Ci abbiamo lavorato per mesi ed eccoci qua. Non potevamo non introdurre Avalon con il loro più grande successo: la channel strip VT-737 SP, composta da un preamp valvolare e a componenti discreti, un compressore ottico e un equalizzatore.
È sempre stato unanime il consenso del mondo professionale sulla bellezza estetica dei prodotti Avalon, curatissimi in ogni dettaglio, massicci per la gran quantità di metallo e affascinanti come pochi altri da vedere. Portarsi in studio un Avalon è un sicuro successo per gli occhi degli astanti. Tuttavia a noi interessa il suono e quindi bando all’estetica e tuffiamoci in questa channel strip. 737 SP ha un disegno in Classe A a componenti discreti e utilizza quattro valvole dual triode (6922EH costruire in Russia) con una vita stimata di circa 5.000 ore, di cui due per il preamplificatore, una per il compressore e una per lo stadio di uscita DC Coupled. Include trasformatori custom in ingresso e in uscita e il bypass degli elementi è gestito da ben 22 relè che consentono anche un routing estremamente flessibile. Viene costruito a mano negli USA.
Connessioni
Le connessioni comprendono l’ingresso microfonico che sopporta livelli fino a +30 dB, l’ingresso Line fino a +36 dB e l’uscita sul pannello posteriore (+ 30 dB a 600 ohm), tutti bilanciati, e la connessione Link a 1⁄4” per collegare due unità e farle lavorare in stereo. Presente anche il Ground Link per isolare o meno lo chassis dalla terra. Sul pannello frontale è presente l’ingresso ad alta impedenza (Hi-Z) da un mohm per collegare direttamente chitarre e bassi.
Il segnale Hi-Z viene amplificato dallo stesso circuito valvolare del preamp. 737 SP può lavorare anche con segnali sbilanciati in ingresso e in uscita collegando il pin 3 all’1 per l’ingresso e lasciando libero il pin 3 in uscita. L’headroom dichiarata è pari a 30 dB e il rumore inferiore a -90 dB. L’alimentatore è interno e sfrutta un trasformatore toroidale da 150 watt con una routine di soft-start che evita stress ai componenti e impiega circa un minuto per completarsi. L’uso corretto si ottiene dopo circa 30 minuti dall’accensione, quando tutti i componenti comprese le valvole lavorano a regime. Durante la fase di soft start e a unità spenta, 737 SP è in hard wire bypass, ossia il segnale che entra è condotto direttamente all’output senza passare in alcun circuito interno, permettendo di mantenere collegato 737 SP anche a macchina spenta.
Il preamp
La selezione dell’ingresso avviene attraverso uno switch a tre posizioni (Line, Instrument, Mic) e un potenziometro che controlla il gain. Il gain ottenibile è pari a -20/+10 dB per Line, -30/+10 dB per Instrument e 0/+40 dB per Mic. Se questi valori non fossero sufficienti è possibile usare il pulsante High Gain che incrementa di +8 dB l’amplificazione per Line, e di +18 dB per Mic e Instrument. In questo modo è possibile avere una notevole accuratezza sul livello e nello stesso tempo spingere in overdrive il pre per ottenere una distorsione valvolare evidente. Gli altri switch del pre comprendono l’alimentazione Phantom, l’inversione di fase e l’attivazione del filtro a 6 dB/Oct la cui frequenza si imposta con il potenziometro High Pass Frequency da 30 Hz a 140 Hz.
Vogliamo farvi notare un paio di particolari: 737 SP ha un filtro HPF continuo che è assente su altri preamp e il segnale in overdrive può essere gestito dal potenziometro Output, alla fine della channel strip, che permette di controllare il livello d’uscita con un range da -40 dB a +10 dB. Diventa quindi molto facile trovare già un fase di preamplificazione lo spazio giusto del segnale, da una parte tagliando sulle basse e dall’altro, se si desidera, introducendo armoniche e distorsioni valvolare che vanno dal semplice schiarirsi del suono a vere e proprie distorsioni.
Per migliorare o controllare la qualità della distorsione è possibile usare anche l’eq in fase successiva, incrementando al massimo il boost di Bass a150 Hz, Low Mid a 400 Hz, Hi Mid a 2 kHz e Treble a 10 kHz. Il controllo di Output consentirà ancora una volta di tenere sotto controllo il livello d’uscita.
Il compressore
È interessante avere un compressore optoelettronico associato a uno stadio valvolare. Da una parte la velocità della fotocellula, dall’altra le caratteristiche dell’inviluppo della valvola. 737 SP mette a disposizione i classici controlli di Threshold da -30 a + 10 dB, attacco da 2 ms a 200 ms, rilascio da 100ms a 5 secondi, e compressione con rapporti da 1:1 a 20:1, praticamente con funzioni di limiter. Qui è possibile usare il jack Link per associare due unità 737 SP per ottenere un compressore stereo. L’attivazione del compressore è compito del relativo switch e per il VU Meter può mostrare la quantità di compressione usando il pulsante Meter. L’ultimo pulsante disponibile inserisce l’equalizzatore prima del compressore.
È presente anche un trimmer per modificare il punto di 0 dB sul VU Meter relativo alla riduzione del gain. Il VU Meter è sensibile anche alla velocità di attacco e rilascio durante la visualizzazione della riduzione del gain. Dove 737 SP si distacca dagli altri compressori è nella funzione di Sidechain che utilizza l’equalizzatore interno con le bande Low Mid e Hi Mid per modificare il segnale di controllo del compressore e poter agire così su componenti particolari o creare un de-esser esaltando le frequenze sibilanti. Dell’uso del side-chain abbiamo parlato ampiamente nello speciale di CM&PS n. 29 di gennaio 2008. Le due bande shelving Bass e Treble rimangono sempre disponibili nella catena audio, mentre le due Mid saranno usate solo per l’equalizzazione del side-chain escludendole dal percorso audio.
L'equalizzatore
Composto da quattro bande. I due shelving lavorano sulle basse (Bass), con boost/cut da 24 dB e selettore per le frequenze di 15, 30, 60 e 150 Hz, e sulle alte (Treble) con frequenze di 10, 15, 20 e 32 kHz con boost/cut di 20 dB. I due filtri peak per i medi con boost/cut di 16 dB hanno pulsanti dedicati per selezionare Q a 0.85 o a 0.2 e per decuplicare il range di frequenze. Low Mid ha perciò un range da 35 a 450 Hz o da 350 Hz a 4.5 kHz, High Mid va da 220 Hz a 2.8 kHz o da 2.2 kHz a 28 kHz. In questo modo è possibile avere frequenze sovrapposte e giocare sul boost e cut della stessa frequenza per ottenere sonorità particolari.
L’equalizzatore dispone del proprio pulsante di attivazione e, come già detto, può essere posto prima del compressore o usare le due bande medie per equalizzare il sidechain. Il circuito dell’eq è in classe A con componenti discreti e usa filtri passivi per Bass e Treble, attivi per Low e High Mid
In prova
Sarà scontato ma non c’è stato un musicista che uno che non abbia lodato la bellezza di 737 SP, volendo usarlo immediatamente. A noi poco importa perché è solo del suono che ci occupiamo. Tuttavia è da sottolineare che la dimensione dei controlli e l’illuminazione dei pulsanti facilitano immediatamente il riconoscimento delle funzioni. Avremmo probabilmente segnato in nero la tacca delle manopole per avere un dettaglio visivo maggiore. Visto che ci siamo, il VU Meter arriva sempre a fondo scala senza dare un suono distorto quando lavoriamo su convertitori che accettano un livello di +24 dB per lo 0 dBFS. La possibilità di tararlo meglio sarebbe stata gradita, vista la potenza d’uscita e l’headroom imponente.
Il pre è l’elemento che da sempre ha contraddistinto il 737. Il suo timbro è sempre chiaro, dettagliato sulle alte, corretto sulle dinamiche dei bassi, ben definito sulle medie. È un pre colorato ma mai scuro, con quella punta di presenza sulle medio alte che lo rende una scelta felice per qualsiasi voce o strumento che debba uscire dal mix. Si sente la pasta della valvola, nel senso che i microdettagli non sono così elevati come sui pre a stato solido tipo GML o Millennia, ma non ha i difetti di pre valvolari poco curati che tendono a impastare il suono e a perdere gli attacchi e le dinamiche.
Dinamica
Tra i valvolari, il 737 SP è quello che risponde più velocemente nell’inviluppo della dinamica, lasciando al suono solo le armoniche della valvola e non i suoi comportamenti sugli attacchi e la dinamica. Anche per valori di gain bassi si apprezza questo suono chiaro, decisamente piacevole. Preciso senza sbavature il filtro HPF, che può essere visto come un vero e proprio stadio di equalizzazione data la sua programmabilità. Il compressore è molto interessante. Pur essendo un optoelettronico non si apprezza quell’effetto affettatrice che si rileva su simili compressori da basso costo. È veloce e molto ben modulabile con i controlli di attacco e rilascio. Anche per valori minimi di attacco e rilascio, con rapporti bassi, non vengono introdotte particolari distorsioni ed è facile arrivare al risultato desiderato. L’unico neo, se vogliamo, è che il range dei valori minimi di attacco ha una escursione un po’ corta.
La possibilità di usare le bande medie per il controllo del side-chain è fenomenale e apre un mondo di variazioni che vanno dall’equalizzazione alla compressione creativa. L’equalizzatore è un altro punto forte di 737 SP. Le bande Bass e Treble sono molto naturali, aperte e dettagliate, senza mai essere aggressive. In particolare Treble si sposa con il suono del pre regalando aperture e panorami sonore sulle alte frequenze veramente piacevoli. I medi sono rotondi e pastosi. I due valori di Q sono complementari, noi preferiamo quello più basso perché è più naturale. Messi insieme i vari elementi, il 737 SP è una delle poche channel strip di cui non si può fare a meno. Il segnale rimane sempre molto sotto controllo dal punto di vista della dinamica.
Flessibilità
Non ci sono punte improvvise nel livello d’uscita, indice di ottimi circuiti di amplificazione, e il suono è di prima classe, sempre con quella sensazione di apertura sulle alte che è tremendamente moderno. Si può arrivare quasi a un segnale chiaramente distorto ma avere ancora un suono piacevole, tirato e presente, qualche volta con una certa durezza che non dispiace. Rispetto ad altri valvolari, il 737 SP ha un equilibrio tra la distorsione della valvola e la precisione dello stato solido, senza perdere dettaglio. La sua flessibilità sonora è alta ma rimane entro questo alveo. Non chiedetegli di caricare il suono di armoniche valvolari e renderlo vischioso e poco dettagliato, perché non ci riuscirete.
Conclusioni
Di channel strip come l’Avalon 737 SP ce ne vorrebbero di più. Per correttezza vi diciamo che non abbiamo un amore viscerale per la valvola, perché quasi sempre perde per strada il dettaglio che abbiamo ricercato con cura, a parte pochissimi outboard di altissimo valore (pensiamo a Thermionic, Tube Tech o Anthony Demaria). L’eccezione alla regola è proprio il VT737 SP che ha un prezzo abbordabile da per gli studi con un suono che può essere posto tranquillamente tra i primi della classe.
Ogni elemento di questa channel strip è allo stato dell’arte e, a voler guardare bene, il prezzo richiesto è molto interessante, visto che offre un ottimo pre che si pone tra il suono valvolare e quello a stato solido, un compressore veloce e creativo, un’equalizzazione musicale che rende ancora più interessante il suono e un routing audio completo tra comp ed EQ. Il tutto con una qualità costruttiva e un suono eccellenti. Facile capire il perché del successo di Avalon in tutto il mondo
Info
Prezzo: $ 3295