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Editoriale #2: cambi sonori


Possiamo già consierare il 2016 come punto di svolta per alcuni progetti industriali legati alla musica e all’audio professionale. Si pensi alle vicende di Soundcloud o di Beatport che si è trovata a subire la bancarotta di SFX Entertainment che sarà presto venduta (se trova l’acquirente) e, non ultimo, della decisione della RIIA di attribuire un peso alle visualizzazioni di YouTube per de nire la vendita di un pezzo. Questi improvvisi scossoni nella musica digitale dimostrano quanto la produzione musicale non abbia ancora trovato una strada sicura da percorrere per essere riconosciuta, giustamente pagata e, successivamente, rispettata nei diritti d’autore. Siamo in un tempo dove la musica deve essere gratis per poter essere ascoltata sotto i vent’anni, lasciando crescere un’intera generazione con l’idea che la musica non abbia valore. Sono gli stessi giovani che crescono senza alcuna cognizione di che cosa sia una riproduzione corretta del suono e delle emozioni che genera quando ascoltata come si deve. Più volte in passato abbiamo insistito sulla necessità di mantenere alto il livello qualitativo della produzione musicale e audio, proprio perché non è possibile sapere cosa ne sarà di un master prodotto oggi tra trent’anni. Se il 2016 sembra annuvolarsi per la musica in digitale, chi avrebbe mai detto che il vinile avrebbe timidamente rialzato la testa quando non occorre più dotarsi di un supporto sico per riprodurre musica?

Se il vinile è ricercato per l’emozione del suono che genera e, probabilmente, per i limiti dell’ascolto che richiede tempo (non è previsto lo skip) impegnando il cervello in un processo di ascolto più attento, altrettanto si può dire per il suono dei videogiochi, che ha nel DNA la necessità di coinvolgere profondamente il giocatore. La produzione musicale e le vendite ristagnano? Guardate al settore del sound for game e troverete una miniera d’oro. In crescita da anni, utilizza gli stessi strumenti della pre-produzione e gli stessi software che abbiamo in studio, ma con una ricerca maniacale dell’effetto, del suono emozionante e dinamico, della creatività. Crediamo così tanto in questo settore che abbiamo deciso di aprire una nuova collaborazione in esclusiva per l’Italia, con John Broomhall, che ci guiderà nelle logiche del sound for game e porterà sulle nostre pagine la sua esperienza e quella dei migliori attori in questo ambito. Anche questo è Audiofader!

 

Luca Pilla

luca.pilla@audiofader.it

 

 

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