Stiamo provando la nuova console API 2448, con automazione, e ci sembra più che opportuno riproporre il test di API 1608, che è il cuore analogico della nuova console. Buona lettura!
Alcuni di noi sono stati così fortunati da poter lavorare sulla console 1604 di API, sviluppata a partire dagli anni ’70 e diventata un vero e proprio culto. Il lavoro con le DAW ha modificato per sempre lo standard delle console e oggi non sono richiesti 64 canali in linea per la grande parte delle produzioni musicali odierne. Con 16 ingressi e otto bus si può lavorare comodamente e la nuova 1608 risponde a queste richieste. Preparatevi a un viaggio emozionante nell’analogico più vero, colorato e potente che ci sia oggi.
API 1608 è dotata di sedici canali d’ingresso (ne esiste una versione anche a 32 canali) con preamplificatore ed equalizzatore, slot per ulteriori otto moduli della serie 500, otto bus, otto bus ausiliari, uno stereo bus, otto ritorni con assegnazione del pan, sezione centrale di controllo, monitoring in 5.1 e una completa dotazione di connessioni tutte poste sul pannello posteriore. Il modello da noi provato era fornito con 16 chan- nel strip 548B dotate di ingresso Line/Mic e Direct Out, 12 equalizzatori 550A, quattro equalizzatori grafici 560, otto ritorni, 16 fader e uno stereo fader. Compresa nella console è l’intera sezione di VU Meter, illuminati a led (difficilmente si bruce- ranno), con 16 VU Meter per i canali, 2 VU Meter per lo stereo bus e 8 per la sezione delle mandate e dei ritorni.
Vi anticipiamo fin d’ora che la flessibilità della console è totale e vedremo come sarà possibile utilizzare indipendentemente anche gli equalizzatori.
548B, il modulo di canale
Il modulo permette la gestione del routing e delll’outboard installato sullo slot relativo, nel nostro caso l’equalizzatore. Il segnale segue un percorso classico: preamplificatore > equalizzatore > insert > fader/mute > routing dell’output. Il fader 440B è costruito intorno a un Alps da 100 mm con lo 0 dB settato all’Unity Gain e permette di controllare il livello del Direct Output, del Summing Bus, del Program Bus e delle mandate post fader. Da qui si comincia l’esplorazione, ricordando che ogni pulsante è illuminato quando viene premuto e il pulsante Mic si illumina di rosso seguendo proporzionalmente il livello del segnale preamplificato in ingresso. Le funzioni di Mute/Solo ricalcano lo standard, con modalità di AFL (After Fader Listen), PFL (Pre Fader Listen) e SIP (Solo in Place con pan e post- fader) con obbligo di assegnare il canale e i ritorni al Program Bus.
Il pulsante Safe esclude il canale dal mute in caso di SIP di un altro canale, Mute disabilita il canale in post fader, e il pulsante Mute Group assegna il canale al Mute Group che si attiva dalla sezione centrale. La sezione di preamplificazione accetta segnali microfonici, linea e ad alta impedenza. L’indicatore di Peak è fornito dall’illuminazione rossa del pulsante Mic e il suo livello di soglia è impostato nella sezione centrale. L’ingresso linea dispone di un pad di -6 dB e inversione di fase, quello microfonico è basato sul preamplificatore 212L con 65 dB di gain, Pad a -20 dB, alimentazione Phantom e inversione di fase. Inserendo il jack nell’ingresso Instrument si disabilita automaticamente l’ingresso microfonico.
Preamp
In questo caso il pre fornisce 45 dB di gain e non è necessario l’uso di una DI, a meno che sia necessario avere un Pad e l’inversione di polarità, assenti per l’ingresso Instrument. Sopra il preamp troviamo la sezione dedicata alle otto mandate, le cui prime quattro sono mono e le ultime due sono stereo. Le mandate mono dispongono di un livello indipendente, realizzato con due potenziometri concentrici per due mandate, di pulsante di attivazione e di selezione di pre fader. Le mandate 5 e 6 sono stereo con livello comune per entrambe, pan, pre fader e pulsante di attivazione. Infine le mandate 7 e 8 sono sempre stereo, con controlli identici alle mandate 5 e 6, ma con possibilità di inviare il segnale contemporaneamente ai primi quattro Summing Bus oltre che alle mandate 7 e 8, il cui pulsante di attivazione funziona ancora.
Utilizzando il controllo di pan per esempio tutto a sinistra si alimentano solo i bus 1 e 3, lasciando liberi i bus 2 e 4. L’invio al Summing Bus non permette l’accesso delle mandate 7 e 8 al Program Bus. La sezione di Routing e Output permette di inviare il segnale del canale contemporaneamente al Direct Out, al Summing Bus e al Program Bus. Il Direct Out è sempre attivo fino a che non si mette in Mute il canale, ed è un segnale bilanciato su XLR post fader. Ogni canale può essere inviato a uno o più degli otto Summing Bus disponili, così da realizzare configurazioni 5.1 o subgroup. La console dispone infatti di un modulo indipendente di Summing (168B), oltre al Program Bus stereo che è fisicamente separato dal Summing Bus.
Summing bus
Le uscite per il Summing Bus sono fisicamente presenti come D-Sub a 25 poli, nel caso in cui si volessero sfruttare indipendentemente dal modulo interno. I controlli della sezione comprendono il pan, per Left e Right sul Program Bus o per Odd/Even sul Summing Bus attivabile con il relativo pulsante, l’attivazione del filtro HPF, a 50 Hz -3 dB con 6 dB/Oct, e l’Insert Return. Qui dobbiamo specificare che l’Insert sul canale è relativo al modulo installato, nel nostro caso un eq 550A, e che l’Insert Send è sempre attivo con possibilità di prelevare il segnale sulla connessione posteriore bilanciata su jack TRS invece che lasciarla andare direttamente all’EQ.
Qui entriamo nella modularità completa della console, perché anche l’Insert Return dispone di una connessione bilanciata TRS da utilizzare al posto della connessione interna derivata dall’eq ed è alimentato dal modulo installato sul canale. In questo modo è possibile sfruttare qualsiasi modulo della serie 500 installato, indipendentemente dal canale. Non c’è patch bay perché ogni canale dispone di una uscita Insert Send e i Return sono relativi al post-eq e post fader, così da raccogliere il segnale elaborato dal modulo. In condizioni normali, per attivare l’eq del canale è necessario attivare anche l’Insert Return. Chiude il modulo di canale la sezione dedicata al routing agli otto bus.
Un’occhiata alle connessioni posteriori del canale rivela altre sorprese: accanto agli ingressi Line, Mic e Instrument, troviamo l’uscita Preamp Out da usare per collegare il canale a moduli differenti da quello installato sul canale, l’Equalizer Input che sostituisce il segnale del preamplificatore con quello proveniente da questo ingresso, e i due Insert Send e Return di cui abbiamo detto, assieme al Direct Out.
E1608, il modulo echo send/return
Divisa in due parti permette di gestire i ritorni effetti, introdurre ulteriori sorgenti audio nel mix, definire dei subgroup e creare routing per il processamento del segnale in parallelo, tanto per citare alcune funzioni. Per comprendere meglio le sue potenzialità conviene partire dalle connessioni. L’Echo Send è dotato di 8 ingressi bilanciati e ha un uscita a 8 canali su Sub-D a 25 pin. Ricordiamo che su questa console il termine Echo è l’equivalente delle mandate (Aux) sui canali, dove ogni canale dispone di otto mandate Echo/Aux L’Echo Return dispone a sua volta di 8 Aux Input bilanciati su TRS e altri otto su Sub-D. A questo si aggiungono ulteriori 8 canali di In e di Out derivati dagli 8 slot liberi sulla console. Questi ultimi I/O servono per gestire 8 slot della serie 500 che risultano così liberi di essere usati come si preferisce.
Tornando sulla nostra sezione, Echo Send è dotato di un livello, di un pulsante di attivazione, di pulsante VU Meter, Talkback (da realizzare con le connessioni posteriori), Solo (AFL) e External In. L’Echo Send può essere alimentato dall’Aux Bus e contemporaneamente dagli ingressi esterni. L’uscita di Echo Send può inoltre essere collegata direttamente all’Echo Return che, a sua volta, andrà a finire al Program Bus o al Summing Bus, attraverso il pulsante Mix. Utilizzando quindi le mandate Echo/Aux sui singoli canali si può creare un subgroup o un mix senza alcuni canali. La sezione Echo Return è a sua volta un singolo canale indipendente della console con ingressi multipli, livello, pan, mute e capacità di Solo/ Mute identiche a quelle del canale, e può essere indirizzato al Program Bus e al Summing Bus.
P.S.
La differenza con un canale è che il pan deve essere attivato anche per il Program Bus e le sorgenti audio sono multiple. Per inciso nulla vieta di usare gli otto slot liberi per inserire altri preamplificatore 512C con tanto di alimentazione Phantom.
168B, il modulo sommatore
Gli otto Summing Bus dispongono di assegnazione al Program Bus Left o Right, funzione Solo (PFL o AFL), On/Off e un paio di trimpot per calibrare il segnale al Bus Out e all’amplificatore. Le connessioni del modulo comprendono 8 ingressi TRS che quando usati sostituiscono il segnale indirizzato al Program Bus, e il Bus Output su Sub- D a 8 canali. È questo l’unico modulo che mostra un rumore di crosstalk abbastanza evidente, ma essendo anche il modulo di somma questo particolare può avere meno importanza.
268B, il modulo di program bus e monitor
La console 1608 consente di gestire in Control Room due sistemi di monitor stereo indipendenti (Small 1 e Small 2) nonché un sistema 5.1 completo. Il Program Bus è stereo e dispone di un Insert Return pre fader attivabile e un Insert Send prelevato dall’amplificatore in pre-fader e sempre attivo. Oltre allo stereo fader (440B), che in 5.1 controlla i canali L/R, è possibile modificare il livello con il potenziometro Trim (-5.5 dB/+ 1.5 dB) per ognuno dei due canali stereo, che dispongono anche di pulsante di attivazione. Due trim consentono di calibrare il livello dell’amplificatore e l’Output Booster.
L’uscita del Program Bus è bilanciata e linea. Per quanto riguarda il monitoraggio in 5.1, ogni canale dispone di un trim per modificarne il livello, trim presente anche per i due canali di Small 1 e Small 2. Tutti i segnali in uscita dal modulo 268B sono bilanciati e con livello linea.
845B, control room monitor
Il modulo consente di selezionare il sistema di monitor e gestirne il volume, oltre che a selezionare altre sorgenti per la Control Room. I pulsanti consentono di attivare la modalità Mono sui monitor, selezionare alternativamente tra due sistemi stereo Small 1 e Small 2, intesi per near- field, e quello in 5.1, chiamato Main. Troviamo anche il Cut e il Dim, con potenziometro di livello, quest’ultimo per attenuare il volume. Il Dim si attiva automaticamente quando si impiega l’oscillatore e le funzioni di Talkback. Il potenziometro più grande e pericoloso di tutta la console è quello del livello di Control Room. Ai monitor possono essere indirizzate fino a nove sorgenti, selezionate con i relativi pulsanti: tre gruppi di sei canali ciascuno chiamati 6 Track Playback e con ingressi realizzati su Sub-D.
Il primo di questi dispone anche di ingresso Left e Right su XLR. Un quarto gruppo di sei canali ausiliari per ora non sono utilizzabili e riservati al futuro. È possibile monitorare anche gli Echo Send in coppia, cioè le mandate sui canali, e il Program Bus.
840B, central facilities
L’ultimo modulo della console è quello che contiene diverse sezioni utili al lavoro di tutti i giorni. Si comincia con l’attivazione dell’uscita cuffia, posta anteriormente a destra della console, che non viene toccata dal Cut e dal selettore dei monitor e il cui volume dipende dal Monitor Control Level (il manopolone). Segue il Talkback che può essere indirizzato a tutti, solo agli aux (con controllo di livello) o, con Slate, al Program Bus e al Summing Bus con Dim automatico e controllo di livello. Il Mute Group mette in Mute tutti i canali dove il pulsante Mute Group sia stato attivato e si aziona anche con gli Echo Send posti in pre fader.
La sezione Solo Master lavora sui canali e sugli Echo Returns, entrambi per funzionare con Solo In Place devono essere assegnati al Program Bus. I controlli prevedono un livello per PFL e AFL, la selezione della modalità Solo In Place (SIP) e AFL, e infine Clear che disabilita tutti i Solo sui canali e sui Return. È possibile calibrare, tramite trimpot, il livello dei canali Left e Right che contribuiranno al PFL e AFL.
Metering
Channel Meter Control permette di variare l’assegnazione dei VU Meter sui sedici canali: normalmente questi visualizzano il livello in uscita dal preamp. Con Direct Out i VU Meter mostreranno il livello del segnale Direct Out per tutti i 16 canali, con Sub Master i primi otto VU segnaleranno il livello dei Summing Bus, lasciando gli altri otto canali al monitoraggio dei canali.
Peak Threshold permette, come detto, di stabilire la soglia di Peak per il pulsante Mic, che diventerà rosso se la soglia viene raggiunta. I valori possibili sono 4, 8, 12, 16, 20 e 24 dB e Calibrate, che lavora con un trimpot per aggiustare il valore. L’ultima sezione è un oscillatore sinusoidale con 12 frequenze da 20 Hz a 20 kHz, controllo di livello e indirizzamento al Program Bus e Summing Bus. Posteriormente, è possibile prelevare l’uscita dell’oscillatore, sopra la quale c’è il connettore per il controller del Talkback a 5 pin, che consente di costruire un piccolo switcher per gestire il Talkback To Aux, To All e Slate.
Il meter bridge
Abbiamo visto come dalla sezione centrale sia possibile modificare l’assegnazione dei 16 VU Meter di canale dal livello dei preamp ai Direct Out e al Summing Bus. Il Meter Bridge include anche due VU Meter di più grandi dimensioni per il canale Left e Right del Program Bus, e otto piccoli VU Meter per controllare il livello delle otto mandate Echo/Aux. Ci sono anche cinque led che indicano il corretto voltaggio dall’alimentatore separato, al di sotto dei quali è posizionato il microfono di Talkback.
La porta expander
Sul pannello posteriore trova posto anche la connessione Expander per connettere altri 16 canali con integrazione completa dalla console per Program Bus, Summing Bus, Aux Bus, Mute Group, Solo, e Solo In Place
In prova
Fa una certa impressione trovarsi dopo anni davanti a una console analogica di questa qualità. Analizzando gli schemi a blocchi osserviamo che il cuore del preamplificatore è un operazionale API 2520, lo stesso che si trova a monte del Channel Booster. Per le mandate sono utilizzati dei 2510, mentre il 2520 è di nuovo presente sui ritorni e sulle uscite fisiche Echo Send Output e sulle uscite Left e Right. Tutti i potenziometri e gli switch sono identici a quelli dei moduli della serie 500 e non c’è alcuna forma di risparmio o di compromesso nella costruzione della console. Questi pochi dati vi indicano anche la natura del suono di 1608: API ovunque! Premettiamo che al momento non è prevista alcuna soluzione di automazione da parte di API sebbene ci siano possibilità future di nuove espansioni o moduli.
La 1608 è una pura console analogica con una flessibilità interessante ma che deve essere capita fino in fondo. La possibilità di utilizzare individualmente i moduli 500 grazie agli I/O separati consente di impilare outboard API ed elaborare il segnale in serie o in parallelo usando le connessioni posteriori. Il 5.1 e le altre varianti si ottengono usando le mandate ausiliarie o i Summing Bus in registrazione e prelevando il segnale dalla DAW o dal recorder con sei canali in Playback.
Il regno del recording
Da questo punto di vista poteva esserci una maggiore sensibilità verso i formati multi-canale, tuttavia crediamo che il cuore di 1608 batta soprattutto per la produzione musicale stereofonica. È evidente che la console possa essere usata anche in ambito mix, soprattutto grazie al suono e ai moduli liberamente installabili, mentre la troviamo limitata nel broadcasting, dove oggi predomina il digitale. La possibilità di creare sub-group e le funzioni di Mute e Solo sono quelle che ci si aspetta in produzione musicale e ancora una volta bisogna aver chiaro il routing e conoscere a memoria il pannello posteriore per poter sfruttare a fondo tutta la flessibilità di cui è dotata la console. È chiaro che chiunque possa fare le pulci a una console analogica come questa: basta prendere una qualsiasi console analogica/digitale per avere funzioni di routing più facili ed efficaci.
Ma crediamo davvero che non sia questo il campo su cui insistere quando si lavora su 1608. Infatti la scelta di registrare, mixare e produrre su una console analogica pura a che fare con la filosofia. Qui è il suono, il punch, la dinamica, i colori, la profondità e il calore che sono irraggiungibili da qualsiasi altra console digitale/analogica in produzione oggi. Se fate rock con tutte le sue derivazioni, pop ricercato e volete distinguervi dal suono di oggi, una console 1608 è il vostro obiettivo. Avrete a che fare con decine di cavi bilanciati (praticamente tutti gli I/O sono sempre bilanciati), lavorerete come negli anni ’70 ma avrete anche quel suono analogico e di gran classe che da sempre ha contraddistinto API.
Conclusioni
Provare questa console API è stato un gran piacere. Mentre scorrevamo ogni pulsante e controllo ci sembrava di tornare agli anni ’70 e ’80 nel modo di lavorare, nella cura artigianale del suono e nella facilità di ottenere un gran bel timbro con pochi ritocchi. La potenza di fuoco di API c’è veramente tutta. Facciamo già ora i complimenti a chi ne entrerà in possesso. Impossibile non desiderarla
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