SSL UC1 è nato come controller esterno per plug-in SSL di equalizzazione e bus compressor, mettendo tra le mani la soluzione all’assenza della console.
Poi ha aggiunto la compatibilità a plug-in di terze parti e la cosa si è fatta ancora più interessante
SSL UC1 è stato introdotto inizialmente per i plug-in, forniti in bundle, Native Channel Strip 2 e Bus Compressor 2 con protezione iLok, in formato AAX, AU e VST3. Ogni encoder/potenziometro o pulsante sulla superficie di controllo è assegnato al corrispondente nel plug-in. SSL ha espanso anche la flessibilità dei plug-in: Channel Strip 2 ha in ingresso di sidechain esterno e Bus Compressor 2 ha nuovi parametri opzionali di attacco, rilascio e rario, oltre che oversampling e ingresso sidechain.
L’azienda inglese non si è fermata qua e ha integrato UC1 e i suoi plug-in nella console virtuale SSL 360°, cioè un mixer virtuale basato su Channel Strip 2 e bus compressor. Il plug-in di Bus Compressor controlla anche il VU Meter retroilluminato, completamente analogico. La connessione avviene tramite USB C. La console SSL 360° può essere collegata virtualmente fino a tre differenti DAW, su Mac e PC. Al momento la console virtuale è compatibile con Avid Pro Tools, Apple Logic Pro, Steinberg Cubase, Ableton Live, PreSonus Studio One e Cockos Reaper, ma nulla vieta di usarla con altre DAW perché 360° si comporta come unità standalone programmabile. La lista delle compatibilità e delle offerte è sempre in aggiornamento. Per esempio acquistando UC1 si possono avere sei mesi di uso gratuito di tutti i plug-in nativi SSL e spesso si trovano occasioni sullo store di SSL.
Da SSL UC1 ai plug-in
SSL UC1 è fornito di serie con il suo alimentatore esterno a 12 Volt, due stand per scrivania, con angolazioni differenti, con relative viti e due cavi USB C e A. Non è una unità leggera: pesa 2,1 kg, essendo tutta la struttura in metallo! Inoltre è piuttosto alta e spessa, per cui occorre inclinarla più di altri controller.
Non è neppure piccolo, perché SSL ha scelto di utilizzare esattamente gli stessi encoder delle console, così come il VU Meter.
SSL UC1 interagisce in tempo reale con i due plug-in, permettendo di usare contemporaneamente qualsiasi encoder. Ci sono due situazioni separate di cui tener conto: nella DAW e su 360°.
Nel primo caso, gli encoder sono sempre relativi al valore in cui si trova il plug-in. Per esempio se il filtro HPF è tutto a sinistra sul plug-in, segnalato dal relativo led su SSL UC1, il movimento del relativo encoder non fa saltare il valore all’attuale posizione, ma semplicemente lo aggancia e lo modifica secondo la rotazione. Infatti su SSL UC1 non ci sono mai indicazioni sul cappuccio degli encoder, perché sono tutti relativi. Per sapere qual è la posizione attuale occorre sempre riferirisi alla ghiera di 11 led attorno all’encoder, ridotti a sette led per gli encoder di Attack, Release e Ratio sul bus compressor.
Situazione invece diversa nel caso dell’uso del mixer virtuale 360°: qui la channel strip riprende i concetti di una vera console, con sette sezioni che si possono espandere o ridurre per stare nello schermo: Channel, In, Dynamic, Filter, EQ, Track e Out. Cliccando sul tasto di espansione, appaiono tutti i parametri. Ciò consente per esempio di vedere tutta la parte di EQ, quando si riducono le sezioni Channel, In, Dyn, Filter e Track. Se sono tutte espanse, ci pensa la rotellina del mouse a scorrere lunga la sezione Dyn, Filter ed EQ. L’unica differenza importante, rispetto alla configurazione di SSL UC1, è il pulsante di inversione di polarità in basso a destra nel controller, che nel mixer si trova in alto nella sezione In e nel plug-in è nella sezione centrale accanto al Trim Input. Ogni volta che si passa sopra un knob, inoltre, è mostrato il valore attuale, che può anche essere inserito manualmente nel campo. La console riporta il nome delle tracce che preleva dalle DAW compatibili. In caso di più plug-in SSL sulla stessa traccia, essi saranno assegnati in serie su tracce differenti della console 360° ma riporteranno sempre il nome della traccia originale.
Ci interessava capire anche come SSL UC1 si connettesse con plug-in di terze parti. SSL ha impiegato la tecnologia Virtual Midi sviluppata da Tobias Erichsen, generando 12 canali Virtual MIDI che saranno dalla DAW e che saranno alla base dell’automazione di plug-in di terze parti grazie al plug-in gratuito 360 Link, che vedremo.
SSL UC 1 e l’EQ
La parte a sinistra è dedicata all’equalizzazione, con i due filtri HPF a 18 dB/Oct (da 20 a 500 Hz) e LPF a 12 dB/Oct (da 35 kHz a 3 kHz), la banda shelving HF (da 1,5 kHz a 22 kHz) che può essere trasformata in Peak con relativo pulsante, la banda medio alta HMF (da 600 Hz a 7 kHz) e quella medio bassa LMF (da 200 Hz a 2 kHz, entrambi parametrici, e infine il shelving LF (da 40 Hz a 600 Hz), sempre con opzione Peak. Il range del gain è sempre +/- 20 dB, a eccezione della banda LF con range da +/-16,5 dB. Ottima la possibilità di riportarsi sullo zero girando con attenzione l’encoder: quando ci si approccia al valore zero, la sensibilità rallenta e permette di posizionarsi facilmente sullo zero, indicato con un led a luce dimmerata rispetto agli altri valori. Per escursioni più precise, è sempre disponibile il pulsante Fine in basso a destra, che funziona come switch fisso per cui non è necessario tenerlo premuto mentre si gira l’encoder.
Da ricordare che il plug-in Channel Strip 2 ha la disposizione dell’eq a quattro bande riprese dalla serie 9000 K, con il comportamento della serie G di default per i filtri shelving, quindi con overshoot, e la banda delle sezioni HMF e LMF che variano secondo il gain. Attivando la modalità E, i filtri shelving perdono l’overshoot e le bande HMF e LMF rimangono costanti indipendentemente dal gain. SSL ha inoltre inserito l’algoritmo anti-cramping che migliora la risposta dell’eq quando si usa un filtro Bell tra i 15 e 20 kHz.
SSL UC1 e le dinamiche
La channel strip include il classico compressore di canale SSL che, su UC1, si trova a destra con i controlli di Ratio (da 1:1 a infinito:1, cioè un limiter), Threshold (+10 dB/-20 dB) che funziona al contrario della norma, per cui tutto a destra significa -20 dB, e Release da 0,10 a 4 secondi, con opzioni di Fast Attack e Peak. Associato al compressore, oltre al pulsante In e ai due meter da cinque led per compressione e l’attività del gate, c’è l’intera sezione Gate/Expander, con encoder di range da 0 a 40 dB, soglia da -30 dB a +10 dB e Hold da 0 a 4 secondi, con pulsante per l’attivazione della funzione di Expander e di Fast Attack.
Una nota importante: il cambio da RMS a Peak non corrisponde solo alla modifica di reazione del detector ma modifica completamente la curva di compressione. In condizioni normali, senza Peak inserito, il compressore lavora in soft knee e modifica automaticamente il livello di uscita secondo il rapporto di compressione. Più si comprime, più si innalza il livello in automatico. Non appena di preme Peak, il compressore si trasforma in un hard knee, quindi con un punto preciso di compressione e un risultato più drastico.
SSL UC 1 e Bus Compressor
La parte centrale sotto il VU meter accoglie i controlli del plug-in di Bus Compressor: Threshold da -20 a +20 dB, Make Up da -5 a +15 dB, Attack con i sette valori del bus compressor, da 01 ms a 30ms, Release da 0,1 sec a 1,2 sec e modalità Auto, Ratio da 1,5:1 a 20:1 e una valore X che però non si avvicina a infinito, filtro per sidechain da 20 a 185 Hz e Mix da 0 a 100%. Non presente su UC1, il plug-in offre anche una modalità Oversampling, l’attivazione di un ingresso sidechain esterno, e l’esclusione del controllo Mix quando si richiamano altri preset. Come su Channel Strip 2, anche Bus Compressor include la modalità A/B per confrontare due set differenti di parametri.
SSL UC 1 e i controlli di canale
La parte Channel si trova in basso a destra su UC1 e corrisponde alla parte centrale del plug-in Channel Strip e a quella Out sul mixer 360°. Qui troviamo i pulsanti di Solo, Cut, Solo Clear e S/C Listen, per ascoltare il segnale di sidechain. Sia il plug-in che la parte Out di 360° hanno controlli in più: Pan, Width, fader controllato dall’encoder Gain sotto il meter di Out, valore di Out Trim e modalità di Solo Safe e Clear. E’ piuttosto pesante l’assenza dell’encoder Pan. Da SSL UC1 si può controllare entrando nel menu del display e selezionando Pan, cliccando sullo stesso encoder, e modificando il parametro con il medesimo encoder. Da questo menu si accede anche a Width, Out Trim e Solo Safe.
La parte inferiore, con display Oled, è dedicata a una serie di funzioni generali, tra cui la gestione dei preset. L’encoder Track richiama le diverse channel strip su 360°. A questo proposito occorre sottolineare una differenza importante tra la console di 360° e la DAW: 360° tiene traccia dell’inserimento delle channel strip in modo seriale, per cui ci potrebbero essere condizioni differenti tra quello che 360° indica come Track 1 e quella che è un’altra traccia sulla DAW. Se si usa una DAW compatibile, il problema è sorpassato dal fatto che alle diverse channel strip è assegnato lo stesso nome della traccia della DAW che le contiene, così come per il bus compressor.
Sotto all’encoder sono presenti due pulsanti, Routing e Presets. Il primo richiama le dieci possibili combinazioni tra filtro, dinamiche, eq ed ingresso di sidechain, con facoltà di lavorare sul segnale di sidechain esterno con eq, filtri e dinamica. Il pulsante Preset, quando è attivo il terzo led a destra sopra Bus Comp, richiama i preset tra due banchi, Bus Comp e Channel Strip, che contengono anche delle sottocartelle.
Il pulsante 360° serve per richiamare la console sul computer, a cui è associato il pulsante Zoom che ingrandisce le channel strip e il bus compressor sulla console 360°.
SSL UC 1 e i plug-in di terze parti
Fino a qui, UC1 è un controller adatto all’uso della channel strip e del bus compressor SSL, ma spicca il volo con la possibilità di riprogrammare tutti i controller fisici per parametri di plug-in di terze parti. La procedura è molto semplice: si inserisce sulla traccia il plug-in gratuito 360 Link. Una volta aperto, occorre un unico passaggio per renderlo edotto dei plug-in a disposizione, attraverso una scansione della cartella dei plug-in.
Una volta creata la library di plug-in, si sceglie quello da programmare e accanto al plug-in compare la lista dei parametri del plug-in, così come sono stati chiamati dal produttore, e i controlli fisici a disposizione su UC1. La prima cosa che si nota, purtroppo, è che al momento la programmazione è possibile solo per i controlli della channel strip e non per quelli del bus compressor. Il problema, infatti, nasce dal fatto che le dinamiche della channel strip di SSL non comprendono un controllo di tempo di attacco e di makeup (essendo quest'ultimo automatico nella versione hardware clonata). Nulla che non sia rimediabile assegnando il parametro a un qualsiasi altro encoder, ma avrebbe fatto molto comodo poter gestire un qualsiasi compressore con la sezione centrale di SSL UC1, che sarebbe perfetta per questo compito.
A ogni buon conto, l’assegnazione dei parametri è facilissima: la variante più veloce è quella di muovere un encoder o premere un pulsante, che si illuminerà sul plug-in in fase di programmazione con colore azzurro, e quindi muovere il corrispondende parametro sul plug-in che si vuole controllare da SSL UC1. In un secondo il gioco è fatto e si può salvare il preset dalla finestra del plug-in della DAW che contiene 360 Link.
SSL non lo cita, ma è possibile attribuire un solo preset a un singolo plug-in. In altre parole non è possibile creare due setup differenti di controlli per lo stesso plug-in. I preset sono la strada per salvare le singole programmazioni User di 360 Link, richiamano e aprono il plug-in a cui si riferiscono. Si avrà quindi una situazione in cui in una singola traccia saranno inseriti più volte i plug-in 360 Link, ognuno relativo a un plug-in assegnato a SSL UC1. Molto positivo il fatto che il display su SSL UC1 indichi il nome del parametro con relativo valore numerico assegnato al controllo fisico. E’ possibile anche cambiare il nome del parametro in fase di programmazione, ricordandosi di salvare il preset per non perdere i dati.
Il secondo sistema di programmazione è altrettanto semplice: dalla colonna destra si prende il parametro e con un drag & drop si collega al controllo fisico di SSL UC1. Valgono sia gli encoder che i pulsanti. Il VU Meter purtroppo rimane fuori dalla programmazione, mentre le due barre led del metering funzionano sempre con i livelli di In e Out del plug-in.
In prova
Molto abbiamo già detto di SSL UC1: noi lo abbiamo testato anche con le channel strip SSL 4K B ed E ed è una gioia poter tornare a lavorare con i potenziometri/encoder in tempo reale, senza guardare o concentrarsi sul mouse. Tutto è dove deve essere, a parte il pulsante di inversione di polarità. L’assenza del Pan è importante, anche se si può usare il display, ma si perde di quella immediatezza che è tipica della console in fase di distribuzione delle tracce. La seconda mancanza è quella di un fader automatizzato: chiaro che SSL abbia voluto tenere aperte le porte per gli altri controller, ma un fader avrebbe reso ancora più utile e completo UC-1. Si può usare il controllo di Output, ma non è la stessa cosa di un fader. Sarebbe stato perfetto.
L’apertura alla programmazione dei plug-in di terze parti è un valore aggiunto importante: i plug-in di equalizzazione sono i più facili da riprodurre su UC1, mentre compressori o plug-in più ricchi di parametri richiedono l’uso di altri controlli fisici in posizioni non previste su SSL UC1. Poco male: prevedibile la crescita di un mercato di faceplate su cui scrivere il nome dei parametri. Il giorno in cui SSL permetterà di usare anche gli encoder del bus compressor, SSL UC1 diventerà forse il migliore dei controller per qualsiasi channel strip anche basata su plug-in di terze parti. Dubitiamo invece che si possa assegnare il VU Meter alla misura di qualche parametro del plug-in, perché il plug-in di bus compressor invia al VU Meter un segnale digitale per il suo controllo. Solo il futuro ce lo dirà.
Ci siamo poi domandati quale fosse la reali risoluzione dei dati di UC1 su plug-in di terze parti, visto l’uso di Virtual MIDI. Ebbene, anche usando i valori di Fine, SSL UC1 invia correttamente i valori anche minimi, senza alcun scalino o quantizzazione di sorta. Molto bene!
Per quanto riguarda i plug-in di Bus Compressor 2 e Channel Strip 2 abbiamo solo da confermare che sono ottimi plug-in per il mix. Entrambi non hanno aliasing. Non si fatica a riconoscere il comportamento dell’equalizzatore, anche se gli overshoot sono più evidenti nelle versioni hardware. Channel Strip 2 sembra più delicata sui filtri shelving, ma molto efficace. La sezione dinamica è quella che conosciamo dall’hardware e può fare la differenza quando la si usa con giudizio. Spalmato sui canali della DAW, non si fatica a sentire il tipico suono SSL, anche sul bus compressor. I due plug-in in bundle sono adatti al timbro delle produzioni più moderne, passando dall’hip hop e rivoli vari, per giungere al rock più aperto sulle alte frequenze.
Conclusioni
Chi ha sempre lavorato su console, troverà un validissimo alleato in SSL UC1: in poco spazio c’è il suono e il workflow di una vera console SSL, a tutto favore della produzione musicale. La possibilità di usare qualsiasi plug-in di terze parti apre a nuovi modi di lavorare. I due plug-in in bundle con SSL UC1, a cui si aggiunge la console 360 gratuita, sono essenziali per chi produce ai giorni nostri e tornano sempre utili. Si poteva osare di più su SSL UC1 inserendo un fader e, soprattutto, aprire alla programmazione dei controlli di Bus Compressor anche a plug-in di terze parti.
Dato che SSL continua a mantenere aggiornato il firmware e i plug-in dei suoi controller, siamo speranzosi di vedere anche questa sezione a disposizione dell’automazione di plug-in di terze parti. A quel punto, non ci sarà più storia per altri controller che imitino le console hardware: SSL UC1 può essere destinato a diventare un classico per ogni studio di produzione, mix, mastering e post produzione.
Pro
Stesso workflow della console SSL 9000
EQ serie G e serie E
Più possibilità su Bus Compressor
Sidechain esterno
Routing degli elementi
Adatto per plug-in di terze parti
Preciso nell'automazione
Costruzione robusta
Contro
Manca l'encoder di Pan
Non è possibile a oggi usare gli encoder del bus compressor per plug-in di terze parti