Fin da quando è comparsa sulla scena, Barefoot ha introdotto una serie di monitor professionali, ad alto costo, che sono diventati un successo e facilmente riconoscibili dai colori grigio chiaro e scuro.
La scelta del produttore americano è orientata alla qualità, sia dei materiali che dei risultati, con una costruzione Made in Usa. La serie Footprint comprende oggi tre modelli a tre vie attivi: 01 e 02 sono biamplificati, mentre le nuove 03 sono tri amplificate. Tutti i modelli condividono la stessa tecnologia MEME (Multi Emphasis Monitor Emulation) per l’emulazione dell’ascolto su NS10M Yamaha o sulle piccole Auratone, con selezione della modalità grazie a un piccolo controller esterno, collegato con un cavo al monitor, fornito di serie.
I monitor 01 e 02 sono a cabinet chiuso con due woofer da 6,5’ passivi ai lati, per ridurre le vibrazioni, mentre le 03 sono i primi monitor Barefoot bass reflex, con un inedito foro laterale. Una soluzione senz’altro originale, ma che vedremo richiederà alcune attenzioni in fase di installazione.
La coppia di monitor 03 arriva con i due cavi di alimentazione e due cavi mini jack per collegare tra loro i monitor e il piccolo, ma solido, controller esterno.
Hardware
Footprint 03 è un monitor a tre vie, con tre linee di amplificazione in Classe D (una novità nella serie Footprint): 60 Watt per il tweeter da un pollice con componenti in neodimio e cono rigido, 100 Watt per woofer da 6,5 pollici e sempre 100 Watt per il driver dei medi da 3,5 pollici. La distorsione armonica totale, al massimo della potenza, si limita allo 0,005%. Il tweeter e il driver per i medi sono inseriti in una guida d’onda. Il driver per i medi e il woofer hanno un cono in alluminio.
Il cabinet ha una struttura in MDF con angoli arrotondati, con rivestimento in poliestere per un totale di 10,5 litri. I punti di crossover sono posti a 400 Hz e 3.900 Hz. Ogni monitor pesa 8,1 kg e le dimensioni sono tra le più compatte per monitor a tre vie: 229x337x235 mm. Da notare i montanti compatibili con Triad-Obit e Konig & Meyer per installazioni per audio immersivo.
Con Footprint FP-03, Barefoot introduce una novità nella gestione del segnale audio, chiamata SPOC (SPectrally Optimized Conversion), che utilizza un crossover analogico attivo prima dei convertitori ADC, dividendo il segnale in due bande: alte frequenze, non attenuate, e il resto del segnale. Secondo Barefoot, questo sistema brevettato permette di recuperare ben 15 dB di rapporto segnale rumore per le alte frequenze per migliorare le performance.
Nuovo anche il DSP interno, con latenza dichiarata di soli 3 ms, che ha il compito di ridurre la distorsione e migliorare la riproduzione delle basse frequenze. Il DSP è utilizzato anche per la funzione di Peak Limiter per i due canali High e Low Frequency, con relativo led anteriore che diventa rosso quando si attivano. A questi, si associano anche due limiter digitali RMS, sempre realizzati su DSP, per proteggere i driver, con led di colore rosso se si attivano. Presente una protezione in caso di sovraccarico all’ingresso audio, che spegne gli amplificatori fino alla sospensione del burst o del calo del livello del segnale in ingresso.
La risposta in frequenza dichiarata va da 50 Hz a 22 kHz +/-1 dB (45 Hz/40 kHz +/- 3 dB). Il livello massimo di pressione sonora è pari a 101 dB. La conversione audio lavora a 28 bit/96 kHz.
L’unico controllo posteriore è il selettore per l’attenuatore per il livello d’ingresso a step (+3dB, 0, -1, -2, -3, -5, -7 e -9 dB). Oltre all’ingresso XLR bilanciato, sono presenti due ingressi jack stereo 3,5 mm chiamati MEME In e MEME Thru per collegare in serie gli altri monitor, con cavi forniti di serie e controllarli tutti con il selettore esterno. La porta USB è usata per la calibrazione.
Osservando l’interno, tutti i cavi sono rivestiti da gommapiuma, come anche l’intero cabinet, attraversato dal tubo collegato alla porta circolare bass reflex, che raccoglie il suono da una fessura alla sua base. Oltre all’amplificatore e alimentatore IcePower, è interessante osservare che la scheda proprietaria accoglie anche il componente ESP32-WROOM-32E , nato per ricevere anche audio su Bluetooth e Wi-Fi. Non c’è alcuna menzione nel manuale, ma alla richiesta di spiegazioni ci è stato detto che è usato per la calibrazione del monitor e il factory setup. Ufficialmente non è previsto l’accesso wireless all’utente finale.
In prova
Uno dei primi test chi abbiamo portato a termine è la nota più bassa, come onda sinusoidale, che le 03 possono riprodurre. Il risultato è un eccellente F1 (43 Hz), dopo di che il livello si riduce e compare la vibrazione riprodotta dalla porta bass reflex, perfettamente udibile a livelli elevati di amplificazione a 34 Hz. Quanto conta questa vibrazione a livelli molto alti di ascolto, sopra gli 80 dB(A) SPL? Dipende. Se lavorate con i monitor in posizione ravvicinata, intorno agli 80 dB SPL, potete tranquillamente ignorare il problema perché a questi livelli, entrando in 03 con un segnale a +18 dBu con sensibilità a zero, lavorerete con il livello del monitor controller ad amplificazioni medio basse. In queste condizioni il livello di amplificazione è troppo basso per mettere in moto le vibrazioni della porta bass reflex. Se invece le allontanate di due o tre metri, posizione da mid fied, allora lavorerete con livelli più alti e la vibrazione della porta bass reflex potrebbe aggiungere anche armoniche superiori rispetto alle basse frequenze in uscita. Dal tweeter non deriva alcun rumore dall’alimentazione, segno di un eccellente progetto elettronico. La struttura del cabinet e la qualità del tweeter offrono una maggiore dispersione fuori asse, che si apprezza soprattutto in orizzontale e consentono di spostarsi maggiormente rispetto a monitor di simili dimensioni.
Barefoot non ha inserito alcun filtro HPF in ascolto scegliendo Hi-Fi o Flat, mentre il filtro HPF è presente per le impostazioni OldScl (NS10M), con taglio sotto i 40 Hz, e Cube (Auratone) che è posto a circa 73 Hz. Oltre al filtro, è immediatamente percepibile una differenza di equalizzazione tra le due impostazioni, che emulano bene il suono di questi due classici monitor.
Le tre vie sono oggi una delle scelte più interessanti per avere una maggiore qualità di riproduzione rispetto ai due vie: meno buchi sulle medie e, se ben progettate, anche un maggiore dettaglio spaziale e sugli attacchi del suono. Le Barefoot Footprint 03 rispettano questa regola con ulteriori pregi: la voce umana è l’elemento centrale dell’ascolto ed è sempre piazzata in centro, quasi con una lente sopra senza però spostarla troppo in avanti rispetto al resto del mix. Le medie sono tra gli aspetti meglio riuscito del progetto: dalle chitarre al rullante, agli ottoni o al pianoforte, i singoli strumenti si possono seguire sia nell’esecuzione che nei riverberi e spazi che occupano nel mix. Sono monitor analitici, quando si usano nella modalità Flat, quella che più ci è piaciuta.
Da un cono di queste dimensioni, oltre alla porta bass reflex, ci si può aspettare una buona quantità di bassi, ma apparentemente il lavoro della porta bass reflex sembra dare risultati inferiori rispetto a porte a monitor simili. Sembra quasi che Barefoot non abbia voluto esagerare con l’apporto di basse frequenze dalla porta di bass reflex: per aumentarne la quantità occorre passare a Hi-Fi, ma già si sente un minor dettaglio sulle frequenze più basse. Questo non vuol dire che le basse frequenze siano un problema: le Footprint 03 hanno tutti i bassi che volete, tutto dipende da quanti se ne vogliono mettere in mix o ne sono stati messi. Per esempio sono adatte all’EDM e alla dance, perché sono molto oneste e lineari con una rappresentazione stereofonica eccellente e una descrizione precisa di ogni elemento. Se però passate all’ascolto di brani realizzati negli anni ‘70, vedrete una netta riduzione delle basse frequenze, perché a quei tempi si mixava così. A riprova della fedeltà delle 03, l’ascolto di Cowboy Carter di Beyoncé mostra i muscoli sui bassi.
Non c’è quindi da spaventarsi se a un primo ascolto non si avvertono tutti quei bassi che sembrano essere un biglietto da visita dei sistemi bass reflex: le 03 riproducono ciò che c’è, senza regalare ascolti esaltati o con un’equalizzazione furbetta sulle basse e alte frequenze (il classico smile). Per noi, questo comportamento significa aver rispetto della sorgente originale e delle scelte di mix e produzione.
Le Footprint 03 non sono monitor per un ascolto inebriante, di quelli che ti prendono per la quantità di basse e alte frequenze. Tutto quanto rimane bilanciato attorno alle medie, così come deve essere in fase di mix, senza però i limiti delle classiche NS10M, i cui risultati in ascolto sono ben rappresentati dall’impostazione OLdScl per la risposta in frequenza. Quando sono particolarmente ravvicinate, a circa un metro e mezzo di distanza, la quantità di basse frequenze dipende molto dall’ambiente. La scelta di utilizzare una porta laterale come bass reflex può portare a qualche difficoltà di posizionamento e a un maggior impegno nella ricerca della posizione corretta. Personalmente avremmo preferito una porta bass reflex più classica, anteriore o posteriore. La scelta, probabilmente, farà discutere a meno che abbiate un sub. La porta reflex laterale può essere un vantaggio come uno svantaggio, bisogna provare. In un ambiente adeguatamente trattato, le 03 sono precise e analitiche.
Le alte frequenze sono il punto forte delle 03: il tweeter è ottimo nei dettagli dei transienti e nel mantenere il corpo del suono, che appare sempre presente e mai fluttuante. C’è più aria rispetto a un tweeter a cupola morbida, ma meno rigidità ed esaltazione rispetto a un tweeter a nastro. Il contributo alla spazializzazione stereo è evidente e di classe superiore.
I medi sono sempre ben rappresentati e precisi, anche se il driver sembra leggermente sovrastato dal lavoro del tweeter. Molta della capacità analitica dei medi dipende dalla quantità di basse frequenze o dall’uso di un subwoofer.
I tre elementi sono stati equilibrati bene tra di loro, con una scelta di frequenze di crossover ottimale per mantenere una maggiore precisione sulle medie frequenze e sulla voce. Sulle Footprint 03 parliamo di una maggiore fluidità di riproduzione sulle medio alte e alte frequenze, senza mai perdere il contributo necessario sulle medie frequenze. E’ un timbro moderno, adatto al modello di ascolto di questi anni e che tende ad allontanarsi dai monitor più scuri tipici di venti anni fa. Le Footprint 03 sembrano una via di mezzo tra i tre vie classici dei primi anni 2000 e i monitor più ricchi di alte frequenze di questi anni: si adattano benissimo al pop, all’hip hop, al rock e sorprendentemente bene al jazz, alla musica acustica e alle colonne sonore. Non ci aspettavamo, a dire il vero, una flessibilità così elevata. Raramente abbiamo utilizzato un monitor così versatile in tutti i generi musicali e, punto di grande vantaggio, equilibrato anche a diversi livelli di ascolto, anche inferiori ai 65 dB SPL, sebbene a questi livelli si perda potenza sulle basse frequenze. Ancora una volta, tutto dipende dalla distanza tra i monitor e la posizione di ascolto.
Brani come Big Chief di WonderBrazz , con una gran bel lavoro sui piatti e sugli ottoni, sono esposti con grande precisione e una descrizione dei delay e predelay facile da comprendere.
Volete più rock, entrando con la testa nell’amplificatore della chitarra? Provate Cc Rider di Tony Spinner: quando compare il basso lo troverete sorreggere tutta la traccia, lasciando alle chitarre l’intero sviluppo del movimento, senza che gli strumenti sulle medio e alte frequenze siano influenzati. Tutto rimane lì dove deve essere.
Per le colonne sonore abbiamo abbinato alle 03 un subwoofer Neumann DSP 750 che si occupava anche della gestione del bass management e della correzione ambientale con Neumann MA1.
Darkstar , dalla colonna sonora di Top Gun Maverick ha sbattuto in faccia gli archi e i corni posizionandoli davanti al mix con un attacco e un corpo molto presente, ma un po’ meno ricco di medie per una certa dominanza del tweeter che ha reso più incisivi gli attacchi, rappresentati nel corpo con una maggiore quantità di medio alte.
Quando si parla di jazz, un passaggio con Look For The Silver di Leslie Odorn Jr è una carezza sul volto con la rotondità del contrabbasso, della batteria e del pianoforte, e una voce le cui armoniche sono quasi separate tra loro.
Abbiamo poi volute ascoltarle con qualcosa di più moderno ed elettronico: Rumble di Skrillex si sposa bene con il suono delle 003. Bassi e glitch non sbavano mai.
Usate come sistema stereo, senza sub, non abbiamo dubbi che le 03 abbiano un timbro moderno, comunque pieno e non digitale, con una lieve predominanza sulle medie, che aiuta molto in mix, e una qualità elevata sui transienti elaborati dal tweeter, che dipingono nitidamente i timbri vocali e gli strumenti acustici.
Per chi è alla ricerca di un monitoraggio molto performante in dimensioni molto ridotte, la migliore soluzione è abbinare queste 03 e un sub, con controllo di bass management. Vi troverete a lavorare con un monitoraggio completo sulle frequenze, i cui risultati si possono ottenere solo con monitor a tre vie di grandi dimensioni che costano almeno tre volte tanto l’intero sistema.
Tutto quanto fin detto ha un risultato in fase di mix: su un sistema calibrato 03 con sub, non sbaglierete un colpo, che sia un riverbero, un’equalizzazione, una saturazione armonica o un compressore. La precisione dell’informazione che torna alle orecchie è di grado alto. Noi le abbiamo utilizzate tenendole a oltre tre metri di distanza con il sub e non ci siamo più staccati per la facilità d’uso, in un ambiente controllato acusticamente. E’ questo il dato che vogliamo sottolineare: l’investimento migliore per chi cerca un sistema di ascolto completo e professionale, di alto livello, può risolversi al meglio con le 03 e un sub. Se usate con convertitori di alto livello, l’investimento sarà presto ripagato nei prossimi anni.
Utilizzate senza sub, già oggi le Footprint 03 spazzano via molti monitor di dimensioni simili: bassi presenti ma senza quelle sbavature da eccesso di bass reflex, medie rotonde e affidabili, alte con un dettaglio superiore alla media ma senza essere invadenti. C’è tutto quello che si desidera da un monitor e, cosa da non poco tempo, finalmente riusciamo ad apprezzare un buon campo tridimensionale in monitor con DSP e amplificazione in Classe D. Ci vuole qualche giorno di rodaggio intenso del woofer per dare vita al corpo del basso e della cassa, quindi non giudicatele appena tirate fuori dalle scatole!
Tutto perfetto dunque? Dal punto di vista del suono, non abbiamo problemi a consigliarle. C'è solo un minimo rumore se mi mette l'orecchio accanto al tweeter, come accade in quasi tutti i monitor. Alla distanza di un metro, noi non sentiamo alcun rumore. Se parliamo di funzioni, le Footprint 03 sono anche troppo essenziali: nessuna possibilità di intervenire sull’equalizzazione, nonostante il DSP, e nessuna possibilità di controllarle da una applicazione esterna o salvare i propri preset. Barefoot ha scelto di limitarle al solo controllo della sensibilità e alla selezione di quattro modalità di riproduzione, ma con quel DSP e le possibilità di connessioni, ora anche Bluetooth o Wi-Fi, secondo noi ci sarebbe spazio per renderle ancora più flessibili, soprattutto oggi quando in installazioni per Dolby Atmos (attenzione che le 03 arrivano a 101 dB SPL, 4 dB inferiori alle specifiche Dolby) è richiesto un eq e un controllo sui delay. Altri produttori hanno fatto di meglio, quando si parla di accesso al DSP.
Conclusioni
Barefoot Footprint 03 sono state una piacevolissima sorpresa. Dopo un consistente periodo di rodaggio, i monitor hanno dimostrato che si può essere precisi anche con una porta bass reflex, quando si parla di bassi. Già ottimi come monitor a tre vie per dettaglio e descrizione, una volta associati a un sub dispiegano una potenza in mix senza eguali, per il costo dell’investimento. In configurazione 2.1 fanno faville!
La loro qualità e flessibilità è talmente alta che qualsiasi genere musicale è adatto al mix o all’ascolto critico. Il timbro è tra i più moderni ascoltati ed è perfetto per le tendenze timbriche di questi anni ’20. Se siete alla ricerca di un piccolo sistema a tre vie, ma dalle grandi prestazioni, le Footprint 03 dovrebbero essere in cima alla lista dei monitor da provare in studio.