La serie Portico è entrata di diritto negli studi professionali e soprattutto nei project studio, avendo saputo coniugare un buon rapporto qualità prezzo con un suono di classe. Il modulo di compressore/ limiter nasce con due comportamenti distinti, cosa rara in questo ambiente.
Il 5043 può essere usato come un doppio comp/limiter o in link per lo stereo. Oltre al pulsante Link, per usarlo in stereo con il segnale di controllo dettato da quello più elevato di livello tra i due in ingresso, una possibile applicazione è usare l’uscita del primo compressore come ingresso del secondo, così da creare una curva di compressione che si occupi prima dei transienti, in modalità Feedforward, e poi del segnale in to-to con un più musicale Feedback. Il metering è essenziale: per l’output, i segmenti verdi indicano un livello compreso tra i -10 e i +10 dBu, quelli gialli coprono da +10 a +20 dBu, e il rosso indica +22 dBu e il sovraccarico del circuito.
Il piccolo pannello anteriore è diviso in due sezioni perfettamente identiche, separate dal pulsante di Meter Select, che assegna alle due barre led Output e Reduction il compressore A o B. I controlli rotativi sono lo standard per i compressori: Attack (da 20 a 75 ms), Release (da 100 ms a 2,5 secondi), Gain da -6 a +20 dB, Threshold da -36 a +22 dB e Ratio da 1:1 fino a Limit (40:1). I pulsanti consentono l’inserimento o il bypass del compressore (In), la modalità operativa tra Feedforward e Feedback, Link per agganciare il secondo compressore al segnale DC del primo, così da lavorare in stereo, oppure al jack TRS Link sul retro, e Buss Input per prendere il segnale dal Buss invece che dagli ingressi. L’ultimo pulsante è sul retro e serve per accendere il Portico.
Le connessioni includono ingressi e uscite Line bilanciate, ingressi Buss A e B (ingressi bilanciati con Unity Gain se la sorgente ha un’impedenza di 10 kohm) per l’inserimento di 5043 in un sistema con più moduli, e Link per pilotare più compressori da un comune sidechain. Interessante notare che il segnale Link è compatibile anche con la channel strip AmeK CIB o il doppio pre/comp DMCL.
Come funziona il compressore
Feedback e Feedforward sono due modalità di funzionamento del circuito di compressione. Il punto fondamentale è capi- re dove è valutato il segnale di controllo del modulo di compressione (nel nostro caso un VCA), cioè quale sia l’origine del segnale di sidechain interno al compressore. Se il segnale di controllo è prelevato prima del circuito di VCA , la modalità di compressione è definita Feedforward, perché anticipa il VCA. Se invece il segnale è prelevato dopo il VCA (come accade in moltissimi compressori), la modalità è definita Feedback, con la conseguenza che lo stesso segnale è già stato compresso.
Alla modalità Feedback è riconosciuta una maggiore musicalità e dolcezza anche per la qualità della curva di compressione, ma non è adatta a sopprimere transienti velocissimi. La modalità Feedforward è più aggressiva e tende a comprimere maggiormente. Anche i tempi di reazione dei circuiti, attacco e rilascio, sono differenti: più lenti per Feedback e più veloci per Feedforward. Avere entrambe le possibilità in un compressore è un lusso. Un altro compressore che mette a disposizione entrambe le modalità è il classico API 2500, presente anche come plug-in Waves, da cui abbiamo tratto le immagini per spiegare le modalità.
Hardware
Gli ingressi audio Line usano lo stesso circuito TLA con trasformatore dei prodotti Amek, di dimensioni contenute. Le uscite Line sono connesse a un trasformatore custom, parte integrante del suono di 5043 e di tutta la serie Portico, marchiato RND-2041 0816. Il layout del PCB è veramente ben fatto. Vi si notano operazionali NE5534P (due per canale) che lavorano assieme a componenti discreti. Il VCA è il noto THAT 2181LA che abbiamo già incontrato anche su altri compressori, primi tra tutti gli SSL. Tutte le connessioni sono Neutrik e il converter interno DC/DC è un Motien con uscita a +/- 18 Vdc. Il 5043 dissipa nove Watt e durante l’utilizzo scalda l’involucro, il cui scopo è anche quello di isolare da interferenze elettromagnetiche e radio.
Una particolarità di tutta la serie Portico è l’alimentazione, basata su un alimentatore esterno switching. I Portico accettano qualsiasi alimentazione da 9 a 18 Volt perché internamente sono dotati di un convertitore DC/DC che innalza i due binari di alimentazione a +/- 17,5 Volt DC, che in altre parole significa avere un’uscita audio teorica di un massimo di +24 dBu (i dati tecnici riporta- no +25 dBu), filtrando l’alimentazione per avere il minimo delle interferenze dalla linea elettrica, sebbene non tutte possano essere evitate. È questo uno dei segreti di Portico per avere l’headroom richiesta in ambienti professionali.
Le misure
Il 5043 esibisce, in bypass, una notevole trasparenza senza alcun tipo di distorsione armonica introdotta, anche con ingresso a +24dBm. Sia con un segnalea +4dBu che a +24dBu, in bypass il rumore è estremamente contenuto. Non appena si inserisce il circuito, anche senza compressione, ecco che salta fuori il segreto di Portico: la seconda armonica è sempre presente con -65 dB rispetto al segnale in analisi. Anche a 20 kHz, la seconda armonica è sempre presente. Interessante osservare che spostandosi verso le frequenze alte, la seconda armonica tende ad aumentare di livello, recuperando anche 6 dB rispetto alle frequenze più gravi. Il livello d’ingresso non influenza la presenza della seconda armonica. Decisamente interessante il comportamento dello stadio di compressione sotto i 500 Hz, dove vengono create armoniche in base la valore di rilascio.
Con un rapporto di 2:1, Input a 4 e riduzione del gain totale di 10, assistiamo alla presenza della seconda armonica con un valore di circa -60 dB. In questo caso abbiamo l’attacco posto al valore minimo e il rilascio è sopra al valore di 250 ms. Non appena lo sia abbassa compare la terza armonica con un valore di circa -70 dB. Riducendo al minimo il rilascio, con una buona indipendenza dal tempo di attacco, la seconda e terza armonica aumentano di livello portandosi, rispettivamente, a -57 dB e -65 dB circa. Solo portando il tempo di attacco sopra i 50 la terza armonica tende a ridursi. Non è finita qui: più si scende in frequenza, più il 5043 aumenta il livello delle armoniche. A 256 Hz, la seconda e terza armonica si equivalgono quasi di valore, a circa -52 dB. A 148 Hz, la seconda e terza armonica arrivano a -45 dB e troviamo la comparsa anche di quarta e quinta armonica con valori intorno ai -65 dB. A 74 Hz la situazione diventa ancora più complessa, con la comparsa delle prime sette armoniche, la seconda a -41 dB e la terza a -37 dB.
Anche a 250ms di attacco, troviamo le prime quattro armoniche. Nel dubbio disinseriamo la compressione, diminuendo al massimo la soglia, e osserviamo infatti che compare solo la seconda armonica. Arriviamo a 28 Hz per osservare che il quadro non cambia e con tempo di rilascio al minimo è la terza armonica a prevalere con un -26 dB. Al contrario, sopra i 500 Hz non ci sono variazioni sul numero di armoniche: rimane sempre la seconda, sebbene a 20 kHz la seconda armonica abbia un valore di -49 dB, e sia posta ovviamente in un range al di fuori dell’udibile. Non ci sono variazioni di rilievo sulla quantità di armoniche generate scegliendo tra Feedforward e Feedback. Per inciso, le armoniche sono generate anche quando il led 0 della riduzione del gain è spento. Per sapere se il 5043 sta comprimendo anche a led spento, è sufficiente osservare il led di Input: quando agendo sulla soglia comincia a diminuire l’intensità del led di Input, pur con quelli della riduzione del gain spenti, il compressore è entrato in funzione.
Interessante anche il comportamento della fase. A circuito non inserito, osserviamo che la fase a 20 Hz è quasi di 90 gradi, è in correlazione di fase a circa 1,5 kHz, e da qui tende quindi ad aprirsi di qualche grado fino a 20 kHz per arrivare a circa 22 gradi al massimo. Inserendo il circuito, senza alcuna compressione, il punto di fase rimane identico ma la deviazione inferiore e superiore è leggermente più ampia rispetto alla condizione di partenza. Non vi sono modifiche di fase di alcun genere secondo il valore di riduzione del gain, di attacco e di rilascio.
In prova
Avevamo provato qualche tempo fa il preamp di Portico e la nostra impressione era quello di un suono dolce, eufonico e caldo. Ora il 5043 conferma nuovamente questa impressione. Abbiamo cominciato a provarlo come bus compressor su pezzi degli anni ‘80, tipicamente rigidi e gelidi. Come si inserisce il circuito, senza alcuna compressione, il suono acquista una sezione di bassi più gonfia e tende a portare via l’eccessiva precisione del digitale. In buona sostanza, il 5043 è un buon antiacido per suoni aspri e senza corpo. Ne acquistano anche i medi, che sono più dolci e rotondi, pur rimanendo una buona quo-ta di aria verso l’alto. Inseriamo la compressione, con rapporti molto bassi (inferiori a 2:1), attacco intorno ai 40 e rilascio sui 500. Siamo al massimo a 4 dB di riduzione del gain.
Il suono è cambiato: medio bassi portati avanti, con una minore definizione degli attacchi sotto i 50 Hz ma un suono più anni ’70, quasi da nastro e console analogica senza mai arrivare all’incertezza della valvola. Ciò che è impressionante è la capacità del 5043 di rendere un suono ancora naturale, senza segni di compressione evidente. Sebbene sia cambiata l’equalizzazione, quei 4 dB di riduzione del gain non sono artificialmente avvertibili. Decidiamo quindi di tirare il collo al compressore: andiamo a un rapporto di 3:1, abbassiamo il tempo di rilascio e quello di attacco e arriviamo a 10 dB di compressione. Non ci sono ancora effetti di pompaggio evidenti, i bassi tendono a riempirsi e si perde aria verso l’alto, tanto che i piatti diventano più scuri e si spostano indietro. Il 5043 non è un compressore velocissimo nei tempi di attacco, questo ci pare evidente.
Fino a questo momento lo abbiamo usato in modalità Feedforward, passiamo a quella Feedback e troviamo una maggiore quantità di aria verso l’alto, con un migliore rispetto delle alte frequenze. La differenza è sottile ma c’è e, secondo noi, è a favore del Feedback, con una migliore percezione delle medio alte, che acquistano anche maggiore presenza giocando su tempi di rilascio piuttosto veloci. Passando in mix e in tracking, la differenza tra i Feedforward e Feedback appare immediatamente evidente: compressioni estreme sulle casse e sui rullanti possono essere ottenute in Feedforward e, in questi casi, bastano davvero due o tre dB di riduzione del gain per fare la differenza.
Esagerando con il livello di compressione, con una soglia molto bassa di intervento, si ottiene solo il transiente. In Feedback si recupera più facilmente parte del suono. Lo stesso comportamento si ritrova con i bassi: in Feedforward rimane la sensazione di aver perso il corpo e soprattutto le medio alte. Lo proviamo sulle voci: il transiente di attacco è ben gestibile, ma la curva di decadimento ci sembra un po’ troppo veloce e innaturale. Tuttavia, l’equalizzazione che se ne ricava, anche con riduzioni di gain sopra i 10 dB, introduce una presenza maggiore di formanti. Nella voce femminile il 5043 tira fuori un’energia inaspettata, molto rock senza essere pungente.
Durante la prova abbiamo l’impressione di un comportamento piuttosto costante del tempo di rilascio, perché tende a influire poco sulla creazione del decadimento. Da un certo punto di vista, il 5043 è molto facile da usare. Stabilita la quantità di riduzione del gain, ci si può quasi dimenticare di attacco e rilascio, se non si cercano effetti percussivi particolari, perché comunque i risultati non sono così variabili come ci si aspetterebbe da questi controlli, oltre il primo quarto di potenziometro. La scelta più importante è tra Feedforward e Feedback, dove il primo tende a chiudere di più il suono e gonfiare i bassi e il secondo invece è più aperto sulle medio alte.
Non è un compressore difficile da usare, tuttavia chi cerca la flessibilità sui tempi per estrarre sustain qui troverà poco pane per i propri denti, a differenza del suono che è il punto di forza di 5043. Dovunque lo passiate, stende una patina eufonica interessante e soprattutto musicale, che rimanda molto all’era analogica della registrazione anni ’70. Ha decisamente un carattere.
Conclusioni
Ci sono molti modi per scegliere un compressore. Si può cercare un suono insito nei suoi circuiti, la flessibilità riservata in genere a circuiti molto complessi, o la facilità d’uso. Il Portico 5043 rientra nella categoria dei compressori con un suono personale e musicalmente affabile, di facile utilizzo anche per i neofiti ma non così flessibile in programmazione come ci si potrebbe attendere. I suoi pregi maggiori sono la trasparenza nella compressione e la facilità con cui si arriva a risultati utili, che comprendono anche una modifica del timbro. I suoi circuiti e il suo trasformatore si fanno sempre sentire. Per chi cerca colori differenti.
Molto adatto al Rock, al Pop e a qualsiasi genere musicale in cui il carattere del timbro sia più importante della definizione dello stesso, è un compressore che può trovare la strada del project studio quanto quella dello studio professionale.
PRO
Suono musicale
Facile da usare
Buona trasparenza
Buona headroom
Connessioni complete
Costruzione
CONTRO
Attacco e rilascio poco flessibili
Potenziometri senza scatto centrale
Difficile recall delle impostazioni
Articolo pubblicato nel giugno 2009.