Parlare di equalizzare con un Pultec non è un argomento così semplice come si potrebbe pensare. Non è affatto facile perché quando lo utilizzo non penso affatto a come funziona la macchina, ma lo spremo a seconda della catena dove viene inserito
Conosco il Pultec e lo uso da tanti anni, addirittura da quando ho iniziato a fare questo mestiere in Fonoprint: lo mettevo sempre sulla catena della voce, era un punto fisso. L’inserimento fisso nel mio studio è avvenuto durante i mix dei pezzi ai quali ho collaborato nel disco di Vasco Rossi Vivere o niente, ovvero Dici Che e L’aquilone. Lo ricordo bene: mi era venuto a trovare Paolo di Funky Junk con diverso outboard tra cui il 2A3 della Retro. Mi affascinava il look e il fatto che, a differenza del vecchio ma originale, ha due canali invece che uno! Lo misi subito in insert sulla voce di Vasco e iniziai a giocarci…
Non ci pensai due volte e dissi a Paolo che non se lo sarebbe riportato a Milano. Del Retro mi ha colpito subito la fantastica colorazione della sua circuitazione che, a differenza di un normale parametrico, svela dal primo ascolto la musicalità del suo intervento. Era molto tempo che non lo usavo da protagonista sulle mie catene audio. Se il Pultec originale era inserito esclusivamente per colorare in generale, il Retro mi ha fatto scoprire il modo per generare quelle armoniche, soprattutto sui bassi, per scaldare e ingrossare o, meglio dire, per dare importanza a qualsiasi voce gli si faccia passare attraverso.
Mi piace enfatizzare a 100 Hz di circa quattro o cinque dB per aumentare l’effetto prossimità della voce e, spesso, recupero sempre le alte frequenze con ampiezza di banda alla massima larghezza sui 10 o 12 kHz. Può capitare che alcune frequenze basse o alcune sue armoniche risuonino. Basta attenuare i 100 Hz.
Per la voce
In fase di mix posso arrivare ad usare anche più plug-in o outboard in stile Pultec. Per capirlo occorre spiegare come gestisco il routing In The Box e l’insert analogico. Inizio il mio percorso con un primo de-esser, preferisco attenuare le sibilanti prima di enfatizzare la parte alta. Comprimo, o meglio dire contengo le dinamiche più alte per rendere più stabile il segnale elettrico. Ricomprimo subito dopo con un buon multibanda. In questo modo ho una migliore e più precisa compressione sul programma vocale. Qui entra il primo Pultec in plug-in, il Bomb Factory fornito con Avid Pro Tools. Comincio a modellare il suono, se ho bisogno di un po’ di corpo enfatizzo i suoi 100 Hz, come dicevo prima.
Continuo con un aiuto del plug-in Phoenix di CraneSong, usando Dark Essence, e per finire mi faccio aiutare dal Vocal Rider di Waves. Chiusa la parte di plug-in, duplico la stessa traccia con la stessa catena, a volte triplico in base all’intenzione e all’emissione, per esempio separare le strofe dai ritornelli. Probabilmente nell’inciso avrò più bisogno di basse, giusto? A questo punto tutte le mie tracce avranno bisogno della catena analogica, ma con quattro piste avrei bisogno di quattro catene analogiche! Per ovviare le faccio confluire in un unico bus mono, come se avessi una sola traccia con lo stesso suono e la dinamica controllata sia in livello che timbro.
Ora inserisco la catena analogica tra cui il Retro 2A3, indispensabile per esaltare il timbro vocale in questione. Può accadere che in alcune parti vocali ci sia un eccesso di risonanze basse. Se attenuo eccessivamente il Retro rischio, in mezzo a tutto il mix, di perdere l’intervento magico dell’eq, perciò mi limito a inserire in catena un Waves C4 da 20 a 90 Hz e da 90 a 500 Hz. Lo farò intervenire solo quando serve, basta giocare su Ratio e Threshold. Ovviamente ho parlato fino a ora solo di voce perché soprattutto in un mix italiano è lo strumento protagonista.
Gli strumenti
Perché non usarlo anche su un basso elettrico o acustico? Quando registro il basso, oltre a una ottima DI per la diretta, dopo il compressore metto sempre un Retro enfatizzando tantissimo i 30 Hz e intanto li registro, sarò sempre in tempo a limitarli. Si ingrossa tantissimo dando molta soddisfazione. Inoltre enfatizzo per l’intelligibilità delle corde a 1 kHz o poco più, operazione molto musicale su questo strumento. Come plug-in uso da sempre il classico Bomb Factory EQP-1A. Sarà abitudine, ma è quello che preferisco. Visto che si avvicina al suono dell’hardware, adoro usarlo anche su una bella chitarra acustica. Probabilmente non enfatizzerò la parte bassa, ma una buona schiarita a 8 kHz non guasterà. Uso questo tipo di equalizzatore anche solo quando mi chiedono di alzare una traccia. A volte non è solo volume ma anche intelligibilità e definizione del suono: aiuta davvero tantissimo.