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Editoriale #4: la distorsione magica


Fin dai primi test realizzati circa dieci anni fa, abbiamo approfondito l’analisi dei prodotti ricorrendo alla misurazione della distorsione armonica, dell’headroom, della risposta in frequenza, della distorsione di fase e dell’aliasing per i plug-in. Se è vero che la magia inizia dove comincia l’ignoranza, l’analisi del perché un prodotto suoni in un certo modo ci ha permesso di avere un quadro più dettagliato e preciso di come procedere nell’ottenere un timbro. Capita così di scoprire, quasi per caso, che un outboard analogico è ricchissimo di distorsione armonica o altera la fase in modo tale da giusti care molti aggettivi, come colorato, caldo, pieno, analogico o tridimensionale. I professionisti conoscono come suona il loro setup e sanno come andare a cercare un suono, ma qualche volta ignorano i motivi per cui si produce un certo risultato. Possiamo analizzarlo in profondità, ma rimane il fatto che ancora oggi ci sono molti punti non chiari del perché si arrivi a un certo risultato, che comprendono soprattutto la qualità del progetto hardware. Possiamo intuire la qualità dai componenti, ma non potremo mai descrivere il suono di un prodotto senza prima averlo provato a lungo. Come è noto, se date del pomodoro e della pasta a dieci persone, otterrete dieci piatti diversi, malgrado gli ingredienti siano identici. Lo stesso accade nel mondo della produzione audio, dove ogni sound engineer ha la sua sensibilità, soprattutto per la distorsione armonica!

Scopriamo quindi che Gyraf Infundibulum è un hardware che va oltre l’equalizzatore, aprendo la strada a nuove applicazioni per la distorsione armonica per il mastering. Di distorsione si parla spesso, vuoi dall’emulazione dell’ampli cazione per chitarra con plug-in dedicati, vuoi per l’uso creativo che si può fare di un semplice plug-in di distorsione o di compressione. Più andiamo avanti, più la distorsione armonica appare un aspetto ineluttabile della bellezza del suono, indipendentemente da come sia prodotta, in digitale o in analogico. Il fatto è che molto spesso usiamo hardware e software che producono distorsione armonica senza che sia mai stato dichiarato: il trucco c’è, non si vede, ma si sente! Siamo esseri profondamente distorti!

 

Luca Pilla

luca.pilla@audiofader.it

 

 

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