Cosa succede quando un controller midi per chitarra come Fishman Tripleplay accede a librerie di suoni realizzate appositamente da un'icona del settore come EastWest sounds?
Il guitar synth non è una scoperta del nuovo millennio: il primo modello di successo, il Roland GR500, risale addirittura al 1977, ma quei tempi le cose erano un po' differenti, con strumenti molto più costosi, ingombranti e complicati da utilizzare. La filosofia e l'idea di fondo in tutti questi anni non sono cambiate: trasformare la chitarra in un controller a cui assegnare suoni campionati, a piacimento, esattamente come si può fare con una tastiera o una batteria elettronica. Per fare questo sono necessarie fondamentalmente tre elementi: un pickup speciale che raccolga gli impulsi da ogni singola corda, un controller e infine un processore che elabori gli impulsi ricevuti, ed è esattamente ciò che Fishman TriplePlay fa, con la comodità aggiunta del sistema wireless tramite un apposito sistema ricevente USB.
Il software dedicato, TriplePlay, funziona da processore e da esso è possibile caricare svariati banchi di suoni, alcuni compresi nel pacchetto d'acquisto come IK Multimedia, Native Instruments ed Eastwest Sounds. In aggiunta il software TriplePlay può essere caricato come un normale plug-in dentro una DAW per poter registrare qualsiasi tipo di performance, una comodità in più che permette anche un editing direttamente su traccia MIDI. EastWest ha prodotto per TriplePlay una serie di library oggetto di questo test: Soundscapes, Ethnic, Orchestra, Guitar & Bass, Keys & Perc.
Fishman TriplePLay
Sul controller sono presenti cinque pulsanti, ognuno dei quali ha una specifica funzione:
- Knob del Volume.
- Selettore Guitar/Synth: a tre posizioni, permette di selezionare la modalità di utilizzo, ossia se utilizzare solo il suono del synth (Synth), quello del synth e quello della chitarra (Mix) oppure solamente quello della chitarra (Guitar). È importantissimo sottolineare che il controller non trasmette il segnale analogico della chitarra, quindi se volete utilizzare la funzione Mix o Guitar dovrete collegare la chitarra anche tramite il normale jack.
- D-Pad: è un selettore che permette di navigare nel menù e nelle librerie di TriplePlay.
- Pulsante di Status: permette di effettuare il collegamento wireless tra controller e ricevente USB.
- Pulsante di accensione/spegnimento.
Eastwest Play
Play è l'applicazione tramite la quale caricare le varie librerie EastWest e gestire ogni parametro con facilità: sensibilità, dinamiche, equalizzazione, filtro, riverbero, delay, volume, pitch, velocity e altri ancora. La finestra è talmente intuitiva che è difficile sbagliarsi e inoltre è possibile anche salvare i propri preset da utilizzare in seguito. Play può essere utilizzato con un qualsiasi controller MIDI, sia in modalità stand-alone che all'interno di una DAW che lo supporti. Per utilizzarlo con la chitarra bisogna invece avviare l'applicazione TriplePlay e caricare Play dal suo interno, questo sia in modalità stand-alone che all'interno di una DAW.
Play è solo uno dei banchi di librerie utilizzabili tramite il software TriplePlay ed è importante capirlo per entrare appieno nella filosofia di utilizzo di questo prodotto, che sarebbe altrimenti limitata al poter suonare un solo suono alla volta. Nella realtà è possibile caricare più campioni simultaneamente, decidere il volume e il pan di ognuno e decidere se a tutto ciò aggiungere anche il suono dei pick up normali della chitarra.
È possibile quindi utilizzare allo stesso tempo sia diversi banchi e campioni di EastWest che anche di altre case produttrici, non c'è limite al suo utilizzo in questo senso. L'interfaccia del software TriplePlay ha una struttura semplice. Sul lato sinistro sono rappresentati gli Split, ossia gli slot dove sono caricati i vari sample, editabili con un doppio click e controllabili dal mixer a destra. Nella finestra centrale troviamo sia il tuner che il regolatore della sensibilità del pickup MIDI, regolabile tramite i numeri azzurri appena a destra dei meter (relativi alle sei corde): più il valore è alto, più il pickup sarà sensibile ed è bene regolare con discrezione questi parametri onde evitare di avere dislivelli tra i volumi delle varie corde. Basta un doppio clic su uno degli split assegnati per accedere al software Play, da cui controllare ulteriori parametri relativi in modo specifico ai singoli sample caricati.
Cliccando sul tasto Browser in alto a destra è possibile aprire la finestra dove sono contenute tutte le librerie e le loro relative cartelle e singoli campioni, divisi per categorie e selezionabili con un semplice click.
Come si può vedere la colonna di sinistra è sempre invece relativa al software TriplePlay ed è un'enorme comodità poter fare varie prove in tempo reale potendo agire sia sui suoni che sul controller, fa risparmiare davvero molto tempo. Infine, in modalità Poly, è possibile assegnare fino a quattro Split a diverse zone della tastiera, in modo da poter suonare più di uno strumento in tempo reale.
In prova
EastWest è una delle aziende leader nel settore dei virtual instrument e i suoi prodotti sono utilizzati da tantissimi professionisti anche nel settore del cinema, per la composizione di colonne sonore. È un marchio molto conosciuto, soprattutto per quel che riguarda il campionamento di strumenti da orchestra. Il suono è naturale al punto che potrei azzardare a dire che, per certe librerie, è quasi impossibile capire se si tratta di un vero strumento o di una sua riproduzione e il motivo è a mio parere legato principalmente a tre fattori: la scelta dello strumento da campionare, l'estrema cura in tale processo e infine la resa sonora del software stesso il quale, di default, per ogni strumento è già impostato secondo un preset che comprende vari parametri settati alla perfezione per rendere credibile il suono.
Nulla è lasciato al caso, nemmeno il riverbero o il tempo di attacco e di rilascio: ne va da sé che, a meno di non voler sperimentare soluzioni creative o innovative, è meglio lasciare il preset di ogni suono così come lo trovate, credo che sia difficile fare di meglio per rendere il suono più bello.
Personalmente ho trovato superlativi gli archi, i synth, l'hang drum e gli strumenti a fiato, mentre ho qualche perplessità sulle chitarre in generale, soprattutto quelle elettriche (mi chiedo che senso abbia simulare una chitarra su un guitar synth), ma anche su alcuni suoni di basso. Ad ogni modo non ho ancora trovato un solo virtual instrument in grado di riprodurre in modo credibile una chitarra elettrica, soprattutto se distorta: sembra proprio essere un limite che ancora nessuno è riuscito a superare, dettato da tanti motivi.
Nel sample che ho allegato a questo articolo potrete sentire vari strumenti di EastWest suonati tramite TriplePlay, fatta eccezione per la batteria che è invece un semplice loop stereo di Apple Logic X. Trovo che perfino la chitarra classica sia in un certo modo piacevole, ma l'attenzione va rivolta in particolare agli archi e ai synth, superbi in ogni particolare. Sono librerie che vi porteranno via parecchi gigabyte di spazio sul disco, per cui il mio consiglio è di utilizzarle tramite un hard disk esterno con connessione veloce, in modo da non avere il classico collo di bottiglia mentre registrate. Meglio un SSD.
La gestione della latenza è accettabile e ho notato alcune differenze a seconda del sample caricato e della DAW utilizzata, mentre in modalità stand-alone non ho notato problemi nemmeno a 128 sample.
L'unico problema un po' fastidioso riguarda la sensibilità di TriplePlay, nel senso che se da un lato permette di aggiustare manualmente la risposta del pickup per ogni singola corda, dall'altro non riesce a evitare in alcuni casi la riproduzione di alcune note fantasma, ossia causate dal movimento della mano sinistra sulla tastiera mentre si cambia un accordo, soprattutto quelli da eseguire col barrè.
Ovviamente poi sarà facile pulire la traccia MIDI da questi artefatti, ma nel caso di una performance live è un problema piuttosto invalidante. Forse sarebbe il caso di implementare una funzione simile a un noisegate in aggiunta al controllo di sensibilità.
Conclusioni
La filosofia del guitar synth da sempre affascina l'immaginario collettivo dei chitarristi, sia per la comodità di suonare tanti diversi strumenti con una chitarra, sia perché effettivamente per un chitarrista è più facile comporre utilizzando uno strumento che conosce molto meglio di una tastiera. Quando poi tale filosofia è accompagnata da una qualità di campioni audio come quelli di EastWest, la faccenda si fa ancora più intrigante. Al di là dell'indiscutibile qualità delle librerie audio, ci si deve adattare con il fatto che forse la chitarra, per quanto il sistema guitar synth abbia fatto passi da gigante, non è in certi casi lo strumento ideale da utilizzare come controller MIDI, soprattutto in sede live.
PRO
Librerie eccellenti, soprattutto archi, fiati e synth
Sistema wireless
Split assegnabili a diverse zone della tastiera
CONTRO
Latenza a volte percepibile
Alcuni movimenti sulla tastiera sono erroneamente interpretati come note
Librerie di chitarra elettrica
INFO
Prezzo: $ 199 per ogni libreria
Fishman Pro PLT 301: € 499