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Test: Adam Audio T5V, l'ascolto low cost evoluto

Rapporto qualità/prezzo8
Costruzione10
Suono8
Facilità d'uso9
8.8

Presentate al NAMM 2018 e premiate in seguito al Musikmesse con il prestigioso MIPA, la serie T segna un deciso cambio di rotta del marchio tedesco nell'interpretare gli ascolti in fascia economica

Il brand tedesco ha esordito nel battagliato settore dei monitor near field a basso prezzo nel 2013, con la fortunata serie F, che era composta da due modelli e un subwoofer progettati in Germania attingendo elementi come il tweeter X-ART dalla storica serie A e realizzati in Cina per abbatterne il costo; oltre all’ambito musicale, Adam sui manuali indicava la serie F anche per l’impiego in ambito multimediale o il gaming. Nella nuova serie T resta immutata la filosofia produttiva, ma questi monitor derivano dalla più recente e raffinata serie S. I primi segni del cambio di rotta da parte di Adam in questa fascia si intuiscono leggendo le note dei manuali della serie T, perché ne suggeriscono l’impiego solo come monitor da studio. La nuova serie T si compone di due modelli, rispettivamente con woofer da cinque pollici (T5V) e da sette pollici (T7V).

 

adam audio tv5 monitor home studio record mix midi music

I nuovi monitor T5V

Caratteristiche generali

Il cabinet in MDF della serie T presenta delle marcate smussature sui bordi del pannello frontale volte a ridurre le diffrazioni, che ricordano quelle introdotte nei monitor della serie AX, mentre le dimensioni del box sono più generose rispetto a un monitor serie F in termini di profondità. Il woofer da 5 pollici (sette pollici nel modello T7V) è dotato di un cono in polipropilene, mentre il tweeter è il nuovo modello U-ART da 1,9 pollici, montato nella guida di onda denominata High Frequency Propagation (HPS), che equipaggia i monitor della serie S di Adam.

La bocca del reflex su questo modello è circolare e posta nella parte alta del pannello posteriore, mentre nella parte bassa sono posti tutti i controlli e le connessioni: oltre al pulsante di accensione e la vaschetta per l’alimentazione, troviamo due ingressi su prese in formato XLR bilanciato e Pin/RCA sbilanciato, più un potenziometro Level (range da -60 a +18 dB), due switch per i filtri LF e HF (range +/- 2 dB) infine il LED di accensione. Riguardo ai filtri LF/HF, Adam non indica su quali frequenze sono stati impostati, mentre il punto di taglio del crossover è posto a 3 kHz (2,6 kHz nel modello T7V). La serie T è equipaggiata con un doppio amplificatore in classe D, che eroga rispettivamente 50 Watt al woofer e 20 Watt al tweeter U-ART.

 

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Le connessioni nel pannello posteriore di una T5V; si noti la bocca del reflex posta nella parte parte del box

Dati rilevati

La risposta in frequenza dichiarata va da 45 Hz a 25 kHz con un SPL massima a 1 metro di 106 dB nella T5V, e da 39 Hz a 25 kHz con un SPL di 110 dB in una T7V. La scomparsa tra i controlli della serie T di uno switch per selezionare il filtro High Pass fissato a 80 Hz ha un senso, perché è già presente nei nuovi subwoofer Adam della gamma Sub, che l’utente può abbinare per allestire un sistema 2.1. Il peso complessivo della T5V è di 5,7 chilogrammi, mentre una T7V pesa 7,1 chilogrammi. Rimarchevole infine la garanzia, che sulla serie T si può estendere fino a cinque anni, previa registrazione del prodotto sul sito internet di Adam.

 

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Il tweeter a nastro U-ART che equipaggia la serie T, strettamente derivato da quello previsto sui monitor della gamma S

In prova

Dal distributore italiano Midimusic ho ricevuto una coppia di T5V già rodate e in regia le ho affiancate alle vecchie F5 di un amico, per una comparazione all’ascolto. Come sempre, Adam non lesina in termini di cura delle finiture anche su questi nuovi monitor, in cui spicca la pulizia del pannello frontale, dove sono state eliminate tutte le viti di fissaggio degli altoparlanti che, per chi scrive, appesantivano il design delle F5: ben fatto. Il box di maggior litraggio richiede più spazio in termini di profondità sul piano di appoggio; nello specifico, mi duole segnalare che anche le T5V sono sprovviste di pad isolanti sulla base del monitor.

All’accensione non rilevo sgraditi bump, sintomo che l’elettronica di queste Adam economiche è sempre piuttosto curata, però resto perplesso sulla scelta di spostare sulla serie T il LED dedicato sul pannello posteriore. La comparazione con la serie F non finisce qui, perché in termini di resa all’ascolto la serie T è tutta un’altra musica! Mantenendo flat i filtri nel pannello posteriore, lo sweet spot delle T5V è centrato e meno arioso rispetto alle F5 e il tweeter U-ART si rivela molto più equilibrato rispetto all’esuberante X-ART del precedente modello. L’impressione è di lavorare con dei monitor con tweeter a cupola, però senza però perdere quei micro dettagli in gamma alta tipici dei monitor Adam, ma senza affaticare l’ascolto nel lungo periodo: ottimo.

 

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La sezione elettronica

Medie frequenze

Sulle medie le differenze nel carattere si fanno ancora più marcate, perché le T5V sono generose in questo range di frequenze: voce, pianoforte e chitarra si mixano bene con questi monitor e solo ad alto volume ho percepito qualche piccola asprezza nell’ascolto di una serie di chitarre metal ad alto tasso di distorsione. In genere, non amo i monitor con medi tutti avanti, ma le T5V possono far cambiare idea sull’argomento… Il box incrementato nel litraggio e lo spostamento sul retro della bocca del reflex restituiscono una bella porzione di frequenze basse, peraltro prive di colorazioni e piuttosto coerenti fino ai 100 Hz, ma sulle T5V non ho percepito quel buco intorno ai 240 Hz rilevato a suo tempo nelle F5, che mi aveva costretto a incrementarne il filtro LF di pochi dB durante la prova.

Riguardo ai generi musicali, oltre al pop/rock, anche l’elettronica è un territorio che ben si addice alle T5V, mentre se volete intervenire chirurgicamente anche sulla prima ottava, l’Adam Sub7 è la soluzione compatta da abbinare alle T5V in un piccolo home studio senza spendere cifre da capogiro. La biamplificazione in classe D scalda meno rispetto agli amplificatori in classe A/B del modello precedente, mentre il minor consumo presumo abbia spinto i tecnici Adam a eliminare nella serie T la modalità di autospegnimento.

 

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In primo piano un monitor F5 e a sinistra il T5V posti uno accanto all’altro; si noti il box più generoso del nuovo modello

Conclusioni

La prova conferma quanto letto sui manuali: Adam abbandona la strada del monitor tuttofare introdotta con la precedente serie F, puntando a fornire con questa nuova serie degli ascolti mirati al mix in studio a un piccolo prezzo. La serie T potrebbe far ricredere chi non ha mai amato al tweeter a nastro, data la dolcezza nella resa rilevata nell’ottimo U-ART in sede di prova. Ottimo complemento da abbinare ai vostri ascolti abituali se volete il suono Adam a cifre accessibili, in un home studio o project studio entrano di diritto nella lista dei miei killer monitor preferiti da consigliare agli amici come primo acquisto. Se avete spazio sul piano di appoggio, una coppia di T7V potrebbe rivelarsi la scelta vincente se volete un rinforzo maggiore in gamma bassa. In ogni caso, un bel passo quello compiuto da Adam con questa serie T: avanti così!

 

PRO

Finiture e materiali di pregio

Resa sonora migliorata

Cinque anni di garanzia

CONTRO

LED di accensione nel pannello posteriore

Assenza di pad isolanti

 

INFO

MIDI MUSIC

Prezzo IVA compresa per singolo monitor: T5V 169,00 €

T7V 199,00 €

 

Allegati

FileDescrizione
pdf 16 Adam T5V

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