Il riverbero è forse il processore più importante per la connotazione dei suoni: è il responsabile del posizionamento dei suoni nello spazio del nostro mix ed è l’elemento che contribuisce a rendere più reale la percezione degli strumenti registrati in studio.
La naturalezza degli spazi reali è e sarà sempre insostituibile, ma il riverbero è lo strumento che non solo aiuta a coadiuvare il posizionamento del suono ma, a un certo punto, può diventare anch’esso l’elemento di svolta per alterare o esaltarne l’immagine sia spaziale che evocativa.
Dall’hardware a REmatrix
La storia del riverbero nello studio parte dalle prime camera eco per poi diventare hardware, prima analogico puro (plate e spring) e poi digitale, dall’EMT250 in poi per intenderci. Nella storia degli apparecchi di riverberazione durante gli anni si sono creati alcuni punti fermi, che si basano sui cosiddetti classici che possiamo riassumere con una supersintetica triangolazione: EMT140 e EMT250, AMS, Lexicon 224 e 480, e infine TC System 6000. In tempi recenti è facile ossservare quanto sia bassa la frequenza di grandi novità in questo settore: alcuni produttori di hardware si rifanno ai vecchi classici, quasi tutti I produttori di plug-in si dedicano a emulazioni più o meno fedeli. Questo preambolo era necessario per capire perché si arriva a concepire un riverbero come REmatrix: è difficile creare un riverbero oggigiorno che abbia una propria identità ed è ancora più difficile incuriosire gli utenti, con prodotti che non si rifacciano agli standard ormai radicati nell’immaginario di tutti. REmatrix nasce pensando a una delle possibili strade per reinventare il riverbero, cioè quello di unire più elementi di generazione del riverbero, con lo scopo di creare un approccio del tutto nuovo allo sviluppo e alla creazione di nuovi algoritmi. Nella mia attività di fonico ho sempre usato (come tra l’altro molti fonici fanno) mandate multiple sulle sorgenti, con lo scopo di disegnare una immagine di riverbero che si componesse di porzioni di spettro con le proprie precise peculiarità.
REmatrix non solo rende tutto molto più facile, ma porta la genesi di texture inedite a un nuovo livello di creazione, mettendo a disposizione una serie di tool accessibili con estrema facilità, al solo scopo di rendere veloce tutto il processo, suggerendo combinazioni anche ardite che non si proverebbero in un contesto standard di routing a generatori multipli di riverbero.
La logica di REmatrix
I cinque slot di cui è composto REmatrix sono il cuore principale e vanno intesi come i cinque colori principali con cui creare il nostro riverbero e, a questo scopo, la libreria Factory (che conta ben 300 IR) e tutte le librerie sono state sviluppate in modo che le cinque categorie offrano sempre:
Halls: texture dense con code calde e avvolgenti ed inviluppi morbidi
Rooms: texture di Room/Chamber con connotazioni più impattanti e full range
Plates: texture tipiche di questa tipologia, anche nelle emulazioni digitali, per offrire un colore metallico e digitale
Early: texture da usare per connotare la primissima parte del suono
Special: collezione di texture varie e creative, selezionate con lo scopo di aggiungere sempre un tocco di cinematicità e variazione randomica.
La staticità della convoluzione è ampiamente annullata attraverso il processore di Modulazione interno [MOD] appositamente studiato per rendere costantemente il riverbero mai uguale, come avviene nella realtà. Sono presenti all’interno inoltre un ulteriore riverbero ad algoritmi (studiato per far si che le code siano sempre supermusicali) e un delay per aggiungere ulteriore profondità.
Il Master processor contiene tre processor:
Drive: permette di aggiungere distorsioni di diversi tipi, dalle più lievi alle più estreme, contribuendo a creare una consistenza delle code tale da rendere il posizionamento di REmatrix nel mix di una facilità incredibile;
Compressor: compressore studiato ad hoc per aggiungere aggressività e, di fatto, per modificare in modo differente l’inviluppo del riverbero;
EQ: master eq perfetto per i ritocchi finali sul suono finale
I single slot possiedono un set completo di parametri e tutti i controlli di Delay sono sincronizzabili con la DAW, rendendo di fatto REmatrix un partner ideale per tutte le produzioni EDM e non solo.
Il riverbero per la voce
Prendiamo come esempio il preset “Class Voice” presente nella libreria Factory: in questo preset l’algoritmo di base è fornito da Plate (Platinum VoX IR) che è un algoritmo che funziona benissimo nel range medio.
A questo è stata aggiunta una Hall (Empty Mid IR) più bassa in volume per dare una maggiore consistenza nel range medio basso e aumentarne il calore. Pe aggiungere consistenza nella parte mono,
cercando qualcosa che fosse il più possibile incollabile alla voce, è stata aggiunta una Room (Massive IR), stringendo la stereofonia in modo da creare una componente timbrica che tendesse al mono con lo scopo di aggiungere consistenza e anche un tocco di vintage al sound generale. La Early (Fast IR) ha lo scopo di posizionare subito nello spazio il segnale dry, mentre il quinto slot Special (MoveUP IR) ha lo scopo di creare micromovimenti quasi plastici e randomici, per aumentare la spazialità.
L’aggiunta di una lieve modulazione rende il tutto piacevolmente in movimento, come anche un pizzico di riverbero ad algoritmi garantisce la costante musicalità del decay. Il Drive inoltre ci permette di ottenere un suono che è anche dipendente dall’input, regalandoci piacevoli variazioni che sono in questo caso in funzione del volume di ingresso.
In uno scenario del genere è facile capire come possa essere creativo variare questi elementi con una prospettiva del tutto inedita nel mondo della riverberazione. Serve maggiore consistenza nel mono? Basta alzare la slot Room. Serve maggiore impatto? Basta alzare la slot Early! E per tutte le esigenze tipiche del mix in REmatrix c’è sempre una soluzione che molto spesso propone una soluzione in un modo alternativo ed inedito, regalando sempre qualche piacevole sorpresa. Questo è solo uno degli esempi di utilizzo e creazione con REmatrix, fatto partendo dalla storia della genesi di un preset. È sufficiente capire come sono distribuiti i riverberi sullo spettro audio per decidere come adattare REmatrix alla traccia audio.
Provare nuove strade
Se non possedete REmatrix, scaricate la demo ed esploraratelo partendo dai suoi 600 (!) preset: sarà facile capire come con REmatrix il riverbero diventi uno strumento per dipingere un suono, non solo per posizionarlo nello spazio. Se lo avete comprato con il 50% di sconto come abbonati ad Audiofader, è ora di provare a creare e sperimentare con nuove prospettive il riverbero.
REmatrix non è un riverbero per tutti e non è certamente quel riverbero per chi ha bisogno di sentirsi protetto e rassicurato da nomi noti: REmatrix è un tool per chi vuole esplorare nuove possibilità nel mondo della riverberazione. Resta sempre la possibilità di usare REmatrix come tutti I riverberi in circolazione, cioè con una singola slot e senza master processor, ma questo significherebbe usarlo all’1% delle sue possibilità.