Dalla collaborazione tra Acustica Audio e Studio DMI nasce Quantica Audio, che lancia sul mercato un prodotto che ha potenzialità rivoluzionarie. Un rack virtuale modulare in sync con la DAW e touchscreen friendly, per unire al meglio l'utile al dilettevole.
Acustica Audio non ha nulla da imparare da nessuno per quel che riguarda l'eccellenza e la cura nella resa sonora: il loro metodo di analisi e campionamento è unico e riesce a ricreare nel dominio digitale ogni principale componente di un circuito analogico reale, con risultati superbi. Il progetto Quantica Audio è un passo oltre al singolo plug-in, con lo scopo di creare un nuovo workflow; la comodità del digitale si unisce all’appeal analogico anche dal punto di vista visivo, con la possibilità di utilizzare uno o più monitor touchscreen per il controllo delle varie channel strip e dei plug-in. Al momento del test, ne troviamo quattro compresi nell'acquisto di Modula; in futuro diventeranno molti di più, considerando che molti plug-in già esistenti devono solamente essere trasformati nella versione Modula.
Controlli
La prima cosa da sapere è che M4 va aperto prima di avviare la DAW e chiuso per ultimo, altrimenti non sarà in grado di richiamare le sessioni precedenti o di salvare quelle nuove e le loro modifiche. Detto questo la prima cosa da controllare è la finestra dei Settings; ci si accede cliccando sull'icona che appare nella barra superiore del desktop, in alto a destra. Da questo menù si possono impostare opzioni importanti, come il numero totale di canali disponibili per ogni rack, il numero dei rack (da uno a sei), il nome di ogni rack (Names) e il numero di banchi per ogni rack: questa è una funzione importante soprattutto se di dispone di un monitor piccolo.
Il Server Mode va lasciato attivo quando si utilizza Modula tramite il proprio computer, va invece disattivato per entrare in modalità Host e poter utilizzare un server esterno dedicato; l'opzione Bank Mode rende visualizzabili o meno i tasti di bank change, che ad ogni modo non sono visualizzabili in modalità Host. Ogni volta che si applica una modifica anche minima nel menù Settings, M4 va chiuso e riavviato (ci mette pochissimi secondi). Ogni channel strip possiede una Control Area nella sezione inferiore del canale, i cui controlli sono i seguenti:
Doppie Frecce (Bank Left-Right): permettono di cambiare pagina nel rack (utile se si hanno molti canali attivi).
Frecce Gialle (Scroll Through Channel Pages): permettono di scegliere la sezione del plug-in che ci interessa. Entrambe questi controlli sono presenti solo sul primo e ultimo canale del rack.
Pre – Equ – Dyn: questi tasti servono a visualizzare la sezione corrispondente di un plug-in.
S - Byp – M: Permettono di mettere in solo, in bypass o in mute un canale/un gruppo di canali oppure di disattivare momentaneamente il plugin. L'ultima sezione è Channel Properties, dove con un doppio click si apre una finestra nella quale si possono fare le seguenti operazioni:
- Nominare la traccia
- Spostarla nello slot desiderato tramite un Number (per fare la stessa cosa basta cliccare e trascinare la sezione Channel Properties)
- Assegnare una traccia ad un gruppo
La suddivisione in Rack, Banks e Channels è a categorie, ossia i Rack sono al massimo sei e possono contenere un numero definito di banks (o slot), che possono essere utilizzati per inserire un plug-in (channel). Una volta deciso il numero di Banks, esso sarà lo stesso per tutti i Rack, quindi non è possibile fare per esempio due Rack con dieci Banks e quattro con sei Banks; il numero totale di Banks va deciso in base alle dimensioni e risoluzione del/dei propri monitor e in base alla potenza di calcolo del computer e/o del server. Se non si riescono ad utilizzare più di una ventina di plug-in è inutile creare cinque Rack da sessanta slot.
E, ahimé, questi plug-in richiedono una potenza di calcolo da parte della CPU notevole. M4 va aperta prima di avviare la DAW e chiusa per ultima, altrimenti non caricherà i plug-in presenti nel progetto e non salverà le impostazioni successive e, se per sbaglio chiudete l'applicazione, dovrete riavviare anche la DAW in uso. Le channel strip sono caricate automaticamente quando si apre un plug-in Modula all'interno della DAW, con un mirroring perfetto dei comandi: attenzione però che non possono essere suddivisi e ordinati per tracce come lo sono nella DAW, possono solo essere nominati e ordinati manualmente in seguito per non creare confusione.
M4 li ordina secondo la sequenza in cui sono aperti, non secondo l'ordine delle tracce. Nello screenshot seguente si può vedere che M4 ha di default creato i Channels in base all'ordine in cui ho aperto i plug-in: prima il Gold 3 sulla batteria, poi il Magenta 5 sul basso e infine un Clean Channel sulla batteria. I plug-in di tipo Modula compresi nell'acquisto sono: Magenta5, Gold3, Diamond 3 e Clean Channel. Presto molti altri saranno rivisitati in questa versione, per cui andranno acquistati singolarmente.
In prova
Credo che sia molto difficile essere oggettivi quando si discute di un prodotto di questo tipo; se da un lato l'idea è piuttosto rivoluzionaria (si può mixare come se si lavorasse su un banco analogico vero, bastano uno o due monitor touchscreen), dall'altro a mio parere ci sono ancora dei limiti che andrebbero rivisti. Il problema è probabilmente alla base, nell’interazione tra DAW e Modula, attraverso un server virtuale o reale. Siamo sicuramente al pinnacolo della tecnologia e dell’integrazione, con tutti i problemi di chi percorre una nuova via rivoluzionaria e ancora non standardizzata.
M4 non rispecchia esattamente l'ambiente della DAW: l'ordine di inserimento delle channel strip è sequenziale; a ogni plug-in aperto nella DAW, che sia sulla prima o sull'ultima traccia, ne corrisponderà uno su M4 subito successivo a quello precedente. Questo può creare un po' di confusione all'inizio, per cui è bene nominare subito i Channel e spostarli manualmente nel Bank più adatto. Un appunto riguarda la modificabilità della finestra di M4; larghezza è editabile tramite la finestra Settings/Rack-Bank Size, ma a quanto pare non l'altezza. È impossibile su certi monitor la visualizzazione del rack nella sua interezza e i comandi principali sono letteralmente tagliati fuori dalla visuale; è possibilissimo che si tratti solamente di un bug momentaneo che è facilmente risolvibile dalla casa produttrice, quindi non mi sento di qualificare questo problema come importante, purché rimanga momentaneo.
Sarebbe stato molto comodo aggiungere sui Channels almeno un controllo di aux/bus send in mirroring con quelli presenti sulla DAW; questo renderebbe il workflow ancora più intuitivo e veloce: spero che anche questo in futuro sia considerato seriamente.
Infine c’è il problema dell’impegno della CPU: preciso che non ho ancora avuto l'occasione di provare un sistema con server esterno dedicato al flusso audio dei plug-in Acustica Audio (come per esempio fa già da tempo Waves con il sistema SoundGrid che ho provato personalmente), per cui la mia visione è parziale, ma posso asserire con una certa sicurezza che un MacBook Pro con 8 GB di RAM e processore i7 fa molta fatica a processare più di quattro o cinque processori virtuali Modula (ma vale anche per le versioni normali). I plug-in di Acustica Audio richiedono molta CPU su Mac. Fatto sta che utilizzare anche solo una decina di questi plug-in senza un computer veramente potente o un ausilio esterno sembra essere difficile; questo sposta l’uso di Modula solo in ambienti professionali e con computer desktop.
Nello screenshot qui sopra è possibile vedere che con soli quattro plug-in aperti la CPU sale alle stelle; aprirne un quinto sarebbe impossibile, e tutto questo con il buffering a 1024 samples. Una buona soluzione è utilizzare la modalità Audiosuite di Pro Tools oppure il Bounce in Place di Logic; ogni DAW ha la sua modalità per mettere in freeze le modifiche apportate e salvare il processore da un vero e proprio assedio di dati. C'è infine qualche piccola imprecisione sui controlli, nel senso che a volte il loro effetto sull'audio è in ritardo di qualche secondo rispetto alla modifica effettuata, come se il software stesse caricando qualcosa e ci fosse bisogno di attendere la fine dei calcoli necessari; anche questo sembra un bug provvisorio e bisogna tenere conto che per ora Modula non è ancora alla sua versione definitiva.
Anche la modalità Host è ancora in lavorazione e per ora non si può fare altro che affidare il calcolo alla CPU del proprio computer. La qualità del suono è impeccabile e su questo frangente Acustica Audio è in assoluto sul mio podio personale, soprattutto quando c’è da lavorare sulle alte frequenze dove di solito il digitale ha il suo tallone d'Achille; il suono infatti diventa sempre più presente e vivido senza mai risultare fastidioso, si arricchisce di armoniche che solo una circuitazione reale di alto livello poteva dare fino a qualche anno fa.
Conclusioni
Quantica è l’espressione di quanto si possa fare quando si integrano mondi diversi: un nuovo ambiente di lavoro con il meglio dell’interazione analogica e il processing digitale. Essendo un progetto particolarmente ambizioso, richiede computer potenti e molto carrozzati. C’è spazio per ottimizzare le risorse, ma ciò che conta è il lavoro di Acustica Audio e DMI Studio che hanno guardato al futuro dello studio di registrazione e produzione: mantenere un feeling vintage ed eliminare i problemi di manutenzione del vintage analogico, senza rinunciare a quel suono.
La soluzione è brillante e con grandi potenzialità. Il prezzo di vendita, comprensivo di quattro plug-in, è di 599 $ mentre per il solo software scende a $ 99. Consiglio vivamente di testare la versione trial per valutare se il proprio computer è adatto a questo passo nel futuro.
PRO
Utilizzo intuitivo e veloce
Suono impeccabile
Possibilità futura di utilizzare la modalità Host
Workflow
CONTRO
Carico CPU
Richiede computer performante
Alcuni bug sui controlli e sul dimensionamento delle finestre Rack
INFO
Prezzo: versione Lite $ 99, versione Bundle $ 599