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Massive Arts e Ivo Grasso, lo studio moderno


Massive Arts è un esempio di struttura al passo coi tempi, in grado di adattarsi ai cambiamenti imposti dall’industria musicale. studi, sale prove, music academy, prove palco... come si gestisce tutto? Ne parliamo con Ivo Grasso.

 

Luca Pilla Massive Arts è sempre stata una struttura all’avanguardia per servizi e integrazione con gli studi di registrazione e mastering, cosa è cambiato negli ultimi anni?

Ivo Grasso Come sai negli ultimi tempi molti studi che avevano diversificato i loro servizi sono stati costretti a chiudere, parlo di quegli studi che erano prettamente delle mixing room/mastering suite o di quegli studi che lavoravano esclusivamente con le pubblicità e con le sonorizzazioni. Questo in un momento in cui la fruizione della musica è invece aumentata ma le diverse e molteplici utilizzazioni del prodotto musicale, così come una domanda molto più eterogenea, hanno imposto una visione a tutto tondo a chi in questo mercato ci lavora. Espanderci sempre di più nel mondo dell’entertainment musicale è sempre stata una nostra priorità, già da qualche anno stiUna vista dell'ampia live room sede di prove per il tour di tanti grandi artistiamo lavorando su una fucina di giovani autori che scrivono per i grandi interpreti italiani, creando insieme a dei giovani produttori un teamwork di persone che possano imporsi in questo segmento. Un altro nuovo settore è rappresentato dalla nostra accademia musicale, due anni fa infatti abbiamo istituito la Massive Arts Music Academy legandoci al brand Music Academies Network, organizzazione internazionale basata su una rete di istituti musicali europei che ha oltre 15 sedi in Italia. Questo ci permette di avere una scuola di musica supportata dai più importanti enti certificatori inglesi e università italiane che riconoscono i format didattici proposti tramite certificazioni spendibili in tutta la comunità europea e non solo. Al momento abbiamo circa un centinaio di allievi ma il nostro proposito è quello di incrementare i numeri in uno spazio temporale alquanto breve.

 

LP Avete ospitato la produzione della serie tv Vinyl di Sky, quali sono state le difficoltà tecniche, se ci sono state, nel realizzare un format televisivo?

IG Non ci sono state difficoltà rilevanti. Come studio abbiamo già lavorato tante volte in ambito televisivo (Rock Tv Sala Prove eIl boot per le voci cablato con la sala regia principale Mtv Live Session), ma dal punto di vista tecnico è stato più vicino a un live in cui si alternavano diversi artisti e nel quale ognuno di loro aveva esigenze diverse di monitoraggio. La microfonazione è stata pressoché quella di un concerto ad eccezione del monitoring: nessuna spia, ma in-ear monitor e cuffie, per evitare ulteriori rientri nei microfoni. Una volta sistemati gli ascolti, abbiamo seguito i tempi televisivi e registrato le take. Credo che il suono ottenuto sia perfettamente in linea con il tipo di format, non eccessivamente grezzo come quello di una sala prove, ma con un impatto prettamente live.

 

LP Sembra, in questi ultimi tempi, che la location di studi di registrazione stia diventando qualcosa da ricercare televisivamente (penso a Empire), cosa ne pensi?

IG Sì è vero, gli studi di registrazione, oggi ahimè sempre meno presenti, riescono ad affascinare tantissimo il pubblico televisivo e oggi molti format li utilizziamo come location: sembra che gli studi possano regalare molta più credibilità ai programmi e ai loro contenuti, mi piacerebbe pensarlo più in questa maniera piuttosto che immaginare che ormai gli studi abbiano quel fascino del periodo paleolitico!

 

LP Gli artisti che passano da voi vorranno anche farsi dei video, vi siete attrezzati anche per questo?

IG Noi crediamo che bisogna concentrarsi con professionalità sulle cose che davvero si riescono a fare bene, ecco perché ci dedichiamo con tutte le energie al settore audio e non ci barcameniamo in un mondo che non è il nostro. Il Massive Arts è un punto di ritrovo per tutti i musicisti milanesi e non, quindi è inevitabile che ricopriamo il ruolo di un vero e proprio network di professionisti e chi entra qui a realizzare un disco e poi un video sicuramente verrà indirizzato da noi verso la persona che più fa al caso suo, stessa cosa per le band che hanno esigenza di servizi fotografici o di stampe dei CD per la vendita.

Il rack con l'outboard dello studio 1 di Massive Arts

LP Cosa avete cambiato negli studi?

IG Qualche cambiamento seppur non drastico è avvenuto. Parecchie macchine sono entrate a far parte della nostra equipment list come i due preamplificatori microfonici Neve 1073 DPA, gli otto pre microfonici HV 3-D della Millenia, i due ricercatissimi Amek 9098 Rupert Neve Design, i due Distressor di Empirical Labs, i due eq API 550B, i due Avalon 737 Sp ed M5, le quattro channel strip Studer 900, un super compressore stereo Manley Variable Mu e l’equalizzatore per eccellenza GML 8200 stereo. Con molta fortuna siamo riusciti anche a ritrovare dai vecchi studi della RCA il famoso riverbero dei Led Zeppelin EMT 240 Gold Foil che ha un suono meraviglioso (e pesa solo 67 kg), un AKG Spring Analog Reverb fine anni ’70 e due microfoni vintage a nastro Electrovoice V4 del 1940 e un RCA modello 74 B del 1956. Per il resto lo studio 1 come sai gira intorno al magnifico SSL 6000E con G+ filter e DAW Avid Pro Tools.

 

LP Come vedi la situazione italiana dal punto di vista delle etichette discografiche e della musica indipendente?

IG Qualcuno direbbe che la musica indipendente è morta, se non è proprio così ci siamo vicini. Ultimamente siamo spettatori di fenomeni particolari e distorti, parlo di quanto la televisione generalista sia riuscita a inglobare e attirare la musica indipendente nei proprIvo Grassoi format e show, moltissime band che una volta provavano a fare la gavetta dal basso suonando per anni nei piccoli locali, oggi invece cercano la scorciatoia e si presentano ai talent musicali così come gli opinion leader, rappresentanti una volta di quel mondo alternativo, oggi siedono come giurati venendo fagocitati e ridicolizzati abbastanza rapidamente in quel sistema cannibale e distruttivo che si chiama talent show, che per inciso con la musica non c’entra nulla, assolutamente nulla. Di conseguenza pian piano va scomparendo quel segmento di musica indipendente che tanto aveva dato negli anni ’90 e nei primi anni duemila; d’altronde anche la situazione live di riflesso ne è influenzata perché oggi far prendere a quattro amici la macchina per andare a vedere un concerto di una band indie è diventata quasi un’impresa impossibile, in quanto i concerti sono diventati minori aggregatori sociali rispetto a quanto lo erano prima. Anche se questa è una tendenza che sembra non migliorare, spero solo che i dischi belli non smettano mai di uscire.

 

Allegati

FileDescrizione
pdf AF06 Intervista - Massive Arts

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