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SONTRONICS - DRUM-PACK PLUS, il test

Rapporto qualità/prezzo 8
Suono 7
Costruzione 7
Facilità d’uso10
8

SONTRONICS - DRUM-PACK PLUS,

il test

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Eccomi nel pieno del caldo mese di agosto a recensire un prodotto che mi incuriosisce molto. Sontronics è un marchio relativamente giovane (va ricordato che il suo fondatore, Trevor Coley, ha presentato la compagnia per la prima volta al NAMM di Los Angeles nel 2005) che è riuscito a farsi notare a “suon” di premi dalle accademie del suono più prestigiose al mondo. Se questo non bastasse è un marchio che è riuscito a produrre un importante numero di microfoni di ogni tipo (trovano spazio davvero tutte le tipologie immaginabili!), con un look accattivante che spesso strizza l’occhio al vintage ed una produzione orgogliosamente dichiarata “made in England” … beh, sarete d’accordo che i presupposti ci sono tutti per rimanere per lo meno incuriositi!

Il pacco in questione tratta una valigetta contenente ben sette microfoni. E’ evidente che si stia parlando di un cosiddetto drum-pack ovvero di una valigetta contenente tutto il necessario per la ripresa di una batteria in ambiente sia live che studio. Il set infatti è composto da un microfono per la cassa della batteria (DM-1B), uno per il rullante (DM-1S), tre per i toms (DM-1T) e due per gli overheads (STC-10). Va detto, per completezza di informazione, che tutti i microfoni sono acquistabili separatamente (anche direttamente dal sito Sontronics).

L’unbox è quindi piuttosto veloce. I microfoni sono alloggiati all’interno della valigetta stessa all’interno di spazi dedicati (sagomati). Il rivestimento è di tessuto per evitare graffi durante la riposizione degli stessi. Il tutto si presenta alla vista in modo sufficientemente ordinato ed ergonomico. Ma ora direi di entrare maggiormente nello specifico del contenuto!

L’ HARDWARE

Prima di descrivere le caratteristiche principali di ogni microfono presente all’interno del “pack” inizio con il comunicarvi che tutti i microfoni sono a condensatore. Tutti!

Se qualcuno si ricorda tempo fa recensii una valigetta “simile nella filosofia” della DPA ed anche allora mi stupii del fatto che tutti i microfoni presenti in essa fossero a condensatore. E’ evidente che le capsule in mylar nei microfoni a condensatore riescono a trasdurre pressioni sonore importanti senza aggiungere distorsione al suono e la ricerca in tal senso ha portato i microfoni a prestazioni davvero importanti.

Anyway, il primo mic di cui parliamo è il DM-1B. E’ il microfono dedicato alla ripresa della cassa della batteria. Si tratta di un microfono a condensatore cardioide a diaframma largo. La sua risposta in frequenza è abbastanza lineare con un piccolo incremento nella parte fra i 100-200 Hz. Ha un pad sulla capsula di -15db ed è in grado di gestire grosse pressioni sonore (155db dichiarati con il pad inserito! … praticamente una cannonata!). Il tempo a disposizione non mi ha permesso una prova su un altro elemento ma posso immaginare che funzioni a dovere anche davanti ad un cabinet (che sia di basso o di chitarra!). A questo primo microfono è affiancato un DM-1S (dove la S sta per snare). Stiamo evidentemente parlando del microfono per il rullante. Un microfono cardioide a condensatore e diaframma stretto che ha come caratteristica una risposta in frequenza piuttosto pronunciata su quelle che potremmo definire “la presenza” del rullante. Stiamo parlando della gamma 3-12 Khz con un incremento massimo di circa +5db attorno 7-8 khz. Gli inglesi definirebbero questo suono piuttosto “crispy” ovvero croccante. Diciamo che se questa caratteristica è ricercata durante le fasi di ripresa allora va bene. Viceversa, a mio modo di vedere, preferirei qualcosa di più lineare.

Dopo di esso il drumpack “offre” tre microfoni denominati DM-1T dove la “T” sta per tom o tamburo. Sono infatti tre microfoni anch’essi a condensatore, cardioide a diaframma stretto progettati per la ripresa dei toms della batteria. A giudicare dalle caratteristiche tecniche dichiarate da Sontronics (quelle riportate sul loro sito) si direbbero identici al microfono precedentemente descritto se non per la sigla. Magari qualche differenza ci sarà ma purtroppo non ho trovato specifiche che le evidenziassero.

A completare il set troviamo due microfoni denominati STC-10 che servono per la ripresa degli overhead della batteria ovvero dei piatti. Si tratta di due microfoni a condensatore, cardioidi a diaframma stretto con possibilità di attenuazione di -10db sulla capsula e un roll-off a 75 hz per “smorzare” naturalmente quelle frequenze quando necessario.

A completare il set, ancora un dettaglio importante, tutte le clip per i microfoni eccetto quello per la cassa che ha un suo sistema fisso che ne favorisce l’orientamento secondo necessità. A questo punto non ci resta che andare in prova!

SONTRONICS - DRUMPACK PLUS IN PROVA

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Ed eccoci quindi arrivati al momento della verità. La modalità è sempre la stessa ovvero la possibilità di provare “per davvero” i mic in una sessione di registrazione. Ho approfittato della disponibilità e dell’entusiasmo di Gabriele Sbarra che, per l’occasione, mi ha proposto la registrazione della batteria su di un brano piuttosto complesso di sua maestà Dave Weckl dal titolo “In the pocket”. Come i più curiosi ascolteranno si tratta un brano del 1994 con una sonorità funk-fusion piuttosto pronunciata e aderente ad un suono tipico di quegli anni. Da parte nostra non c’era la pretesa di fotocopiare quella sonorità ma di prenderla come “linea guida” per definire il suono finale del nostro strumento. Bene.

Posizionati tutti i microfono secondo le mie usanze vado in regia ad ascoltare cosa mi arrivava direttamente dai microfoni. Una prima segnalazione è quella dei livelli decisamente “abbondanti”. La preamplificazione del mic a condensatore ovviamente pone il livello di uscita dello stesso in modalità alta e quindi il pre che si mette in catena serve, soprattutto su una batteria, davvero a poco. Questo è un dato che da una parte “facilita” il compito e dall’altro lo limita nel senso che il lavoro di un pre viene praticamente annullato e quindi anche il suo eventuale carattere. Nel mio caso, avendo utilizzato una scheda audio della Antelope, il colore dei pre è decisamente trasparente e quindi, il fatto di non aver quasi bisogno di preamplificazione va bene così!

Il suono, una volta aperti i canali, fatti i dovuti livelli e spazializzata sul fronte stereo, è quello che ti aspetteresti da un set di microfoni a condensatore, cardioidi a diaframma stretto (eccetto, come già scritto, quello della cassa). Un suono con i transienti molto precisi e pronunciati, molto veloci, definiti su quasi tutto lo spettro. E’ davvero facile riuscire a trovare un balance che sia funzionale all’ascolto. Il suono generale è aperto e croccante. Questo è dovuto sicuramente alla risposta in frequenza che esalta proprio quel tipo di frequenze. La dinamica è ottima e, anche con rullanti suonati “a bordo pelle” non si ha la sensazione di aver raggiunto il limite con la capsula. Per precauzione, nel mio caso, ho preferito comunque limitare la capsula del microfono sul rullante di -10db.

Anche il suono della cassa risulta preciso. Ho iniziato la ripresa posizionando il microfono esterno alla pelle di risonanza ma successivamente ho preferito metterlo all’imboccatura della stessa (sia per definire meglio il kick che per limitare i rientri).

Una cosa che vorrei sottolineare è che la dimensione ridotta dei microfoni agevolano di molto il loro posizionamento sui fusti. Questa è una comodità che spesso viene poco considerata ma, per chi conosce le difficoltà di inserire microfoni nei piccoli spazi lasciati dai batteristi extra large, sa bene che può rivelarsi un pro non da poco.

Una volta trovato il giusto balance con la base fornitami da Gabriele la fase di registrazione procede senza intoppi. Gli elementi della batteria si posizionano con precisione nello spazio, l’insieme risulta essere dinamico e nitido, anche le piccole sfumature risultano ben udibili ed il risultato ci sembra raggiungere ampiamente la sufficienza. Sul bus della batteria provo ad aggiungere una leggera compressione per cercare di incollare un po' di più gli elementi. Ad un primo ascolto sembra che i transienti risultino ancor più accentuati ma allungando leggermente la release dello stesso riesco a migliorare l’effetto. Decido di non applicare altri processori così da lasciare il suono il più “microfonico” possibile. Bene .. direi possa passare alle conclusioni!

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LE CONCLUSIONI

Inizio con l’assicurare il lettore che si tratta di microfoni veri. La sostanza c’è eccome. La qualità costruttiva la si prova nel maneggiare il contenuto di questo “pacchetto”. Potrei proseguire con altre ottime notizie come ad esempio il costo complessivo che è di 871 euro tasse incluse (spedizione da conteggiare a parte) dal sito Sontronics. Si, avete letto il prezzo giusto! E’ incredibile si possa avere un kit così esteso ad un prezzo così concorrenziale. La qualità è buona. A mio avviso le risposte in frequenza così “croccanti” dei microfoni del kit restituiscono un suono che è frutto di tale scelta e, se in certi contesti questa caratteristica può rivelarsi vincente, in altri potrebbe essere un limite. La totale definizione dei transienti è anch’essa un’arma da valutare con cura. E’ bello sentire così tanta definizione ma bisogna anche sapere che essa non è più “negoziabile” in fase di mix. Questo vale ovviamente per tanti microfoni a condensatore a diaframma stretto e questi Sontronics ne fanno sicuramente parte. Io penso che la sua collocazione più efficace possa essere quella del live proprio per la capacità di fornire con pochi passaggi un suono più che credibile mentre, per quanto riguarda la fase di recording oggi si ricorre spesso alla ricerca ed alla sperimentazione del suono per avere dei colori inusuali che caratterizzino le nostre canzoni. A mio gusto personale il microfono dinamico come quello a nastro accoppiati a dei pre “scelti” ad hoc possono ancora offrire dei risultati “più colorati” in fase di ripresa. Poi, come sempre, dipende da quello che si sta andando a fare!

Sappiamo che, da appassionati, si potrebbero aprire tavoli di confronto ed ognuno avrebbe elementi da portare secondo la propria esperienza. Non esiste una ragione sola ma un percorso che rimane personale e quindi unico nelle sue specificità.

Detto ciò il drum-pack è uno strumento sicuramente utile per tutti coloro (e sono davvero tanti) che hanno bisogno di amplificare live la propria batteria e/o per chi ha bisogno di registrazioni solide ed efficaci. Ultima questione sicuramente a vantaggio di Sontronics è la garanzia a vita sui loro prodotti (eccetto le parti di consumo). Questa “way of life” è sicuramente figlia di un approccio al lavoro meticoloso e consapevole del valore di quello che si immette sul mercato!

Buon lavoro guys!

PRO

  • Set Up Live
  • Costo
  • Assistenza

CONTRO

  • Poca versatilità
DRUM-PACK PLUS € 839 inclusa IVA

I prodotti Sontronics sono distribuiti in Italia da Soundwave

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