Il "Motown sound" andava molto di moda negli anni '60 e '70, una sorta di rhythm&blues con un marcato appeal per il pop. Nato proprio a Detroit dai tantissimi brasi sfornati dall'etichetta Motown appunto, questo suono aderisce a un principio molto semplice: KISS! (Keep It Simple, Stupid)
Questi equalizzatori (uno dei due per il mastering) promettono di farvi sentire quello che cercherebbe un musicista alla prese con il rhythm&blues. È davvero possibile?
Interfaccia e controlli
I due equalizzatori differiscono per alcune cose ma sostanzialmente il loro timbro è decisamente simile, nella versione per mastering è possibile inoltre lavorare anche su Mid e Side in modo separato grazie agli appositi controlli. La versione Studio Equalizer è la più semplice ed intuitiva, si tratta infatti di un equalizzatore semi parametrico (non è possibile regolare la campanatura che è bensì proporzionale al cut o boost applicato) e le frequenze sono fisse, si può quindi applicare un cut o un boost di 8 dB alle frequenze di 50 Hz, 130 Hz, 320 Hz, 800 Hz, 2000 Hz, 5000 Hz e 12500 Hz.
Il Toggle Swtich (rosso) ha tre posizioni:
- IN: il segnale è completamente processato
- OUT: l'eq viene bypassato ma il segnale continua a subire la colorazione del circuito analogico emulato
- OFF: il plug-in è completamente in bypass
Gain12q è un amplificatore in uscita che può dare o togliere guadagno al segnale, + o – 8dB con step fissi da 1dB. In più ci sono due controlli speciali: cliccando sulla targhetta a destra (quella con la sigla T1771) si tolgono o rimettono le label rosse che identificano la banda di frequenza. Cliccando sull'icona Hitsville U.S.A. invece si resettano tutti gli knob sulla posizione di default.
Come sottolineavo prima, il comportamento di questo Eq è molto legato al tipo di intervento che si fa, più il cut o il boost sono marcati più la campana via via diventa più stretta, e ciò vale anche per i due estremi 50 Hz e 12500 Hz i quali, fino a 3 dB di intervento, si comportano quasi come degli shelving per poi diventare sempre più stretti man mano che si calca la mano. La versione Mastering Equalizer è dotata sia delle stesse bande di frequenza che di una speciale funzione ½ che dimezza per l'appunto il valore originale delle bande permettendo così un intervento su diverse zone dello spettro sonoro.
Ogni frequenza può subire un boost (peak) o un cut (dip) in modo separato, pari al valore impostato sullo knob relativo. La sezione inferiore, da sinistra a destra, contiene:
- Control Link/Unlink: permette di collegare o scollegare tutti i controlli dei due canali, sia in modalità Left/Right che in modalità Mid/Side
- Filter: è un filtro che può funzionare come passa alte (70 Hz), passa basse (15 kHz) oppure come band filter (dai 70 Hz ai 15 kHz), è inattivo quando posizionato sul primo step
- Left/Mid: volume del canale relativo
- Mid/Side Left/Right: permette di scegliere la modalità di lavoro
- Right/Side: volume del canale relativo
- Power/Off: questo switch mette in bypass l'intero plug-in, a differenza degli switch In/Out presenti sui canali che bypassano l'equalizzatore ma non l'emulazione della circuitazione
Infine, in modalità Mid/Side, è attiva una funzione di solo automatico quando si lavora sul canale side, molto utile per capire bene quali sono le eventuali frequenze da attenuare.
In prova
Parto dicendo che si tratta di due equalizzatori piuttosto morbidi, scarni sulla colorazione armonica e che hanno un influsso sul suono a volte controintuitivo, dovuto probabilmente alla campanatura proporzionale che si stringe man mano che un boost o un cut diventano più marcati. Per esempio un intervento di boost di due o tre dB sullo knob dei 12.500Hz fa sentire chiaramente che tutte le alte frequenze diventano più presenti, come se si stesse utilizzando uno shelving, calcando ancora un po' la mano la campana si stringe e le uniche frequenze a venire eccitate saranno quelle attorno al valore centrale e, ovviamente, la stessa condizione si verifica in caso di cut.
Essendo entrambi plug-in ricavati dall'emulazione in dominio digitale di vere macchine analogiche (peraltro piuttosto rare) la risposta in frequenza e l'allineamento di fase sono tutt'altro che lineari, come si può vedere dalle figure, dalle quali si evince anche che entrambi i plug-in si comportano allo stesso modo in questo frangente.
Per ciò che riguarda la distorsione armonica introdotta, c'è da dire che potrebbe passare tranquillamente in secondo piano o quasi, nel senso che un minimo è presente ma è molto blanda e si limita fondamentalmente alla prima armonica dispari. Sono entrambi facili da usare e molto intuitivi, i loro limiti, se così possiamo definirli, sono quelli delle macchine di quel tempo: non si ha possibilità di un intervento estremamente preciso, ma il bello di queste macchine era proprio il fatto che, una volta conosciute bene, si poteva usare un parametro per modificarne altri o per creare interessanti curve di equalizzazione.
Nel caso del modello Mastering Equalizer infatti, se da un lato la funzione auto-solo permette di ascoltare con precisione la presenza di una tale frequenza nel mix, dall'altro è anche vero che, al giorno d'oggi, si ha bisogno di interventi chirurgici e a fase il più possibile lineare sopratutto quando si tratta della matrice Mid-Side.
Di fatto questo modello è più ispirato, come dice il nome stesso (Stereo Disk Mastering Equalizer), ad una equalizzazione generale per dare un particolare colore al prodotto finale, dato che in quegli anni la Loudness War e il mastering come lo concepiamo oggigiorno non erano nemmeno ancora dei miraggi (purtroppo o per fortuna?). A mio avviso questi due eq rendono il massimo quando si vuole dare un feeling che ricordi un po' i vinili degli anni che furono, quel suono un po' rude e allo stesso tempo così caldo e analogico che a tanti piace, e in particolare lo Stereo Equalizer rende il massimo su voci, batteria e chitarre elettriche.
Unica pecca, consumano non poche risorse delle DSP interne ma, considerando che Hitsville Eq Collection è disponibile anche in versione UADx (Spark: stessi plug-in UAD però a carico della CPU del computer) si può decidere ora di dividere il carico di lavoro tra interfaccia audio e computer.
Conclusioni
Sulle conclusioni mi trovo un po' in empasse, perché se da una parte si tratta come sempre di un ottimo prodotto, dall'altro forse il prezzo è un po' troppo alto. Con una quota mensile di 20$ si può scaricare il bundle di plug-in Spark, che sono gli stessi in versione UADx, il quale contiene anche questi due della Hitsville, per cui mi sento di consigliare questa modalità anche per provare gli altri plug-in del bundle, se poi ce ne si innamora allora forse si può pensare di passare all'acquisto, oppure, in extremis, scaricare l'ultima versione UAD e attivare la demo di 14 giorni disponibile su ogni prodotto: non è forse abbastanza tempo per valutare bene quanto li si utilizzerà in futuro, ma è abbastanza per capire certamente se fa al caso nostro come suono generale.
PRO
Suono
Semplicità
Funzione auto-solo su eq del Side
CONTRO
Elevato utilizzo della CPU
Prezzo
INFO
Prezzo: € 299
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