Acustica Audio Gainstation è inserito nella serie Diamond, realizzata in collaborazione con lo Studio DMI, e nasce dalle esigenze timbriche di Mike Dean per i generi Trap, Hip-Hop ed EDM, ma ciò non toglie che sia interessante anche per altri generi.
Mike Dean è un producer, composer e songwriter che è decollato negli anni ‘90 con Selena e Dirty South, nell’alveo dell’hip hop di cui è rimasto sempre un punto di riferimento. La sua fama cresce, come sound engineer, assieme a quella di Kanye Wes, seguendolo anche nelle performance live come chitarrista e tastierista. Mike è particolarmente apprezzato per il suo sound che si sposa con la più recente trap e, da qua, noi partiamo per l’esplorazione di Gainstation.
La genesi
Siamo in grado di svelare cosa si nasconde dietro a Gainstation. Acustica Audio ha avuto un approccio originale e inedito, per una software house: invece di campionare la classica catena audio che un sound engineer utilizza, ha collaborato con Mike per creare un plug-in che potesse unire in una sola interfaccia grafica tutti gli elementi che lui stesso utilizza per arrivare al suo sound. Non si tratta quindi di un plug-in che emula l’hardware, anche se in parte nasce dall’hardware, ma di un prodotto che è stato cucito sartorialmente sulle esigenze di mix di Mike.
Questo approccio è del tutto innovativo: abbiamo plug-in che emulano le macchine, plug-in quasi da laboratorio per modifiche fantastiche e plug-in sperimentali. Per la prima volta troviamo una combinazione di tutti questi elementi che sono stati adattati dalle richieste di un sound engineer. Che sia la prossima strada da percorrere per i futuri plug-in?
Gainstation
Formato da una channel strip e da una versione a un solo controllo (Gainstation Boost), propone un preamplificatore con quattro diversi modelli, un equalizzatore molto semplice sullo stile Pultec per basse e alte, uno stadio di clipping con quattro modelli diversi, un controllo spread la gestione completa del routing di questi stadi, così da combinarli a piacere. La versione Boost, che è la prima da provare per avvicinarsi e capire il suono di Gainstation; ha un unico controllo e uno switch per selezionare la posizione del clipper pre o post eq. Naturalmente le cose non sono così semplici.
Nell’assemblare il plug-in, Acustica Audio ha attinto ad alcuni elementi che abbiamo già trovato nei plug-in precedenti. I quattro preamplificatori, per esempio, sono derivati dal plug-in Celestial (qualcuno ha detto SSL Fusion?) ma sono stati modificati per produrre una distorsione armonica maggiore. Le due bande di equalizzazione sono derivate dal classico plug-in Purple, ma anche qui ci sono delle differenze; la banda delle basse frequenze a 60 e 100 Hz include anche il circuito di preamplificazione di Purple, mentre la banda delle alte frequenze a 3 e 10 kHz non include il preamp ed è quindi estremamente pulita. Si intuisce quindi l’importanza del controllo di Trim per incrementare il segnale da preamplificare così da sfruttare ogni goccia armonica del preamp.
Il controllo di spread è un semplice circuito Mid Side, senza altri fronzoli e senza che influisca sulla qualità del suono. Infine ci sono i quattro clipper: inizialmente avevamo pensato che fossero stati campionati da qualche unità in mano a Mike, ma poi abbiamo avuto conferma che sono invece puri algoritmi di clipper digitale, anche qui in ordine crescente di aggressività, e lavorano su tutto il range di frequenze. Si tratta perciò di un plug-in ibrido con componenti campionate differenti tra loro e adattate allo scopo, a cui segue una parte di puro calcolo. Lo si percepisce da Gainstation Boost, che altro non è che il routing preferito di Mike adatto per quasi tutte le necessità, che non è così pesante come Gainstation in termini di risorse.
Il routing è stato realizzato dando dei colori differenti agli elementi: blu per il preamplificatore, rosso per l’eq per i bassi, giallo per l’eq delle alte, bianco per lo spread e verde per il clipper: un selettore consente di selezionare i routing possibili, che vedono anche il clipper prima del preamplificatore. Ci sono anche alcune finezze: il trim del preamp è compensato in uscita, per cui incrementa la distorsione armonica senza aumentare il livello d’uscita. Input e Output hanno un range di +/- 24 dB.
Gainstation Boost
Il controllo centrale gestisce contemporaneamente la quantità di equalizzazione a 60 Hz e 10 kHz con un massimo di +16 dB per Bass e +11 dB per Air. Il clipper è nella posizione D, quindi quello più leggero, e lo spread corrisponde a circa ore 12 del controllo.
Lo switch EQ Boost funziona in realtà come un selettore di routing. Nella pasione Pre corrisponde a Preamp>Bass>Air>Spread>Clipper, nella posizione Post il routing è Clipper>Preamp>Bass>Air>Spread. Un led segnala se il segnale è in clipping all’interno del plug-in.
In prova
Partiamo da Gainstation Boost: impossibile non avvertire i cambiamenti drastici che apporta alla dinamica e all’equalizzazione. Sulla singola traccia di rullante o di cassa, per esempio, è perfetto per schiarire l’attacco e il corpo, quando occorre, incrementando anche il loudness. Abbiamo trovato che l’imposta con EQ Boost Post è più consona a mantenere il timbro nel suo alveo, mentre con Pre si può arrivare a distruggere il transiente, anche in modo creativo. Bastano pochi dB di livello per cambiare completamente il suono.
Il plug-in Gainstation è certamente più creativo e richiede più attenzioni, soprattutto nella posizione del clipper che è l’elemento che può deteriorare sensibilmente il suono, quando si esagera, o donare un po’ più di spinta sulle medio alte quando si lavora su tracce singole. Anche l’equalizzatore per le basse frequenze richiede attenzione: un eccesso di distorsione armonica può ingolfare il mix, ma la giusta dose rinforza piacevolmente cassa e basso. I controlli di Input e Output si sono rivela più essenziali di quel che pensassimo, perché conviene lavorare con molta headroom all’interno del plug-in e poi alzare il livello alla fine del processing con Output.
I preamplificatori sono completamente dipendenti dal Trim; spesso abbiamo lavorato più su valori negativi che non positivi, perché Gainstation nasce con una produzione di distorsione armonica notevole già a livelli normali. Diventa un plug-in indispensabile per chi lavora nell’EDM, perché è capace di dare corpo anche alla più semplice delle sinusoidi. Se poi si parla di trap e di voci distorte, Gainstation può essere il primo elemento della catena di plug-in.
Siamo anche certi che, dopo aver trovato i punti giusti, farete un giro a caso con il selettore di routing, per scoprire come gli elementi posti differentemente suonano. E più di una volta abbiamo tenuto il routing scelto successivamente, perché ci piaceva. Un po’ meno utile l’uso dei colori per capire la disposizione, è uno sforzo in più; obbliga a distogliere l’orecchio dall’ascolto per concentrarsi sulla disposizione dei colori che, per chi ci vede poco.
Conclusioni
Ci è sembrato di entrare in studio con Mike Dean provando Gainstation; l’idea di avere il suo sound con un plug-in realizzato secondo le sue richieste, che emulasse comunque i risultati che cerca dai suoi mix, è brillante per come è stata realizzata. Il plug-in non è per tutti, ma per chi ha un approccio prova e ascolta, è perfetto e non richiede troppo tempo per impararlo. La sua potenza è enorme, perché facilmente si può entrare in clipping demolendo il suono, ma sta nel tocco del sound engineer trovare lo sweet spot. Da provare se il vostro mondo è EDM, hip hop e trap. Ben fatto
Pro
Plug-in ibrido con componenti differenti
Facilità d’uso per Boost
Routing
Contro
La selezione del routing richiede attenzione
Rapporto qualità prezzo 9
Qualità del suono 9
Facilità d'uso: 9 per Gainstation, 10 per Gainstation Boost
Info
ACUSTICA AUDIO
Prezzi:
Gainstation: 148 Euro con intro price 74,50 Euro
Gainstation Boost: 65 Euro con intro price 32,50 Euro