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Test: Soundtheory Gullfoss, l'evoluzione dell'eq dinamico

Rapporto qualità/prezzo10
Suono9
Facilità d'uso7
8.7

Gullfoss è un plug-in destinato a diventare un must nel mastering: in grado di riconoscere automaticamente i mascheramenti in frequenza ed estremamente facile da utilizzare, lavora in tempo reale effettuando più di 1000 analisi e più di 150 interventi di equalizzazione al secondo.

Soundtheory Gullfoss è un'innovazione importante nel campo dell'equalizzazione dinamica, uno di quei prodotti che meritano di essere provati, perché possono fare la differenza.

Va oltre qualsiasi concetto che io abbia mai potuto sperimentare, sia perché non utilizza una normale analisi FFT per processare il suono, sia perché, una volta impostati i controlli a proprio piacimento, esegue tutto in modo automatico, in tempo reale, eliminando i mascheramenti in frequenza e rendendo così perfettamente udibile e bilanciato ogni componente del vostro mix. È come avere un equalizzatore dinamico che interviene in modo automatico dove c'è un problema, attenuando le bande di frequenza troppo dominanti ed enfatizzando quelle che soffrono di un mascheramento dovuto alle prime.

 

plugin eq software

L'interfaccia del plug-in

Come fa a fare questo? È affidabile? L’unica cosa nota è che utilizza un proprio algoritmo creato in base a come il cervello umano elabora il suono, intervenendo quindi su bande di frequenza tra loro vicine (quelle a maggior rischio di mascheramento): nella pratica sa quali sono i difetti del nostro modo di sentire e interviene dove necessario per evitare che il nostro cervello confonda due o più suoni. Siamo nella psicoacustica applicata.

Quante volte vi è capitato che la cassa si confondesse con il basso o che le chitarre e le tastiere creassero problemi alla voce? Si può risolvere la cosa con interventi di normale equalizzazione, con un side-chain o con un normale equalizzatore dinamico: tuttavia sono interventi poco versatili, che agiscono sempre sulle stesse frequenze o strumenti, mentre il problema del mascheramento può riguardare frequenze diverse in diversi momenti, anche per pochi secondi. Ed è qui che Gullfoss va oltre ciò che potevamo prima fare.

È facile da utilizzare ma è necessario capire molto bene come questo plug-in lavora, altrimenti si rischia di fare le cose un po' troppo a caso rovinando un mix invece di migliorarlo.

Controlli

I controlli sono in tutto nove, compreso il Bypass e il Gain; a eccezione di questi due, tutti gli altri sono controlli che servono solamente a impostare il comportamento generale di Gullfoss, il resto verrà eseguito in modo del tutto automatico. Di questi otto i due più importanti sono Recover e Tame ed è bene iniziare sempre da essi. Non toccate nient'altro se prima non avete impostato questi due controlli in modo efficiente.

  • Recover/Tame: utilizzati insieme, permettono di eliminare i mascheramenti agendo sia sulle frequenze dominanti (Tame) che su quelle dominate (Recover). Entrambi possono essere impostati a un valore tra 0 e 200, ma è consigliabile stare sempre entro un valore tra 0 e 100. Mentre Tame va ad attenuare le frequenze dominanti, Recover enfatizza quelle dominate
  • Bias: agisce sia su Tame che su Recover, come una threshold. Il suo effetto è più visibile quando si utilizzano in modo separato
  • Brighten: modifica il comportamento di Recover e Tame in modo da avere un risultato finale più o meno enfatizzato sulle alte frequenze
  • Boost: questo controllo simula il cambio del bilanciamento in frequenza che si ha quando si alza o abbassa il volume di un mix. Alzando il volume, le basse tendono ad essere percepite in modo maggiore rispetto alle medie frequenze e viceversa. Questo parametro può essere settato in base ai propri gusti e al genere su cui si sta lavorando
  • Range Limiter: le due barre verticali rosse possono essere spostate a piacimento per decidere la zona di intervento di Gullfoss. Tutto ciò che è fuori da tale zona (in rosso) non viene processato. È utile quando si ha a che fare con strumenti singoli o una voce, meno indispensabile quando si sta processando un Master Bus o uno Stereo Bus
  • Gain: controlla il livello di output di Gullfoss

Infine abbiamo tre meter orizzontali e due verticali, ognuno con delle funzioni specifiche che aiutano a capire come sta agendo Gullfoss in un determinato momento. I meter orizzontali sono divisi in input meter, output meter e brighten meter (al centro appena sotto all'equalizzatore, visualizza in tempo reale l'effetto di questo parametro sul suono generale).

Il meter verticale alla sinistra dell'equalizzatore è invece dedicato al Bias: visualizza in tempo reale l'effetto di tale parametro. Valori positivi indicano che è più utilizzato il parametro Recover, mentre valori negativi indicano che è in atto un maggior utilizzo del controllo Tame.

Infine l'altro meter verticale è Recover/Tame: posizionato appena a destra del meter precedente, è diviso in due parti. La parte superiore mostra quanto Recover è applicato all'intero segnale, mentre la parte inferiore riguarda la stessa cosa ma per il controllo Tame.

In prova

Ho impiegato un po' di tempo a capire come lavora Gullfoss perché è facile nell'utilizzo ma all'inizio non è immediato capire come e dove sta intervenendo e cosa succede quando cambiamo valore ai controlli. I due parametri più importanti sono Recover e Tame, e se non sono impostati con cognizione di causa c'è il rischio di fare dei veri e propri disastri.

Dopo varie prove, ho trovato che sia meglio utilizzare per primo il comando Tame, in modo da avere subito un'idea di quali siano le frequenze che Gullfoss attenua (quelle troppo dominanti sul resto) e poi utilizzare Recover per far risaltare quelle dominate.

A volte è anche sufficiente utilizzare solo Tame per risolvere qualche problema ma è bene non esagerare mai con questi due controlli, quindi valori sopra a 100 sono a mio parere da evitare.

Una volta impostati correttamente questi due controlli si può passare a utilizzare gli altri, a proprio piacimento e in base al genere sul quale si sta lavorando.

La cosa importante da capire è che Gullfoss non è un equalizzatore dinamico che agisce in base a come dovrebbe suonare uno strumento: non andrà, per esempio, a togliere frequenze nasali a una voce o ad attenuare le famigerate medio-basse di una cassa solo perché è giusto così o, meglio, potrebbe anche farlo, ma il motivo non è questo.

Gullfoss agisce in base a ciò che il nostro cervello può non sentire o sentire troppo, che è cosa ben diversa: agisce sul mascheramento in frequenza, dovuto al fatto che range di frequenza molto vicini tra loro tendono a essere confusi, soprattutto se alcuni di essi hanno un volume o un attacco maggiore di altri.

Il plug-in interviene attenuando le componenti troppo dominanti e facendo risaltare quelle che prima erano mascherate, col risultato che il mix risulterà molto più intellegibile in ogni sua parte. Se una voce è troppo nasale, potrebbe addirittura succedere che Gullfoss la ignori completamente o addirittura la enfatizzi, perché ciò che interessa non è che uno strumento suoni bene, ma che si sentano tutti gli strumenti.

Se una voce o una cassa o un rullante non vi piace, Gullfoss non è la soluzione che magicamente andrà ad equalizzare ogni cosa come lo fareste voi, quindi la cosa giusta da fare è avere un bel mix in partenza e poi utilizzare questo plug-in.

Per farla breve: se un rullante suona male, è meglio prima andare a equalizzarlo come si deve, poi Gullfoss farà in modo che quel rullante si senta sempre e non si confonda con altre componenti del mix.

Nei vari sample che ho creato per questo articolo è possibile ascoltare il suo intervento su alcune take di voce, di batteria e su un paio di brani durante una sessione di mastering.

In particolare mi trovavo di fronte a un file stereo già masterizzato in cui le chitarre scomparivano letteralmente e Gullfoss, che ho utilizzato in questa sessione di addictional mastering, è riuscito a tirarle fuori abbastanza bene. Certo, quando si è di fronte a lavori fatti così c'è poco da fare: bisogna salvare il salvabile. Ma senza Gullfoss sarebbe stato decisamente impossibile fare anche quel poco che ho potuto fare.

Utilizzandolo su uno stereo bus di batteria in cui la cordiera si sentiva poco è riuscito a fare un lavoro egregio, attenuando anche alcune frequenze dei piatti che erano piuttosto fastidiose. Non ho riscontrato alcun problema di aliasing o di delay, il plug-in è abbastanza leggero per quel che riguarda la CPU. È ottimo per master bus o per stereo bus dove sono raggruppati vari strumenti, per la sua natura di evitare il mascheramento reciproco delle frequenze tra loro vicine e, ovviamente, inutile su una traccia di un singolo strumento. Consiglio di scaricare l'ultima release che è stata resa più stabile ed è comprensiva di un indicatore di frequenza/gain all'interno del display dell'equalizzatore.

Conclusioni

Gullfoss farà parlare molto di sé, perché è un prodotto che merita e vale il suo prezzo fino all'ultimo centesimo. Ideale per il mastering, ma ottimo anche per il missaggio, è uno strumento che può mettere la parola eccellente a un lavoro ben fatto. Non sono più riuscito più a farne a meno da quando l’ho capito.

 

PRO

Innovativo

Suono

Prezzo

Pochi controlli

CONTRO

Curva di apprendimento

 

INFO

SOUNDTHEORY

Prezzo: 159,00 €

 

 

Allegati

FileDescrizione
pdf Soundtheory Gullfoss

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