Come per ogni studio che si rispetti, la passione è il fondamento di tutto. SBM studio si trova a Massa, nell’alta Toscana, e da più di dieci anni è un punto di riferimento per la musica e la didattica
SBM Studio nasce nel 2010 in un piccolo ufficio a Massa centro. In quei 50 mq Mirko Mangano è riuscito a svolgere diverse attività di post produzione, grazie a una cabina insonorizzata di circa 13 mq. Dopo diversi anni si è spostato in un’ambiente più idoneo, con una sala live di 35 mq, una control room di 26 mq e la vecchia cabina, consentendo di registrare anche intere band e cori.
LP In quali produzioni/registrazioni sei maggiormente specializzato?
MM Non ho una specializzazione in termine di genere se non quella di tutto il processo di registrazione, missaggio e mastering. Con gli anni passati in studio (ad oggi sono 20 anni) ho lavorato in varie situazioni. Dal liscio al rap passando anche a mastering per orchestre sinfoniche. Insomma, la musica la vivo a 360°. Da un paio d’anni mi sono buttato nel mondo della didattica, insegnando ai futuri fonici dalle fondamenta fino al dettaglio del lavoro di sound engineer.
LP Parliamo di costruzione: come hai gestito l’acustica, l’isolamento e la correzione acustica?
MM La progettazione dello studio, in particolare della sua resa acustica è stata affidata totalmente all’ingegnere Giulio Curà di Masacoustics.it . Mai fatta scelta più azzeccata. La risposta della control room e della live sono impeccabili. Partendo da una situazione open space abbiamo avuto la possibilità di ottimizzare i rapporti tra le dimensioni della sala e questo si è rivelato veramente fondamentale per raggiungere un livello di ascolto ottimale. La grande altezza a disposizione ci ha permesso di raggiungere un isolamento acustico adeguato senza dovere compromettere la qualità di ascolto e gli interventi di trattamento acustico. Tutto il progetto ricevuto da Giulio è stato esaustivo anche per la parte della messa in opera, affiancato da schemi di montaggio e consigli sull’applicazione dei materiali.
LP La live room è ampia, come hai risolto i problemi di nodi e risonanze?
MM La live Room è circa 35 mq e i calcoli iniziali per la geometria della stanza oltre che alle dimensioni e il materiale insonorizzante hanno portato a un ambiente dove strumenti come batterie, pianoforti e archi godono di un’acustica che rende loro giustizia. Abbiamo scelto con Giulio di realizzare un trattamento ibrido mixando pannelli fonoassorbenti di serie come i Flatties e elementi fonoassorbenti custom (bass trap fai da te, controsoffitto acustico fonoassorbente). Questo approccio ci ha permesso di contenere i costi ma senza compromessi sulla resa acustica della sala. In particolare per contenere le basse frequenze abbiamo installato un controsoffitto acustico con mattonelle fonoassorbenti, la cui intercapedine è riempita con 50 cm di fibra di poliestere a media densità. Per ottenere una registrazione realistica e viva abbiamo inserito nella struttura a soffitto alcuni diffusori acustici 3D T’Fusors . Oltre a questo agli angoli abbiamo realizzato sempre su indicazione di Giulio le classiche Superchunk riempite con lana di roccia e coperte con stoffa fonotrasparente.
LP Parliamo di dotazione hardware, su cosa hai investito e perché?
MM Il nostro studio è di nuova concezione, ibrido fra analogico e digitale, questo per avere una maggiore versatilità nel flusso di lavoro. Attualmente, utilizziamo un sistema Avid Pro Tools HD Native con quattro convertitori 192 I/O per un totale di 32 in 48 out analogici e 32 I/O digitali. I nostri preamplificatori sono diversi per esigenza: Universal Audio, SPL, TLA, Art Pro. L’investimento è stato fatto soprattutto in termini di acustica degli ambienti così da essere in grado di registrare qualsiasi strumento in ogni sua sfumatura.
LP Quali sistemi di monitor usi?
MM Come monitor utilizzo le evergreen Yamaha NS 10M, Adam Audio S3XH con Sub 10 e Avantone Full range.
LP Su cosa hai puntato come DAW e plug-in principali?
MM Le DAW che uso sono Steinberg Cubase 9,5 e Avid Pro Tools HD mentre i plug-in che utilizzo di più sono quelli di Universal Audio e di Slate Digital.
LP Qual è il tuo workflow attuale tra hardware e software?
MM Utilizzo sia software che hardware durante la fase di mix utilizzando I/O delle schede per creare insert fisici al sistema.
LP Qual è stato il plug-in più sorprendente che hai scoperto?
MM L’emulatore Ampex di Universal Audio, Fab filter Q e C e l’emulazione del Bricasti di Slate Digital, magnifico!
LP Consigli da dare per chi volesse intraprendere questo lavoro?
MM Non ho la presunzione di dare un consiglio preciso e probabilmente tutte le risposte logiche cadrebbero sul banale. Faccio un'osservazione però: difficilmente scegli di fare questo tipo di lavoro… è più una vocazione, una necessità. Ci sono delle caratteristiche che bisogna avere in questo lavoro: curiosità, costanza e un po’ di pazzia!
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