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PMC TWOTWO.5, monitor ATL con DSP - recensione

Rapporto qualità/prezzo7
Costruzione9
Suono9
Facilità d'uso9
8.5

Lanciate recentemente, le piccole TWOTWO si apprestano a invadere gli studi con la tradizionale linea di trasmissione potenziata da un DSP che le spinge a nuovi traguardi sonori.

Articolo d'archivio pubblicato nel 2013

Dei monitor inglesi PMC ci siamo sempre occupati, perché rispetto alla stragrande maggioranza dei concorrenti da studio hanno sempre avuto un suono diverso, più tridimensionale e dettagliato, senza lasciar spazio a critiche sull'intero range di frequenze. Introduciamo la nuova serie TwoTwo amplificata con il più piccolo dei modelli, quello con cono da 5 pollici. Tra i tratti distintivi della serie ci sono l'implementazione della classica linea di trasmissione PMC, che assicura bassi più accurati dei modelli bass reflex, l'amplificazione in Classe D e un DSP dedicato all'equalizzazione, che può essere aggiornato tramite firmware. La serie TwoTwo include anche un convertitore D/A che accetta un ingesso AES/EBU, così da integrarsi pienamente nel mondo digitale moderno.

PMC twotwo5 monitor studio pro speaker dsp test review recensione audiofader luca pilla

Hardware

Le TwoTwo.5 sono piccole, conoscendo i precedenti monitor PMC e possono essere usate in verticale o in orizzontale, grazie alle dimensioni e alla leggerezza. A tal proposito, il monitor ha dei piccoli pad (DeepCup) già inseriti nel cabinet per ridurne la vibrazione. La posizione del tweeter identifica il monitor destro e sinistro. La serie nasce per sistemi stereo, 5.1 o 7.1. Il tweeter è un Soft Dome custom da 27 mm e il driver per LF è da 140 mm (5,5 pollici) e completamente nuovo. La lunghezza della linea di trasmissione è pari a 1,5 metri e l'SPL massimo arriva a 111 dB a un metro. La sensibilità d'ingresso è impostabile tra +4 a +20 dBu, con trim di +/- 8 dB. Le connessioni includono ingresso analogico sbilanciato, bilanciato e digitale con selezione del canale destro o sinistro.

Sono presenti due connettori RJ45 (Thru e In, il cavo è fornito di serie per ogni monitor) che portare il segnale digitale al monitor a cui non è collegato l'ingresso digitale o per controllare, dal primo monitor, tutti i parametri del secondo. Attraverso la connessione RJ45 sarà possibile collegare in catena più monitor da gestire con una unità di controllo remota, al momento non ancora disponibile. L'ingresso XLR digitale ha la priorità sull'RJ45. Il pannello frontale ha il logo PMC illuminato di bianco, quando i monitor sono accesi, e diventa rosso in caso di attivazione del limiter interno. Posteriormente c'è il display retroilluminato a due righe, con quattro pulsanti di navigazione, per impostare tutti i parametri. L'amplificatore è un Hypex Electronics N Core NC102MP V1.

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Le connessioni posteriori con i due connettori RJ45 per creare una catena di monitor, distribuire il segnale digitale e gestirli, in futuro, con un controller dedicato, e il display con i pulsanti di navigazione

La catena del segnale

Per la prima volta, i monitor a due vie di PMC impiegano un DSP per ottimizzare il suono del monitor e controllarne tutte le funzioni. Il DSP è un segreto industriale, camuffato da una colata di plastica nera, derivato dall'esperienza del DSP di IB2S-A, e si trova su una scheda proprietaria PMC. Il suo impiego è fondamentale, tanto che il segnale analogico in ingresso è convertito in digitale, dopo aver passato uno stadio di gain che ne assicura il livello massimo per l'uso di tutti i bit del convertitore. Al DSP arriva anche il segnale digitale in ingresso AES/EBU fino a 192 kHz a 24 bit, che passa in un modulo di conversione del sample rate per portarlo a 96 kHz, frequenza di campionamento di lavoro del DSP. Il DSP si incarica di gestire il Shelf per le alte e basse frequenze, LF Rolloff e la sua frequenza, il tempo di spegnimento della retroilluminazione del display e il volume.

Il segnale così processato è di nuovo convertito in analogico prima di entrare nell'amplificatore in Classe D, che fornisce 50 W per il tweeter e 150 watt per il driver per i bassi.

In prova

Come per tutti i monitor PMC, anche TwoTwo necessitano di 20 ore di rodaggio per potenziare la linea di trasmissione. Tenetene conto se li provate, perché appena usciti dalle scatole mancano i bassi, che compaiono man mano che si rodano. Inizialmente, i monitor TwoTwo.5 mettono qualche dubbio date le minime dimensioni. Passato il rodaggio e chiudendo gli occhi, nessuno immaginerebbe un suono così pieno e avvolgente da monitor di queste dimensioni. I bassi ci sono fino a 50 Hz e anche meno, anche se la prima ottava non esce del tutto e manca la tipica spinta di monitor con driver per bassi di più grandi dimensioni. Confrontate direttamente con monitor dal driver simile, TwoTwo.5 non hanno difficoltà a uccidere la concorrenza grazie a un equilibrio timbrico ottimo, confermato dalla curva di analisi generata con ConEq rispetto a monitor di ben più grandi dimensioni.

L'immagine stereofonica è più ampia e dettagliata di qualsiasi bass reflex, ma meno tridimensionale delle precedenti realizzazioni PMC il che, dal punto di vista del mix, può essere un bene visto che tendenzialmente le prestazioni dei classici PMC descrivono con maggior impeto i riverberi e gli ambienti. Le medie ci sono tutte, mai arretrate, con un contenuto intorno ai 5/6 kHz più brillante ma mai irruente come sui monitor con tweeter a nastro. L'equilibrio sulle medie è l'arma vincente: per ottenere delle medie così descrittive e contrastate occorre salire a monitor a tre vie. La parte superiore del range dello spettro audio è un altro punto a favore, da sempre, di PMC: mai dure, sempre setose senza perdere in transienti e molto equilibrate. L'impegnativo lavoro del tweeter, che si esprime dai 2 kHz in su, si nota da una certa brillantezza globale e da una uniformità costante. Il driver per bassi contribuisce a dare corpo e dispiegare le basse frequenze.

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L'amplificatore e tutti i circuiti per il DSP e le gestione degli I/O

Non ci si può aspettare da un driver da 5,5" una messe di basse frequenze ma, grazie alla linea di trasmissione, si riesce a scendere intorno ai 60 Hz con agevolezza. A di sotto il livello sonoro cala ma è ancora presente suono a 40 Hz. Essendo nearfield, i monitor TwoTwo 5 sono ottimizzati per il lavoro richiesto, con i vantaggi di una piacevole naturalezza e di un descrizione ambientale nettamente superiore a monitor della stessa cubatura. Li abbiamo provati su diversi mix e ci siamo fatti un'idea del loro impiego: in generale per la musica acustica e per la voce sono ottimi, in grado di narrare molto bene le medie e medio alte frequenze, assai critiche per il modo di ascoltare di oggi. Nella musica pop e rock esprimono correttamente il ruolo di nearfield, senza ingolfarsi sulle frequenze medio basse.

Quando si passa alla musica classica o alle più recenti colonne sonore, il suono è quasi spettacolare, con una precisa collocazione degli strumenti nel campo d'ascolto. Nell'hip-hop e nel rap la voce esce rotonda e precisa, stagliandosi al di sopra del mix ma senza disarticolarlo. In questi casi occorrerebbe un subwoofer, ma non incontrerete problemi nella gestione corretta del basso e della cassa. Nella dance e nell'elettronica si ottengono grandi soddisfazioni, perché c'è una piacevole esaltazione sulle medio alte senza perdere dettaglio sulle basse, con una attenta elaborazione dei riverberi che diventano facilmente collocabili e programmabili. Anche la dinamica è rispettata e sembra più libera di muoversi rispetto a monitor a tre vie in Classe A. Un punto a favore importante per questi piccoli monitor.

Se non siete convinti del suono, si possono sempre modificare diversi parametri dal menu con facilità, anche se la risposta alle pressione dei pulsanti è un po' lenta. Come per altri monitor con amplificazione in Classe D, anche le PMC producono molto suono ma tendono a spostare meno massa sonora. È una differenza che si può apprezzare solo paragonandoli a monitor amplificati in Classe A di qualità. La differenza tra ingresso analogico e digitale va a favore, secondo noi, dell'ingresso digitale, che offre un'ulteriore spinta globale e un microdettaglio più fine. L'ultima parola per l'aspetto: viste dal vivo sono più valide esteticamente che in foto.

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Il pad chiamato DeepCup per ridurre la vibrazione del monitor sul supporto

Conclusioni

I monitor TwoTwo.5 migliorano la tradizione della linea di trasmissione PMC e aggiornano le prestazioni grazie al DSP interno. La soluzione Classe D e DSP è destinata a rivoluzionare il mondo dei monitor di piccole dimensioni. Nel caso di TwoTwo, la rivoluzione è evidente e si avvantaggia delle ottime prestazioni della tecnologia a linea di trasmissione. Per chi cerca una soluzione nearfield realistica per le medie frequenze e in grado di traslare il campo sonoro a 360 gradi, non c'è di meglio che TwoTwo.5, costo permettendo. Rimarrete sorpresi dai risultati che otterrete o che, semplicemente, ascolterete. Un nuovo traguardo sonoro, con colori moderni e attuali.

PRO

Equilibrio sonoro

Peso e dimensioni

Ingresso digitale

Controllo remoto

CONTRO

Modifica dei parametri lenta