Dave Derr, proprietario e progettista di Empirical Labs, è considerato una delle più brillanti menti dell’audio professionale. Mentre il compressore Distressor è entrato nella leggenda, Fatso è rimasto in secondo piano, perché molti si limitano a credere che il suo uso sia nell’emulazione delle caratteristiche del nastro magnetico. Eppure è in cima ai rack di moltissimi studi pro.
Fatso è molto più che un emulatore di nastro e, una volta compreso il suo funzionamento, si scopre che può sostituire quattro o cinque outboard di qualità per il mix, oltre a dare quella patina finale di suono discografico che fa la differenza tra un pezzo demo o realizzato in studio e il prodotto finale. Per descrivere Fatso occorre dimenticarsi del manuale, scritto più per arrivare a risultati immediati che non per comprendere cosa sia la macchina.
Hardware
Il pannello di controllo è diviso in due canali, ognuno con un potenziometro di Input e Output, simili a quelli di Distressor, con un ottimo recall delle impostazioni e con tre pulsanti ciclici per richiamare il tipo di compressore, il livello di Warmth e l’attivazione del trasformatore o il bypass. Ogni canale dispone di ingresso bilanciato su XLR o jack TSR, uscita bilanciata XLR o sbilanciata su jack TS, Insert per sidechain e connessioni External Link per collegare altri Fatso. Della scheda interna si può dire poco: tutti gli operazionali o i componenti integrati hanno la sigla volutamente cancellata. Sono presenti relè per le operazioni di bypass e per il trasformatore, quest’ultimo un piccolo Mouser senza sigla. Ci sono più di dieci trimmer interni, e l’alimentazione è fornita da un trasformatore toroidale con uscita a due piste da +/- 18 V. Presente un fusibile da usare come parte di ricambio. La risposta in frequenza va da 2 Hz a 60 kHz (+0, -3 dB), con range dinamico di 110 dB, distorsione dallo 0,06% al 20%. Fatso è un processore analogico controllato digitalmente.
Il circuito di distorsione armonica
Fatso è prima di tutto un soft clipper con circuito di saturazione che, una volta inserito senza altra funzione attivata, produce la terza e la seconda armonica: in modo maggiore la terza, ma sempre con livelli sufficientemente bassi (-60 dB) da non essere percepiti spiacevolmente. Il livello d’ingresso (Input) regola la quantità di segnale che sarà processato e il suo punto ottimale, anche piuttosto ampio, si ottiene quando il led 0 VU comincia ad accendersi (THD pari all’1%). Se si oltrepassa la soglia dello 0 VU si entra in Pinned, che indica una quantità di distorsione armonica del 5%, mai percepita come spiacevole. Qualche dB oltre Pinned e Fatso va in clip, distorcendo il segnale. Output gestisce il livello d’uscita ed è indispensabile, poiché ci saranno situazioni, come in un basso o in un synth, in cui si alzerà molto l’Input per aggiungere armoniche, e dovremo abbassare l’Output per non distorcere lo stadio d’ingresso successivo, di solito un convertitore. Da osservare che la logica di Input è la stessa di un registratore a nastro: più il livello d’ingresso è alto, maggiore saranno la distorsione armonica prodotta e l’effetto di compressione del limiter sulle alte.
Il trasformatore per le basse e il bypass
È possibile inserire il trasformatore (Tranny) in ingresso, che agisce su segnali inferiori ai 150 Hz: produce la seconda armonica (che si andrà a sommare a quelle generate di default), provoca una modifica della fase e una riduzione dei picchi con un aumento della percezione delle basse. Con Tranny inserito, le medie subiscono un processo di alterazione e risultano più compatte. Alla gestione dell’inserimento di Fatso e del trasformatore è deputato il pulsante che include il Bypass. Questo può essere linkato tra i due canali in modo da gestire, con quello del primo canale, l’inserimento di Fatso, del trasformatore o dell’ascolto in bypass hardware per apprezzare le differenze.
Il processore Warmth
La terza funzione di Fatso, nata prima che il progetto si evolvesse con un compressore interno, prevede un limiter sulle alte a frequenza variabile secondo il grado di compressione, con tempi di attacco e rilascio preimpostati e velocissimi, adatto per riprodurre le interazioni tra il BIAS del registratore e le alte frequenze, con lo scopo di attenuarle e renderle più dolci. Il lavoro del limiter è mostrato dai led Warmth, che indicano la quantità di riduzione del gain. Se la riduzione del gain è minima, il limiter lavora dai 2 kHz in su, se invece va oltre 5 dB, il limiter entra in azione solo sopra i 10 kHz. Il pulsante Warmth determina la soglia di intervento e, di conseguenza, la quantità di riduzione del gain mostrata dai led e la frequenza da cui parte il limiter. La soglia è dipendente dal livello di Input, per cui, aumentando al massimo l’Input, il limiter si mette a funzionare anche quando il pulsante di Warmth non è acceso. Il metering di gain reduction è realmente preciso e si può andare da un suono arrotondato, con 2 dB di riduzione, a suoni molto scuri, privi di aria e spazio circostante oltrepassando i 10 dB di gain reduction, che alterano il timbro finale.
I compressori
Ogni canale offre un modulo di compressione FET derivato da Distressor e controllato digitalmente, con quattro preset i cui parametri di attacco, rilascio, soglia e curva di compressione non sono programmabili, se non con modi che hardware. I modelli possono essere combinati tra loro in qualsiasi modo creando compressori ibridi, fermo restando che la curva di rilascio avrà sempre andamento logaritmico. Ciò su cui ha lavorato maggiormente Derr è l’interscambio dei compressori, così da mantenere simile la soglia d’ingresso e il livello di compressione. La quantità di riduzione del gain è affidata al livello di Input: più il livello è alto, più il compressore lavora e più l’uscita audio è ridotta, e viceversa. L’uscita del compressore precede gli altri moduli e se è alta si attiva anche Warmth, mentre se è bassa occorre abbassare la soglia di Warmth intervenendo da pannello qualora si voglia far lavorare maggiormente il limiter sulle HF. Si possono ottenere combinazioni di ogni genere: un compressore che lavora moltissimo e poco limiter sulle HF, oppure un compressore con pochi dB di riduzione del gain e un limiter sulle HF che lavora molto, con il circuito di soft clipper e distorsione armonica che lavorano secondo il livello del segnale in uscita dal compressore.
Selezionate il compressore, modificate il livello d’ingresso per il grado di compressione che gradite, mostrata da una serie di led inferiori che vanno da 1 a 20 dB di riduzione del gain, e quindi agite su Warmth modificando la soglia d’intervento ed eventualmente su Tranny, il tutto decidendo se stare sugli 0 VU o su Pinned. Che cosa succede alla distorsione armonica se il compressore ha un’elevata riduzione del gain con un livello basso in uscita? In questo caso la quantità di armoniche aggiunte dipende dal compressore scelto, per cui la distorsione è sempre presente ma con proporzioni tra le armoniche che possono differire.
I quattro compressori comprendono:
- Buss con ratio 2:1, tempo di attacco lento, rilascio veloce e curva soft knee per pochi dB di compressione da usare sul bus stereo o per emulare, senza trasformatore inserito, un DBX 160
- GP, General Purpose, con attacco medio e rilascio lento, adatto per mantenere consistente l’RMS. Usato con Tranny e gradi elevati di compressione può simulare modelli ottici e VCA come gli LA2A, LA3, LA4 e Meek. Senza Tranny si avvi- cina al DBX 160 con ratio 2:1
- Tracking Compressor, simile all’1176 per il tracking o il mix quando il grado di compressione è inferiore ai 10 dB
- Spank, limiter con un comportamento molto simile al talk- back compressor di SSL, molto aggressivo
Fatso, tramite la funzione Linked, aggancia i due compressori per l’uso in stereo, cosicché la riduzione del gain sia identica per i due canali. Nulla vieta di mantenere i due canali separati, per esempio per il trattamento dei microfoni ambientali. Linked non controlla le impostazioni di Input, Output, Warmth e scelta del compressore, che devono essere impostate manualmente. Questa è solo una parte della storia dei compressori, perché l’altra riguarda le armoniche prodotte dai compressori.
Magie del sidechain
L’insert sul pannello posteriore è dedicato al sidechain su connettore TRS. La sua prima funzione è il controllo della soglia del compressore. Il segnale prelevato va inviato a un qualsiasi preamplificatore per variare il suo livello in negativo o in positivo: se lo si innalza, la soglia del compressore diventerà più alta, il compressore lavorerà meno e ci sarà più segnale per lo stadio di saturazione a parità di riduzione del gain con soglia fissa. Viceversa abbassando la soglia. L’insert consente di sganciare la soglia del compressore da quello dei circuiti di distorsione, così da avere un elevato grado di compressione e un altrettanto elevato grado di distorsione, cosa che non avviene in condizioni normali, perché con compressioni elevate il livello del segnale destinato alla saturazione è inferiore, essendo più basso il livello d’uscita del compressore. Il segnale di Insert può essere alterato con un equalizzatore esterno, per esempio, e Fatso risponde anche a modi che di fase del sidechain. C’è ampio spazio per sperimentare.
In prova
Fatso è uno di quei processori i cui risultati dipendono direttamente da chi lo usa: affidarsi al caso senza aver compreso come interagiscono gli elementi e senza aver chiaro il comportamento delle armoniche porta a risultati ambigui. Noi stessi abbiamo faticato passando dal manuale, fino a quando abbiamo capito il funzionamento con l’analizzatore di spettro e la fase. A quel punto è stato un gioco da ragazzi arrivare agli obiettivi. La prima regola è decidere il livello d’ingresso: se si usa un compressore occorre prima definire il grado di riduzione del gain e poi agire sugli altri controlli; se si usano invece il limiter HF e il circuito di saturazione, l’Input è la chiave per decidere come e quanto per la distorsione armonica. Insert permette di sganciare il compressore dalla soglia fissa, facendo guadagnare a Fatso il ruolo di compressore indipendente presettato. La qualità dei preset produce sempre ottimi risultati, basta saper scegliere. Il meno caratteristico è GP, che diventa utile in combinazione con altri. Spank è un pugno in faccia, Buss è perfetto per il mix stereo.
La quantità di riduzione del gain deve essere correlata al risultato che si vuole ottenere: in mix è facile andare anche a 20 dB se si cerca l’effetto su una traccia, in finalizzazione non si va mai oltre i due o tre B di riduzione. In rari casi abbiamo sentito la mancanza di controllo sui tempi, la qualità dei risultati è alla pari di Distressor come suono. Con Fatso anche chi non ha esperienza sui compressori può arrivare a risultati apprezzabilissimi. La sezione di saturazione e di limiter HF è quella che caratterizza il suono: non ci sono dubbi che un passaggio in Fatso corrisponda a produrre quel suono da produzione professionale curata nel dettaglio, mai digitale, con quel giusto corpo ed equilibrio tra le frequenze che fanno la differenza tra un demo o un mix finito e il prodotto finale.
Warmth è la chiave per spurgare i difetti del digitale di media o bassa qualità, soprattutto per i plug-in di emulazione o i synth. Ne bastano uno o due dB per togliere l’asprezza. Paradossalmente, Fatso funziona meglio con mix e tracce di scarsa qualità, mentre il suo effetto in una catena professionale è la ciliegina sulla torta, una scelta in più. I suoi circuiti di distorsione intervengono finemente, ma un buon orecchio sente sempre la differenza. Il risultato finale è che l’ascoltatore non educato proseguirà ad ascoltare il brano perché è piacevole.
Dal punto di vista prettamente tecnico, lavorando a +4 dBu non abbiamo mai incontrato alcun problema: Fatso è sempre silenziosissimo, anche con settaggi estremi, e l’headroom è ampia. C’è un certo grado di imprevedibilità nei risultati e deve essere l’orecchio a decidere, dopo aver tracciato le linee da seguire. Il trasformatore è più evidente sui piccoli monitor, dove le basse frequenze saltano subito fuori dando una base di cassa e batteria marmorea e percepibile anche nelle cuffiette dell’iPod. Dopo settimane di lavoro, capiamo perché deve essere a portata di mano in un rack: si corre veloce nella scelta dei compressori e nell’impostazione della saturazione, passando da delicati interventi a vigorose manate di armoniche per i suoni più mosci. Una nota finale importante: ci sono altri saturatori in commercio, anche valvolari, che promettono lo stesso risultato. Fatso ha una sostanziale differenza tra tutti quelli che abbiamo provato: conserva sempre il timbro originale, migliorandolo, senza mai modi care il bilanciamento del mix. È una differenza importante da sottolineare, perché la costanza del bilanciamento permette di applicarlo sul mix finale, con un incremento di percezione e gusto su tutti gli elementi del mix, al contrario di altri processori che colorano troppo e provocano sbilanciamenti a volte inaccettabili.
Conclusioni
Fatso ci ha entusiasmato: sostituisce astutamente una parte consistente dell’outboard di uno studio professionale, come compressori, registratori a nastro, mixer analogici e limiter per le alte frequenze. Chi ci guadagna è il project studio e lo studio completamente digitale, a differenza di uno studio di altissimo livello, con registratore a nastro, che può ottenere gli stessi risultati usando una maggiore quantità di outboard ma con altri costi di manutenzione. L’aver integrato compressori pre-settati è un vantaggio per chi non può permettersi compressori hardware di pregio. In alternativa a questi compressori c’è la versione modificata di UBK, con modelli più veloci.
Ritenerlo un emulatore di nastro è limitativo, anche se il mix finale su una DAW migliora sempre come qualità, passando nei suoi circuiti di distorsione armonica. I risultati e le prestazioni sono di elevata qualità e nulla è lasciato a scelte di compromesso. In poche mosse, conoscendolo, si ottiene quello che si vuole e si cambia la faccia a una traccia, a un mix o a un’intera produzione. Fatso è uno di quei rari processori che si fanno notare se mancano. Se la domanda che vi assilla è il perché la vostra produzione non suoni come un disco vero, vi conviene provare un Fatso e usarlo per un giorno intero. Siamo certi che non lo restituirete facilmente. Che sia il mix, il tracking o la finalizzazione, Fatso ha più di una soluzione da regalare. Geniale!
PRO
Saturazione piacevole
Compressori utili e caratteristici
Headroom ottima
Sempre silenzioso
Flessibile
Limiter HF Sidechai
CONTRO
Link non valido per Input, Output, Comp e Warmth
Logica di funzionamento non facile
Insert avrebbe dovuto chiamarsi Sidechain
Compressori non programmabili
Il pulsante Bypass condivide Tranny e l’inserimento dei circuiti
Articolo pubblicato nell'ottobre 2009