I nuovi monitor a due vie di Neumann offrono, oltre ad un suono impeccabile, la possibilità di calibrazione automatica tramite sistema MA1, composto da software e microfono dedicato, adattandoli alla stanza.
Se mi dovessero chiedere cosa io cerchi in una coppia di monitor per il mix, risponderei: nient'altro che la verità.
Sono tanti i monitor che suonano bene, belli rotondi sulle basse e magari un po' bucati sulle medie...
Sembra che il mix sia venuto benissimo salvo poi avere amare sorprese su altri ascolti, compreso il terribile e imparziale “Car Test” (sì, lo fanno quasi tutti credetemi, anche nel 2022... almeno finché non si conoscono benissimo i propri ascolti).
Le orecchie sono il nostro primo strumento, e gli ascolti sono fondamentali: una coppia di monitor che falsa il suono può farci esagerare con le basse, può farci tagliare delle frequenze che in realtà erano state enfatizzate dalla mixing room (specie se piccole e con pianta quadrata o quasi) o dal monitor stesso, può farci sentire troppo o troppo poco i riverberi, rendere sibilanti le “S”, comprimere il suono quando si alza il volume, portarci a enfatizzare troppo le medie frequenze, rendere le ultra high fastidiose anche se in realtà non lo sarebbero su un ascolto ben calibrato.
Tutto questo ha un effetto domino disastroso sul mix, col risultato che alla fine si perderà molto tempo agendo per semplici prove ed errori e, dulcis in fundo, durante i mesi di utilizzo di una coppia di monitor non affidabili le orecchie si abitueranno a quell'ascolto compensando i suoi difetti, col risultato che si farà poi fatica a eseguire un mix su un impianto invece ben tarato, almeno finché il nostro orecchio si sarà abituato alla nuova situazione.
Con le KH150 questo non succede: sono incredibilmente affidabili già al primo ascolto, quello che sentirete è ciò che c'è nel mix, il che può essere destabilizzante se si è abituati a lavorare con monitor che colorano il suono a modo loro.
In più, utilizzando il software MA1 unito all'apposito microfono (venduto separatamente), è possibile creare e memorizzare nei monitor una curva di equalizzazione che si adatta al vostro ambiente acustico, compensandone i difetti alla fonte: in pratica non dovrete correggere più di tanto la stanza con pannelli e bass trap, perché il suono sarà già equalizzato per rispondere in modo lineare ai nodi e ai ventri che ogni ambiente di ascolto ha.
CONTROLLI
Precisando, prima di iniziare, che è possibile attuare già una grossolana Room Correction partendo dall'equalizzatore a tre bande, è verosimile anche pensare che un buon punto di partenza renda anche più ottimale e facile il lavoro di fino che poi, eventualmente, si potrà fare tramite applicazione e microfono MA1.
Per esempio, al di là del fatto che è sempre sconsigliato posizionare i monitor vicino alle pareti e ancor peggio vicino agli angoli tra le pareti... se proprio non ci fosse altra soluzione è bene agire sul controllo delle basse attenuando di 4 o 6 dB tale parametro.
Globalmente l'equalizzatore agisce sulle seguenti frequenze, ben espresse nel seguente grafico:
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Lo switch dBSPL è un utile reference per ottimizzare il livello in uscita dei monitor, soprattutto se si ha a che fare con il broadcast, basta utilizzare un rumore rosa a -18 dB e misurare il volume di uscita nel punto ascolto (con curva di bilanciamento di tipo C e integration time lento), aggiustando poi il volume in uscita partendo da una delle quattro posizioni ed infine eseguire una precisa calibrazione finale con lo knob Input Gain.
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Input Select: questo switch permette di scegliere la tipologia di segnale in entrata alle KH150, quindi di scegliere tra analogico (connessione XLR) o digitale (S/PDIF). In caso si utilizzi S/PDIF si può eseguire un mono summing di entrambi i canali oppure, tramite apposito link, collegare i due monitor tra di loro e assegnare indifferentemente ad essi il canale L o R.
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Ground Lift: scollega il pin 1 dell'input XLR, separando le KH150 dalla messa a terra dell'impianto, funzione utile in alcuni casi di hum o ronzii indesiderati causati da probabili anelli di massa.
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Control: questo switch permette di controllare alcune funzioni da remoto (Network), tramite cavo e connessioni Ethernet, indispensabile per utilizzare l'applicazione MA1.
HARDWARE
Neumann pare non aver lasciato nulla al caso!
Il woofer, pur essendo “solamente” un 6,5 pollici, è in grado, grazie allo speciale sistema Bass Relfex, di scendere negli abissi al di sotto dei 40Hz senza troppi problemi, mentre il potente amplificatore da 145W assicura un suono pulito anche a volumi molto sostenuti.
Lo switch dBSPL permette di collegare senza problemi livelli operativi del segnale sia pro (+4 dBu) che consumer (-10 dBV), quindi accetta senza problemi sia l'uscita di un'interfaccia audio o di un mixer che quella di un lettore multimediale o di uno smarphone, per farla in breve.
E' presente una funzione di standby automatica che mette i monitor in basso consumo energetico quando non è presente segnale audio per un certo periodo di tempo, funzione utile anche a non scaldare inutilmente i finali e a ridurre il consumo di energia elettrica quando non si sta lavorando o ascoltando musica.
I DSP interni si occupano anche dei crossover, compensando gli shift di fase che inevitabilmente si presenterebbero con un filtro analogico e rendendo la risposta in frequenza delle KH150 quasi perfettamente lineare, come si può vedere dal grafico:
La fase finale di amplificazione è affidata a un classe D che ha tre vantaggi rispetto ai più datati classe A: consuma pochissima corrente, pesa poco ed è trasparentissimo, proprio perché la forma d'onda viene rilevata prima dell'amplificazione e in questo modo il DSP sa esattamente quanta energia dovrà erogare su ogni transiente, senza sprechi e senza distorsione armonica.
Se una volta (ormai venti e passa anni fa) questa soluzione faceva storcere il naso a molti audiofili, ormai è ora di rassegnarsi al fatto che il digitale ha fatto progressi così enormi che è difficile sostenere quale dei due domini sia migliore: sicuramente dipende da tanti fattori che fanno oscillare la bilancia decisionale per analogico o per digitale, ma negli ultimi anni è veramente difficile, se non si entra nel campo del romantico collezionismo, vedere l'ago pendere senza indugi dalla parte dell'analogico.
Le KH150 vengono anche vendute con connessioni AES67, ad un prezzo leggermente maggiore, ideali per sistemi in Dolby e per mixare in modalità ATMOS.
L'integrazione tra hardware e software di calibrazione MA1 è intelligente ed efficiente, bastano sette punti di misurazione con l'apposito microfono per ottenere una curva di equalizzazione che compensi i problemi della mixing room, e tale profilo può essere salvato direttamente sui monitor.
A tale proposito scriverò a breve un articolo appositamente approfondito sul sistema MA1, per ora mi limito a dire a grandi linee come funziona.
IN PROVA
Eseguo sempre come prima cosa una prova senza leggere nulla di un prodotto, solamente le istruzioni se proprio necessario, in modo da non essere influenzato nei miei giudizi perché, anche se è difficile ammetterlo, tutti siamo vittime di certi bias cognitivi e il solo leggere il nome Neumann su un prodotto fa già il suo effetto parziale sul nostro cercare di essere super partes.
Tuttavia qui non si tratta di piccole sfumature o particolari che vanno cercati come un ago in un pagliaio, risultando a volte anche noiosi e bastian contrari: qui l'effetto wow è garantito.
Il suono è perfettamente bilanciato, morbido ma preciso, l'immagine stereo è chirurgica, le basse rotonde ma ben definite, la cassa di una batteria si ritaglia il suo spazio preciso al centro esatto della phantom image, come se fosse una sfera di suono dai contorni ben marcati.
Le medie sono la cosa che più mi ha colpito: è facile sbagliare, o sono troppe o troppo poche, mentre le KH150 le dosano alla perfezione rendendo le chitarre e le voci chiare e definite senza quell'effetto nasale che si può incontrare con altri monitor, veramente fastidioso a mio parere o, ancora peggio, quando si hanno ascolti talmente bucati sulle medie che si tende a compensarli nel mix esagerando dall'altra parte.
L'alta pressione sonora che riescono a sopportare unita alla capacità di restituire le basse frequenze senza distorsione le rendono adatte ad ogni genere musicale, dal rock alla EDM, così come le trovo perfette anche per il mastering proprio per la loro trasparenza e affidabilità, anche negli interventi più chirurgici di equalizzazione o compressione del segnale.
Come dicevo nell'introduzione è difficile non superare un car test già al primo colpo, quello che le KH150 restituiscono è esattamente ciò che c'è nel mix, niente più e niente meno.
CONCLUSIONI
E' difficile trovare critiche negative in questo prodotto, a dire il vero non ho nemmeno delle perplessità, credo che siano una delle migliori coppie di monitor sulle quali ho avuto il piacere di ascoltare qualcosa, veramente incredibili.
Forse l'unico problema per molti potrebbe essere il prezzo: circa 3000€ per una coppia di KH150, non proprio una cosa da poco ecco, considerando che il microfono per la calibrazione con sistema MA1 viene venduto separatamente.
Ad ogni modo, se stavate pensando a dei monitor per fare un salto di qualità definitivo, credo che siano esattamente ciò che può fare la differenza.
Pro
Precisione sulle medie frequenze
DSP interna che regola crossover
Finale in classe D
Sistema di calibrazione MA1
Elevata trasparenza anche ad alto volume
Immagine stereo
Contro
Microfono per calibrazione venduto separatamente
INFO
Prezzo: € 1650 cad.
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