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Test: Modartt Pianoteq 6, un realismo ancora maggiore

Rapporto qualità/prezzo8
Suono9
Facilità d'uso9
8.7

Modartt presenta la nuova release di Pianoteq giunta oggi alla versione 6. Sono molte le novità presenti, la più importante è il maggiore realismo del motore sonoro e dei modelli

Pianoteq è un virtual instrument dedicato alle sonorità di pianoforte acustico, di cui ho già testato in passato le versioni 4 e 5 sulle pagine di Computer Music Studio. Attualmente, quella di Pianoteq è una delle emulazioni più apprezzate per il suo realismo, capace di competere con i multi sample più pesanti in commercio. La tecnologia di Pianoteq tuttavia non è basata su multi sample, ma esclusivamente su modelli acustico-matematici. Per questo motivo, la sua dimensione è inferiore ai 50 MB! Modartt offre ben 17 Instrument Pack dedicati anche ad altri strumenti a tastiera o percussioni intonate.

Tre versioni disponibili

Esistono tre versioni di Pianoteq: Stage, Standard e Pro, differenti per la presenza o meno dell'editing avanzato di alcuni parametri, come i componenti del modello o il posizionamento dei microfoni. La versione Pro può inoltre modificare i parametri tasto per tasto e lavorare a 192 kHz, mentre le altre versioni si fermano a 48 kHz. Modartt, grazie a tre anni di ricerche, ha migliorato la precisione del motore sonoro e il realismo dei modelli esistenti, mantenendo però moderate le richieste in termini di risorse di calcolo. Per toccare con mano questo vantaggio, abbiamo eseguito il test su un PC basato su Windows 7 a 64 bit, CPU i7 4790 @ 3,6 GHz e 16 GB di RAM: sicuramente un computer prestante, ma non recentissimo nè impegnativo economicamente.

 

L'interfaccia di Pianoteq 6

L'interfaccia di Pianoteq 6

Tecnologia

Uno strumento a modelli fisici crea il suono in tempo reale, simulando nel caso di un pianoforte il comportamento delle corde, dei martelletti, della tavola armonica, dei pedali e del mobile, mentre per altri strumenti include a esempio le ance e altri componenti. I modelli di Pianoteq riproducono varie tipologie di risonanze simpatetiche, sia quelle tra corde in oscillazione che quelle provocate su corde a riposo, con smorzatori alzati o abbassati. Gli algoritmi ricalcolano il timbro quando un martelletto ripercuote una corda già in oscillazione e simulano anche fenomeni quali il re-pedalling e le armoniche che si generano quando gli smorzatori si appoggiano alle corde. Pianoteq simula dieci diverse tipologie di pedali: sustain (continuo, non solo half-pedal), sostenuto, una corda, celeste, pinch harmonic, rattle, sordina, buff stop, glissando e super sostenuto, un pedale artificiale che consente di suonare note staccate col pedale sustain abbassato. I modelli di pianoforte possono ricreare l'effetto del coperchio più o meno aperto ed è possibile gestire fino a cinque microfoni, posizionabili a piacere e indirizzabili ad altrettanti canali audio separati. Il motore lavora ovviamente anche a 64bit, è utilizzabile su piattaforme a partire da Mac OS X 10.7, Windows 7 e Linux (x86 e ARM). I formati della versione plug-in sono Audio Unit, VST, AAX e NKS.

 

Le opzioni audio

Le opzioni audio

Novità introdotte

La caratteristica che ci interessa di più è senza dubbio il miglioramento della qualità generale e dei modelli già presenti in passato, per Pianoteq 5. La sezione di accordatura è stata ampliata per le versioni Standard e Pro, permettendo ora maggiori interventi di microtuning ed esperimenti di accordatura. La mappatura dei controller MIDI può essere ora salvata nel singolo preset o globalmente, per tutti. È stato aggiunto un player alla versione stand-alone che permette di riprodurre file MIDI o caricare playlist in formato M3U. L'esportazione audio, che prima era possibile solo in formato WAV, ora è anche in formato lossless FLAC e lossy MP3. La ciliegina sulla torta è la funzione di riconoscimento degli accordi.

La versione 6 non modifica l'interfaccia utente della versione precedente e non aggiunge nuovi strumenti. Restano invariati anche l'ottimo processore effetti, con possibilità di importare risposte all'impulso per il riverbero, la routine di calibrazione della tastiera collegata e le funzioni di editing dei microfoni, degli armonici e dei parametri del modello.

 

La pagina per la programmazione degli effetti

La pagina per la programmazione degli effetti

La calibrazione automatica della curva di velocity

La calibrazione automatica della curva di velocity

Instrument Pack

Con ogni versione, è possibile scaricare, inclusi nel prezzo, due pacchetti a scelta tra i 17 del catalogo. Ciascun Instrument Pack contiene uno o più strumenti, ciascuno con numerosi preset. Ogni preset è un'interpretazione, a volte anche molto diversa dall'originale, dei modelli acustici di base. In totale sono 49 gli strumenti di cui Modartt ha creato il modello.

Steinway Model D, Steinway Model B, Grotrian Concert Royal e Blüthner Model 1 sono le emulazione degli omonimi blasonati grand piano. I due modelli Steinway, in questa recente versione maggiormente realistica e dettagliata, hanno ricevuto l'autorizzazione formale da Steinway & Sons a utilizzare il loro marchio ufficiale. Fino alla versione 5, infatti, non veniva riportato il nome della casa newyorkese.

K2 è un modello a coda da 2,11 metri espressamente creato per la versione 5 di Pianoteq. Non è la riproduzione di un pianoforte reale, ma uno strumento creato dall'unione delle caratteristiche di diversi modelli. Possiede un suono molto versatile, gradevole, profondo e brillante. Questo pianoforte, così come il Model D, ha un'estensione di 105 tasti, un'ottava in più verso il basso e una quarta giusta verso l'alto. A tal proposito, sul sito ufficiale è presente un'esecuzione a quattro mani de "La Campanella" molto suggestiva.

YC5 è ispirato al noto pianoforte giapponese, un modello dal timbro particolarmente brillante, adatto alla musica pop e rock, capace di inserirsi in un mix affollato, migliorato nella versione 6 per chiarezza e realismo.

U4 è il modello di un pianoforte verticale, immancabile in una selezione completa di pianoforti. I suoi 21 preset spaziano da sonorità jazz al pop e al ragtime. Anche questo modello è stato perfezionato con la versione 6. Completano la famiglia dei pianoforti acustici i due pacchetti Kremsegg historical collection #1 e #2. Questi contengono otto strumenti del 18° e 19° secolo presenti nel museo Austriaco di Kremsegg Schloss.

Electric Pianos è il pacchetto che offre le sonorità di pianoforti elettrici ispirati ai famosi Fender Rhodes e Wurlitzer, mentre Hohner Collection è il suo completamento, con i modelli di Electra-piano, Clavinet D6, Pianet N e Pianet T, strumenti che riportano alla memoria successi di Beatles, Led Zeppelin, Stevie Wonder e altri degli anni '60 e '70.

Harpsichord è dedicato al clavicembalo. Il modello è stato creato da una copia di Matthias Griewisch di un Hans Ruckers II le Jeune del 1624, a tre registri, configurabili liberamente. Interessante il riconoscimento dell'aftertouch polifonico.

Sono disponibili anche modelli di altri strumenti meno diffusi: arpa da concerto, vibrafono, celesta, glockenspiel, toy piano, marimba bass, xilofono e infine un pacchetto dedicato alle percussioni cromatiche steelpans: steel drum, space drum, hand pan e tank drum. Se ciò non bastasse, Modartt mette a disposizione gratuitamente altri modelli, scaricabili dal sito ufficiale: pianoforti e clavicembali storici, percussioni intonate, tubular bells, campane da chiesa e soprattutto un interessante modello di Yamaha CP80 incluso nel pacchetto KIViR.

In prova

Abbiamo provato Pianoteq 6 con una Roland A88, master keyboard dalla meccanica graded hammer, con scappamento e finitura Ivory Feel-G. Questo modello gestisce inoltre pedali sustain di tipo continuo e trasmette messaggi di velocity off. Ci siamo avvalsi della fondamentale routine di calibrazione, introdotta dalla versione 4, che adatta con precisione Pianoteq al nostro tocco e alla master keyboard e consente di apprezzare appieno la risposta dei modelli. Come confronto, abbiamo innanzitutto utilizzato la versione precedente: in generale tutti i modelli hanno guadagnato in realismo e resa spaziale. In particolar modo, i pianoforti acustici suonano ora più dettagliati e definiti. Notiamo in entrambi gli Steinway l'assenza di quella leggera nasalità che caratterizzava i Model D e B di Pianoteq 5. Apprezziamo ora un sostegno più arioso e realistico che regala la sensazione di avere un vero pianoforte sotto le dita. Il registro grave del Model D è ora più rotondo e pieno, possente nei passaggi più aggressivi e caldo nei passaggi delicati. Molto migliorate anche la presenza e la profondità stereofonica. Ipotizziamo sia merito di una maggiore attenzione alla coerenza di fase durante il processing.

Anche per quanto riguarda i pianoforti elettrici, il salto di qualità è chiaramente udibile: il dettaglio e il realismo delle riproduzioni risultano ottimizzati. Il modello W1 in particolare, che nella versione precedente non ci aveva entusiasmati, ora è molto più fedele, meno sottile e più corposo. In generale, tutti e tre i modelli di pianoforte elettrico hanno guadagnato in profondità e immagine stereofonica. Notiamo con piacere anche la gestione della velocity off per il rumore al rilascio dei tasti.

Il pacchetto Hohner collection è stato aggiornato nella parte dedicata al Clavinet D6; gli altri modelli sono rimasti inalterati. La nuova versione del Clavinet ha un corpo più presente e un attacco più brillante e tridimensionale. Inoltre, come già abbiamo apprezzato nei pianoforti elettrici, è ora presente la gestione del note off, fondamentale per questo strumento.

Per completare il test, abbiamo confrontato Pianoteq 6 con altri validi virtual piano a modelli fisici e non solo: TruePianos, AAS Lounge Lizard EP4 e i pianoforti campionati e gli strumenti elettrici della suite NI Komplete, incluso l'ottimo Alicia's Keys Piano. Pianoteq si conferma ai massimi livelli come qualità e realismo su tutte le tipologie di strumenti, sia acustici che elettrici. Come gusto personale, preferiamo la generazione per modelli fisici che offre un'evoluzione timbrica continua al variare della velocity e la simulazione fedele dei fenomeni acustici che avvengono all'interno dello strumento.

Lavorando con un buffer a 64 campioni, frequenza di campionamento 44,1 kHz, polifonia massima impostata a 256 note, non siamo riusciti a mettere in ginocchio la CPU. Anche con l'indicatore delle note riprodotte a 256, non abbiamo udito alcun disturbo e la riproduzione era fluida e pulita. L'utilizzo della CPU sull'indicatore di Steinberg Cubase non ha superato il 40% e quello dell'Audio Load di Pianoteq ha oscillato intorno al 50%. Questo significa che Modartt ha fatto un buon lavoro in termini di ottimizzazione. Il processore effetti include una selezione di tutto quello che serve (tremolo, wah-wah, chorus, flanger, phaser, fuzz, delay, amp simulator, compressore ed equalizzatore) per le diverse tipologie di strumento riprodotte e il riverbero a convoluzione funziona davvero bene.

 

La scelta degli strumenti nella versione trial gratuita di 30 giorni

La scelta degli strumenti nella versione trial gratuita di 30 giorni

Conclusioni

Pianoteq si conferma come una delle emulazioni più convincenti sul mercato. I miglioramenti apportati alla qualità e al realismo dei suoi modelli rendono questo strumento virtuale una valida alternativa al vero pianoforte, per quei pochi (si fa per dire…) che non dispongono nel proprio studio di uno Steinway D, di una sala di ripresa acusticamente corretta e di ottimi microfoni. Il suono dettagliato, la presenza dei rumori meccanici, il decadimento naturale, la fedele riproduzione dei fenomeni acustici presenti in uno strumento di legno e metallo, definiscono oggi un nuovo standard di riferimento.

 

PRO

Realismo migliorato ulteriormente

Varietà di strumenti riprodotti

Supporto VST3, NKS e ARM

Prezzo

CONTRO

Modelli di piano elettrico migliorabili

 

 

INFO

Midiware

Prezzo versione Stage € 99,00

Prezzo versione Standard € 249,00

Prezzo versione Pro € 399,00

Prezzo versione Studio € 699,00

Upgrade a partire da € 29,00

 

 

 

 

Allegati

FileDescrizione
pdf Modartt Pianoteq 6

2 comments

  1. wavesequence 27 aprile, 2018 at 11:54

    Sulla facilità d’uso sono d’accordo, finché non si incappa – per la versione Pro – con l’accordatura degli unisoni, e altri parametri quali la durezza dei martelletti, la rigidezza della tavola armonica ecc. ecc. I parametri in gioco sono veramente una moltitudine, senza contare cosa fa già il riposizionamento dei microfoni, senza toccare nient’altro.
    In questo caso ci si rende conto che o si è dei tecnici con una profonda conoscenza della fisica del suono oppure si ottengono risultati che vanno da pessimi a mediocri. Se va bene, risulta difficile ottenere risultati migliori da quelli già compresi nei preset in dotazione. Almeno, questa è la mia esperienza.

    • Stefano Airoldi 9 maggio, 2018 at 13:57

      Grazie per il commento. Pianoteq Pro è certamente indicato per chi conosce davvero bene lo strumento e per chi ha esigenza di lavorare a sample rate superiori ai 48Khz. Per tutte le altre applicazioni la versione Standard è più che sufficiente perchè ha un livello di editing sufficiente a modificare o addirittura stravolgere il suono originale (anche se non nota per nota, con 30 parametri come la versione Pro), in modo semplice e intuitivo. La Standard permette di caricare impulsi di riverbero, riaccordare lo strumento e posizionare fino a 5 microfoni come la versione Pro.

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