Oltre due ore di energia pura
L’appuntamento con l’amico Massimiliano Agati, il batterista della band di Marco Masini, era fissato davanti al teatro Colosseo di Torino nel pomeriggio di sabato 13 maggio, per realizzare interviste e video per questa rubrica di Audiofader.
Prima di partire con il racconto, una premessa: come accaduto per il live dei Decibel, anche il backstage di Marco Masini si è rivelato un ambiente disteso e sereno, nonostante il doppio impegno a Torino e Pisa il giorno successivo, che ha costretto i tecnici a un vero e proprio “Tour de force” per allestire in tempo utile la bella scenografia impreziosita da generosi schermi a LED. Ringrazio quindi non solo gli artisti, ma anche i tecnici e i backliner per la gentilezza e la pazienza nel sopportarmi durante il mio girovagare sul palco.
Nulla è stato lasciato al caso per la mia visita, anche una “zingarata” organizzata da Marco Masini e la band, peraltro diluita nei vari filmati per rendere più divertente e meno “tecnica” ogni intervista: vi consiglio di non perderla per capire lo spirito che aleggiava nel backstage, anche a pochi minuti dall’inizio del concerto. Il primo video vede quali protagonisti Massimiliano Agati e il tastierista Antonio Iammarino: il primo descrive il suo drumset acustico/elettronico composto da una batteria X-Drum, piatti Pasha, bacchette Agner e un modulo Alesis Samplepad Pro, mentre il secondo mostra il proprio setup comprendente una Yamaha S90ES impiegata come Master Keyboard per pilotare timbriche virtuali organizzate su piattaforma Apple tramite il software Mainstage. Il setup di Antonio comprende inoltre un Hammond XK1, il sintetizzatore DSI Prophet 6 e un modulo Yamaha Motif Rack ES impiegato come “spare”; non perdetevi i suggerimenti forniti da Antonio al termine del video, per allestire un setup “a prova di bomba”.
Il secondo video vede come protagonisti Cesare Chiodo e il chitarrista Alessandro Magnalasche. Oltre ad essere uno dei bassisti più importanti del panorama italiano, Cesare Chiodo è anche autore, arrangiatore o produttore di svariati successi discografici. Cesare nel tour di Marco Masini svolge il delicato compito di direttore musicale e il suo setup è essenziale: oltre al basso Mister B Father Bass realizzato in collaborazione con Beppe Carella, egli impiega un emulatore Bass Multiamp di Mark Bass. Il setup di Alessandro Magnalasche è composto da una coppia di prodotti Line6 quali un trasmettitore per chitarra della serie Relay, ma soprattutto la generosa pedaliera Helix, per avere delle sonorità efficaci richiamabili in remoto tramite MIDI durante lo spettacolo, e da chitarre quali una Gibson Les Paul del 1991, una Gibson SG e una coppia di chitarre acustiche Richwood.
Il chitarrista Stefano Cerisoli con il suo intervento apre il terzo video, il suo setup comprende – oltre a un trasmettitore Line6 Relay - una coppia di chitarre elettriche di Gibson quali una Les Paul del 2016 e una raffinata ES-335, mentre la pedaliera è completamente analogica e ricca di interessanti tasselli: non perdetevi questa intervista se amate il genere. Il nostro speciale si chiude con Marco Masini, il quale mostra il suo pianoforte digitale Yamaha CP1 “affogato” all’interno di un mobile con le fattezze di un pianoforte verticale. Durante il concerto, Marco Masini impiega inoltre degli In Ear Monitor LiveZone R41 di Oliver Marino e un controller M-Audio per gestire delle timbriche sintetiche sul palco.
Il Live in pillole
Un Marco Masini che non ti aspetti quello ascoltato al teatro Colosseo, complici gli arrangiamenti studiati da Cesare Chiodo e a mio parere azzeccati; rimarchevole inoltre la programmazione a cura dell’amico Lapo Consortini, peraltro posizionato a bordo palco per seguire le sequenze audio/video, attraverso una coppia di moduli uTrack24 di Cymatic Audio. Oltre due ore “tirate” di musica energica, con la prima parte che vede quali protagonisti buona parte dei brani dell’ultimo album “Spostato di un secondo”, mentre nella seconda parte l’artista toscano propone una serie di hit storiche dei suoi quasi 30 anni di carriera, nello specifico rivisitate con gusto anche in chiave elettronica. Se l’accoppiata Agati/Chiodo è una garanzia nella ritmica, le energiche chitarre del duo Magnalasche/Cerisoli sono state una bella sorpresa, mentre nelle tastiere mi hanno colpito le timbriche pianistiche, perché a quelle compresse e ben programmate da Antonio Iammarino, fanno da contraltare i preset più naturali nel carattere emessi dal CP1 suonato da Marco Masini. Molto belle la scenografia e le luci, ma merita una menzione l'audio a cura del fonico Andrea Bertini, perché ha saputo brillantemente far fronte ad alcune problematiche di acustica emerse durante il soundcheck, fornendo al pubblico un mix arioso e al contempo solido in gamma bassa, attraverso il generoso sistema Meyer Sound impiegato in questo tour.
Ho lasciato Torino in tarda notte, con la sensazione di aver catturato del buon materiale per i lettori di Audiofader: fatemi sapere cosa ne pensate…
Come sempre, buona visione!