e note brevi, quindi imposteremo un Attacco immediato, Sustain a 0, Decay di circa 900 ms e Release a piacere. Il Filter Env avrà parametri molto simili, se non per un Decay più corto (circa 300 ms).
Arrivati a questo punto, potremo cercare di animare la nostra patch e ascoltarne il carattere. Attiviamo l’arpeggiatore, impostando Rate e Swing a piacere (nell’esempio Swing a 0 e Rate in sedicesimi a 120 BPM) e Gate al 100%.
Possiamo migliorare la nostra patch in due modi: aggiungendo delle modulazioni per dare vita e movimento, e aggiungere degli effetti.
Useremo l’LFO con Rate a circa 0.70, con Retrig disattivato così da usarlo in “free run” mode, e con Waveform “Drift”. Nella matrice di modulazione imposteremo le connessioni tramite il classico meccanismo sorgente – destinazione – Depth. Nonostante le svariate sorgenti di modulazione, useremo l’LFO per modulare quattro parametri diversi, ossia Reso del Filtro, Cutoff del Filtro, Decay del Filter Env e, infine, Rate dello stesso LFO.
In sostanza, l’LFO andrà a muovere il nostro filtro, a cambiare il decadimento dell’inviluppo che muove la Cutoff e tutto ciò mentre la sua stessa velocità cambia, in modo da rendere le modulazioni un po’ meno prevedibili.
Ora che la nostra patch è animata a dovere, passiamo nella sezione effetti.
Utilizzeremo Riverbero, Delay e Distorsione. Partendo da quest’ultimo modulo, cerchiamo di aggiungere un po’ di armoniche e di dare carattere selezionando la modalità Clip e portando il parametro Frequency al massimo, Drive a metà corsa e Mix a piacere.
Il Delay, con Mix e Feedback a circa 70%, insieme all’arpeggiatore, potrà aiutare a creare una texture più complessa. In questo caso ho scelto un tempo di Delay di 1/8 e modalità Ping Pong.
Infine il Riverbero, qui in modalità Outer Space, con Mix al 38% e Time al 18%. In questo caso il Riverbero è molto presente e volutamente lungo e avvolgente, consiglio di provare a sperimentare con le diverse tipologie di riverbero offerti per trovare quello che più si adatta alle esigenze del momento.