Questa volta Acustica Audio ci propone una channel strip che emula alcuni famosi banchi analogici inglesi, ma lo fa in un modo un po' diverso dal solito: andiamo a vedere come e perché
Sand fa parte della numerosa famiglia di plug-in della serie Acqua di Acustica Audio, una ditta tutta italiana con sede a Lodi e di cui ho già avuto il piacere di recensire altri due fantastici prodotti, White e Pink.
Col loro nuovo sistema multithreading Core 8, permettono di raggiungere una qualità incredibile senza mandare in overload la CPU del vostro computer. Il campionamento è stato effettuato con convertitori di prima scelta (da mastering) a un sample rate di 96 kHz: tutti gli altri sono derivati da quello nativo a 96 kHz e questo permette di evitare fastidiosi artefatti quando si utilizzano progetti con sample rate diversi.
Molto versatile e decisamente meno colorato di altri prodotti di Acustica Audio, può essere utilizzato praticamente per qualunque strumento così come su bus paralleli (grazie alle versioni Zero Latency) o sul master bus. Inoltre la sezione dedicata al compressore può essere controllata sia tramite sidechain interno al plug-in stesso, che tramite sidechain esterno collegata alle entrate 3-4 di Sand: ovviamente per poter utilizzare questa funzione è necessaria una DAW che supporti il Quad channel.
Controlli
Un doveroso incipit: Sand non è un prodotto per principianti, anzi. Occorre conoscere bene le possibilità di routing, che non sono scontate e derivano dai banchi SSL. Chi già conosce un SSL sarà facilitato nella scelta, per tutti gli altri occorre studiare.
Sezione equalizzatori: Sand dispone di quattro equalizzatori, ognuno dei quali può essere settato in Ea o Eb, ossia due diversi eq con range di frequenza, gain e campanatura diversi a seconda dell'intervento necessario, quindi si può dire che in tutto si dispone di ben otto equalizzatori. Va notato che il primo tipo di eq Ea non dispone di campanatura variabile per le bande LF e HF, quindi si tratta di una sezione con due equalizzatori parametrici e due semi-parametrici (di tipo shelving).
Sezione Monitor e Control: permette di eseguire operazioni molto versatili e utili sul routing del segnale, e controllare tutti i livelli in ingresso e uscita (peak e RMS) e la quantità di gain reduction attuata dal compressore. Sul display del monitor sono anche visualizzate altre tre informazioni molto importanti: la catena del routing (in figura 03 vediamo lo schema C>F>E, ossia compressore poi filtro e in ultimo l'equalizzatore: il compressore è controllato da sidechain esterno), il carico sulla CPU (Load) e il tipo di sidechain (Internal o External). La sezione Control invece permette sia di attivare uno dei cinque diversi preamplificatori (o di bypassarli tutti per ottenere un suono il più trasparente possibile), sia di utilizzare una delle 14 possibili impostazioni di routing per il sidechain, più che sufficienti per coprire ogni evenienza. In ultimo abbiamo anche un controllo di input, di output e un controllo dry/wet per poter effettuare anche compressioni parallele. Arrivati a questo punto vale la pena di approfondire due aspetti molto importanti di questa sezione, ossia i cinque preamplificatori e lo schema di routing. I vari preamplificatori offrono differenti distorsioni armoniche e risposte ai transienti e, benché tali differenze non siano abissali come in altri plug-in di Acustica Audio, conviene analizzarli per capire i loro punti di forza e sapere dove possono rendere al massimo. Mix A è il più trasparente e sensibile di tutti, con un'ottima risposta ai transienti, perfetto per le voci. La sua distorsione armonica è marcata e riguarda sia le armoniche pari che quelle dispari. Mix B è campionato direttamente da una console SSL molto rara, offre una minore distorsione armonica rispetto al precedente preamplificatore.
Routing: eccoci arrivati alla parte più invitante, ma noiosa, di questo plug-in: invitante perché permette di fare molte cose con una sola istanza aperta, noiosa perché onestamente, pur avendo letto tutto il manuale ed essermi scervellato per almeno un'ora, ho dovuto arrendermi e scrivere direttamente al produttore per capire come utilizzare in modo ottimale questa sezione. Innanzitutto abbiamo ben 14 diversi tipi di routing, alcuni dei quali senza sidechain e altri con sidechain interno o esterno. Lo schema è semplice da leggere, poiché E sta per equalizzatore, F per filtro e C per compressore, mentre la S compare solamente per sidechain esterno e indica il punto in cui il segnale è prelevato per poi essere utilizzato come controllo del compressore. Nelle figure vediamo due delle quattordici catene di routing possibili.
Nella prima catena, come si può già capire dalla scritta, il segnale che controlla il compressore è interno, quindi in questo caso il segnale è prima interamente processato dal filtro, poi è in seguito splittato e una copia arriva così com'è al compressore, mentre una parte è processata dall'equalizzatore per comandare in modo ottimale il compressore stesso (che agisce sulla prima parte del segnale splittato: ciò che entra nel sidechain non viene udito, serve solo a comandare il compressore). Nella seconda immagine la scritta External sul monitor ci fa capire che il segnale che andrà a controllare il compressore non è interno a esso, ma dovrà provenire da un'altra traccia che mandi parte del suo segnale agli ingressi 3-4 di Sand tramite un bus o un Receive From nel caso di DAW come Reaper. Questo è sicuramente il caso più utile, per esempio se vogliamo che la cassa della batteria attivi il compressore per attenuare il basso, in modo che quest'ultimo non mascheri l'attacco e/o il corpo della cassa ogni volta che viene suonata. Con il filtro e l'eq possiamo anche evitare che un eventuale rientro di rullante o tom nella traccia di cassa attivi inavvertitamente il compressore. È una soluzione quasi perfetta, il quasi è perché manca qualcosa che sarebbe a mio parere molto utile: un pulsante di Monitor per sentire il segnale di sidechain invece di quello principale, in modo da poter agire su di esso nel modo più corretto. Qui invece si rischia di andare un po' alla cieca col rischio di controllare male il compressore.
Sezione filtro: contiene due tipi di filtro leggermente diversi tra loro:
Fa- LPF con slope di 12dB/Ottava e HPF con slope di 18dB/Ottava.
Fb- LPF e HPF con slope di 12dB/Ottava.
Sezione compressore: insieme alla sezione Control, è la sezione che rende la channel strip Sand così particolare, innanzitutto perché si dispone di due diversi tipi di compressore: un Ca, che emula un compressore VCA con tutte le particolarità del caso (in primis quello di generare un inviluppo del suono piuttosto brusco sia in fase di attacco che di rilascio) che raggiunge livelli di gain reduction che altri compressori difficilmente raggiungono. È un tipo di compressore perfetto da utilizzare su un bus o su un master bus, in quanto dà il cosiddetto effetto glue al mix, compattando il suono e dando la sensazione che ogni elemento del mix stia al suo posto. Il Cc invece è più accurato e versatile, più adatto per strumenti singoli che per l'utilizzo su un bus. Il tasto col simbolo di Acustica Audio attiva la modalità Insane, algoritmo studiato per dare un carattere molto aggressivo alla compressione, ideale se volete ottenere un effetto pumping o compressioni estreme e creative. Per maggiori informazioni su questa speciale funzione vi invito a leggere il mio articolo sul plug-in Pink Channel Strip di Acustica Audio presente su Audiofader 5 di Ottobre 2016. Ultima ma non meno importante è la funzione ShMod, acronimo di shape modulation, un particolare controllo che permette di gestire il tempo e l'inviluppo di attacco del compressore, rendendolo più veloce e accurato in linea generale ma anche più pesante in termini di consumo della CPU. Tutti gli altri knob di attacco, rilascio, threshold, ratio e make-up gain sono i normalissimi controlli presenti su quasi ogni tipo di compressore. Unica cosa che ricordo è che non è presente un pulsante per settare l'ingresso di sidechain come invece spesso si trova su molti plug-in: il sidechain interno o esterno è attivato dal potenziometro della sezione Control, a seconda della funzione attivata e, nel caso del sidechain esterno, il segnale sarà automaticamente preso dagli input 3-4 del plug-in.
In prova
Mi sono preso alcuni giorni interi per provare Sand su vari strumenti e sono giunto alla conclusione che se da un lato è sicuramente un ottimo plug-in, dall'altro non mi ha lasciato così a bocca aperta come altri prodotti di Acustica Audio. Questo non è un difetto, sia chiaro, semplicemente ho personalmente trovato più accattivanti e necessari altri tool come White o Pink, proprio perché emergono così tanto dallo standard che una volta provati non se ne può quasi fare a meno in un mix.
Distorsione armonica bus A
Partendo dagli equalizzatori, si coglie benissimo la similitudine un banco SSL, sia come design che come suono: sono precisi, colorati al punto giusto e con quel feeling analogico che richiama quasi il vintage.
Distorsione armonica bus B
La sezione di controllo del routing del segnale è molto intelligente e fa risparmiare molto tempo e CPU, ma è piuttosto complicato capire come funziona: il manuale non è proprio totalmente esplicativo e a questo bisogna aggiungere che se la vostra DAW non supporta i plug-in quad channel non potrete utilizzare la funzione di routing external e quindi non potrete fare molte delle operazioni per le quali Sand è assolutamente vincente.
Distorsione armonica bus C
Il compressore invece mi ha stupito come suono e risposta: ci si può fare quasi tutto e la funzione di amalgama che riesce a dare a un mix è eccezionale, ma c'è un però e riguarda il tempo di attacco, che arriva al massimo a 30 ms. Certi strumenti, come un rullante o una cassa, hanno spesso bisogno di tempi di attacco più lunghi, altrimenti il suono è distrutto e diventa piccolo e soffocato, perché parte del transiente viene letteralmente mangiato dal compressore. Non è raro dare tempi di attacco anche oltre i 50 ms in generi come rock e hard rock, ma qui si può arrivare al massimo a 30 ms e in certi casi, quando si vuole un rullante o una cassa con una bella pacca come di dice in gergo, sono troppo pochi. La funzione ShMod dovrebbe intervenire per risolvere il problema, mi sono detto, e invece non è così, sia perché rende ancora più veloce l'attacco, sia perché agisce più che altro sull'inviluppo dell'attacco, cioè è un comando che permette di decidere non tanto la velocità con cui il compressore arriva al punto di massima compressione, ma l'accelerazione con cui ci arriva. Mettiamo che come tempo di attacco impostiamo il massimo possibile in Sand, ossia 30ms, ora sappiamo che per arrivare al punto di massimo gain reduction il compressore impiegherà 30 ms e questo parametro non cambierà. La funzione ShMod interviene sull'accelerazione con cui il compressore interviene in questi 30 ms, infatti potrebbe partire lento e accelerare man mano che si avvicina alla massima gain reduction, oppure partire velocissimo ed essere già ad un 80% del lavoro a soli 10 ms dal superamento della threshold, per poi rallentare e compiere l'ultimo 20% del lavoro nei restanti 20 ms. Nei due casi ha sempre impiegato 30 ms, ma ci è arrivato in due modi diversi. Utilizzando questa funzione si sente la differenza tra i vari parametri, ma per un rullante rock anche l'accelerazione più dolce possibile è troppa se si dispone di poche decine di ms. Detto questo, se non dovete fare certi tipi di batterie, questo compressore è assolutamente eccezionale, soprattutto su un master bus nella modalità Ca.
Distorsione armonica mix A
Veniamo ai preamplificatori: onestamente mi aspettavo delle differenze nette tra i vari preset e invece si fa quasi fatica a notarle, potrei quasi dirvi che utilizzarli o meno non sarà una scelta così difficile da fare; tuttavia a mio parere la colorazione più bella e udibile è data dal preset MixA, ottimo per voci, piano, chitarre acustiche, rullanti e piatti. Infine un appunto, non tanto per la qualità, ma piuttosto per il fatto che è difficile da usare e da settare nel modo corretto, soprattutto per ciò che riguarda il routing interno e le varie possibilità di utilizzo di un controllo di tipo sidechain sul compressore. È un plug-in che si rifà alle classiche console SSL, per cui il routing è da conoscere a priori.
Distorsione armonica mix B
Conclusioni
Sand farà senza dubbio la gioia degli amanti del suono british e SSL, sempre caldo e dinamico, soprattutto nella sua versione Sand FAB4 a componenti separate. È un prodotto professionale ma piuttosto difficile da utilizzare, inoltre non strizza proprio l'occhio a tutte le DAW, quindi è bene controllare prima dell'acquisto la totale compatibilità. Ottimo per bus di batteria, chitarre acustiche, voci e piano, con una colorazione analogica molto vellutata e calda, grazie anche alla qualità e alla fedeltà suprema con cui Acustica Audio sa campionare la strumentazione hardware.
PRO
Suono caldo e dinamico
Versatilità
Routing
Compressore eccellente sui bus
Ottima risposta sulle alte frequenze
CONTRO
Manca monitor per segnale sidechain
Non esiste versione RTAS
Funzione external difficile da usare
Funzione external non funziona con tutte le DAW (necessario quad channel)
INFO
Prezzo: € 149,00