Dopo workstation e sintetizzatori, entrano a far parte della famiglia ZEN-Core le groovebox. L'ultimo arrivo si chiama MC-101 e racchiude al suo interno tecnologia e suono al pari della sorella maggiore MC-707
Roland MC-101 è una groovebox digitale a quattro tracce dotata di fader di volume, sequencer con PAD retroilluminati RGB, effetti, memoria SD e campionamento di fonti esterne tramite porta USB. La sua peculiarità è l’estrema portabilità, incrementata dal funzionamento tramite quattro batterie AA (Stilo) o tramite alimentazione USB, fornibile anche tramite battery pack esterno dotato di presa USB A. Con l’Upgrade alla versione 1.5 del firmware, anche la MC-101 diventa compatibile con la tecnologia ZEN-Core e quindi compatibile con i vari suoni esportabili da Zenology o scaricabili da Roland Cloud (approfondisci qui).
Il pannello delle connessioni
Il numero di connessioni presenti è essenziale. Sul pannello posteriore troviamo il collegamento USB, che porta anche alimentazione al controller, due classiche prese MIDI In e Out a 5 pin, l’uscita Master Out su RCA sbilanciati, uno slot per l’alloggiamento della scheda SD con protezione fisica alla rimozione accidentale, l’interruttore di On- Off e infine il lucchetto Kensington. Il pannello frontale invece riporta soltanto la connessione per la cuffia con jack 1/4”. Lo slot per l’alloggio delle quattro batterie stilo che alimentano l’hardware, nel caso non sia presente l’alimentazione USB, è posizionato invece sotto alla groovebox.
Il layout
Patendo da sinistra troviamo il potenziometro del Volume con i pulsanti Shift (per abilitare le seconde funzioni dei controlli) e Project per editare i progetti salvati sulla SD Card. Subito sotto sono posizionati i pulsanti dedicati alla selezione ed editing delle tracce. Seguono in verticale quelli dedicati alla metrica e il pulsante di Play e Record. Spostandoci a destra si entra nel cuore della programmazione della groovebox, con quattro fader di volume, dedicati alle tracce da 1 a 4, retroilluminati RGB; alla loro destra altrettanti potenziometri programmabili chiamati C1-C4 con sotto i quattro pulsanti Sound, Filter, Mod e FX. Proseguiamo con la panoramica dei controlli spostandoci nella parte centrale, dove troviamo il sequencer formato da 16 pad retroilluminati RGB e con regolazione della velocity, che permettono la programmazione e la selezione delle Clip.
Il sequencer lavora in modo congiunto con i pulsanti dedicati ai Pad posti alla sulla destra: Clip, Seq, Note e Scatter. Un grande encoder con push dal nome Value permette lo scorrimento e la selezione di ciascun parametro visualizzato sul display e subito sotto troviamo i pulsanti di Exit e Tempo, quest’ultimo con seconda funzione di salvataggio dei progetti. Nella parte alta invece troviamo un display LCD retroilluminato di colore verde, cuore della programmazione della groovebox, con regolazioni di luminosità e contrasto e il pulsante Multi FX con i due potenziometri FX RPM e FX Depth. Questi tre parametri servono fondamentalmente alla selezione e controllo dell’effetto applicato all’uscita Master o Mix della groovebox (di seguito illustrati più nel dettaglio).
Tipologia delle tracce
Ciascuna delle quattro tracce a disposizione è selezionabile tra tre tipologie: Drum (D), Tone(T), Drum+Comp (D) e Looper (L). La traccia Drum è ovviamente dedicata alla costruzione di parti ritmiche di batteria. I suoni dei Drum Kit presenti di default sono creati tramite sintesi PCM e sono suddivisi in due banchi A e B, rispettivamente di 58 e 74 kit ciascuno. Oltre a questi è possibile caricare nei Pad campioni di tipo WAV preventivamente salvati sulla SD Card. Si possono anche caricare MIDI File o richiamare i Preset da un progetto salvato sulla SD Card, in modo da poter copiare i suoni utilizzati in un precedente lavoro. Per le tracce Tone invece, che utilizzano sintesi PCM/VA, i Preset sono suddivisi in 6 banchi: A con 178 suoni, B con 451 suoni, C con 128 suoni, D con 1109 suoni, E con 896 suoni ed F con 837 suoni.
La ricerca può essere effettuata per banco e numero, per ordine alfabetico o tramite 47 sotto pagine suddivise per tipologia di suoni (ad esempio Synth Bass, Synth Key, Pulse, Bell Pad, Acoustic Piano, Electronic Guitar, Solo String, Ensemble String e molte altre). Come per le tracce Drum, anche in questo caso i suoni possono essere caricati da progetti esistenti o da file WAV, oppure si possono caricare MIDI file che riprodurranno po il suono selezionato. Per questi tipi di tracce è presente anche la voce Sound File per l’importazione dei file SVZ, ossia suoni acquistati dal Roland Cloud o creati altre workstation compatibili con la tecnologia ZEN-Core, come la Fantom, il Jupiter X o l’RD-88.
Le tracce Drum+Comp hanno la stesse caratteristiche delle tracce Drum, ma sono dotate di sei Bus Compressor ai quali inviare i singoli suoni del kit prima di essere inviati all’uscita Mix. Infine le tracce di tipo Looper, dedicate all’importazione e utilizzo di campioni, possono utilizzare suoni importati dai progetti esistenti, dai file WAV presenti sulla SD, registrati direttamente dalle altre tracce, dall’uscita Mixout o tramite ingresso digitale via USB.
Il sequencer
Nella parte centrale è posizionato il sequencer formato da 16 pad retroilluminati RGB. I pulsanti Clip, Seq, Note e Scatter modificano il funzionamento dei Pad, evidenziato dal cambiamento della colorazione. Attivando Clip è possibile selezionare una tra le 16 Clip disponibili per ogni traccia e creare parti ritmiche o melodiche. Di default i Pad con Clip registrate assumono la colorazione gialla, mentre la Clip in riproduzione il colore verde lampeggiante. Sul display, con l’aggiornamento alla versione 1.5 del firmware, sono visualizzate le informazioni relative alla Clip attualmente in Play/Stop e la Clip selezionata per l’editing.
È possibile infatti editare una Clip mentre un’altra è in riproduzione e, una volta editata, eseguirla come Clip successiva. Il pulsante Seq trasforma il sequencer in un Pattern dove poter selezionare gli Step per la riproduzione dei suoi caricati nella traccia. Premendo Note invece i Pad assumono la funzione di una tastiera MIDI (Fig.8), con la possibilità di suonare e registrare in realtime i suoni della traccia, sia in modalità singola nota, che come accordo.
I Pad sono dotati di label indicanti la relativa nota e di pulsanti Oct+ e Oct- per la trasposizione delle ottave. Un pulsante centrale Rest/Tie permette la modifica della lunghezza delle note registrate. Lo Scatter associa ad ogni Pad un particolare effetto, creato tramite i molti effetti interni presenti nell’MC-101. Di default sono presenti 16 differenti tipi di Scatter, ma ciascuno è editabile e si possono creare nuove tipologie di effetti partendo da zero.
I controlli C1-C4
Un ulteriore approfondimento è necessario per i controlli C1-C4, punto focale della programmazione. Sono utilizzati insieme ai pulsanti Sound, Filter, Mod e FX (che sostanzialmente fungono da selezione di pagina) e regolano parametri differenti a seconda del pulsante selezionato (e quindi della pagina selezionata). I parametri abbinabili ad ogni controllo C1-C4 variano a seconda della tipologia di traccia scelta e dell’effetto applicato alla traccia. Inoltre i pulsanti Sound, Filter, Mod e FX, hanno seconde funzioni attivabili tramite il pulsante Shift. Shift+Sound abilita l’editing dei suoni. Shift+ Filter attiva la navigazione tra una serie di Utility, come le impostazioni e la sincronizzazione MIDI, tipologia e livello audio del metronomo, le regolazioni di visualizzazione del display, la formattazione dell’SD Card, il reset delle impostazioni di fabbrica e molte altre.
Shift+Mod abilita l’accesso alla funzione Motion, dedicata alla programmazione delle automazioni dei parametri abbinati a C1-C4 e al Motion Designer. Le variazioni dei parametri associati ai potenziometri C1-C4 possono essere registrate in realtime per ciascuna clip, oppure è possibile programmare off-line la loro variazione tramite il Motion Designer, che permette di applicare vari tipi di funzione d’onda (onda triangolare, arco, onda quadra, seno, coseno o random) al parametro selezionato, con una variazione tra valore minimo 0 e massimo 127, per una lunghezza variabile tra 1 e 128 step. Una volta programmata la funzione d’onda il comando Execute applica tale variazione al parametro selezionato, memorizzandola nella Clip. Infine Shift+FX è dedicata alla copia delle clip, con la possibilità di copiare solo il suono, il fraseggio o entrambi, da una clip all’altra. Inoltre impostando la Clip come sorgente del suono (Source Sound Clip), è possibile associare ad ogni traccia un differente suono per ogni Clip.
Routing audio e panoramica degli effetti
Una focalizzazione a parte la merita il pacchetto effetti a disposizione. L’MC-101 possiede fondamentalmente due diversi livelli di effetti. Il suono di ogni traccia può essere applicato un primo effetto selezionabile tra i multi-effetti chiamati MFX, per poi essere successivamente inviato al Delay e al Reverb in parallelo ed essere poi processato da un secondo livello di effetti chiamato Multi FX, dallo Scatter, dal compressore a tre bande e infine dall’equalizzatore, per poi essere inviato all’uscita Master Out e all’uscita cuffie. All’interno di questo processo sono presenti vari punti di Insert e Send del segnale per l’invio dei dati digitali tramite la porta USB connessa al computer, oppure per prelevare il segnale da registrare internamente all’MC-101.
Il multi-effetto MFX, che agisce sulla singola traccia, è controllabile mediante i potenziometri C1-C4. Una volta selezionato l’effetto desiderato possiamo associare, per ogni pagina, un differente parametro ai potenziometri C1-C4. Il Multi FX, che agisce a livello globale, ha invece due potenziometri dedicati FX RPM e FX DEPTH, anch’essi assegnabili a due differenti parametri. Gli effetti a disposizione (sia MFX che Multi FX) sono ben 90, tutti dettagliatamente descritti in una apposita sezione del manuale, con schema a blocchi di funzionamento e descrizione dei parametri per ogni effetto.
Progetti
La semplicità dell’hardware esterno nasconde una possibilità di articolazione dei progetti non indifferente. Ogni progetto è composto da sedici Clip per ognuna della quattro tracce a disposizione. In una Clip sono racchiuse tutte le informazioni relative alle impostazioni della traccia, come il suono prescelto, i pattern del sequencer, i campioni importati nelle tracce Tone o Looper e tutti i valori dei parametri di editing del suono e degli effetti.
Tramite l’impostazione del Sound Source, è possibile selezionare un differente suono, campione o Kit di batteria per ogni Clip della stessa traccia. I gruppi di 16 clip possono essere poi salvate in Scene. Per ogni progetto sono disponibili 16 bank di 8 Scene ciascuna, per un totale di 128 Scene. I progetti sono salvati nella SD Card da 8GB fornita in dotazione con l’MC-101.
In prova
Roland MC-101 è molto leggera e compatta. Completa di batterie pesa poco più di 700g e le sue dimensioni sono paragonabili a quelle di un libro tascabile, solo 22x13x6 cm. È costruita interamente in robusta plastica nera e tutti i controlli sono retroilluminati, con predominanza del colore verde acceso. La durata del funzionamento con le batterie interne varia tra le 3 e le 5 ore circa a seconda del tipo di utilizzo. Molte delle funzionalità che ho apprezzato della MC-101 sono incluse nell’aggiornamento del firmware alla versione v1.5, pertanto il consiglio è quello di verificare all’accensione quale versione sia installata sull’hardware e di eseguire l’aggiornamento alla v1.5, qualora non fosse presente.
L’aggiornamento è molto semplice. Basta copiare l’apposito file rilasciato da Roland sulla scheda SD, accendere l’hardware tenendo premuto Shift e l’aggiornamento partirà in automatico senza richiedere ulteriori interventi. L’installazione dei driver audio invece avviene in modo classico, scaricandoli dal sito Roland. Sono disponibili driver per le versioni 7,8 e 10 di Windows, mentre per Mac occorre aver installato almeno Mojave come sistema operativo.
Una volta accesa l’MC-101 la realizzazione di un primo groove di quattro tracce è veramente immediato. Anche senza aver letto una riga del manuale, si riesce a costruire quattro tracce base di un groove e articolarle in Clip, senza grandi problemi. Le label dei vari controlli sono talmente chiare che è quasi impossibile non sapere come muoversi. Iniziando poi a utilizzare un po’ il pulsante Shift si capisce subito che la possibilità di programmazione è decisamente più ampia e articolata di quello che si può pensare inizialmente. Addentrarsi nella programmazione degli effetti, nell’utilizzo dei compressori interni, dei controlli C1-C4 e nella registrazione dei suoni, richiede invece una attenta lettura del manuale ed è di particolare aiuto l’illustrazioni della struttura interna dell’MC-101, precedentemente vista in figura. La retroilluminazione di rosso dei fader durante la registrazione è una chicca che ho molto apprezzato, così come la possibilità di creare e copiare nuove Clip durante la riproduzione, da eseguire in successione a quella attualmente in play.
Anche la possibilità di suonare accordi, con selezione della scala musicale, tramite l’impostazione del pulsante Note, semplicemente premendolo due volte, è una opzione molto utile durante la composizione. Quello che sicuramente lascia a bocca aperta dell’MC-101, è la qualità del suono, la quantità e qualità di effetti a disposizione e la possibilità di importare file SVZ, avendo così a disposizione suoni creati con la tecnologia ZEN-Core da macchine dedicate a fare questo di mestiere. Avere nell’MC-101 i suoni creati con Fantom, con Jupiter X o con RD-88 non è fantascienza, ma una grande realtà, possibile con l’aggiornamento del firmware alla versione v1.5. Interessante è anche la possibilità di campionamento dei suoni via USB. Possiamo campionare ad esempio i suoni in uscita da una DAW, da un Virtual Instrument o semplicemente da un lettore di file audio, basta impostare a dovere gli ingressi e le uscite.
La scheda audio dell’MC-101, con frequenza di campionamento fino a 96 kHz, presenta quattro uscite e dieci ingressi virtuali. Se vogliamo campionare un suono proveniente dal PC occorrerà far uscire il suono sorgente dai canali 3-4 della scheda audio. Questo segnale, processato in prima istanza dallo Scatter e sottoposto al Pan, è poi inviato alla traccia selezionata per la registrazione. Viceversa, se vogliamo registrare separatamente il suono di ogni singola traccia su una DAW, prima che i suoni siano processati dal secondo banco effetti, occorrerà selezionare come ingressi della DAW i canali 3-4 per la traccia 1, 5-6 per la traccia 2, fino al canale 9-10 per la traccia 4. L’unica vera difficoltà riscontrata lavorando con la MC-101 risiede nell’utilizzo in realtime dei parametri associati ai controlli C1-C4, qualora si volesse operare su due parametri contemporaneamente per la solita traccia.
Nella pratica si riesce a controllare un solo parametro per volta, nonostante le quattro pagine permettono di abbinare quattro parametri differenti al solito potenziometro per ogni traccia. Per poter controllare due parametri contemporaneamente ci viene in aiuto il Motion, con la registrazione di automazioni, ma non è la stessa cosa che avere due potenziometri regolabili contemporaneamente. Anche la programmazione e l’editing affidata quasi esclusivamente all’encoder Value risulta per forza di cose lunga. È il compromesso a cui dover scendere con l’MC-101. Estrema compattezza e trasportabilità a discapito di un maggior tempo richiesto per la programmazione, ma non di certo a discapito della qualità del suono e della creatività. L’utilizzo dei file SVZ richiede il loro salvataggio sulla SD Card.
Durante le prove ho dovuto spostare la cartella Sound, con all’interno i file SVZ, direttamente sotto la cartella Roland, presente di default sulla scheda. La struttura delle cartelle presenti in origine sulla SD infatti era Roland/Groovebox/Sound, ma in questo caso i file SVZ non erano riconosciuti. Una volta effettuato lo spostamento in Roland/Sound, i file sono stati riconosciuti ed è stato possibile godere a pieno della compatibilità ZEN-Core. I suoni dei Preset sono generalmente molto belli e mi hanno particolarmente entusiasmato i suoni di Bell pad, Electric Bass, Acoustic Piano e in generale tutti i suoni di Synth Bass, Synth Lead e Synth Pad, con molti preset di chiara ispirazione dai classici Roland come il D-50, SH-101, Juno-106, Juno-60 e Jupiter-6, tanto per citarne alcuni. Così come per i kit di batteria, anch’essi generalmente con un bel suono, trovano la loro massima qualità nei suoni di ispirazione TR-808, 909, 707&727, 606&626, CR-78, ma tralasciando l’enfasi emotiva dettata dalla nostalgia, anche i molti altri kit dedicati all’EDM, House, Trance, Hip-Hop, R&B e Trap ecc. sono davvero ben costruiti.
Conclusioni
Roland MC-101 a primo impatto può sembrare una macchina limitata a causa delle sue ridotte dimensioni e del ridotto numero di controlli, rispetto ad esempio alla sorella maggiore MC-707. Di certo non può prenderne il posto, soprattutto nel caso si voglia operare con delle performance live basate sull’elaborazione in realtime dei campioni, ma possiede gli stessi suoni, effetti e moltissime delle possibilità di programmazione della sorella maggiore, unite ad una trasportabilità unica. È una groovebox dedicata a chi vuole essere libero di creare ovunque, con una capacità di programmazione e una qualità dei suoni e degli effetti unica nei prodotti di questa fascia di prezzo. La compatibilità con la tecnologia ZEN-Core infine, rende l’MC-101 anche un incredibile expander per tutti coloro che amano i leggendari suoni Roland.
PRO
Trasportabilità eccellente
Qualità dei suoni
Qualità degli effetti
Importazione dei file SVZ dal Roland Cloud o esportati da altri hardware ZEN-Core compatibili
CONTRO
Programmazione e editing audio lunga a causa dei pochi controlli a disposizione
Difficile il controllo contemporaneo di più parametri su una stessa traccia a causa dei pochi controlli a disposizione
INFO
Prezzo: Euro 499 inclusa IVA
E-mail info.musica@roland.it